L'organizzazione delle informazioni
Oggi, grazie allo sviluppo tecnologico, è possibile elaborare ed
archiviare grandi quantità di dati ed è quindi essenziale poter rintracciare, facilmente
ed in ogni momento, un qualsiasi documento tra tutti quelli ammassati nel nostro computer.
Analogamente a quanto accade in una biblioteca, in cui i libri, per poter essere reperiti,
vengono suddivisi per argomenti (narrativa, saggistica ecc.) e quindi per ulteriori
sottocategorie (per autore, periodo, ordine alfabetico ecc.), potremo organizzare i nostri
documenti in base ad una nostra precisa suddivisione logica.
Non esiste una organizzazione ideale dei documenti: possiamo suddividere i file (archivi
di dati) secondo la natura del programma con cui li abbiamo creati oppure possiamo
raggrupparli per argomento; limportante è, comunque, scegliere una logica che
corrisponda al nostro modo di lavorare.
I diversi sistemi operativi mettono a disposizione dellutente la possibilità di
creare un sistema di organizzazione dei documenti da un punto di vista logico e, pur con
lo stesso fine e con lo stesso risultato, hanno scelto impostazioni differenti per
strutturare il proprio sistema di archiviazione.
Nel sistema operativo MS-DOS, ad esempio, il sistema di archiviazione è chiamato "ad
albero": si parte da una directory centrale e principale sul disco fisso, definita root
directory (root, radice), in cui sono depositati i file principali del sistema
operativo e da cui dipartono le diverse componenti "dellalbero", ognuna
delle quali è chiamata subdirectory.
Ciascuna subdirectory può contenere file di dati o programmi, ma soprattutto può dare
origine ad ulteriori ramificazioni, ad altre subdirectory.
Vediamo ora un esempio di come può essere rappresentato il percorso (path) di un file, passando tra directory e subdirectory:
C:\Biblioteca\Narrativa\Autoristranieri\J.Grisham\Lappello
Rappresentazione del sistema di archiviazione
ad albero
Se creiamo uno schema organizzativo ben chiaro, la ricerca di un file
sarà facilitata e non sarà necessario ricordarne esattamente a memoria il percorso, ma
basterà ricostruirlo secondo logica. È importante, in questottica, attribuire al
file una denominazione che ne consenta unimmediata individuazione allinterno
della subdirectory, denominazione che dovrebbe esprimerne sinteticamente il contenuto.
È necessario, inoltre, fare molta attenzione alla denominazione dei file, al loro
spostamento ed alle copie, per evitare che un nuovo file ne cancelli uno vecchio perché
ha lo stesso nome: non è consentito, infatti, che due file, allinterno della stessa
subdirectory, si chiamino allo stesso modo, altrimenti il sistema operativo non saprebbe
come distinguerli. Nel caso in cui si voglia salvare un file con un nome che è già
presente nella directory, il sistema operativo segnalerà, con un apposito messaggio, che
esiste già un file così denominato e chiederà se si vuole effettuare la sostituzione
del vecchio con il nuovo; se vogliamo avere versioni diverse di uno stesso documento,
basterà registrarle con nomi diversi.