Falso mago estorceva soldi


Possiamo fidarci di giornali e televisioni ?

Giornalista pubblicista dal 1992.

Ultimo aggiornamento: 16 ottobre 1999

Non so se leggendo il titolo tutti ne apprezzeranno la insensatezza o perlomeno se rifletteranno sul suo significato. Tale titolo campeggiava in prima pagina su un quotidiano locale del 19 settembre, naturalmente era stato ripreso anche per gli strilloni da mettere davanti alle edicole e ovviamente anche nell'articolo si parlava del "falso mago". Un vero mago non si sarebbe mai fatto cogliere scoprire mentre si faceva consegnare decine di milioni.

Io a cinque anni ho cominciato a leggere grazie agli album delle figurine dei calciatori e a Topolino, poi a sei anni ho afficancato la lettura dei quotidiani: la pratica giornaliera mi ha quasi inconsciamente fatto acquisire uno stile di scrittura tipicamente giornalistico. Seguendo la pallacanestro ho finalemente iniziato a mettere in pratica questo hobby e a 15 anni ho firmato il mio primo pezzo.

Con lo scrivere ho anche iniziato a notare quante piccole imprecisioni e approssimazioni erano contenute, volente o nolente, nei miei articoli. Ed ho iniziato ad accorgermi di quante ne sono contenute sui tutti i giornali e di quante ne vengono dette in televisione

L'argomento mi ha sempre più incuriosito: vi consiglio di dare un'occhiata all'articolo pubblicato da L'Espresso del 9 febbraio 1996 ("Sbatti il FALSO in prima pagina") e di leggere un libro di Claudio Fracassi "Sotto la notizia niente" (Libera Informazione Editrice, Roma 1994, lire 5.000).

Sarà sorprendente scoprire come funziona il mondo dell'informazione, di come le notizie possono essere manipolate o guidate.

A titolo informativo elenco i titoli dei capitoli:

- Timisoara

- Sotto la notiza (Come i fatti diventano notizie. Dentro la macchina dell'informazione. La fabbrica della realtà)

- Vendere la guerra (Informazione e guerre. Dal telegrafo meccanico alla propaganda nel primo e secondo conflitto mondiale)

- Il Vietnam in salotto (Vietnam, una guerra non censurata. Falkland-Malvinas, una carneficina oscurata)

- Teleguerre (L'inganno informativo nel Golgo. Le bugie nella ex Yugoslavia)

- Il commercio del consenso (Informazione, propaganda, potere. Da Reagan a Berlusconi)

- Chi decide nel villaggio (I flussi dell'informazione Nord-Sud. Telematica, realtà virtuale)

- La realtà e l'immagine (Perché l'immagine della pipa è cosa diversa dalla pipa)

Ovviamente bisgona essere critici sempre: anche questo libro potrebbe contenere delle imprecisioni o delle "dimenticanze" !

Una tematica simile viene affrontata anche da George Orwell in "1984", laddove esiste una organizzazione governativa che costantemente corregge gli avvenimenti del passato a seconda delle necessità del presente, chiaramente ritoccando anche la realtà, dove necessario.

Questa mia visione assai critica non mi impedisce di leggere ogni giorno almeno un quotidiano (se possibile uno nazionale e uno locale), di guardare i telegiornali o di ascoltare qualche dibattito. L'importante è non credere che la realtà sia sempre ciò che appare e impegnarsi affinché ciò sia compreso anche dai soggetti più "deboli" o meno "attenti".

Quelli che potrebbero credere che esistono i maghi veri.

Gianluca Paniccia


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