Una giovane lettrice (Caterina Pultrone per non far nomi) ci ha chiesto
perché si dice 29 giugno giorno del cunno. Noi della redazione del German di queste cose
culturali non sappiamo granché, ma abbiamo girato la domanda a chi di pertinenza. Oggi
abbiamo la risposta che giriamo a Caterina e a tutti voi affezionati lettori.
"Pecchì si dicia ca u 29
giugnu è u jornu do cu
?"
Questa la domanda legittimamente posta da
unincuriosita ragazza al nostro caro amico Gil che con profonda umiltà, colto
impreparato sullargomento, non ha esitato a girarci chiedendoci delucidazioni che
noi, per quanto cè possibile, siamo lieti di offrire premettendo che:
La donna è per noi del P.I.P.I.O., lessere sublime per eccellenza, il motore del
mondo, il giardino che non inaridisce mai perché è a lei che Iddio Onnipotente ha donato
il grandissimo privilegio di generare la vita e pertanto, questa dolcissima creatura,
merita il nostro incondizionato rispetto tantè che senza essere volgari e per
esaltare al massimo questa sua immensa potenzialità, abbiamo scelto come simbolo del
nostro movimento, quella parte anatomica ove inizia e poi, felicemente (salvo alcune
spiacevoli eccezioni) si conclude, lemozionante viaggio della vita stessa.
Conseguentemente a quanto detto, quattro anni fa, rompendo ogni indugio ed osteggiando la
bigotta e retriva mentalità dominante basata sugli astratti concetti del più dissennato
ed ipocrita moralismo, prendemmo la storica decisione di celebrare la festa del 29 giugno,
giorno che gli anziani badolatesi da tempo immemorabile, amano menzionare come u jornu
do cu
perché? Per il semplice fatto che il ciclo mestruale, durando in media 28
giorni, (nel corso dei quali, gli estrogeni ed il progesterone, agendo allinterno
dellutero, provocano la periodica eliminazione dellendometrio e delluovo
non fecondato accompagnata da una piccola emorragia dovuta alla dilatazione dalcuni
capillari), crea nella donna e nel partner, una naturale tensione emotiva e psicologica al
punto che, entrambi non vedono lora che il ciclo finisca per essere finalmente
liberi di assaporare pienamente le gioie del sesso. Per tale motivo, il 29 è unanimemente
considerato il giorno della libertà amorosa. Daltronde, non si dice pure: "ogni
vintinova, picciuni ed ova"? Questa è la spiegazione riferita al giorno. Per
quanto invece concerne quella del mese, si deve tener presente che in giugno entra
ufficialmente lestate che è universalmente riconosciuta come la stagione degli
amori poiché essendo essa la più calda, fa aumentare anche la temperatura corporea, la
quale, stimolando ulteriormente gli appetiti sessuali, spinge inevitabilmente le persone
allaccoppiamento. Di conseguenza, per questa serie di fattori biologici, giugno è
considerato da tutti, il mese che apre le porte alla felicità e alla gioia. Ecco perché
il 29 giugno merita di essere festeggiato con tutti gli onori.
LUfficio Pubbliche
Relazioni del P.I.P.I.O.
Badolato, 7 luglio 2001 |
Ma perché, le gioie del
sesso non possono essere assaporate anche durante le mestruazioni? (femme
impaziente)
La credenza che il coito durante le mestruazioni sia pericoloso è errata. È
vero che si tratta di una cosa un po' pasticciata, ma non è che i tessuti vaginali siano
più fragili in questo periodo, e perciò non c'è ragione per cui la coppia, se lo
desidera, non dovrebbe avere rapporti sessuali, tanto più che in questo periodo (come
anche la domanda fa capire) il desiderio femminile è sovente aumentato. (Il
sessuologo Frank Larrapa) |