Gil Botulino (The German Observer)

News di Venerdì 30 Novembre 2001

A FUOCO ALTRE DUE AUTOMOBILI
Anche a Santa Caterina dello Ionio, ai danni di Mario Carioti esponente politico della sinistra ed ex segretario, un attentato incendiario. Alle 11 e 30 di ieri sera ignoti hanno appiccato il fuoco alla sua autovettura parcheggiata e custodita sotto casa.
Sulla strada di Sant'Andrea dello Ionio, questo pomeriggio, mentre tornava dal lavoro, si è incendiata la Golf di Agazio Gerace, fratello della Consigliera comunale di Badolato Giusy.

 

E-MAIL DI SOLIDARIETÀ
Continuano a pervenirci e-mail di solidarietà. Ancora grazie. Pubblico qui quelle indirizzate al Gazzettino con il chiaro intento che sia no pubblicate.

Caro Gil,
Ho appena leto sulle news del sito la terribile notizia di quello succeso a Badolato nel weekend scorso. Come uno dei tanti ammiratori stranieri del vostro paese vi mando dalla Spagna la mia simpatia e coraggio per il vostro lavoro. Vi prego anche di fare stensibile la mia solidarietà a le famiglie di Pasquale, Turi e Cecè. Hasta siempre, Joan-Anton.

 

IL CONSIGLIO COMUNALE VISTO DALLA STAMPA LOCALE
Ancora oggi il corrispondente del Domani dà il resoconto più aderente alla realtà, perché si è informato sentendo tutte le persone citate nell'articolo. Come anche Salvatore Rondinelli dice nella sua intervista a Franco Laganà, il vice presidente NON "si è soffermato sui  recenti fatti accaduti" - come dice il corrispondente della Gazzetta - ma ha ceduto subito la parola al capogruppo della Mongolfiera. E la minoranza ha lasciato immediatamente l'aula dopo aver letto il documento di solidarietà  e condanna. Non avrebbe potuto fare altro, visto che era la protesta per aver messo il consiglio in un giorno e in un'ora indecente e per non aver aggiunto all'ordine del giorno uno straccio di punto di discussione sui fatti accaduti. Bene ha fatto anche perché, come si vede dal resoconto di Franco Laganà, si sarebbe finiti per essere sopraffatti dalle parole della maggioranza che in questi casi sa come esprimere la sua solidarietà.
Il corrispondente del Domani Franco Laganà - certamente ricorderà come lo ricordo io perché presente a quel consiglio -, non molti anni fa - nella fase 1 di cinquestelle - era stato bersaglio di vili e pesanti minacce intimidatorie. I DS di Badolato, e   molti cittadini, protestarono civilmente e fermamente. Cinquestelle convocò un consiglio di solidarietà. E che cosa successe in quel consiglio di solidarietà? In quel consiglio di solidarietà fu espressa la solidarietà a Franco Laganà, allora capogruppo di minoranza e alla fine, tra proteste e urla del pubblico presente, Franco Nisticò - esponente di quella e di questa maggioranza - terminò il suo intervento indicando coll'indice teso Franco Laganà e dicendogli - testuale - «L'unico mafioso qui sei tu!». Se deve andare ancora una volta così, lasciamoli perdere questi Consigli di solidarietà di facciata.

 

Badolato / Dalla minoranza in risposta alle intimidazioni
CONSIGLIO ABBANDONATO

BADOLATO – Si è riunito il Consiglio comunale per discutere e approvare gli argomenti posti all'ordine del giorno. La riunione era molto attesa dopo gli eventi delittuosi che si sono verificati nei giorni scorsi. La minoranza, dopo aver dato lettura di un documento ha abbandonato i lavori del Consiglio. L'assemblea cittadina è stata presieduta dal vicepresidente Salvatore Rondinelli. Dopo l'appello nominale, constatato il numero legale per dare inizio alla seduta, il vicepresidente si è soffermato sui recenti fatti accaduti, concedendo la parola al capogruppo dell'opposizione "La mongolfiera", Nicola Criniti, che ne aveva fatto richiesta. Nicola Criniti ha letto un lungo documento sugli episodi di violenza perpetrati sabato 24 novembre ai danni delle famiglie Andreacchio, Caminiti e Piperissa. "Salvatore Caminiti e Pasquale Andreacchio" – ha proseguito Criniti – "sono impegnati nel rivendicare una politica fatta con onestà e coraggio. Per le minoranza di questo Comune" – "ha evidenziato il capogruppo Criniti – fare politica in maniera limpida, a questo punto diventa difficilissimo. Da anni, ormai, alcuni cittadini – continua Criniti – che hanno deciso di far politica amministrativa in questo Comune sono esposti periodicamente ad atti intimidatori gravissimi". "Tra l'altro – ha ricordato – in un passato meno recente persone come Mimmo Bressi hanno avuto incendiata la propria auto e la casa in campagna. Così anche per l'allora assessore Pietro Gallelli. Ripetutamente altri esponenti politici o cittadini come Franco Laganà e Rino Rudi hanno subito minacce e atti intimidatori. Più di recente abbiamo avuto altre incredibili escalation delinquenziali". "I fatti di sabato – ha proseguito il capogruppo – sono un attacco alla libertà di esprimere con forza e coraggio il proprio pensiero. Da 5 anni solo noi della minoranza siamo minacciati e colpiti. Chiede: spiegate voi perché ci colpiscono, perché intimidiscono i politici di questa frazione civica e politica (n.c.ds). L'esponente della minoranza tra l'altro ha mosso critica circa l'orario della riunione del Consiglio. Di fronte a tali eventi – conclude il capogruppo "La mongolfiera - il nostro gruppo consiliare abbandona la seduta del consiglio comunale. Per noi l'attuale Amministrazione è squalificante e delegittimata nei fatti da un modo di amministrare Badolato" conclude il documento letto da Criniti. (ITALO RANIERI - LA GAZZETTA DEL SUD - 30.11.2001)

 

Dopo i gravi atti intimidatori, si è tenuta un'aspra seduta del Consiglio comunale. Durissimo attacco alla maggioranza
TENSIONE ALLE STELLE A BADOLATO
Dalla minoranza accuse di "responsabilità morali". Minaccia di querele?

BADOLATO - Clima politico molto teso a Badolato. L'ultimo consiglio comunale è stato caratterizzato da aspre polemiche e da un duro attacco alla maggioranza "Cinque Stelle" da parte del capogruppo della minoranza "La Mongolfiera", Nicola Criniti. Prima dell'inizio dei lavori Criniti, segretario dei DS di Badolato, ha dato lettura di un documento di solidarietà e di dura condanna per gli attentati incendiari subiti da Salvatore Caminiti e Pasquale Andreacchio esponenti della Mongolfiera (candidati nelle ultime elezioni ma non eletti), e della famiglia Piperissa. Subito dopo i gravi episodi, in un comunicato congiunto le segreterie provinciali e locali dei DS e dei Comunisti Italiani avevano dato solidarietà ed espresso condanna per i vili attentati invitando l'amministrazione comunale a convocare un Consiglio comunale aperto e chiedere una riunione sull'ordine e la sicurezza pubblica a Badolato. Nel documento si ribadiva la ferma determinazione dei due partiti della sinistra a rimanere in prima linea nella difesa della legalità. La risposta dell'amministrazione è arrivata attraverso un comunicato di solidarietà e di condanna: «Tutte le componenti politiche idealmente rappresentate che formano il Consiglio e il movimento "5 Stelle" esprimono corale e forte solidarietà ai cittadini Andreacchio, Caminiti e Piperissa, condannando fermamente chi ha commesso inaccettabili atti di violenza ed intimidazioni. L'intolleranza, la sopraffazione, sono inconcepibili e sempre da respingere come risoluzione di conflitti di qualsiasi natura. Invitiamo, pertanto, tutti i cittadini a essere uniti nel rifiuto totale di tutto quello che non permette una libera dialettica e competizione politica, amministrativa e culturale, mettendo in cattiva luce un Paese e una Cittadinanza che nulla hanno a che spartire con simili inquietanti e poco edificanti episodi di malvagità».
Ma ritorniamo ai lavori del Consiglio che era stato convocato prima che si verificassero i gravi episodi incendiari. Il Consiglio è stato presieduto dal vice presidente Salvatore Rondinelli in quanto risultavano assenti il presidente Giovanni Bove, il sindaco Mannello ed il vice sindaco Gallelli. Assente anche la consigliera indipendente dei Comunisti Italiani Domenica Battaglia passata sui banchi dell'opposizione. «In una riunione tenutasi prima del Consiglio - ha dichiarato il consigliere Rondinelli - come maggioranza avevamo deciso di convocare un Consiglio comunale per discutere dei gravi fatti. Ho dato la parola al capogruppo Criniti e mi riservavo dopo il suo intervento di dare comunicazione della nostra decisione. Purtroppo la minoranza dopo la lettura del suo documento ha abbandonato l'aula in segno di protesta disattendendo il mio invito a rimanere per ascoltare la comunicazione».
Nel documento, Criniti ripercorre con dovizia di particolari i fatti accaduti la notte di sabato 24 novembre: «Sono atti che ci fanno inorridire e vergognare di appartenere ad una comunità che al proprio interno ha persone così spregevoli, vigliacche e malvagie, siamo di fronte a dei criminali. Questi atti delinquenziali hanno un chiaro sapore intimidatorio. Non sono dei dispetti o delle ragazzate come anche in questa sede si è voluto, più volte, far credere. Sono atti di stampo mafioso. E sono atti che per la loro gravità, stavolta hanno superato ogni limite. Non esiste più alcun tipo di considerazione se si minaccia consapevolmente la vita stessa delle famiglie». nel documento vengono anche ricordate le numerose minacce subite in questi anni dai rappresentanti delle minoranze. Duro l'attacco alla maggioranza: «Voi non avete neppure la forza per imporvi nelle scelte amministrative, mai e poi mai vi faremmo in grado di ordire piani delinquenziali. Ma voi avete sul groppone gravissime responsabilità politiche e morali». Nel documento la minoranza analizza la situazione amministrativa, ribadendo che il movente dei fatti criminosi è legato ad alcuni provvedimenti adottati dalla maggioranza e denunciati dalla minoranza. «Voi siete tra i responsabili del degrado morale e civico di questa comunità, oggi. Noi non siamo come voi. E di questo siamo orgogliosi, e sappiamo di fare con ciò molto più per garantire un futuro di non sopraffazione alle future generazioni, ai nostri e ai vostri figli».
La maggioranza prima di approvare i punti in discussione, dopo aver ribadito la volontà di convocare un Consiglio comunale specifico al problema, dopo aver espresso solidarietà e condannato il gesto con gli interventi del capogruppo Anna Laganà e di Franco Nisticò, ha fortemente criticato il documento letto dal Criniti, lesivo per tutti i componenti sia dal punto di vista morale che sociale. L'assessore Nicola Lentini ha presentato un suo documento di ferma condanna per l'accaduto ma molto duro nella risposta per le accuse infondate rivolte alla maggioranza, riservandosi di adire le vie legali.(FRANCO LAGANA' - IL DOMANI - 30.11.2001)