Gil Botulino (The German Observer) | News di Venerdì 15 Febbraio 2002 |
LA CULTURA BADOLATESE IN UN
LIBRO... E IN UN PERIODICO Il libro di Giulia Scerra, L'uscio sul vicolo, edito da La Radice, è stato presentato dalla Libera Università popolare della terza età e del tempo libero di Soverato. Ci sono stati gli interventi del presidente dell'università Francesco Grisafi, del preside Fiore Scalzi, dell'autore della presentazione prof. Ulderico Nisticò, e del presidente dell'associazione La Radice prof. Vincenzo Squillacioti. Naturalmente si è parlato del libro, della sua importanza per la cultura badolatese, ma qui vi voglio informare di quella parte dell'intervento, non fuori tema, del preside Scalzi che ha fatto arrossire non pochi presenti, chi per un motivo chi per un altro. Il preside Scalzi ha sottolineato l'impegno dell'associazione La Radice, che fra l'altro produce - o produceva? - il periodico omonimo che ha lettori in tutto il mondo, "un autentico fenomeno culturale, diventato fermo punto di riferimento di una realtà vasta, che vede nel suo presidente Squillacioti anche un forbito ed acuto scrittore". Un'associazione - ha anche detto - che da tempo lavora in modo lodevole per il recupero della tradizione e per approfondire il discorso dell'identità e dei valori del meridione. E mi fermo qui perché ce n'è abbastanza per fare arrossire, d'orgoglio, "La Radice". È quello che pensano molti cittadini badolatesi, e nonsolobadolatesi, stanziali o emigrati. Tutte quelle persone che, e sono tantissime, dall'annuncio della chiusura del periodico, si sono affrettate a dichiarare il loro disappunto, il loro amore, la loro disponibilità economica etc. E mi fermo qui perché ce n'è abbastanza per fare arrossire, di vergogna, il sindaco di Badolato. È rimasto pietrificato dall'apprendere in piena faccia dei meriti culturali e di promozione della Radice. Prima del famoso viaggio per l'Australia, passando una velina - l'insopportabile, per me, riceviamo e pubblichiamo - ad un collaboratore della Radice, venne a sapere che il periodico non si pubblicava più. L'unico suo commento, ritirando il foglio, fu "Mi dispiace". Ora sembra abbia chiesto un incontro con il presidente de "La Radice" perché "gli vuole parlare". Spero che non gli proponga di donargli una targa - quella l'abbiamo già avuta in tanti che per tenerne il conto urge un'anagrafe -. Al prof. Squillacioti consiglio di prepararsi a chiedere un sostanzioso contributo per "la cultura" o per "l'informazione" o "per il punto di riferimento" o - se per il sindaco di Badolato è la sola cosa che conta - si faccia pagare per quel "riceviamo e pubblichiamo". E non si svenda. Si informi su quanto sono stati pagati gli altri operatori "culturali", infinitamente meno valenti de "La Radice". Intanto si faccia comprare un 200 copie de "L'uscio
sul vicolo": è già stato fatto con altri libri, editi da altri, scritti da parenti
di assessori. E mi fermo qui perché potrei continuare e non vorrei far passare per un benefattore il sindaco di Badolato: sia ben chiaro tutte queste dazioni sono solo scambi. E potrei naturalmente documentare tutto citando le delibere, ma no lo faccio per non annoiarvi e perché sapete che è vero. Ma soprattutto lo sanno bene il sindaco e la sua giunta.
DOMANI LA PRIMA EDIZIONE DI "TARANTIANDU" Finalmente ci siamo. Domani alle 15, e poi fino all'alba, avrà inizio la manifestazione carnevalesca "Tarantiandu" organizzata dal Kozzala Social Club. Una manifestazione che abbiamo annunciato per primi, già fin dai preparativi, perché siamo convinti della bontà di queste manifestazioni, anzi perché ne rimaniamo convinti. Infatti questa Tarantiandu, naturalmente meglio organizzata e pubblicizzata, ricalca la "Processione di carnevale", prima manifestazione carnevalesca organizzata l'anno scorso, dallo stesso Kozzala S.C. - già Kozzala Club del Paese" e dal Club dei Vedovi Neri. Per la precisione di Turi Caminiti fu l'ideazione e la realizzazione della locandina - lui dice anche del nome Kozzala Club, e del Burreka Place -. A disposizione di Turi e di Mimmo, per una ricostruzione della primogenitura, se la ritengono importante e prima che se ne perda la memoria. Potete trovare la locandina della manifestazione dell'anno scorso all'indirizzo http://web.tiscali.it/laradice/app/kozzala.htm. Qualche foto della stessa manifestazione la potete poi rintracciare all'indirizzo http://web.tiscali.it/laradice/foto/nangiu3.htm. La manifestazione dell'anno scorso fu osteggiata e si tentò di bloccarla perché, si disse, era stata organizzata per scopi politici - contro le cinquestelle - ma non era vero. I soliti sciacalli - manovali del delirio di onnipotenza delle 5S - durante la notte, riempirono le strade di badolato marina di fotocopie con su scritto "Club dei vedovi neri Cornuti" e altro - di più minaccioso - che non ricordo. La manifestazione "Tarantiandu" ha ora la pubblicità che merita sui quotidiani locali - giustamente prima e non dopo l'evento, ché sarebbe una celebrazione inutile - e domani, come il 24 febbraio del 2001, ci saremo anche noi per partecipare, per divertirci, per cantare e per bere un bicchiere con gli amici, prima di tutto con quelli del Kozzala Club. BADOLATO/ DOMANI E DOMENICA LA MANIFESTAZIONE GIUNTA ALLA
SESTA EDIZIONE BADOLATO. FESTA DEL KOZZALA CLUB Tutta rigorosamente a base di tarantella la manifestazione carnevalesca organizzata per sabato, 16 febbraio, a Badolato borgo dal "Kozzala social club" (dal termine badolatese indicante colui che è fortemente radicato alla sua terra), il club formato da giovani del posto, che, oltre ad amare profondamente il borgo antico, ne vogliono valorizzare l'identità e le bellezze di cui esso è ricco. "Tarantiandu" è il titolo-tema della manifestazione di sabato, tutta all'insegna della musica etnica-popolare, associata al Carnevale, che prenderà il via alle 15 dal Burreca place di Badolato superiore. Anche in questo caso il nome al posto lo hanno dato gli originali giovani del club, in onore dell'unico abitante di quel quartiere, Vincenzo, detto "Burreca". Musicanti e maschere apriranno il corteo carnevalesco che andrà per tutto il paese portando in "processione" burlesca la "santa botte del vino". "dal tramonto all'alba", con questo slogan gli amici del Kozzala club, presieduto da Celestino Argirò, stanno pubblicizzando la manifestazione di sabato, tutta autofinanziata dai soci "kozzali" che intendono intrattenere la gente, mangiando, bevendo e cantando in compagnia di "musicanti, musicisti... nonsolomusicisti". Una sorpresa piacevole: tutte le consumazioni sono offerte dal club. E' prevista inoltre la registrazione di un Cd dal vivo e la realizzazione di un cortometraggio girato sul posto. (IL QUOTIDIANO)
US BADOLATO, TRASFERTA IMPOSSIBILE Non è ancora sopita la rabbia dell'US Badolato per
l'arbitraggio di domenica scorsa. L'arbitro Vatalaro ne ha combinate di cotte e di crude,
sventolando cartellini gialli e rossi a volte gratuitamente e scontentando entrambe le
compagini in campo e penalizzando con due espulsioni affrettate il Badolato. Per i non-ultras, che non seguiranno la squadra del cuore in trasferta, potranno trascorrere un pomeriggio piacevole al campo di Badolato Marina, seguendo la partita del campionato regionale femminile Guardavalle-Corigliano domenica 17.2 alle ore 15.
NON E' BADOLATESE IL PADRE DEL CALENDARIO GREGORIANO Tra le micro-celebrazioni di personaggi di spicco - o pseudotali - badolatesi non possiamo, purtroppo, annoverare il padre del calendario gregoriano. L'aggiornamento del calendario - già ritoccato nel 46 a.C. dall'astronomo Egizio Sosigene per incarico di Giulio Cesare - si rese necessario perché nel 1580, dopo 1500 anni dalla riforma giuliana, si erano accumulati 13 giorni in eccesso, che spostavano in modo intollerabile, per la liturgia, il giorno della Pasqua stabilita nel concilio di Nicea del 325. Il problema ammette più soluzioni, ma quella adottata dalla commissione, nominata dal papa Gregorio XIII sotto la supervisione di Cristoforo Clavio, matematico e astronomo, fu opera di un dotto calabrese, il medico e astronomo Luigi Lilio o Giglio nato a Cirò il 1510. Dopo aver goduto di grande fama presso gli astronomi del suo tempo il suo nome cadde nell'oblio. E ancora per molto vi sarebbe rimasto se il prof. Luigi De Franco - notissimo in Italia e all'estero per i suoi fondamentali studi su filosofi calabresi - non lo avesse ripropone all'attenzione nel suo libro "Filosofia e scienza in Calabria nei secoli XVI e XVII", edizioni Periferia, 1988. |