Gil Botulino (The German Observer)

News di Venerdì 22 Marzo 2002

23 MARZO 2002: IL DOVERE DI ESSERE IN PIAZZA

Essere in piazza per sostenere chi oggi si batte per i diritti di solidarietà e di civiltà, per la pace, per il lavoro.
Essere in piazza per difendere la democrazia desiderandone l'allargamento.
Essere in piazza per contrapporre la ragione ad ogni barbarie.
Esserci con tutte le nostre diversità, le nostre idee, i nostri progetti, la nostra intelligenza critica.
Esserci come dovere, con entusiasmo, con le nostre bandiere e i nostri striscioni.
Esserci contro il terrorismo.
Esserci... stringendo la mano
   a chiunque crede nei diritti, nella giustizia, nel futuro,
   ai nostri compagni e alle nostre compagne,
   ai nostri padri e alle nostre madri che hanno lottato per donarci dei valori imprescindibili,
   ai nostri fratelli e alle nostre sorelle oltre ogni confine
Esserci, stringendola forte ai nostri figli, non è solo difendere è anche andare avanti.

Notizie interviste e percorsi li trovate su http://www.repubblica.it/speciale/sciopero/index.htm

 

L'OPPOSIZIONE HA IL DOVERE DI CONTINUARE A MANIFESTARE IL SUO DISSENSO

Quando si sente in televisione l'uomo di governo che in modi diversi (alcuni con misura, e con qualche vaga allusione, altri con evidenza indiscutibile), suggeriscono che ad armare (moralmente, moralmente, si precisa) la mano dei terroristi sono stati coloro che in forme diverse hanno messo sotto accusa il governo, chi ha firmato appelli in favore della risposta sindacale, chi rimprovera a Berlusconi il conflitto d'interesse o la promulgazione di leggi altamente discutibili, e discusse anche fuori dei nostri confini - chi fa questo sta enunciando un pericoloso principio politico.

Il principio si traduce così: visto che esistono terroristi, chiunque attacca il governo ne incoraggia l'azione.

Il principio ha un corollario: dunque è potenzialmente criminale attaccare il governo.

Il corollario del corollario è la negazione di ogni principio democratico, il ricatto rivolto alla libera critica sulla stampa, a ogni azione di opposizione, a ogni manifestazione di dissenso.

Non è certo l'abolizione del Parlamento o della libertà di stampa (io non sono di coloro che parlano di nuovo fascismo) ma è qualcosa di peggio. E' la possibilità di ricattare moralmente e indicare alla riprovazione dei cittadini chi manifesta disaccordo (non violento) con il governo, e a equiparare eventuali violenze verbali - comuni a molte forme di polemica accesa ma legittima - con la violenza armata. Se a questo compiutamente si arrivasse, la democrazia rischierebbe di essere svuotata di ogni senso. Si avrebbe una nuova forma di censura, il silenzio o la reticenza per timore di un linciaggio mediatico.

E quindi a questa diabolica tentazione gli uomini del governo debbono "resistere, resistere, resistere". L'opposizione deve invece "continuare, continuare, continuare", in tutte le forme che la Costituzione consente.

 

UFFICIO TECNICO, IL TAR ACCOGLIE IL RICORSO DI MARIO GALLELLI

Con la sentenza n. 617 del 15 marzo 2002 il Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria ha annullato la determina dirigenziale (di Agostino Criniti)  n.104 del 27.7.2001 del comune di Badolato con la quale veniva dichiarato il vincitore del concorso per un posto di istruttore di VIa qualifica funzionale (geometra dell'ufficio tecnico).

Il ricorso era stato presentato dall'avv. Alfredo Gualtieri per conto del  concorrente Geom. Mario Gallelli che riteneva lesi i suoi diritti in quanto nella formazione della graduatoria non erano stati presi in esami alcuni titoli preferenziali.

Il collegio - composto dai magistrati: dr. F. Brandileone, presidente, dr. N. Durante, relatore, dr. E. Fedullo, componente - ha accolto il ricorso  per la mancata valutazione del pregresso servizio prestato dal ricorrente in favore dello stesso comune di Badolato.

Il TAR della Calabria, sede di Catanzaro, Seconda Sezione, definitivamente pronunziando sul ricorso, lo accoglie e, per l'effetto, annulla l'atto impugnato. Ordina che la decisione venga eseguita dall'autorità amministrativa per come è stato deciso in Catanzaro, nella camera di consiglio dell'8 marzo 2002.

 

PROSCIOLTO IL SEGRETARIO COMUNALE PRENESTINI

Non luogo a procedere "perché il fatto non sussiste": si è concluso così il procedimento a carico del segretario comunale Vincenzo Prenestini sul quale pendeva l'accusa di falsità materiale e ideologica in atto pubblico. La vicenda trae origine dall'esposto di un'impiegata del comune di Davoli che aveva segnalato come a due atti era stato apposto identico numero di protocollo. Da lì l'indagine avviata dalla Guardia di finanza di Soverato, che alla fine aveva stretto il cerchio intorno ai nomi di tre imputati. Indagine che era successivamente sfociata in una richiesta di rinvio a giudizio. La ricostruzione, però, non ha tenuto davanti al gup che ha rimandato tutti gli imputati  a casa con in tasca una sentenza di non luogo a procedere. Il gup, infatti, rigettando la richiesta del pubblico ministero ha accolto le argomentazioni difensive portate avanti dall'avvocato difensore G. Costarella. (tratto da Il Quotidiano del 22.3.2002)