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Ai
Fedeli della Comunità Parrocchiale di Badolato Marina
Chiedo un po' d'attenzione e d'ascolto, non
tanto consensi.
Parlo come persona, come uomo, come prete e come parroco.
- Coerente all'impegno assunto con voi, mia Comunità, nel mese di
luglio, sento il dovere di puntualizzare quanto accaduto il 21 luglio u.s. nella piazza
Gerhard Rholfs c/o Scuola Elementare (Viale A. Moro) e di fare le mie osservazioni su
quello che spudoratamente, malignamente, velenosamente e senza un fondamento, l'Assessore
alla Cultura del Comune di Badolato, il signor Nisticò Francesco, disse nella
manifestazione che aveva come tema la "Giornata della solidarietà".
- Giornata dall'aspetto più politico che altro; aspetto politico che
rasenta una politica di parte che definirei "pagnottistica".
- Chi ci governa dimentica che noi, persone di Badolato e non, abbiamo
bisogno di concretezze che ci diano effettivamente sostegno e speranza per il presente e
per il futuro.
- Così si espresse il 16.7.2002 un Consigliere della Maggioranza di
questo Comune (Gaetano Stagno) in una lettera aperta, indirizzata al Sindaco, ai
Consiglieri di Maggioranza e alla Cittadinanza: "sento il dovere di informare le
signorie vostre
e di sottolineare alcuni aspetti che rivestano più importanza di
quelle manifestazioni vuote e prive di significato che concorrono più a demolire
l'immagine dell'Amministrazione che a renderla agli occhi degli Elettori efficace ed
efficiente".
A questo punto
- Desidero premettere alcune note, prima di esaminare "lo
sproloquio e il turpiloquio" di quel giorno, vomitati dall'Assessore alla Cultura di
questo Comune.
Faccio mie le espressioni di un mio Confratello nel Sacerdozio (cfr.: Comunità Nuova, A.
XXI, N. 14 (2002), pag.1)
- "Chi parla o propaga idee attraverso il podio o la Radio o la Tv
o la carta stampata deve avere un'identità, una personalità quanto mai dotate di senso
del vero, di finezza concettuale e di capacità persuasiva. In quella
sede, invece, sono mancati tutte.
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1)
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Non ha avuto il senso del
vero il nostro Assessore, perché non ha attinto alla fonte la realtà da
contestare, e ha travisato il mio pensiero e la mia costante prassi-azione.
Del resto, dice e continua a dire e pretende di affermare pure di conoscere bene la mia
"idea"
come la penso e di conseguenza come agisco. |
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- Questo mi fa veramente onore!
- Certamente non sono come quello o quelli che cambia o cambiano ad ogni stagione o ad
ogni evenienza
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2)
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Non ha dimostrato finezza
concettuale, perché ingabbiato nella sua ideologia, se si può parlare di
ideologia, che non gli ha permesso di fare un serio confronto di cultura ma solo
sofisticazione con quella terminologia che tiene nel suo cassetto e puntualmente tira
fuori quando vuol fare il "pezzo" di turno. |
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3)
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Non ha avuto capacità
persuasiva, tanto che il "suo sproloquio e il suo turpiloquio" possono
essere classificati come rigurgito -mortale però- di voler fare valere quanto
effettivamente non ha, ma ancor peggio, quello che effettivamente è. |
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- Una volta gli asini ragliavano a maggio; con il cambiamento atmosferico che sicuramente
ha scardinato i nostri abituali costumi e il "modus vivendi", si sono assunti la
licenza di ragliare sempre e dovunque.
- Quale la causa/e? A voi, a tutti noi, la sentenza!
Però sono convinto che a quegli asini non si può veramente dire niente; perché?
Hanno la testa grossa, ma il cervello piccolo.
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Criticare? È un "diritto-dovere"
che si inserisce all'interno di quella "sana dialettica che in sostanza è fondamento
della democrazia".
Ma quando la "pseudo-dialettica" assume il tono di falsità, di prepotenza,
di vana gloria, di esteriorità
allora chi pensa di farla così, bisognerebbe che si
controllasse da qualche specialista. |
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E veniamo alle osservazioni
del turpiloquio di quella sera:
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A)
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Giornata della solidarietà.
"L'iniziativa insieme a stare meglio, si prefiggeva come obiettivo di
offrire la possibilità agli anziani ammalati, portatori di Handicap, di vivere momenti
comunitari ricreativi e di riflessioni". Così dall'intervista rilasciata a un
giornale (cfr.: Il Domani A: N. 26.7.2002 p. 16). |
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- La manifestazione, in quel contesto, è già una offesa alla SOLIDARIETÀ.
- La solidarietà, si ricordi, non ha a che farsene con le riflessioni, con gli
spettacoli, specie in quel contesto e di fronte ai nostri fratelli, di cui quasi
mai ci si ricorda.
Quante volte ho interpellato, anche con la mia responsabile Caritas, l'Amministrazione
locale e spesso questa mi ha fatto picche, dicendomi la sua impossibilità economica per
stendere la mano al Samaritano.
- E quanto sperpero di denari (euro) per le varie e molteplici manifestazioni estive.
Scandalo!
Il Governo taglia alla Sanità, alle pensioni, alla cultura ecc. e non taglia
all'eccessivo Spettacolo; anzi sperpera quanto potrebbe servire al bisogno reale della
gente.
- La solidarietà, per il mio essere cristiano, mi fa gridare il mio disappunto e la mia
indignazione a chi pensa di tirarla in causa solo quando gli fa comodo.
Il Parroco con la Chiesa di Badolato Marina
è presente fisicamente, per non dire moralmente e materialmente, a questi nostri fratelli
vicini e non solo, dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno. Sempre!
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B)
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Con il Parroco avevo
organizzato la visita agli ammalati. Falso! |
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Il Parroco va a trovare i suoi
ammalati sempre e non quando altri vorrebbero disporre di lui e per lui.
Non sono all'interno di un partito politico; né tanto meno all'interno di qualche
specifico partito politico: dove il dire del capo è legge. |
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C)
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Era prevista pure una messa
da celebrare. |
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- Messa.
Da celebrare: Fino a prova contraria, la Liturgia e non solo, tutta la
Pastorale in una Parrocchia, Chiesa-Cattolica, la coordina il Parroco, e non l'ultimo
arrivato.
- E il Parroco -don Salvatore Tropiano- dove c'è puzza di politica torbida non si trova,
(fosse Politica = polis = governare la Comunità), come non dovrebbe trovarsi nessun
cristiano.
In merito alla manifestazione di quel giorno basta riascoltare le affermazioni dette da
tanti cittadini badolatesi.
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D)
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Mi ero accordato con il
Parroco. Falso!
Gli accordi si fanno a livello politico, quando principalmente si è vicini alle elezioni,
quando si deve andare a fare i conti con i voti (le schede, i numeri); e questo, sempre,
in prospettiva di non perdere o di allargare le proprie posizioni di comando. |
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E)
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Ho convocato anche la Curia
Vescovile - don Facciolo. (Per precisare: è Curia-Metropolitana; è Mons.
Facciolo). |
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F) |
Ho chiesto un altro prete.
Chi ha studiato non la Storia della Filosofia, ma la "Filosofia Pura", si è
imbattuto su un principio - Sillogismo che recita: Se la premessa non è
esatta
la conclusione è erronea. |
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- Ripeto: si è dimenticato che responsabile "primo"
della Azione Pastorale di una Parrocchia è il Parroco.
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G) |
Si denunciano in Parrocchia.
(è l'espressione che il nostro Assessore ripete sempre, anche al telefono). |
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- Guardate da quale podio arriva, questa volta, la predica.
- Potevano tutti i Badolatesi, compreso me, che siamo ligi e sempre alle leggi civili, in
altre occasioni far sentire la nostra voce in merito. Noi, però, siamo superiori e non ci
abbassiamo a tanto, né tanto meno ci comportiamo come il serpente che morde e scompare.
- Noi ci crediamo alla serietà della storia.
- Per quanto mi riguarda: sappia e sappiano che sono un prete e il Parroco di questa
Comunità cristiana.
- Ma per chi è preposto a governare è scandaloso calpestare le leggi, o farne uso e
abuso, a piacimento.
- Lasciate che dica, con e come il Papa nella valle dei Templi a Palermo: per questi non
ci sono scusanti davanti il giudizio di Dio.
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H) |
Fuggire. Il Parroco si è
nascosto, è fuggito.
Da chi, da dove, -quando-, perché? |
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- Me lo spiegasse l'Assessore alla Cultura di questo Comune.
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I) |
Raccogliamo le firme.
Ha confuso grettamente e stupidamente; e ha pensato -forse continua a farlo- che un
Parroco viene mandato a servire una Comunità o tolto da essa a forza di firme e di grida. |
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- È la Chiesa illuminata dallo Spirito a scegliere il Missionario e a mandarlo in
missione, dopo la risposta affermativa del mandato.
- Il contrario avviene, però, a livello di elezioni, anche comunali, ove è il popolo con
le firme=con i voti a confermare o togliere chi mandare a governare un
Comune. (=governare nell'accezione più appropriata è servire)
- E qualche volta, o spesso, i seggi preposti a queste istituzioni vengono occupati anche
senza il consenso dei cittadini elettori, senza le firme=voti.
- Ed è enormemente grave.
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- Credo che la persona sarebbe più corretta, se sempre, alla
luce del sole si manifestasse per quello che dice di essere. Ma, ricordiamoci, l'essere
non è il fare.
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Grazie dell'attenzione.
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Badolato Marina 08.09.2002 |
Don Salvatore Tropiano |
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