UN ALTRO ARRESTO PER DETENZIONE DI ARMI Oggi, sui quotidiani regionali, c'è la notizia, con evidenza anche in
prima pagina, dell'arresto a Badolato Marina di V.C. (Cenzu 'e Giorgi, mi dicono) per
detenzione di armi. Il "rimischju" è avvenuto ieri mattina alle cinque. Dopo
l'arresto di F.F., dell'altro giorno, era ragionevole aspettarsi anche questo visto che,
in paese, si sussurrava della passione di V.C. Probabilmente saranno concessi i
domiciliari, visto lo stato di incensurato del nostro paesano. Vi riporto, per comodità,
l'articolo apparso sulla Gazzetta del Sud; degli altri quotidiani solo i titoli.
ANZIANO IN MANETTE PER DETENZIONE D'ARMI
SOVERATO Nella mattinata di ieri, nel corso di un controllo del territorio i
carabinieri della Stazione di Badolato, collaborati dai militari della compagnia
soveratese, hanno tratto in arresto il pensionato 58enne V.C. il quale nella propria
abitazione di contrada Melindus di Badolato Marina deteneva illegalmente: una pistola cal.
22 marca Ermhwerke con due caricatori e 145 proiettili; una pistola cal. 9 marca Sig
completa di caricatore e 66 proiettili. Il pensionato deteneva, invece, legalmente la
pistola cal. 6,35 marca Star senza proiettili, ma l'arma è stata sequestrata per
«omessa-custodia»; è stato infine sequestrato un barattolo contenente 100 grammi di
polvere da sparo marca Sipe, occorrente, presumibilmente, per la «ricarica». La pistola
calibro 6,35 corredata di proiettili è stata rinvenuta all'interno di un ricovero adibito
a deposito di attrezzature agricole. Il pensionato, interpellato sulla provenienza delle
armi e delle munizioni, avrebbe dichiarato che ha comprato armi e proiettili «per pura e
semplice passione» in Svizzera dove ha risieduto per diversi anni per motivi di lavoro. A
questo punto sono scattate la manette ai polsi dell'ex operaio badolatese, pistole,
proiettili e polvere da sparo sono state poste sotto sequestro. Dopo le formalità di rito
l'uomo è stato associato alle carceri circondariali di Catanzaro a disposizione
dell'Autorità giudiziaria per rispondere della imputazione di detenzione abusiva di armi
e munizioni (Gianni Pitingolo, LA GAZZETTA DEL SUD, 28.2.2002)
IL TITOLO DE "IL DOMANI"
Arrestato un 54enne di Badolato Marina trovato in possesso di tre rivoltelle e
duecento proiettili
PENSIONATO "COLLEZIONISTA" D'ARMI
L'uomo, incensurato, aveva anche polvere da sparo per confezionare cartucce
IL TITOLO DE "IL QUOTIDIANO"
Badolato.Un pensionato di 54 anni possedeva illegalmente tre pistole, 299 munizioni
e caricatori
ARRESTO PER DETENZIONE D'ARMI
L'operazione dei carabinieri è scattata nella prima mattinata di ieri
LA RADICE RIPRENDE LE PUBBLICAZIONI
La notizia sembra ormai certa: La Radice riprenderà le
pubblicazioni, forse a cominciare dal numero di fine Marzo. Il movimento che si è creato
intorno alla Radice, i tanti messaggi di solidarietà e una rinnovata attenzione per
l'associazione culturale Badolatese, hanno convinto La Radice a fare uno sforzo per ridare
ai Badolatesi il periodico a cui si sono affezionati.
MANIFESTAZIONE DI PROTESTA PER LA GUARDIA MEDICA
Ieri pomeriggio alle ore 16 una cinquantina di cittadini di
Badolato Superiore si sono avviati verso la sede municipale decisi a protestare per lo
spostamento di sede della guardia medica. Alcuni voci infondate erano circolate nel Borgo
sul presunto spostamento della guardia medica in Marina, ma la civile protesta inscenata
nella sala consiliare ha riguardato la richiesta di riportare la Guardia Medica nel centro
storico del Borgo. Infatti da qualche tempo, a causa della insufficienza dei locali dove
era ospitata, la Guardia medica si trova in via Giardino. Una scelta che "i
vecchietti" di Badolato Superiore non hanno mai condiviso. Si era assicurato che
questa sistemazione sarebbe stata provvisoria ed è proprio per evitare che diventi
definitiva che i cittadini si sono recati in comune a ricordare agli amministratori che
bisogna riportare la Guardia Medica nel centro. L'assessore Leuzzi ha rassicurato tutti
spiegando che l'avvenuto spostamento era necessario per scongiurare la chiusura della
Guardia Medica e che, ora che la chiusura è scongiurata, l'amministrazione troverà una
sede più centrale per evitare ai cittadini i disagi di una sede così decentrata. Così,
rassicurati, i cittadini sono tornati alle loro normali (pre)occupazioni.
DECRETO MORATTI: QUATTROCENTO CATTEDRE IN MENO
Saranno 391 per l'anno scolastico 2002-2003 in tutta la
Calabria le cattedre in meno previste dal decreto del ministro Letizia Moratti del 19
febbraio. Si fatica ancora a credere che anche una regione come la Calabria affamata di
posti di lavoro e con un territorio così frastagliato e poco incline agli accorpamenti si
possa , si possa procedere ai tagli previsti. Alcuni parlano di cifre ancora più alte nel
momento in cui bisognerà mettere mano concretamente ai criteri restrittivi del decreto
tagliacattedre e dunque tagliaclassi.
Dell'anno in corso non c'è chi non ricordi la chiusura della scuola a Badolaro
Superiore e a Santa Caterina Superiore che tante proteste ha scatenato. Quest'anno, e nei
prossimi a venire, la situazione sarà più nera, dunque è fin da ora che bisogna
battersi per evitare che interi borghi si spopolino ulteriormente a causa della chiusura
delle poche classi rimaste.
BANDITA LA PRIMA EDIZIONE DI POESIA DIALETTALE
L'invito viene dall'associazione culturale "Gerhard
Rohlfs" e ve lo giro, vista la grande fioritura di poeti badolatesi degli ultimi
tempi. Chi sa che non ci scappi anche un premio. Sono ammessi due componimenti poetici da
inviare in cinque copie; ogni elaborato non deve essere superiore a sessanta versi; deve
essere anonimo e contrassegnato soltanto da un motto. In una busta chiusa, e sul cui
frontespizio dovrà essere trascritto il motto scelto, i partecipanti porranno le proprie
generalità, complete di codice fiscale, indirizzo e recapito telefonico. I premi 1
milione (di lire), 500 mila e 350 mila. Menzioni d'onore ad altri componimenti meritevoli.
Gli elaborati dovranno pervenire tramite plico raccomandato, entro e non oltre il 30
aprile 2002. alla sede dell'associazione culturale "Gerhard Rohlfs" via B.
Miraglia n. 22/b 88100 Catanzaro tel. 0961 771944. La premiazione avverrà a Catanzaro il
27 giugno del 2002, alle ore 18,30, nella sala della Biblioteca Comunale "F. De
Nobili".
ANCHE I PROFESSORI COPIANO
ROMA - Dire che è copiato di sana pianta sarebbe
ingiusto. Le prime venti righe del secondo capitolo, infatti, le ha scritte lui. Ma il
resto, purtroppo, no. Intere pagine prese di peso da manuali, riviste giuridiche, libri,
saggi e monografie altrui, tutte importate disinvoltamente, tutte copiate alla virgola con
un lavoro svelto di forbici e colla. Si sa che gli studenti copiano. Ma che succede se
copia il professore? E soprattutto, che succede se il professore è anche un senatore?
Se lo starà chiedendo, a quest'ora, il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti, che si
ritrova sulla scrivania l'imbarazzante dossier a carico del senatore avvocato professor
Giuseppe Consolo, 53 anni, docente associato di Diritto Pubblico alla Luiss, aspirante
cattedratico all'Università di Cagliari e parlamentare di Alleanza Nazionale. Da una
parte ci sono i due saggi scritti, o meglio firmati, da Consolo: "Aspetti
privatistici del mutuo di scopo" e "La sfiducia a un singolo ministro", i
due libri grazie ai quali ha vinto il concorso a professore associato di Istituzioni di
Diritto Pubblico. Dall'altra, con le pagine segnate e meticolosamente sottolineate da una
mano senza pietà, il Digesto della Utet, un libro della Giuffrè, un manuale della Cedam
e due riviste giuridiche. Libri di cinque o dieci anni prima, di quelli che finiscono solo
nelle biblioteche degli addetti ai lavori. E gli addetti ai lavori, appunto, lavorano: non
hanno il tempo di confrontare un libro con l'altro. Neanche un raffinato giurista come
Antonio Baldassarre, è stato sfiorato dal sospetto. Anzi, recensendo la monografia di
Consolo, il presidente emerito della Corte costituzionale ne lodava proprio "le tesi
e gli argomenti originali, che lo rendono un importante punto di riferimento nella materia
trattata".
Importanti forse sì. Originali, non proprio. Il primo capitolo del saggio sul "mutuo
di scopo" - una speciale forma di credito bancario alle imprese - è la trascrizione
quasi integrale, salvo l'uso di un sinonimo qua e là, delle prime sette pagine di una
monografia di sei anni prima, pubblicata dal professor Vincenzo Allegri sui "Quaderni
di Banca e Borsa". "Il fenomeno - scriveva per esempio Allegri - suscita oggi
un'attenzione più diffusa, sia in conseguenza dell'adozione, nella prassi
contrattuale[85]". "Il fenomeno - ha scritto Consolo - suscita un'attenzione
più diffusa sia in conseguenza dell'adozione, in tale prassi contrattuale[85]". Ha
tolto un "oggi" e ha aggiunto un "tale". E il resto del volume? Anche
quello copiato da Allegri? No. Da Attilio Zimatore ("Il mutuo di scopo", Cedam
1985). Il quale cominciava il suo primo capitolo così: "Se dal legislatore non si
possono pretendere definizioni, certo si sarebbe potuto esigere coerenza nell'uso delle
parole". Ebbene, cinque anni dopo Consolo è arrivato, straordinariamente, alla
stessa conclusione. Anzi, identica: "Se è vero che dal legislatore non si possono
pretendere definizioni, è anche vero che si sarebbe potuto esigere una maggiore coerenza
nell'uso delle parole". E via così, per altre 73 pagine. Le conclusioni, però, sono
di Consolo. Nessuno può contestargliele, quelle sei pagine. Così come sono
indubitabilmente opera originale dell'autore, le prime cinque righe del suo secondo libro,
"La sfiducia a un singolo ministro". Dalla sesta in poi, però, non si può dire
altrettanto. Leggiamo l'incipit del saggio che dovrebbe aprigli la strada alla cattedra:
"In una visione sintetica e macrocomparatistica, il problema del controllo e
indirizzo del Parlamento può essere affrontato, più che collegando il ruolo svolto in
tali campi dalle Camere[85]". Non è facile, scrivere un periodo così contorto. Ma
qualcun altro c'era riuscito, prima di lui, il professor Stefano Sicardi, sul
"Digesto" della Utet. Con risultati incredibilmente simili: "In una visione
sintetica e macrocomparatistica il problema del controllo e indirizzo del Parlamento può
essere affrontato, più che collegando il ruolo svolto in tali campi dalle
Camere[85]".
Forse nessuno ci avrebbe mai fatto caso, se il professor Consolo non avesse tentato il
grande salto verso il posto di ordinario. Si sa com'è l'università. Trovi sempre un
concorrente che non la manda giù, e magari passa una settimana in biblioteca per farti le
pulci. Poi prende i tuoi libri, prende i cinque volumi dai quali hai copiato, e spedisce
il pacco al ministro, al rettore dell'Università di Cagliari e al procuratore della
Repubblica. Denunciandoti - con una lettera anonima, anzi firmata da un inesistente
"professor Giovanni Rossi" - per "plagio letterario", reato coniato
nel 1925 per punire gli studenti che copiano la tesi di laurea. (Tratto da LA
REPUBBLICA - 14.2.2002 Giovedì)
|
Brano tratto da: Antonio Gesualdo
"Storia politica di Badolato dal 1799 al 1999", Edizione della biblioteca
gesualdiana Charles Baudelaire, 2000. pagina 178. |
Brano tratto da: Umberto Ursetta
"Magistratura e conflitto sociale nella Calabria del dopoguerra", Luigi
Pellegrini editore, 1997. pagine 193-194. |
Gli scioperanti diedero inizio a
Giambartolo alla costruzione di una strada che doveva congiungere il centro abitato a
Brognaturo, e il tracciato stradale, secondo il progetto approvato, avrebbe dovuto
attraversare i fondi di ventotto proprietari, i quali, ad eccezione di tre, avevano dato
il loro consenso all'esecuzione dei lavori e rinunciato all'indennità di esproprio. |
Gli scioperanti danno inizio alla
costruzione di una strada che doveva congiungere il centro abitato alla campagna. Il
tracciato stradale, secondo il progetto approvato, avrebbe dovuto attraversare il fondo di
ventotto proprietari che, ad eccezione di tre, avevano dato il loro consenso
all'esecuzione dei lavori e rinunciato all'indennità di esproprio. |
I lavori erano appena iniziati,
quando intervennero gli agenti di pubblica sicurezza e i carabinieri, per far desistere i
disoccupati dall'iniziativa, ma i lavoratori non si lasciarono convincere, e allora ne
furono arrestati dodici, quelli che facevano un buon lavoro di Partito, potenziavano i
collettivi, costituivano nuclei giovanili, permeavano la massa dello spirito della
democrazia progressiva. |
I lavori erano appena iniziati
quando intervengono gli agenti di pubblica sicurezza e i carabinieri allo scopo di far
desistere i disoccupati dall'iniziativa. I lavoratori non si lasciarono convincere ed
allora, con un intento chiaramente intimidatorio, le forze di polizia ne arrestarono
dodici. |
Il Prefetto di Catanzaro informò
il Ministro dell'Interno dell'accaduto, con Relazione del 30 ottobre 1950, conservata
nell'Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell'Interno, Direzione Generale di Pubblica
Sicurezza, 1930-1955, Busta 10, Cat. C. 2, della quale trascrivo: "con un'azione
condotta in forze a Badolato, sono stati arrestati dodici tra i principali responsabili
dell'agitazione; mentre il Sindaco, avv. Luigi Tropeano, comunista, che dopo aver
fomentato l'azione stessa si era allontanato dal Comune e non vi era tornato anche quando
dallo scrivente veniva diffidato ad adeguarsi ai suoi doveri di Ufficiale di P.S., veniva
sospeso per motivi di ordine pubblico dalle sue funzioni di Sindaco e anch'egli arrestato
per concorso nei reati attribuiti agli altri prevenuti". |
Del fatto viene informato il
ministro dell'Interno [A.C.S., Min. Int. Dir. Gen. PS 1930-1955, Busta 10, Cat. C. 2.
Relazione del prefetto di Catanzaro del 30 ottobre 1950]. "Con un'azione condotta
in forze a Badolato, sono stati tratti in arresto 12 tra i principali responsabili
dell'agitazione; mentre il Sindaco, avv. Luigi Tropeano, comunista, che dopo aver
fomentato l'azione stessa si era allontanato dal Comune e non vi era tornato anche quando
dallo scrivente veniva diffidato ad adeguarsi ai suoi doveri di Ufficiale di P.S., veniva
sospeso per motivi di ordine pubblico dalle sue funzioni di Sindaco e anch'egli arrestato
per concorso nei reati attribuiti agli altri prevenuti". |
Svolte le indagini, il Giudice
Istruttore rinviò a giudizio quarantadue lavoratori e il Sindaco per occupazione di
terra, però il Tribunale di Catanzaro affermò che gli elementi a carico degli accusati
erano "equivoci e di scarso valore probatorio", che le indagini non avevano ben
accertato quali tra gl'imputati si erano recati sui terreni dei tre proprietari che non
avevano dato il consenso all'esecuzione dei lavori, e che alcuni disoccupati erano stati
denunziati a seguito di notizie confidenziali non suffragate da indizi. |
Dopo aver svolto le indagini, il
giudice istruttore rinviò a giudizio quarantadue lavoratori , compreso il sindaco, per
occupazione di terra. I magistrati del Tribunale di Catanzaro affermano che gli elementi a
carico degli accusati sono "equivoci e di scarso valore probatorio", che le
indagini non hanno accertato quali tra gli imputati si erano recati sui terreni dei tre
proprietari che non avevano dato il consenso all'esecuzione dei lavori e che alcuni
disoccupati erano stati denunciati a seguito di notizie confidenziali non suffragate da
nessun indizio. |
L'insieme di questi elementi
portò all'assoluzione di tutti gl'imputati: l'Avvocato Luigi Tropeano e altri cinque per
non aver commesso il fatto, i rimanenti per insufficienza di prove, come si legge nella
Sentenza n. 394/51, Udienza del 29 maggio 1951. |
L'insieme di questi elementi
porta all'assoluzione di tutti gli imputati: Tropeano e altri cinque per non aver commesso
il fatto, i rimanenti per insufficienza di prove [Tribunale di Catanzaro, Sentenze Penali,
Sentenza n. 394/51, Udienza 29-5-1951]. |
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