GIARRE

Abitato già in epoca greca, nel XVI secolo il territorio di Giarre cominciò ad essere popolato ad opera di concessioni enfiteutiche del vescovo Nicolò Maria Caracciolo conte di Mascali, Nacquero così numerosi borghi tra i quali Giarre cominciò ad emergere per grandezza dopo lo spostamento a valle della strada consolare Catania - Messina (avvenuto dopo il disastroso terremoto della Sicilia Orientale del 1693).
La più grossa borgata della Contea di Mascali ottenne l'autonomia amministrativa il 15 maggio del 1815. Le venne assegnato un vasto territorio comprendente, tra le altre, le frazioni di Riposto, S. Alfio e Milo oggi comuni autonomi. Gli anni che seguirono videro crescere Giarre economicamente grazie al commercio ed arricchirsi di strade, palazzi, chiese ed opere d'arte.
Oggi Giarre è la terza città per grandezza nella provincia di Catania dopo Acireale e Caltagirone.

Dipinto di S. Tuccari da Castiglione raffigurante
il borgo di Giarre nel 1725

Il duomo nei primi del '900

 

La fontana della Pupa un tempo in piazza Mons. Alessi al posto del monumento ai caduti

La via Callipoli negli anni '20

 

La via Archimede (oggi corso Italia) ai primi del '900

Il mercato di Giarre, un tempo cuore pulsante della città, negli anni '30

 

Piazza Carmine negli anni '30

Le scuole elementari e il Ginnasio in una foto degli anni '30

 

La stazione ferroviaria


 

Il duomo di Giarre dedicato a S. Isidoro Agricoltore, magnifica struttura neoclassica progettata da P. Valente e completata da C. Sada.

I torrioni del duomo

 

Piazza Carmine

Il palazzo del Municipio

 

Il monumento ai caduti in piazza Mons. Alessi

Palazzo Bonaventura, ottimo esempio di architettura Liberty

 

La piccola chiesa di San Filippo Neri, uno dei pochi esempi di barocchetto siciliano presente a Giarre

Vista notturna della via Callipoli

 

La fontana del Nettuno, un tempo in P.za Mons, Alessi, poi spostata in villa Margherita per far posto al monumento ai caduti. Ad una sirena domatrice è stato sostituito il dio greco del mare

La piccola chiesa ottocentesca di S.Antonio da Padova

 

La chiesetta del calvario, oggi sconsacrata