Gianni Brera (Storia critica del calcio italiano, Bompiani 1975): “Riva è nel fiore della sua prestanza atletica: non ha un piede molto delicato, in effetti non gli serve: ma nessuno riesce a battere a volo come lui, nessuno a rovesciarsi come lui em bycicleta, a staffilare da terra su calcio franco, a scattare, entrare, svellere. Riva è il condottiero effettivo del Cagliari: il match winner sicuro, talvolta il mattatore. E’ quando è in pericolo il risultato sa arretrare e difendere come nessuno, impostare per avventarsi a dettare il lancio profondo. Succede qualche volta che la partita non ingrani come dovrebbe e Riva aspetta fremendo l’intervallo per spronare e talora minacciare i compagni  meno disposti a lottare. Quasi sempre è lui a spuntarla. Nessuno osa eccepire se non a proprio rischio e pericolo. Manlio Scopigno canta le laudi del suo campione senza ritegni filosofici di sorta. La Sardegna impazzisce per lui. I pastori vegliano sul gregge tenendo la radiolina all’orecchio durante le trasmissioni della domenica."