BADOLATO, LA NOTTE DELLA
VERGOGNA
(dal sito dei DS di Badolato http://web.tiscali.it/dsbadolato)
Notte di terrore nel nostro paese tra la notte
di sabato e domenica 25 novembre: 3 attentati intimidatori di chiaro stampo mafioso hanno
colpito Pasquale Andreacchio (che cura il sito d'informazione Gilbotulino) la cui macchina
è andata distrutta dal fuoco. Fuoco anche nel cortile di Turi Caminiti dove le fiamme
oltre a distruggere la sua peugeot stavano per entrare nell'abitazione al piano inferiore.
L'altro episodio ha colpito la famiglia Piperissa, in località Mingiano, tra il paese e
la marina: una tanica di benzina è stata fatta esplodere davanti la porta d'ingresso
dell'abitazione. Piccole ferite per Turi Caminiti e alcuni occupanti di casa Piperissa.
Stan tutti bene ma poteva finire malissimo. E' un chiaro attacco mafioso contro chi ha
sempre espresso le proprie opinioni liberamente. Ma sono state pure delle azioni che hanno
messo in pericolo la vita stessa delle famiglie interessate
La Mongolfiera, minoranza nel Comune, è
vicina alle vittime degli attacchi
Andreacchio e Caminiti erano stati candidati alle scorse elezioni nella lista civica in
cui il partito aveva profuso i suoi sforzi qui a Badolato.
L'amministrazione comunale e il comitato
"5 stelle" hanno diramato un documento di condanna contro gli attentati in cui
si afferma che si sporca l'immagine del paese.
LE DINAMICHE E I FATTI (dal sito dei DS di Badolato http://web.tiscali.it/dsbadolato)
Sembra ancora poco sicuro quante squadre abbiano agito
sabato notte. Una soltanto che ha fatto tutto il giro per colpire i 3 obiettivi? Due? Tre?
Fatto sta che la successione temporale sembrerebbe aver visto dapprima l'attacco alla
famiglia Piperissa (Nangiu): e' stato un vero e proprio attentato. La tanica è stata
messa proprio all'ingresso dell'abitazione. Il fuoco a contatto con la benzina ivi
contenuta ha determinato una forte esplosione. Cecè Piperissa, il ragazzo che lavora
presso l'ufficio postale di Badolato Superiore, è stato il primo a rendersi conto del
dramma in atto. Il fumo ha ben presto invaso i locali dell'abitazione, con lo stesso
Piperissa costretto a rischiare la propria incolumità, lanciandosi letteralmente tra le
fiamme che si erano sprigionate di fronte l'entrata. Fuori dall'abitazione, oramai
impossibile cercare di tornarvi dentro, Cecè si è adoperato per spegnere il fuoco,
aiutato dal fratello. Non è stato difatti necessario l'intervento dei pompieri in questo
caso. Alcune lievi ferite sembra siano state riportate pure dal fratello. Sconcerto tra i
familiari. I bambini terrorizzati.
La seconda azione dell'attacco mafioso colpisce Pasquale
Andreacchio: poco da dire (per fortuna, verrebbe da dire). La sua Punto celeste prende
fuoco alle 3,25 circa. Qualcuno è nei paraggi e avvisa subito i vigili del fuoco, che
arriveranno sul posto in venti/venticinque minuti. Pasquale stesso, viene svegliato
dall'antifurto della macchina. Chiama i vigili che con sua grande sorpresa arrivano dopo
soli 10 minuti! Non sa che qualcuno vi aveva già provveduto pochi minuti prima.
Frattanto, in quei momenti si sta consumando il terzo dramma della notte.
Tremendo è lo scenario che prende forma a casa Caminiti:
mentre lasciava in fiamme la macchina di Pasquale Andreacchio (dovevano essere le 3,40
circa), la banda dei vigliacchi mafiosi (sempre se una sola banda è stata) si dirige
verso Melindus.
Un amico di Turi Caminiti, Raffaele Iorfida di S.Caterina, scendendo da Badolato Superiore
vede le fiamme sulla Punto di Pasquale. Non trovandolo sul posto ritiene che sia con Turi,
e lo va a cercare rapidamente in paese. Non trovando nessuno in giro decide di andare
direttamente a casa di Turi Caminiti, in via Melindus appunto. Arrivato lì per segnalare
l'incendio della macchina di Pasquale Andreacchio, si ritrova invece quello della macchina
di Turi: la macchina per la precisione è esplosa dopo essere stata avvolta dalle fiamme.
La sequenza a questo punto è drammatica. Raffaele cerca di chiamare Turi sul cell. Ma è
spento.
Cerca di citofonargli continuamente. Lo chiama sul numero di casa senza sosta. Turi forse
ha il sonno pesantuccio ma erano quasi le quattro, e la zona notte di casa sua sta dalla
parte opposta rispetto a dove Raffaele si stava dannando.
Quest'ultimo, pur insistendo sul numero di casa, comincia oramai a suonare all'impazzata
il clacson. E' a questo punto che Turi si sveglia. Praticamente in mutande si infila
nell'altra sua vettura (una Palio) che stava oramai per essere toccata anch'essa dal
fuoco; Raffaele Iorfida lo incitava a scappare subito invece lasciando perdere la vettura,
che a lui sembrava già in fiamme.
Turi si brucia le mani, le braccia e la pianta dei piedi ma riesce a tirar fuori la
vettura, che ha la plastica sulla fiancata visibilmente squagliata. Così facendo, egli ha
in realtà fatto una cosa provvidenziale. Non tutti avranno presente il giardinetto della
sua abitazione, ma la prospettiva era semplicemente tragica: la Palio era vicinissima a
degli arbusti che avrebbero certamente preso fuoco. Le fiamme si sarebbero propagate lungo
tutta la vegetazione spoglia della piccola area, sino ad arrivare nei pressi del bombolone
del gas sito nello stesso giardino. Il rischio era cioè, quello di una barriera altissima
di fuoco che avrebbe impedito a chiunque di uscire dalla casa, visto che l'uscita sul
giardinetto è l'unica.
Peraltro il fuoco della macchina bruciata ha lambito il piano terra della casa. La
finestra si è squagliata, ma i vetri hanno retto almeno sino all'arrivo dei pompieri: se
si fossero rotti, le fiamme avrebbero raggiunto subito le tendine e da lì i molti libri,
le carte varie, il pc ed altro materiale infiammabile esistente lì dentro. L'intero piano
terra avrebbe preso fuoco in un amen.
I pompieri avrebbero tardato ancora un pò, pur essendo a due passi per via dell'incendio
da Pasquale (sembra che Turi nel chiamarli, abbia fatto presente dove si trovava il
"suo" fuoco, ed il pompiere in questione gli abbia detto "lo stiamo vedendo
da qui il suo incendio! Vi vediamo da qui!"). Quel che è certo è che se Raffaele
Iorfida non si fosse trovato a scendere a quell'ora, e se quella notte non si fosse recato
a casa di Turi, sarebbe potuto succedere di tutto.
La famiglia di Caminiti, nel sonno, non si stava assolutamente rendendo conto di quanto si
stava verificando a pochi metri di distanza. Inutile riaffermare anche qui che i bimbi di
11 e 13 anni che hanno assistito alla scena non se la scorderanno per un pezzo.
LA MONGOLFIERA, MINORANZA NEL COMUNE, È VICINA ALLE VITTIME DEGLI
ATTACCHI
(dal sito dei DS di Badolato http://web.tiscali.it/dsbadolato)
La Mongolfiera è in stato di notevole tensione e
partecipazione emotiva per i fatti che hanno visto colpite le vittime degli attentati
delinquenziali di sabato notte. Grandissimo dispiacere e profondo affetto per la famiglia
Piperissa (Cecè è un caro amico), e grande solidarietà per Turi Caminiti e Pasquale
Andreacchio che erano nostri candidati alle ultime elezioni.
Il nostro movimento civico proprio in queste ore ha deciso di darsi una struttura più
efficace da un punto di vista organizzativo, con un proprio organismo dirigente che aiuti
anche il gruppo consiliare: ed è quella di queste ore la prima prova seria a cui siamo
chiamati.
Anzitutto stiamo e staremo vicini ai nostri due amici Turi e Pasquale. Siamo orgogliosi di
averli avuti con noi in lista alle ultime amministrative. Per noi è stato naturale, in
questi momenti, cercare di stare in loro compagnia, parlare, stare uniti, fare riunioni e
incontrarsi. E ne capiamo l'amarezza. Capiamo l'amarezza per famiglie che soffrono per un
semplice torto: avere al loro interno persone coraggiose e serie che lottano per
migliorare lo stato di cose del proprio paese, della propria comunità, dei propri figli.
E non è retorica. Se decidono di tappare la bocca a chi dice ciò che pensa, siamo
davvero di fronte ad una questione di civiltà a questo punto.
Paghiamo un prezzo altissimo per aver deciso di lottare le forze e gli interessi marci che
vogliono fare il bello ed il cattivo tempo a Badolato. Ma non saranno questi atti a farci
recedere. Anzi, abbiamo uno slancio in più. Abbiamo deciso proprio in queste ore di
organizzarci diversamente. Di essere più uniti e coordinati. Di darci una struttura come
forza civica seria, in questo Comune, che ha così tanto bisogno di legalità.
Dovremo prendere una posizione forte e dura al consiglio di mercoledì. E dovremo attuare
forme di protesta e solidarietà molto visibili nei prossimi giorni, perchè è su queste
prove che si giocano la vera credibilità di questa comunità e la forza di questa nostra
alleanza civica. (La coalizione civica "La Mongolfiera")
L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI BADOLATO (dalla bacheca
comunale)
Tutte le componenti politiche idealmente rappresentate che
formano il Consiglio e il movimento "5 Stelle" esprimono corale e forte
solidarietà ai cittadini Andreacchio, Caminiti e Piperissa, condannando fermamente chi ha
commesso inaccettabili atti di violenza ed intimidazioni.
L'intolleranza, la sopraffazione, sono incocepibili e sempre da respingere come
risoluzione di conflitti di qualsiasi natura.
Invitiamo, pertanto, tutti i cittadini a essere uniti nel rifiuto totale di tutto
quello che non permette una libera dialettica e competizione politica, amministrativa e
cuilturale, mettendo in cattiva luce un Paese e una Cittadinanza che nulla hanno a che
spartire con simili inquietanti e poco edificanti episodi di malvagità.
26 novembre 2001 L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE |