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L’essenza umana di Gigi Riva è nella sua storia calcistica e pertanto la cronologia delle principali tappe sportive non può essere trascurata. Nel calcio dei giorni nostri è difficile, se non addirittura impossibile, trovare giocatori che leghino la propria vicenda sportiva ad un’unica squadra evitando la logica degli ingaggi al rilancio. Riva è stato per poco più di dieci anni la bandiera di una squadra, cosiddetta provinciale, e per essa ha rinunciato a vincere di più, come avrebbe sicuramente meritato. Si è completamente identificato con essa, con la città di Cagliari in cui continua a vivere e con la gente della Sardegna riscattandole dall’anonimato a cui fino ad allora erano abituate; e proprio nell’isola, lontano dai clamori e dai fatti che contano, schivo e di poche parole, ha trovato la sua realizzazione e il suo equilibrio interiore. Non si è mai risparmiato, ha sempre dato il massimo di sé anche nelle partite meno importanti, tanto che i suoi due infortuni più gravi sono accaduti in incontri non fondamentali per le sorti della Nazionale. Tuttavia ha saputo reagire senza recriminazioni riaffermando le sue grandi capacità. Per un breve periodo è stato anche il Presidente del Cagliari, in un momento in cui la squadra rischiava di sparire dal panorama calcistico nazionale. Da anni Riva riveste il ruolo federale di accompagnatore della Nazionale. Non è un compito di primaria importanza ma la sua presenza discreta vuole essere una guida per i giocatori che si avvicenderanno nel vestire quella maglia azzurra che lui ha sempre onorato. Luigi Riva è un uomo che ha saputo dare dignità al gioco del pallone e per chi si è innamorato delle sue giocate e rimpiange quel calcio povero fatto di immagini in bianco e nero, ma ricco di valori, sarà sempre affettuosamente Giggirriva, rombo di tuono.