Gil Botulino (The German Observer)

Giovedì 28 giugno 2001

Riportiamo il manifesto di accusa del gruppo consiliare di minoranza  "La Mongolfiera", in cui si lamentano le continue violazioni di legalità da parte degli amministratori di cinquestelle.

MANNELLO IMPALUDATO NELL'ILLEGALITÀ

L’amministrazione Mannello è impaludata nell’illegalità. Nemmeno le intimazioni della Prefettura rendono più votati verso la legalità questi amministratori. La cosa che sconcerta è la modalità con cui anche le cosiddette "brave persone" (cioè coloro che non sono rappresentanti di questa o quella cordata ndr) abbassino supinamente la testa, accettando ruoli che somigliano a dei contentini. Nei posti che contano si è verificato un mercimonio che fa ridere i polli ma che ormai non scandalizza più nessuno a Badolato.

La popolazione sembra soprassedere rassegnata all’idea che al Comune queste persone possano fare i loro comodi intascando i soldi pubblici, spartendosi risorse e creando cariche ad hoc. A conti fatti mantenere 6 assessori, 1 sindaco che si è triplicato lo stipendio un anno fa, un difensore civico, e addirittura un presidente del consiglio, senza considerare le spese siderali che i nostri si son presi per le missioni, le nefandezze degli amministratori in una legislatura di 5 anni costano una cifra vicina al miliardo.

Questi soldi vengono presi dal bilancio. Son soldi dei cittadini di Badolato. Abbiamo cercato di farlo capire in tutti i modi in campagna elettorale, ma gli elettori hanno premiato 5 stelle. Oggi questi amministratori si sentono autorizzati a far ciò che meglio credono anche in virtù di quel premio. La situazione non sarà facilmente controllabile.

Le istituzioni son diventate una pratica per pochi privati che hanno deciso di mettere le mani sulle risorse pubbliche, e decidono di pesare in giunta con i loro uomini. Son cose che a Badolato sanno tutti, e che d’altronde spiegano ampiamente l’acredine che caratterizza gli scontri sulle poltrone degli assessorati. È uno scontro tra gruppi di potere che inquinano la pubblica amministrazione da anni, che si impongono con forza mettendo sotto i piedi a proprio piacimento i pesci piccoli (Cecè Lentini, Rondinelli, Carioti, Tonino Parretta, Bove) che, esaurita la loro funzione, (cioè portare voti) o si accontentano o si accontentano!

Il caso di Tonino Parretta e di Bove è patetico e sintomatico: al primo viene promesso il difensore civico al secondo la presidenza del consiglio. Chi ha promesso le due cose era a conoscenza di aspetti regolamentari che le impedivano entrambe. Ed era chiaro che la minoranza avrebbe fatto di tutto per impedirne la concretizzazione. In questo modo agli occhi delle volpi politiche in esame, la causa dei loro impedimenti regolamentari sarebbe stata la minoranza: con Bove difatti è stato così. L’irregolarità è palese, il segretario comunale ne è stato complice spudoratamente, tutti sapevano di commettere una grave violazione, ma alla fine ha aperto bocca solo la minoranza su cui difatti si è concentrato il disappunto di Bove e famiglia che hanno rimproverato al capogruppo della Mongolfiera di aver fatto un intervento che non doveva fare proprio lui in quanto vecchio amico di famiglia… C’est Badolatò…..

A breve il nostro ricorso al CORECO, e una nuova lettera al Prefetto che già in precedenza ci aveva dato ragione. A questo punto è inevitabile adire a vie legali presso il TAR Calabria e scrivere al Ministero della Funzione Pubblica e a quello degli Interni: le violazioni legislative di questo Ente meritano molta attenzione oramai.

Superati questi aspetti ci dobbiamo fare promotori di una serie di denunce serie presso procura e Corte dei Conti su vertenze che hanno caratterizzato gli anni appena trascorsi e su cui avevamo deciso di muoverci su un piano puramente politico. Evidentemente i soli movimenti sul piano politico non servono a nulla, e vengono presi per debolezza.

È meglio cambiare musica, stavolta.

IL GRUPPO CONSILIARE "LA MONGOLFIERA"

Osservazioni e/o domande

io credo che bisognerebbe far capire a tutti i cittadini e in particolare agli amministratori che alla base del rispetto reciproco vanno rispettate tutte le regole che la Democrazia ci dà  senza chiedere l'intervento del prefetto o del ministro perché dovrebbe essere il sindaco e il consiglio comunale a tutelare tutti i cittadini (per evitare il futtebbus) (Er Mò 30-6-2001)