Presi a copi d'arma da fuoco mentre facevano ritorno a casa, dopo aver trascorso una piacevole serata in compagnia di amici, due giovani pregiudicati di Badolato, F.R. di 17 anni e G.C. di 21 anni, si parla di regolamento di conti o di attentato. Pare, inoltre, che uno dei due giovani sia stato coinvolto in una rapina avvenuta qualche tempo fa a Santa Caterina.

Erano da poco trascorse le tre di notte quando gli abitanti di una delle vie interne di Badolato Marina sono stati svegliati da colpi di arma da fuoco. Affacciatisi ai balconi per cercare di capire cosa stesse avvenendo hanno visto due giovani sanguinanti che si lamentavano. Sono stati così allertati i carabinieri della locale stazione, che sono giunti sul luogo indicato ed hanno trovato i giovani che lamentavano ferite a varie parti del corpo. Hanno, così, provveduto a far trasportare i feriti all'ospedale di Soverato (dove sono giunti alle otre 3.40) per le cure del caso. Ai giovani sono state riscontrate abrasioni ed escoriazioni multiple agli zigomi, alla mandibola (come se avessero avuto dei colpi al volto). Inoltre si è accertato che i due sono stati feriti anche alle gambe, ai piedi, ai polpastrelli delle mani.

varie le ipotesi ma tutte da verificare: c'è chi parla di regolamento di conti, di attentato, di intimidazione. Nulla però di ufficiale perché gli investigatori si sono chiusi nel più assoluto riserbo. Nulla toglie che, a breve distanza di tempo si potranno conoscere i risvolti di questa inquietante vicenda. (tratto da a.i., il Quotidiano, 1.8.2002)

Notte brava in una via interna di badolato marina. Dopo mezzanotte due giovani F.R, di 17 anni e G.C. di 21 anni entrambi di badolato mentre rientravano a casa dopo aver trascorso con gli amici la serata nei locali del luogo venivano fatti segno da diversi colpi di fucile, sparati da ignoti, forse da una macchina parcheggiata nell'oscurità. I malcapitati sono stati colpiti agli arti inferiori e alle mani. Dopo l'attentato gli occupanti si sono allontanati facendo perdere le loro tracce. Gli abitanti della zona allarmati dagli spari si sono affacciati dai balconi e qualcuno ha chiamato i carabinieri, i due feriti sono stati trasportati all'ospedale di soverato. Al pronto soccorso le prime cure, poi il ricovero nel reparto di ortopedia. Scattavano immediatamente posti di blocco e controllo sul territorio per intercettare la macchina ed i suoi occupanti. Sono state interrogate alcune persone mentre la scientifica ha effettuato i rilievi di rito, ritrovando sul selciato diversi proiettili. Sicuramente i due saranno interrogati per avere notizie sull'attentato che fortunatamente si è risolto senza gravi danni, infatti il giovane G.C. è stato dimesso, mentre F.R. rimane sotto osservazione per un eventuale intervento chirurgico. Il grave episodo ha creato paura e tensione tra il popoloso quartiere del comprensorio soveratese. (tratto da Franco Laganà, Il Domani, 1.8.2002)

Due ragazzi sono stati feriti ieri pomeriggio in un agguato teso a Badolato, nella fascia ionica catanzarese. Uno dei due, minorenne, F.R., è stato ferito gravemente (ma non in imminente pericolo di vita) e immediatamente ricoverato nell'ospedale di Soverato. Sarebbe lui il vero bersaglio dell'agguato. Secondo quanto trapelato il minorenne è figlio di un pregiudicato del luogo. Questo fa pensare ad una vendetta trasversale. Non destano, invece, preoccupazioni le condizioni del ragazzo che era con lui, P.F., maggiorenne, ferito solo di striscio e, dopo le medicazioni sempre nel nosocomio soveratese, dichiarato guaribile in cinque giorni. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Soverato, al comando del capitano Tocci. Ai militari i due hanno descritto la scena dell'agguato. Mentre passeggiavano su una strada un uomo si è avvicinato e ha sparato un colpo di fucile. Nell'esplosione la rosa dei proiettivi si è espansa colpendo in pieno la gambe di F.R. e di striscio l'amico. Alle ulteriori richieste degli investigatori, i due hanno risposto di non ricordare alcun particolare. Omertà o chock posttraumatico? Di certo non c'è ancora un identikit dello sparatore. L'arma usata per il ferimento è un fucile a pallettoni. Questo fa intendere che non vi era una volontà di uccidere, sia per il tipo di arma che per le modalità del fatto. Mentre è altrettanto chiaro l'intento intimidatorio. (t.m., La Gazzetta del Sud, 1.8.2002)