Gil Botulino (The German Observer)

News di Domenica 9 Giugno 2002

DOPO LE DIMISSIONI DI NICOLA LENTINI SEMBRA CHE ANCHE LEUZZI VOGLIA IMITARLO
Badolato, terremoto sul Comune

Un altro terremoto politico investe l'amministrazione comunale di Badolato guidata dal sindaco Gerardo Mannello. Ieri ha rassegnato le dimissioni da assessore ai Lavori Pubblici il consigliere Nicola Lentini. Da indiscrezioni sembra che le motivazioni siano dovute ad impegni di lavoro. A distanza di poche ore sembra che anche Emilio Leuzzi assessore alla Sanità abbia inviato una lettera al sindaco informandolo di essere intenzionato a dimettersi. Le dimissioni hanno suscitato negli ambienti politici della maggioranza e minoranza sconcerto e preoccupazione. In particolare la minoranza dà una lettura diversa delle dimissioni ipotizzando scontri all'interno della maggioranza dovuti all'assetto che il sindaco voleva dare alla giunta. Circa tre mesi fa (Per la precisione 8 Ottobre 2001 - Nota di Gil) una tempesta aveva investito la maggioranza con il ritiro delle deleghe agli assessori Gaetano Stagno e Domenica Battaglia. Il primo attuale vicepresidente della comunità montana di isca rimase al suo posto come consigliere mentre la Battaglia oggi siede sui banchi dell'opposizione (Questo è stato più volte smentito dall'interessata - N.d.G.) avendo costituito il gruppo dei Comunisti Italiani. (tratto da Fra.Lag. - IL DOMANI)

Perché sia del tutto chiaro ai lettori è dall'otto ottobre 2001 che il sindaco non riesce o non vuole nominare i due assessori desautorati "perché non ottemperavano alle linee programmatiche". Be' se può fare l'interim Berlusconi perché non può il sindaco di Badolato. In questo, Mannello batte Berlusconi 3 (o 4) a 1.

 

Badolato. La richiesta del gruppo consiliare "La Mongolfiera" che denuncia la posizione di Mannello
«IL CONSIGLIO COMUNALE SI SCIOLGA»
Contestata al sindaco l'incompatibilità perché dipendente del Comune

BADOLATO - Il gruppo consiliare "La Mongolfiera" nella seduta del Consiglio comunale del 7 giugno ha chiesto la decadenza del sindaco rag. Gerardo Mannello e il conseguente scioglimento del Consiglio Comunale per la gravissima violazione di legge che ha visto coinvolto il primo cittadino.
Nel 1997 Mannello viene eletto sindaco di Badolato. Siccome è un dipendente dello stesso comune si deve mettere in aspettativa non retribuita. Cosa che in effetti fa rispettando la norma.
Nel Novembre del 2000 viene pubblicata una delibera (delib. GM 231/2000) con la quale il Mannello viene comandato (distaccato) presso gli uffici del giudice di pace di Badolato. A questo punto viene revocata l’aspettativa di cui sopra (delib. GM 248/2000) e comincia a prestare servizio retribuito. Nel far questo viola l’art. 60 comma 1 punto 7 del TU sugli enti locali 267/2000 (ineleggibilità dei dipendenti del comune della provincia per i rispettivi consigli) giacché rimane, pur comandato, un dipendente del comune, cioè cambia funzioni ma non status giuridico. Questa violazione ha luogo dal mese di dicembre 2000 a marzo 2001.
La violazione è nota al Mannello che, difatti, alla vigilia delle elezioni del 2001, nel ricandidarsi, si rimette in aspettativa (delib. GM 55/2001). Si fa presente che tra la figura del dipendente del giudice di pace e quella del sindaco non esiste incompatibilità, quindi non necessiterebbe l’aspettativa. Sapendo egli invece di essere dipendente comunale, come detto, la richiede. A questo punto si torna a ripetere la violazione: Stavolta, senza nemmeno revocare l’aspettativa, continua a lavorare retribuito presso gli uffici del giudice di pace.
Nel far ciò il dipendente comunale rag. Gerardo Mannello ha illegalmente esercitato, e continua a esercitare, da oltre un anno e mezzo la funzione di Sindaco del Comune, percependo inoltre indebitamente sia l’indennità di carica che lo stipendio di dipendente.
La denuncia, già agli atti del consiglio comunale, viene inoltrata, per gli adempimenti del caso, al Comando dei Carabinieri di Badolato e al Prefetto di Catanzaro. (IL QUOTIDIANO - 9.6.2002)

La documentazione su Gil Botulnio

 

«MANNELLO STA ESERCITANDO ILLEGALMENTE»
Badolato, "La Mongofiera" ha presentato una denuncia contro il sindaco

BADOLATO - «Il gruppo consiliare "La Mongolfiera" nella seduta del Consiglio comunale del 7 giugno ha chiesto la decadenza del sindaco rag. Gerardo Mannello e il conseguente scioglimento del Consiglio Comunale per la gravissima violazione di legge che ha visto coinvolto il primo cittadino.
Nel 1997 Mannello viene eletto sindaco di Badolato. Siccome è un dipendente dello stesso comune si deve mettere in aspettativa non retribuita. Cosa che in effetti fa rispettando la norma.
Nel Novembre del 2000 viene pubblicata una delibera (delib. GM 231/2000) con la quale il Mannello viene comandato (distaccato) presso gli uffici del giudice di pace di Badolato. A questo punto viene revocata l’aspettativa di cui sopra (delib. GM 248/2000) e comincia a prestare servizio retribuito. Nel far questo viola l’art. 60 comma 1 punto 7 del TU sugli enti locali 267/2000 (ineleggibilità dei dipendenti del comune della provincia per i rispettivi consigli) giacché rimane, pur comandato, un dipendente del comune, cioè cambia funzioni ma non status giuridico. Questa violazione ha luogo dal mese di dicembre 2000 a marzo 2001. La violazione è nota al Mannello che, difatti, alla vigilia delle elezioni del 2001, nel ricandidarsi, si rimette in aspettativa (delib. GM 55/2001). Si fa presente che tra la figura del dipendente del giudice di pace e quella del sindaco non esiste incompatibilità, quindi non necessiterebbe l’aspettativa. Sapendo egli invece di essere dipendente comunale, come detto, la richiede. A questo punto si torna a ripetere la violazione: Stavolta, senza nemmeno revocare l’aspettativa, continua a lavorare retribuito presso gli uffici del giudice di pace.
Nel far ciò il dipendente comunale rag. Gerardo Mannello ha illegalmente esercitato, e continua a esercitare, da oltre un anno e mezzo la funzione di Sindaco del Comune, percependo inoltre indebitamente sia l’indennità di carica che lo stipendio di dipendente. La denuncia, già agli atti del consiglio comunale, viene inoltrata, per gli adempimenti del caso, al Comando dei Carabinieri di Badolato e al Prefetto di Catanzaro.» Con questa dichiarazione letta dal capogruppo di minoranza Nicola Criniti, condivisa anche dalla consigliera Domenica Battaglia dei Comunisti italiani, prima dell'inizio dei lavori del consiglio comunale convocato per approvare importanti punti in discussione, il sindaco e la maggioranza cinquestelle sono stati colti di sorpresa. Dopo aver inviatato la stessa maggioranza a sospendere i lavori, i consiglieri della Mongolfiera hanno abbandonato la sala consiliare.
L'assessore esterno Franco Nisticò ha criticato la minoranza che abbandonava i lavori. Il Consiglio ha approvato tutti i punti posti all'ordine del giorno.
Al termine dei lavori abbiamo chiesto al sindaco Mannello le sue valutazioni sulla richiesta di decadenza dalla carica di primo cittadino e sullo scioglimento del consiglio comunale: «Ritengo che la minoranza ha voluto  in modo artificioso montare una polemica senza fondamento. Ho dieci giorni di tempo per valutare la richiesta di incompatibilità. Sono pagato dal ministero della Giustizia, se ci sarà incompatibilità, rinuncerò al comando presso l'ufficio del giudice di pace e continuerò a fare il sindaco di Badolato per tutta la legislatura. Devo dire anche con rammarico che questa minoranza ha scelto la via delle denunce anonime che creano tensioni sociali nella comunità badolatese». (tratto da Franco Laganà - IL DOMANI 9.6.2002)

La documentazione su Gil Botulino

LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE, LE CALUNNIE CORTISSIME

Come si può notare dal virgolettato, riportato da Franco Laganà, il sindaco di Badolato non smentisce le accuse della minoranza anzi le conferma in pieno. L'unica cosa che ci vuole fare capire è che lui non sa (o meglio non sapeva, visto che oggi gli è stato "suggerito" da molte parti) di essere un dipendente comunale. Con queste affermazioni, naturalmente, ci vuole solo fare ridere: Quando va a pagarsi non lo vede che il mandato di pagamento viene dal comune di Badolato? Non prende lo stipendio como diringente di ruolo del Comune di Badolato? Non poteva chiedere al dott. Prenestini, come ha fatto ieri la minoranza, ricevendo risposta affermativa? Perché non lo ha chiesto alla sua ex Giunta (Gallelli, Lentini, Laganà) che nella delibera 55/2001 sottoscrivono "ragioniere Gerardo Mannello, dipendente di ruolo di Codesta Amministrazione"? Perché, con nota Prot.comunale 2414 del 27.3.2001, chiede l'aspettativa "ai sensi e per gli effetti dell'art. 60 - comma 3 del D.Lgvo 18 agosto 2000, n.267"?... E tanti, tanti altri perché...

Per quanto riguarda l'affermazione "la minoranza ha scelto la via delle denunce anonime", ripetuta - mi dicono - in una intervista a TeleJonio, ci sarebbe ben poco da commentare sulla pochezza del personaggio, ma penso che avrà presto notizia di una querela - non anonima - per diffamazione: le calunnie hanno gambe cortissime.

Per quanto riguarda le bugie, invece, si sa che hanno le gambe corte. Vi ricordate il discorso di insediamento? "La mia disponibiltà è totale: ho fatto richiesta di collocamento in aspettativa, proprio per dedicarmi a tempo pieno ai problemi della collettività". Prendete nota della data 27.5.2001, può darsi che avremo ancora delle sorprese - per esempio che mentre pronunciava quelle frasi stesse già lavorando e percependo lo stipendio - notate la grande correttezza etica e politica! - ma la frase andava pronunciata: non si può negare che sia di grande effetto, benché falsa nella sostanza. Dico nella sostanza perché come ormai si sa "in teoria" si è messo in aspettativa - c'è la richiesta, c'è la delibera - ma in pratica lavora (oggi ce lo dice lui), ci ha ripensato evidentemente: si vede che la collettività non ha più problemi! E finalmente sappiamo anche perché questa amministrazione non riesce ad amministrare: il sindaco è impegnato con il suo lavoro all'ufficio del giudice di pace!

 

SOLO DOPO LA VIBRATA DENUNCIA L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE HA RIMOSSO I DETRITI ALLA MARINA

BADOLATO - Dopo la denuncia del movimento civico di minoranza al Comune "La Mongolfiera" è intervenuta l'Amministrazione che ha rimosso i detriti depositati sul lungomare di Badolato. "Da diverse settimane si è andata creando una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto - diceva una nota della Mongolfiera - caratterizzata da cumuli di rifiuti di varia natura (materiali isolanti contenti amianto: eternit) tutto documentato con fotografie". Una dettagliata lettera denuncia - diceva ancora il comunicato - è stata presentata ai carabinieri alla GdF e all'Asl 7: l'area a pochi metri dalla spiaggia e dal mare è gravemente deturpata da un punto di vista paesaggistico e provoca una situazione particolarmente critica dal punto di vista ambientale". "Oltre al dannon ambientale si registrano i rischi e i disagi per i cittadini, visto che gli scarichi a ridosso dei marciapiedi sul tracciato stradale sono composti da materiale ferruginosi".

"La Mongolfiera" ha quindi suscitato l'intervento dell'amministrazione per rimuovere i detriti: quando le parole non sono spese invano! (Italo Ranieri, La Gazzetta del Sud).

 

LA MONGOLFIERA IN CONSIGLIO COMUNALE "INCOMPATIBILITÀ DEL SINDACO" 

All'inizio del Consiglio Comunale il capogruppo della Mongolfiera, Nicola Criniti, chiede la parola per illustrare alcuni fatti, di cui la minoranza è venuta a conoscenza. In parole povere, mentre tutti credevamo che il sindaco di Badolato fosse un dipendente del Giudice di pace sembra invece che sia un dipendente del Comune di Badolato.
E chi meglio del Direttore Generale nonché segretario comunale dott. Prenestini lo può sapere?
Per questo motivo la prima domanda viene fatta proprio a lui: "È vero che il sindaco protempore di Badolato è dipendente del Comune?". La risposta, forte e chiara, è "SÌ".
Dunque, di una cosa siamo certi: che il Sindaco di Badolato è dipendente comunale. Di un'altra cosa siamo anche certi - perché è di dominio pubblico: che il sindaco di Badolato presta la sua opera - e dunque non è in aspettativa - presso il giudice di pace. Da queste due certezze il capogruppo della Mongolfiera sviluppa l'argomento che porta alla richiesta di scioglimento del Consiglio Comunale e dell'invio degli atti al Prefetto.
In poche parole, il sindaco viene accusato di aver revocato l'aspettativa quando non poteva - poteva o fare il sindaco o fare il dipendente comunale. La giunta comunale viene accusata di averla concessa. Il sindaco viene accusato di avere reiterato tale comportamento da oltre un anno poiché il sindaco continua ad essere dipendente comunale, continua a lavorare - e perciò riceve uno stipendio - e, questa volta, addirittura senza un atto che revochi l'aspettativa, e dunque alla chetichella.
C'è un po' di sconcerto nell'aula quando viene fatta la richiesta. Sembra che nessuno dei compagni di lista fosse a cvonoscenza di questa imbarazzante posizione del sindaco di Badolato. Ma di certo la situazione doveva essere ed è chiarissima al dott. Prenestini che, oltre ad essere - allora come oggi - direttore generale del Comune di Badolato, ha partecipato, come segretario, alla stesura delle tre delibere di cui parleremo. E un qualche dubbio sarebbe dovuto venire anche agli - allora come oggi - assessori Lentini Nicola e Gallelli Francesco nonché alla sig.ra - allora assessore e oggi capogruppo - Laganà Anna, firmatari delle delibere di revoca dell'aspettativa, nella scorsa legislatura, e della presa d'atto della nuova aspettativa.
Il presidente del Consiglio - nonostante il goffo tentativo del sindaco di trattenerlo fisicamente strattonandolo per un braccio - sospende per cinque minuti la seduta. La maggioranza, con la partecipazione del segretario comunale, esce dall'aula. Quando rientra - la minoranza ha già abbandonato l'aula - il presidente comunica la decisione di tenere il Consiglio per come programmato.

La documentazione su Gil Botulino