Gil Botulino (The German Observer)

News di Martedì 30 Luglio 2002

EMERGENZA TEMPORALI, CERCANSI RIFUGI SICURI PER I BAGNANTI

Avete mai visto un'ordinanza in seguito allo stato di attenzione diramato dalle Prefetture per il maltempo? No? Vi siete persi qualcosa perché, se non fosse per le tragedie che ogni tanto capitano, queste ordinanze sono veramente comiche. Prendete per esempio le due ordinanze, quella del 27 e quella di stamani del sindaco di Badolato, con le quali ordina lo sgombero di persone e cose da tutte le strutture che ricadono nelle aree a maggior rischio idrogeologico. Queste aree sono per esempio i campeggi a ridosso dei fiumi. Voi cercate di immaginare un piano di sgombero di tutti i bagnanti con le loro roulotte. Dove dovrebbero andare questi bagnanti? nelle 1000 e passa case vuote della marina, diranno subito i miei piccoli lettori. Sì, daccordo, ma faranno in tempo a traslocare per le 24 o 36 ore che impone loro l'ordinanza?

E allora chiediamoci, a cosa servono queste ordinanze? La risposta my friend è molto semplice: a parare il culo agli apparati burocratici in caso di tragedia. Non certo a scongiurare le tragedie. Sono delle ipocrisie allo stato puro che servono solo a caricare le responsabilità sugli operatori turistici nonché a far perdere tempo e denaro agli uffici pubblici.

Comunque, se volete farvi una risata amara, ecco la prosa: "Il sindaco visto il telefax urgentissimo in data odierna, trasmesso dalla Prefettura di Catanzaro, con il quale viene dichiarato lo stato di attenzione; Considerato che, a causa delle condizioni di mal tempo, per almeno 24/36 ore, sulla Calabria si potranno verificare, a carattere intermittente, temporali che, localmente, potranno risultare particolarmente intensi; Al fine di scongiurare qualsiasi pericolo sulle aree a maggior rischio idrogeologico; Ordina al signor XY proprietari di YZ di sgomberare, immediatamente, e per la durata di 36 ore, le aree di propria proprietà da persone e cose; Di notificare la presente ordinanza agli interessati a mezzo del comando Vigili Urbani i quali sono tenuti al controllo della corretta e puntuale osservazione. badolato 30.7.2002. Il sindaco Rag. Gerardo Mannello".

Dunque se, da oggi, e fino a domani vedete processioni di bagnanti che si spostano, sotto lo stretto controllo dei vigili, con armi e bagagli  verso il montemanna non preoccopatevi stanno solo cercando un posto sicuro... solo per le prossime 36 ore, poi, scongiurato il pericolo sulle aree a maggior rischio idrogeologico, ritorneranno tranquillamente a fare i bagnanti.

 

DELLA SERIE "UNA TARGA NON SI NEGA A NESSUNO"

CONSIDERATO

che c'è la festa della Madonna della Sanità - benché la serata era programmata per l'1 agosto - e che ci capita proprio a fagiolo e che abbiamo una serata libera nell'estate badolatese e  che ci rimangono un bel po' di targhe - anche dalla passata legislatura - e che abbiamo anche fatto un po' di targhe - un migliaio - di Badolato in rilievo e non sappiamo a chi darle e che ancora non abbiamo dato una targa agli emigrati - o si? - e che prima o poi queste targhe ci saranno restituite - nominandoci due o tre volte amici intimi dello sport, due o tre volte amicissimi degli emigrati, due o tre volti difensori della cultura, due o tre volte salvatori di qualcosa-ci-dobbiamo-ancora-pensare - e che anche stasera è bene fare uno o due comizi per tenere allenata la voce

ABBIAMO DECISO

stasera faremo la festa agli emigrati, faremo uno o due comizi, daremo loro una targa e, per la parte religiosa, faremo una messa e benediremo una lapide. Il tutto con inizio alle ore 19. E per finire uno spettacolo musicale, forse con comizio o ringraziamento al sindaco, da parte dell'assessore Laganà per la magnifica serata.

MA NON È ANDATA COSÌ

perché non ci si può fidare nemmeno del programma a breve scadenza: ieri era una cosa oggi non più.

 

FESTA DEGLI EMIGRATI, FACCIAMO UN BELL'APPLAUSO ALLA GIUNTA

Alle 18 e 30 in piazza Castello c'erano un paio di amici, l'assessore Nisticò che curava il posizionamento della lapide, il vicesindaco che osservava i lavori, "lo spettacolo musicale" che montava il palco e gli strumenti. Di emigrati nemmeno l'ombra.

Sono quasi le 19, ora in cui l'amministrazione avrebbe dovuto dare il benvenuto a tutti gli emigrati, quando in piazza arriva l'assessore Laganà, ma di emigrati non si vede ancora nemmeno l'ombra e non si vede l'ombra nemmeno dell'auto del sindaco che avrebbe dovuto fare un breve saluto prima della Messa. Vuoi vedere che sono già tutti presso il comune? Non voglio certo perdermi il verbo del sindaco perciò mi avvio il più in fretta possibile al municipio ma quando vi giungo - sono le 19 e 1 minuto - la cerimonia e già finita. Infatti il portone del municipio è chiuso e non c'è traccia né del sindaco né degli emigrati. Dalla chiesa stanno uscendo il vicesindaco e l'assessore Nisticò che hanno avvertito don Vincenzino che, causa il completo deserto, non ci sarà nessuna messa per gli emigrati. Nel ritornare verso la piazza incontriamo un emigrato con la famiglia che va verso il comune. Lo spettacolo musicale che apprendiamo è il gruppo "  Baraonda show", di Salerno, continua a montare il parco e a provare gli strumenti. Gli assessori Laganà e Nisticò gironzolano un po' per la piazza, danno gli ultimi tocchi alla lapide che finalmente viene coperta con un drappo.

Sono le ore 20 i musicisti provano i microfoni dei sax. Di don Vincenzino che dovrebbe benedire la targa nemmeno l'ombra, non si nota nemmeno un emigrato. La band continua a provare qualche pezzo comincia ad arrivare qualche persona. Arriva anche il sindaco alle 21 e 30.

Alle 21.45 la band e pronta a partire con lo spettacolo e lo vuole comunicare: "Per favore un assessore sul palco!". Franco Nisticò e Anna Laganà, fino ad allora pigramente seduti ad un tavolo del bar di Mimmo Audino, scattano in piedi come un sol uomo. Al palco arriva per prima Anna Laganà ma tocca a Franco andare a chiamre don Vincenzino.

La lapide all'emigratoAlle 10 finalmente siamo tutti pronti. Entrano nell'aiuola dove è stata sistemata la lapide don Vincenzino, il sindaco e l'assessore Nisticò. L'assessore Nisticò - mio dio no! - ha il microfono in mano e invita tutti i cittadini che vogliono partecipare alla benedizione di avvicinarsi. La gente presente si raduna di fronte alla lapide e ascolta le brevi motivazioni per la posa della lapide all'emigrato. (tra parentesi sotto le cinquestelle l'emigrazione è diminuita o aumentata?). In mezzo alla trentina di persone che assistono alla cerimonia intravedo anche un paio di emigrati. Don Vincenzino benedice velocemente la lapide che è stata scoperta dal sindaco. Non c'è né una televisione, né un corrispondente di giornale, né un reporter, né un videoamatore, né un fotografo a immortalare lo storico momento. Io ho scattato un paio di fotogrammi ma non sono venuti bene per cui della cerimonia non resterà nessuna documentazione: peccato! Comunque si può sempre ripetere la scena l'1 agosto, data che è impressa sulla lapide: a Badolato siamo sempre un po' in anticipo sui tempi, in questo caso di un paio di giorni.

Abbandonata l'aiuola, il sindaco si dirige tra il pubblico, mentre l'assessore accompagna sul palco don Vincenzino che benedice abbondantemente le ballerine del gruppo già pronte in mutande e reggiseno. Intanto è arrivato anche l'assessore Rondinelli. Ora la giunta è al completo e lo spettacolo può cominciare.

Lo spettacolo comincia con i saluti delle ragazze e con i ringraziamenti. Luana saluta i magnifici abitanti di Badoléto. Ketty invece è felice di trovarsi nel magnifico paesino di Soveréto. Carmen è contenta di aver partecipato a questa magnifica festa degli immigrati. Monia ringrazia il suo impresario e tutta la giunta comunale "Facciamo un bell'applauso alla giunta!" Nessuno toglie le mani dalla tasca. Ma non ce l'hanno con la giunta. Stasera abbiamo appreso che i badoletesi sono apatici: non applaudono e non partecipano allo spettacolo, non accolgono gli inviti di battere le mani a ritmo e  - ingrati! - non accolgono nemmeno una volta il ripetuto invito a fare un bell'applauso per la giunta. Abbiamo anche appreso che tutto questo fottìo di turisti che ha invaso Badolato Superiore non ama le feste in piazza: infatti non ne ho visto nemmeno uno!

La gente in piazza mormora e fa battute. Uno dice "e duva sugnu l'emigrati? ci siti l'emigrati da marina", un altro "In marina la dovevano mettere questa lapide, al montemanna dove gli emigrati hanno buttato i loro soldi". Uno dei pochi emigrati presenti si "tocca i cugghjuni" ripetendo le parole dell'assessore Nisticò che ha annunciato che in novembre accanto alla lapide all'emigrato ci metterà il monumento ai caduti delle due guerre.

Dopo avere raggiunto l'apice di un centinaio di persone, non sono nemmeno le 23 che la gente comincia a defluire dalla piazza. Mentre vado via incontro Lino Bressi che sta arrivando in piazza proprio in quel momento e mi chiede "Ma che festa stanno facendo? Quandu si decidìu sta festa?" io gli dico che è la festa dell'emigrato prevista per l'1 agosto e lui di rimando "Mah! eu sugnu 'e Badolato, 'e cca, e non sacciu nenta de' festi chi fannu ahru pajisi!" Capiamo tutto quando entriamo nel bar di Lino Bressi, il bar Popolare proprio all'imbocco di piazza Castello, e vediamo appeso il famoso manifesto dell'assessorato allo spettacolo con il programma delle manifestazioni dell'estate badolatese 2002 "1 agosto EMIGRATI: DESAPARICIDOS - MONUMENTO E FESTA".

 

UNA TARGA AGLI "ESULI" DI BADOLATO
La cerimonia si svolgerà nell'ambito dei festeggiamneti della Madonna della Sanità

Per oggi nel contesto delle manifestazioni estive è in programma "La festa degli emigrati". "Alle ore 19.00 presso il comune - puntualizza l'assessore Nisticò - l'amministrazione darà il benvenuto a tutti gli emigrati ritornati per le vacanze e per i festeggiamenti della Madonna della Sanità in corso di svolgimento, che si concluderanno domenica prossima. Dopo il saluto del sindaco Mannello sarà celebrata una Messa, e subito dopo alle ore 20.00 in piazza Castello si svolgerà la cerimonia della benedizione di una targa ricordo, un segno di riconoscenza verso gli emigrati, tanti figli di Badolato costretti a lasciare il paese per mancanza di lavoro. Seguirà uno spettacolo musicale. Questo il testo della targa che troverà collocazioone in piazza Castello: "Gli amministratori comunali di Badolato, anche a nome di quanti hanno avuto la ventura di restare nella propria terra, esprimono caldi sentimenti di affettuosità e di riconoscenza verso quei badolatesi che in questi ultimi centotrenta anni, divelti dalla storia dalle proprie radici, sono andati esuli per il mondo fin oltre le Alpi e gli Oceani. Questo marmo anche a monito, e a ricordo alle presenti e future generazioni che la storia di Badolato avrebbe avuto altro corso senza il sacrificio e l'operosità di questi numerosi suoi nobili figli". (Tratto da Franco Laganà, il Domani, 30.7.2002)

 

DOMANI DEBUTTO IN PIAZZA DI RONDINELLI

Se le informazioni che si stanno spargendo per le vie sono vere, domani sera alle ore 21.30 in piazza Tropeano in Badolato marina ci sarà il teatro. Una compagnia e uno spettacolo voluto dall'assessore Rondinelli e, ci tiene e lo dice, che costa poco, un milione di vecchie lire. La compagnia teatrale di Franco Squillacioti presenterà "Signuri scansati do poveru a rricchira e do riccu appezzentira". Sarà Rondinelli a tenere il comizio di apertura? O toccherà ancora una volta all'assessore allo spettacolo? Se siete curiosi partecipate allo spettacolo o attendente la cronaca di Gil Botulino, se mai ci sarà.

 

L'ULTIMO SALUTO AL PICCOLO CURDO

Sino ad oggi a Badolato, di curdo c'erano stati atti di nascita e matrimoni, ma quello di Diyar Akyol, due anni ha segnato il primo funerale. Ire, alle ore 17.00 si sono infatti svolte le esequie del bambino morto domenica all'ospedale Pugliese di Catanzaro, dove era stato ricoverato in seguito a disidratazione dopo lo sbarco avvenuto il 15 luglio a Locri dove è approdata una carretta del mare che trasportava altri 103 immigrati. Ed erano state le condizioni proibitive del viaggio, ad avere effetti letali sul piccolo che, presumibilmente come gli altri, nel viaggio avrà bevuto urina ed acqua di mare. Solo che quel fisico gracile non ha resistito, tanto che assieme ad un coetaneo erano stati ricoverati prima a Locri e poi trasferiti a Catanzaro dove Diyar era stato intubato per insufficienza renale e dove è spirato con l'affetto di sua madre. Nella stessa giornata del decesso, intanto la Prefettura di Catnzaro (Nerina Renda) individuava il papà che assieme a tre fratelli erano stati trasferiti al campo di Foggia, facendoli tornare a Badolato per unirsi al nucleo famigliare. In questa cittadina, infatti, rispondendo alla ormai proverbiale accoglienza e solidarietà, il sindaco Gerardo Mannello si era offerto per sostenere il costo di funerali e della tomba. E siccome questa famiglia è di religione islamica, le esequie sono state celebrate in questo rito da un Imam che, ieri, ha recitato le preghiere a partire dalla camera ardente allestita nel Municipio dove però non c'era la mamma di Diyar che aveva avuto un malore. Nel comune, sin dal primo pomeriggio era arrivato pure il sindaco di Locri, Carmine Barbaro e l'assessore Raffaele Solinas per rendere omaggio e portare un contributo economico che Mannello ha devoluto ai famigliari del piccolo.

Così la minuscola bara bianca, avvolta da rose e margherite dello stesso colore, con la bandiera curda è stata portata in spalla sino alla piazza centrale dove sono avvenute le esequie. Prima della conclusione, il primo cittadino di Badolato ha letto un messaggio spedito dal gruppo curdi di Roma che ribadivano "la tragedia di un popolo che ogni giorno si ripete identica e che s'accresce di una piccola vittima di un viaggio senza speranza di un popolo impegnato in lotta pacifica nella ricerca di una identità negata". Mannello ha poi avuto parole dure "per i governi che internano questa gente in campi di concentramento e non si preoccupano di creare condizioni per fermare l'esodo che per 15 e più giorni sottopone questa povera gente a stress senza acqua e pane". Sono poi intervenuti gli assessori Franco Nisticò e Anna Maria Laganà per i quali la tragedia accomuna due culture, i curdi e i badolatesi, fino ad oggi, hanno saputo convivere pacificamente. (tratto da Aurelio Tuccio, Il Quotidiano, 30.7.2002).

 

UN PAESE IN LACRIME AI FUNERALI DI DYAR
L'intera Badolato si è stretta attorno ai familiari del piccolo Kurdo

il funerale del piccolo curdoUna folla commossa e attonita ha applaudito la piccola bara avvolta dalla bandiera del Kurdistan del piccolo Diyar Akyol di due anni e mezzo morto all'ospedale di Catanzaro. La camera ardente era stata allestita nella sala consiliare del comune di Badolato. La veglia funebre ha visto la presenza dei genitori e dei fratelli distrutti dal dolore, numerosa la presenza della comunità kurda presente a Badolato sin dagli sbarchi della nave Ararat., anche i cittadini di Badolato con in testa il sindaco Gerardo Mannello e gli amministratori hanno voluto rendere omaggio al piccolo Diyar. Fiori sulla bara sono stati portati da Daniela Trapasso responsabile del Consiglio italiano rifugiati di Badolato. Encomiabile l'impegno della dottoressa Nerina Renda dirigente della prefettura di Catanzaro. Ancora una volta non è mancata la grande solidarietà della comunità di Badolato che si è stretta attorno alla famiglia del piccolo. In piazza castello il corteo si è fermato, un giovane kurdo, da oltre due anni ospite di Badolato ha letto un commovente documento di solidarietà inviato da Roma dai responsabili nazionali del popolo kurdo. Talip più volte si è fermato per asciugarsi le lacrime. Un lungo applauso ha poi salutato la salma che troverà riposo nel cimitero di Badolato.

Il racconto della tragica morte del piccolo nelle parole della dottoressa Renda: "Ancora una volta si è consumato un dramma umano un bambino innocente paga con la vita il dramma di un popolo in fuga per la libertà. Come prefettura abbiamo seguito il caso da più giorni anche se lo sbarco di questi disperati è avvenuto a Locri circa dieci giorni fa. Diyar Akyol insieme ad un altro bambino di un anno, dopo lo sbarco, a causa delle gravi condizioni di salute per gli stenti patiti durante il lungo viaggio, era stato ricoverato al reparto rianimazione dell'ospedale di Catanzaro. Il primario del reparto e tutti i medici hanno fatto il possibile per strapparlo alla morte, ma complicazioni cerebrali hanno provocato l'arresto del suo piccolo cuore. A detta dei medici gli stenti, la mancanza di acqua durante il viaggio e le condizioni disumane, sono state le cause scatenanti della morte. Il bambino in ospedale è stato seguito dalla mamma, in quanto il papà con gli altri due figli si trovava a Foggia in un centro di accoglienza. Come prefettura e Cir siamo rimasti vicini alla mamma distrutta dal dolore". (Tratto da Fra. Lag., Il Domani, 30.7.2002)

 

NISTICÒ, SCIOPERO DELLA FAME

L'assessore alla Cultura del Comune di Badolato e consigliere di minoranza alla Comunità montana del «Versante Jonico» lo aveva già preannunciato e infatti, per protesta, ha iniziato lo sciopero della fame. Il motivo è dato dalla mancata soluzione dei problemi riguardanti la statale ionica 106 E/90. Nel corso della conferenza stampa di stamattina, tenuta all'aperto nell'abitato di Badolato Marina all'incrocio con la strada che conduce a Badolato superiore, Nisticò ha ripercorso, facendo la cronistoria, le tappe della mancata realizzazione di una nuova strada «a scorrimento veloce». «Siamo amareggiati – ha detto – e offesi, dopo aver condotto grandi battaglie in questa direzione, la gente continua a morire su una strada inadeguata e pericolosa. Di recente – ha ricordato Nisticò – quale consigliere della Comunità montana “Versante jonico” ha inoltrato formale richiesta chiedendo la convocazione del Consiglio, per discutere sulle iniziative da intraprendere, bisogna che anche i Consigli comunali vengano convocati per deliberare il da farsi». mob106.jpg (16103 byte)«Ciò – ha evidenziato – al di là del colore politico. Non è possibile che questa fascia ionica venga sempre penalizzata per la totale inerzia di chi di dovere. Non è possibile assistere in modo passivo ai continui incidenti dei quali alcuni mortali». Noi siamo convinti che per vedere risolto uno dei tanti problemi – ha detto – dobbiamo scendere in Piazza, e per fare ciò è necessario avere l'adesione dei sindaci e delle popolazioni interessate». «Tutti abbiamo diritto alla vita e noi cercheremo il modo democratico e corretto di difenderla. Non è possibile che nel terzo millennio la gente debba perdere la vita in modo tragico». In questi anni Badolato è stato colpito da numerosi lutti a causa di incidenti stradali, potremo fare un elenco ma sarebbe molto lungo, purtroppo; e poi ancora altri incidenti mortali a S. Andrea Jonio, Guardavalle, S. Caterina Jonio, Isca Jonio, Davoli e nell'intero comprensorio». Poi ha puntualizzato che oggi ancora non esiste un piano trasporti. «Tutti coloro – ha concluso – che hanno ricoperto incarichi istituzionali fino a oggi, potrebbero essere chiamati in causa per rispondere di omicidio colposo plurimo». Alla conferenza stampa hanno partecipato il segretario provinciale di Rifondazione comunista Commodari, numerosi cittadini automobilisti in transito, rappresentanti di giornali ed emittenti televisive locali. L'assessore Nisticò ha ringraziato quanti hanno partecipato, confermando di essere intenzionato a proseguire lo sciopero della fame a tempo indeterminato. (Italo Ranieri, Gazzetta del Sud, 30.7.2002)