Mercoledì 6 giugno 2001

Parroco rinviato a giudizio insieme al sindaco di Badolato
Mannello sotto processo
Nel mirino della Procura lavori e concessione edilizia abusivi

      Sederà sul banco degli imputati il prossimo 13 novembre Gerardo Mannello, il sindaco di Badolato, coinvolto in una vicenda di abuso di ufficio relativa alla realizzazione di opere di ampliamento delle pertinenze della chiesa SS. Angeli Custodi. Ad emettere il provvedimento il giudice dell'udienza preliminare Antonio Baudi che ha accolto la tesi dell'accusa portata avanti dal pm Roberta Zinno. Con il sindaco davanti al giudice del Tribunale di Catanzaro dovranno comparire anche il parroco Salvatore Tropiano (57 anni di Santa Caterina), committente dei lavori, il geometra Pasquale Larocca (55 anni di Badolato), responsabile dell'area tecnica del comune di Badolato, il direttore dei lavori Pasquale Schiavone (51 anni di Badolato) e il progettista Massimo Nisticò (49 anni di Soverato). A difendere in sede di udienza preliminare i cinque imputati c'erano gli avvocati Francesco Staiano, Giovanni Caridi e Sandro Scoppa con la presenza, per conto del comune di Badolato in qualità di curatore speciale, dell'avvocato Antonio Ludovico.
   Sotto accusa una concessione edilizia, rilasciata il 13 luglio del 1999 dal primo cittadino nonostante lo stesso avesse attribuito al geometra Larocca la responsabilità dell'area tecnica del Comune, con la quale si dava l'ok ai lavori incriminati senza tener conto delle leggi che regolano la materia a cominciare da quella che attribuisce ai dirigenti il compito di rilasciare concessioni e autorizzazioni edilizie. Senza contare che l'area interessata ai manufatti rientra in una zona sulla quale il Programma di fabbricazione non permette la realizzazione di nuove opere, ma solo interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Inoltre, l'istanza di concessione non era, come prevede la legge, corredata né dal titolo di proprietà né da quello di godimento dell'area da edificare appartenente al demanio dello Stato.
   Il parroco di Badolato deve rispondere per aver dato il via agli interventi incriminati "nel quadrante nord-ovest del corpo B in ampliamento e nel quadrante sud-est di parte del corpo A mediante chiusura parziale di un porticato con conseguente aumento di volumetria". Ottenuto il rilascio della concessione edilizia e quindi la legittimazione di un intervento edilizio non realizzabile, con i lavori in ampliamento del luglio del 2000 il sacerdote invadeva arbitrariamente, al fine di occuparla, una porzione di terreno demaniale della superficie di 23 metri quadrati.
  A rilevare tale violazione erano stati, in seguito alla segnalazione di un cittadino del tentativo di chiusura del porticato, i carabinieri della stazione di Badolato, nel corso di un sopralluogo che ha costituito la base dell'inchiesta avviata subito dopo dalla Procura.

codice 0601