Il lupo
perde il pelo ma non il vizio
Mannello non convoca il Consiglio Comunale
A cosa serve uno Statuto se non si
vogliono osservare le norme? Il sindaco di Badolato continua a mortificare la Democrazia e
la Legalità: per oggi si sarebbe dovuto convocare il secondo consiglio comunale di questa
legislatura come prevede l'art. 17 dello Statuto.
Per il consiglio di insediamento si è limitato a non mettere all'ordine del giorno
l'approvazione delle linee programmatiche, il secondo consiglio invece non lo convoca
nemmeno. E la minoranza che fa? Dorme o è già passata alla maggioranza? Perché non
contrasta con la dovuta fermezza e tempestività questi atteggiamenti arroganti e
illegali?
Da parte sua il sindaco prende tempo in modo che la modifica allo statuto (altri
due assessori) diventi esecutiva e perché incontra una difficoltà inaspettata sul nome
di Mico Pultrone come assessore esterno. Che i due assessori designati siano Franco
Nisticò e Micu Pultrone è un segreto di pulcinella ma invece i consiglieri insistono
nell'affermare che questo non faceva parte dei patti pre-elettorali e che perciò non sono
d'accordo e che almeno uno dei due assessori dovrebbe essere un consigliere. Come sono
democratiche queste cinquestelle che discutono sugli assessorati, competenza del sindaco,
però non convocano il consiglio! che discutono sugli assessorati ma non conoscono le
linee programmatiche che hanno approvato! che discutono sugli assessorati ma non fanno
pulire le discariche abusive di cui è infestato il paese! che dis... ma non prendono
provvedimenti contro l'occupazione del verde pubblico, nè contro le ditte e/o i
progettisti e/o i direttori dei lavori che eseguono, progettano, controllano opere
scandalose come il nuovo campo sportivo (in cui nulla è al posto giusto), o il nuovo
lungomare (con la pista ciclabile sgretolata e le palme ormai morte) o i marciapiedi
(fiore all'occhiello dell'amminastrazione) che già cadono a pezzi.
Ad un mese dalle elezioni e con accordi "blindati" i consiglieri di
cinquestelle sono ancora alle prese con la spartizione delle poltrone e intanto il
patrimonio pubblico e la democrazia istituzionale se ne vanno in malora. E non è ancora
finita: ancora c'è la comunità montana -promessi a F. Nisticò e G. Stagno-, il
presidente del consiglio -promesso a Bove- e il difensore civico -promesso a Tonino
Parretta "Ciccione"-. E se anche questi accordi "blindati" dovessero
saltare? (F.L.) |