La Nazionale

Parallelamente alla sua attività di calciatore di società si consacra la sua leggenda in Nazionale. Riva fa il suo esordio in Nazionale nel 1965, convocato dal tecnico Fabbri, ma è solo dopo la disfatta dell’Italia al mondiale inglese del 1966,  al quale partecipa esclusivamente come turista, che trova una collocazione definitiva in squadra. E’ suo il primo dei due gol con cui l’Italia, battendo la Jugoslavia nella finale ripetuta del campionato europeo del 1968, conquista l’unico titolo continentale della sua storia. Successivamente i suoi gol trascinano l’Italia alla qualificazione al mondiale del 1970: memorabile il gol di testa in tuffo nella partita con la Germania Est, giocata a Napoli. Nonostante i problemi di acclimatamento in Messico Riva segna tre reti ed è uno dei protagonisti della storica semifinale Italia Germania, in cui si procura il terzo gol dell’Italia con uno splendido tiro di sinistro dalla distanza. In quel periodo la Nazionale, grazie a giocatori di razza come Riva, Rivera e Mazzola,  torna  a rinverdire i suoi fasti, dopo le delusioni del dopoguerra. Purtroppo alla Nazionale sono legati anche i ricordi più dolorosi della sua carriera sportiva: subisce due gravi infortuni, il primo in un’amichevole con il Portogallo del 1968 in cui riporta la frattura del perone sinistro e il secondo in una partita con l'Austria del 1970, valida per le qualificazioni agli Europei, quando si frattura il perone e i legamenti della gamba destra, in seguito a un fallaccio del difensore Hof. Simili incidenti avrebbero condizionato il futuro sportivo di qualsiasi atleta ma Riva ne viene fuori con grande caparbietà e addirittura più forte. Continua a essere protagonista in Nazionale fino allo sfortunato mondiale del 1974 in Germania: non gioca nella partita decisiva persa 2-1  con la Polonia per guai muscolari.  Conclude la sua militanza con 35 gol in 42 partite giocate, record finora imbattuto in Italia, con un quoziente reti straordinario pari a 0,83 gol a partita.