Prime reazioni
alla diffida della Prefettura
IL CONSIGLIERE FRANCESCO CRINITI : "È UN GOLPE"
Il consigliere Francesco Criniti ci ha
concesso un' intervista esplosiva, dove si parla di
Prefettura, debiti, Libretti al portatore da 100 milioni l'uno,atti
ingiuntivi nascosti... e altro.
Da non perdere.
Alla prossima: mo' non ho tempo di sistemare il materiale!
Un piccolo anticipo:
1. IL TESORO DI ALI' BABA'. Nelle scorse
settimane si era sparsa la voce, messa fuori da consiglieri di maggiornaza, che per il
ripianamento dei debiti non c'era più problema perché al comune erano stati rinvenuti un
bel po' di Libretti al portatore per un totale di 4 miliardi di vecchie lire. Ebbene, è
incredibile, ma la notizia è vera. Persone vicine all'assessore Rondinelli affermano in
pubblico che si tratta di Libretti da 100 milioni l'uno. Quel che è certo è che presso
la tesoreria del Comune di Badolato giacciono 4 miliardi di vecchie lire e da parecchi
anni. Perchè i consiglieri sono stati tenuti all'oscuro dell'esistenza di questo tesoro?
Da dove provengono questi soldi? Sono iscritti nel bilancio? Io non sono riuscito a
trovarli.
2. ANCORA DEBITI. Si continua a nascondere la
reale situazione debitoria del Comune. Siamo a conoscenza che da tempo sono stati
consegnati nelle mani del notificatore atti di precetto per 2,5 miliardi di vecchie lire
da parte dell'Inps. Perché ci vengono occultati? Dove sono nascosti in questo momento?
SONO STATI TRASMESSI GLI ATTI DELL'ULTIMO CONSIGLIO ALLA
PREFETTURA?
Con titoli un po' iettatorii - "Dieci giorni ancora per
Mannello" e "Ancora dieci giorni di speranza" -, i giornali riportano la
notizia della diffida prefettizia di cui vi ho informato ieri. Se volete leggere i Telefax
originali, andate nelle New di ieri.
Il Quotidiano ha anche sentito i protagonisti politici della
vicenda, che non fa mai male in una situazione così intricata e a rischio di esplosione.
Una sola osservazione sugli atti dell'ultimo consiglio che
sarebbero stati trasmessi alla Prefettura. Io non ho notizia e -per quanto riferitomi dal
dott. Guerrieri, vedi le News di ieri- nemmeno la Prefettura di Catanzaro degli atti
dell'ultimo consiglio. Le notizie in possesso della minoranza consiliare sono, in merito,
le seguenti:
- Il verbale del consiglio comunale ieri alle 13 non era stato
ancora pubblicato, ne battuto a macchina
- Il segretario comunale, che avrebbe dovuto minutare il
verbale, traendolo dalle sette pagine scritte sul brogliaccio, ieri mattina non si
è presentato nella sede municipale di Badolato (sembra che sia stato a lavorare a Borgia)
Dunque non si capisce di quali atti del Consiglio si tratti.
In merito, la minoranza consiliare, si chiede, sconcertata, come mai la Prefettura abbia
preso una decisione, così gravemente lesiva del diritto dei consiglieri di votare come
pare a loro, con tanta leggerezza, senza nemmeno attendere la pubblicazione degli atti del
consiglio. Atti dai quali appare evidente -perfino dalle dichiarazione di voto dei
consiglieri- l'illegalità strisciante e diffusa che regna nelle cupe stanze del Municipio
di Badolato, che meriterebbe ben altra attenzione da parte del Prefetto.
A Paola, il sindaco si dimette dopo la bocciatura del
riequilibrio di Bilancio
QUANTU È CUNNU GIUSEPPE GRAVINA
Ma non avrebbe potuto rivolgersi alla Prefettura di Catanzaro
Stesso giorno, ma non stessa ora -A Paola si è permessa la
partecipazione dei cittadini- in un altro paese della Calabria, un altro consiglio
comunale è stato chiamato a votare sul riequilibrio di Bilancio e, per colmo di analogia,
la maggioranza è andata sotto di un voto. Ecco un pezzetto della cronaca tratto da
"Il Quotidiano":
Il consiglio è cominciato verso le 20, in un'aula
affollata di gente e di uomini delle forze dell'ordine, quando già l'esito era già stato
dato per scontato. Sul riequilibrio di bilancio, è avvenuto l'irreparabile, per il
voto negativo espresso dal centrosinistra a cui si è unito quello di tre dissidenti. I
voti contrari sono stati undici, mentre quelli favorevoli soltanto dieci. Resosi conto che
ormai la situazione era irrimediabilmente precipitata, alle 22 e 45 il sindaco, alzandosi
in piedi e leggendo poche parole messe su carta, ha rimesso il proprio mandato in
consiglio comunale, dopo che il riequilibrio di bilancio era stato bocciato.
Che cosa c'è di diverso da Badolato? Parecchie cose:
- A Badolato il consiglio si è tenuto alle nove del mattino e
si è discusso per cinque ore, non solo per due
- A Badolato prima di votare sul riequilibrio di Bilancio, il
sindaco aveva ancora (e sarebbe stata la quarta volta, così come è adesso per diffida
prefettizia) una volta chiesto il rinvio al 30 settembre, e l'assemblea ha votato contro
- A Badolato, per la bocciatura del riequilibrio di bilancio,
i voti contrari sono stati sette, mentre quelli favorevoli soltanto sei
- A Badolato, dopo la bocciatura del riequilibrio di bilancio,
non si è continuato a discutere l'ordine del giorno perché secondo tutti, a cui ha dato
voce il sindaco-presidente "tanto ormai non ne vale più la pena", mentre a
Paola solo la minoranza ha abbandonato l'aula
- A Badolato il sindaco subito dopo non ha rassegnato le
dimissioni
- A Badolato il sindaco si chiama Gerardo Mannello, il sindaco
(ormai ex) di Paola si chiama Giuseppe Gravina
- Badolato è in provincia di Catanzaro, mentre Paola è in
provincia di Cosenza
- Il sindaco di Badolato si è rivolto alla prefettura di
Catanzaro, il sindaco di Paola invece si sarebbe dovuto rivolgere alla prefettura di
Cosenza.
LA DICHIARAZIONE DI VOTO DEL DOTT. LENTINI (EMENDATA)
Il dott. Nicola Lentini, consigliere del comune di Badolato,
ci invia la seguente segnalazione:
"Caro gil, gradirei comunicarti che per quanto
concerne la mia dichiarazione di voto non so se chi ti ha fornito la copia abbia
deliberatamente saltato qualche passaggio, ma come tu ben sai il diritto-dovere di cronaca
non ci esime dalla responsabilità di riportare per intero i documenti così come sono
stati concepiti. Sicuro della tua buona fede ti allego la mia dichiarazione di voto
(allegata agli atti del Consiglio Comunale) al fine di equipararla con quella in tuo
possesso.
ciao Dott. Nicola Lentini".
Naturalmente è stata una omissione casuale, che ora è
stata corretta, e dunque vi invito ad andare a rileggere il documento per come è stato
concepito. Per vostra comodità vi riporto qui il passaggio dimenticato, in neretto, nel
contesto:
"Semplice perché solo ora è venuto a conoscenza di
questa situazione. nel lontano 1997 anno della mia elezione a Consigliere Comunale, quando
freschi di nomina ci accingemmo, ad approvare il primo consuntivo della nostra gestione ma
che in realtà era il bilancio approvato dalla precedente Amministrazione Bressi, per
salvaguardare la continuità amministrativa, la relazione tecnica dell'ufficio Ragioneria
e dell'allora Revisore dei Conti dott. Silvano Chiaravalloti ereditato anche lui
dalla precedente amministrazione affermavano che non risultavano debiti fuori bilancio.
Negli anni a seguire le varie relazioni dell'ufficio ragioneria e del revisore dei conti
hanno sempre confermato all'unisono che non esistevano debiti fuori bilancio. E non poteva
essere altrimenti in quanto l'Amministrazione Mannello ha sempre rispettato le indicazioni
fornite dal bilancio Comunale."
Come tutti i lettori sanno -e se non lo sanno tutti "gli
atti" sono sul sito, e non appaiono e scompaiono come i debiti del Comune-, Gil
Botulino, per propria scelta, riporta sempre per intero e fuori dalla parte commentata
tutti i documenti che ritiene opportuno, perché ognuno si formi la propria opinione sugli
originali. Molti di questi sono riportati, solo per completezza, anche se ritenuti del
tutto inutili e incomprensibili -ma nel contempo, perciò, esilaranti-, come per esempio
le dichiarazioni al consiglio comunale del 7/12/2001 dei consiglieri di cinquestelle.
Solo per amore di polemica, e non per altro, vorrei provare a
contestare, brevemente, al dott. Lentini l'affermazione "il diritto di cronaca non ci
esime di riportare per intero i documenti così come sono stati concepiti". Intanto,
se non gli vengono dettati, non li riporta per intero nemmeno durante la verbalizzazione
del consiglio il segretario comunale. Se tale affermazione fosse vera, sui giornali non
sarebbe data notizia di alcun documento; per esempio dovrebbero stampare per intero tutte
le relazioni -giorni e giorni di parole e migliaia di pagine- ai congressi dei partiti; e
non mi dilungo oltre perché è evidente l'infattibilità tecnica di quello che il dott.
Lentini afferma.
In ogni caso lo ringrazio per la segnalazione che ci permette
di informare la cittadinanza di Badolato sulla totalità di quello che il dott. Lentini ha
dichiarato nel consiglio comunale del 24. Solo per amore di polemica verso
l'amministrazione cinquestelle 1 e 2 di cui il dott. Lentini è stato ed è componente di
primo piano (ex assessore 1 e 2) vorrei suggerire che c'è solo Gil Botulino a fare
arrivare ai cittadini di Badolato quello che "effettivamente" dichiara nei
consigli comunali -per non parlare delle delibere etc.- e che, per pochissime lire, la sua
Amministrazione avrebbe potuto, istituzionalmente, informare i cittadini almeno degli atti
del Consiglio Comunale. Vuoi vedere che forse non saremmo arrivati a "non essere
informati" -guarda caso per tutti gli anni del regno delle 5S- di debiti fuori
bilancio, di crediti affondati nelle casseforti etc. etc. Ma capisco bene che governare
nella trasparenza non è stato e non è cosa che possa preoccupare le 5S.
Entro tale termine il Consiglio di Badolato dovrà approvare
il riequilibrio di bilancio bocciato
DIECI GIORNI ANCORA PER MANNELLO
«Resto fiducioso sul voto che la maggioranza esprimerà nell'assise»
Gerardo Mannello, dato fino a ieri come ex sindaco di
Badolato (almeno in via ufficiosa a causa della mancata approvazione del riequilibrio di
bilancio), torna a fare il primo cittadino sub condicione (sotto condizione). Una sorta di
"bizantinismo" normativo (come definiva Montanelli) lo lascia in carica.
Dalla Prefettura, infatti dopo la trasmissione degli atti
dell'ultimo consiglio non è arrivata la comunicazione, come si aspettava l'opposizione,
dell'avvio della procedura per il commissariamento dell'Ente, ma l'invito a procedere alla
convocazione di un nuovo consiglio comunale entro dieci giorni per rinnovare il voto di
giorno 24. A darne notizia è lo stesso primo cittadino badolatese, con tono soddisfatto
ma allo stesso tempo tranquillizzato per lo scampato pericolo. Lui stesso infatti, si era
immediatamente recato in Prefettura nella mattinata per avere certezze sul destino
dell'ente badolatese dopo la mancata fiducia del consiglio comunale sul riequilibrio di
bilancio di mercoledì scorso.
Probabilmente l'umore del primo cittadino in quel momento non
era dei migliori se già in paese gli avversari stavano festeggiando per la sua
capitolazione e cominciavano a pensare alla prossima campagna elettorale. Per non dire del
sito Internet "gilbotulino", che titolava in apertura "mancata fiducia a
Mannello, si attende il commissariamento dell'ente".
Del resto, un cauto ottimismo fra coloro che auspicavano che
la giunta Mannello restasse in carica era circolato in tarda serata quando si era
cominciata a ventilare l'ipotesi che, in casi simili, il consiglio comunale dovesse avere
ancora venti giorni di tempo per essere riconvocato e votare il riequilibrio.
Notizie immediatamente smentite dalla minoranza della
"Mongolfiera" che in un comunicato scriveva: «I 20 giorni in questione
riguardano solo l'ipotesi che una amministrazione non approvi nei termini di legge il
proprio bilancio (art. 141 del testo unico 267/2000). La mancata approvazione di cui parla
tale articolo riguarda il fatto che non "sia stato predisposto dalla giunta il
relativo schema" di bilancio e riguarda anche l'ipotesi che il consiglio non lo abbia
eventualmente approvato "nei termini di legge". Qui è successa una cosa assai
diversa: lo schema era bello e fatto, ma è stato bocciato dal consiglio. Difatti lo
stesso articolo parla subito dopo di commissario che si sostituisce alla amministrazione
"inadempiente", cioè che non predispone lo schema di bilancio o non lo
predispone per tempo. Ma la nostra amministrazione comunale -si legge ancora- non è
inadempiente. Adempie totalmente al suo dovere di fare una schema. Lo ripetiamo, lo schema
c'era. È stato semplicemente bocciato». Ciò come ricorda l'art. 193, equivale a non
approvare il bilancio comunale. Lo stesso articolo 193 «ricorda quindi che, a questo
punto, si applica la "procedura prevista dal comma 2 dell'art. 141"; ebbene,
l'unica procedura di cui si parla in quel comma è "la procedura per lo scioglimento
del consiglio".
Fin qui la minoranza, ma a tagliare la testa al toro è stato
dunque il telegramma che dà dieci giorni di tempo a Mannello per votare il riequilibrio
di bilancio.
Da subito il primo cittadino si è dato da fare per
fronteggiare l'emergenza. «Innanzitutto -dice Mannello- ci stiamo attivando per dare
mandato al direttore generale di richiedere l'adesione di massima alla Cassa depositi e
prestiti per il pagamento in un'unica soluzione dei debiti pregressi risalenti all'anno
'96. Resto -conclude il sindaco- fiducioso nella usata maggioranza e sul voto che essa
saprà esprimere nel prossimo consiglio comunale». (Fabio Guarna, Il Quotidiano,
26.10.2002)
Interrogativi concentrati sulla lista Cinque stelle
IL DESTINO DELL'ASSEMBLEA È LEGATO A POCHI VOTI
Se così stanno le cose, il problema tecnico-giuridico sembra
risolto e Mannello resta in carica per non meno di dieci giorni. Permane però quello
politico. Che voto uscirà dai banchi del prossimo consiglio comunale?
Intanto i consiglieri di minoranza -annuncia il capogruppo
Nicola Criniti- si stanno organizzando per una dura opposizione nel caso il consiglio non
dovesse essere sciolto senza omettere di prospettare al riguardo azioni eclatanti.
Quel che bisognerà in ogni modo verificare è se le
condizioni ultime del consiglio (assenze, astensioni e voti contrari) che hanno
determinato la bocciatura dei contenuti dell'ordine del giorno in discussione, resteranno
incolumi nel gruppo di maggioranza nella prossima seduta. In questo caso a nulla potrebbe
essere valsa la proroga di dieci giorni.
Al riguardo, se il voto contrario dell'opposizione appare
scontato, gli interrogativi sono tutti concentrati su Giovanni Bove (già presidente del
consiglio comunale), Emilio Leuzzi (ex assessore) e Vincenzo Lentini, tutti e tre eletti
nella lista Cinquestelle e assenti il giorno del voto.
Altrettanto determinante potrebbe essere il voto di Salvatore
Rondinelli (ex vicepresidente del consiglio e assessore in carica) che nel primo caso si
è astenuto. Il voto infine di Domenica Battaglia (ex assessore) sarà prevedibilmente
contrario come recentemente avvenuto. Meno certo invece è il voto dell'ex assessore
Gaetano Stagno che in passato ha rivendicato libertà di voto e di coscienza.
Nessun dubbio invece su coloro che hanno votato a favore
giorno 24: se il riequilibrio andava bene allora, tantopiù andrà bene in seconda
battuta, dopo la richiesta annunciata da Mannello alla Cassa depositi e prestiti. (f.g.,
Il Quotidiano, 26.10.2002)
PER LA PREFETTURA IL COMUNE HA ANCORA DIECI GIORNI DI TEMPO
Ci sarebbero ancora dieci giorni di tempo per salvare
le sorti del consiglio comunale di Badolato. Le notizie allarmanti circa il più che
probabile commissariamento del Comune ionico guidato da Gerardo Mannello, circolate dopo
il Consiglio di mercoledì, sono state respinte da una comunicazione della prefettura, che
ha chiarito i termini della vicenda, concedendo 10 giorni di proroga alla massima
assemblea elettiva per approvare la delibera della salvaguardia degli equilibri di
bilancio. La prefettura, con un telegramma trasmesso al sindaco Mannello, al segretario
comunale Prenestini e al presidente del consiglio comunale, ha diffidato, comunque,
l'Amministrazione a procedere entro dieci giorni (da ieri) agli adempimenti degli obblighi
di cui all'articolo 193 del Dlgs 267 del 2000, che tradotto in termini pratici vuol dire
tornare in consiglio comunale per la riadozione della delibera di ricognizione sullo stato
di attuazione dei programmi. Una delibera in precedenza bocciata dal voto contrario di
sette consiglieri comunali (tra cui Gaetano Stagno della maggioranza) nell'ultima seduta
del consiglio comunale. Adesso l'argomento potrebbe essere riapprovato dal consiglio
comunale, se la maggioranza riuscisse a recuperare le posizioni dei consiglieri Lentini,
Bove, Leuzzi (tutti del gruppo di maggioranza) assenti alla riunione di mercoledì, così
come anche il voto dell'assessore Salvatore Rondinelli, astenutosi dalla votazione. È
stata la gran massa di debiti fuori bilancio (circa 6 miliardi di vecchie lire) a mandare
in frantumi la coalizione di "Cinque Stelle". Debiti che l'amministrazione
Mannello intende ripianare con un mutuo della Cassa depositi e prestiti. (d.m., La
Gazzetta del Sud, 26.10.2002)
Il prefetto ha dato comunicazione che il Consiglio dovrà
essere riconvocato per decidere sul riequilibrio di bilancio
ANCORA DIECI GIORNI DI SPERANZA
Intanto il segretario comunale ha inviato la documentazione alla Corte dei conti
Sarà sciolto il consiglio comunale di Badolato? È questo
l'interrogativo che ha lasciato con il fiato sospeso in queste ore forze politiche e
cittadini badolatesi alla luce dei lavori dell'ultimo consiglio comunale che non ha
approvato il riequilibrio di bilancio con il riconoscimento di debiti per sette miliardi.
per il momento il pericolo sembra scongiurato o, almeno, rimandato. Infatti, il prefetto
Catenacci, ha dato comunicazione che il consiglio dovrà essere riconvocato entro dieci
giorni per porre rimedio a questa situazione, se ciò non dovesse accadere a questo punto
lo scioglimento diverrebbe quasi inevitabile.
Intanto, dopo i lavori del consiglio, il segretario comunale
aveva provveduto ad inviare al Prefetto, alla Procura e alla Corte dei Conti tutta la
documentazione allegata agli atti. Questa è stata una richiesta esplicita della minoranza
"Mongolfiera" e della maggioranza "Cinque stelle" guidata dal sindaco
Gerardo Mannello. Intanto tra la gente comune c'è sconcerto e preoccupazione sui risvolti
di questa crisi amministrativa che arriverebbe dopo un solo anno e mezzo dal suo
insediamento. «Se il comune -hanno detto alcuni cittadini (in coro o uno dopo
l'altro? NdG)- sarà soggetto ad un'altro piano di risanamento, si andrà incontro a
nuove tasse e sacrifici che ricadranno sulle nostre tasche. Se sono vere le voci che
circolano in cui si parla di 15 miliardi da pagare comprensivi di interessi e spese legali
il paese sarà in ginocchio senza possibilità di risollevarsi. Noi chiediamo che si
faccia chiarezza sulle responsabilità (ci uniamo al coro: anche noi! NdG)».
Altri cittadini invece si chiedono se non sarebbe stato più
giusto approvare il riequilibrio riconoscendo solo le spese relative al 1996 cioè i sette
miliardi, visto che, come sostiene il sindaco (appunto!, NdG), i creditori erano
pronti a rinunciare agli interessi maturati. (Franco Laganà, Il Domani, 26.10.2002)
GLI ARTICOLI DEL TUEL 267/2000 DI CUI SI DISCETTA IN QUESTI
GIORNI
Giusto perché so della vostra pigrizia vi riporto oltre agli
articoli di stampa anche gli articoli del TUEL 267/2000 di interesse -sul sito
c'è tutto il TUEL se vi interessa-.
TUEL 267/2002 ART. 153 COMMA 6
Il regolamento di contabilita' disciplina le segnalazioni obbligatorie dei fatti e
delle valutazioni del responsabile finanziario al legale rappresentante dell'ente, al
consiglio dell'ente nella persona del suo presidente, al segretario ed all'organo di
revisione ove si rilevi che la gestione delle entrate o delle spese correnti evidenzi il
costituirsi di situazioni - non compensabili da maggiori entrate o minori spese - tali da
pregiudicare gli equilibri del bilancio. In ogni caso la segnalazione e' effettuata entro
sette giorni dalla conoscenza dei fatti. Il consiglio provvede al riequilibrio a norma
dell'articolo 193, entro trenta giorni dal ricevimento della segnalazione, anche su
proposta della giunta.
TUEL 267/2002 ART. 193
COMMA 1. Gli enti locali rispettano durante la gestione e nelle variazioni di
bilancio il pareggio finanziario e tutti gli equilibri stabiliti in bilancio per la
copertura delle spese correnti e per il finanziamento degli investimenti, secondo le norme
contabili recate dal presente testo unico.
COMMA 2. Con periodicita' stabilita dal regolamento di
contabilita' dell'ente locale, e comunque almeno una volta entro il 30 settembre di
ciascun anno, l'organo consiliare provvede con delibera ad effettuare la ricognizione
sullo stato di attuazione dei programmi. In tale sede l'organo consiliare da' atto del
permanere degli equilibri generali di bilancio o, in caso di accertamento
negativo, adotta contestualmente i provvedimenti necessari per il ripiano degli eventuali
debiti di cui all'articolo 194, per il ripiano dell'eventuale disavanzo di amministrazione
risultante dal rendiconto approvato e, qualora i dati della gestione finanziaria facciano
prevedere un disavanzo, di amministrazione o di gestione, per squilibrio della gestione di
competenza ovvero della gestione dei residui, adotta le misure necessarie a ripristinare
il pareggio. La deliberazione e' allegata, al rendiconto dell'esercizio relativo.
COMMA 3. Ai fini del comma 2 possono essere utilizzate per
l'anno in corso e per i due successivi tutte le entrate e le disponibilita', ad eccezione
di quelle provenienti dall'assunzione di prestiti e di quelle aventi specifica
destinazione per legge, nonche' i proventi derivanti da alienazione di beni patrimoniali
disponibili.
COMMA 4. La mancata adozione, da parte dell'ente, dei
provvedimenti di riequilibrio previsti dal presente articolo e' equiparata ad ogni effetto
alla mancata approvazione del bilancio di previsione di cui all'articolo 141, con
applicazione della procedura prevista dal comma 2 del medesimo articolo.
TUEL 267/200 ART. 141
COMMA 1. I consigli comunali e provinciali vengono sciolti con decreto del
Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell'interno:
a) quando compiano atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di
legge, nonche' per gravi motivi di ordine pubblico;
b) quando non possa essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi
per le seguenti cause:
1) impedimento permanente, rimozione, decadenza, decesso del sindaco o del presidente
della provincia;
2) dimissioni del sindaco o del presidente della provincia;
3) cessazione dalla carica per dimissioni contestuali, ovvero rese anche con atti separati
purche' contemporaneamente presentati al protocollo dell'ente, della meta' piu' uno dei
membri assegnati, non computando a tal fine il sindaco o il presidente della provincia;
4) riduzione dell'organo assembleare per impossibilita' di surroga alla meta' dei
componenti del consiglio;
c) quando non sia approvato nei termini il bilancio.
COMMA 2. Nella ipotesi di cui alla lettera c) del comma 1,
trascorso il termine entro il quale il bilancio deve essere approvato senza che sia stato
predisposto dalla giunta il relativo schema, l'organo regionale di controllo nomina un
commissario affinche' lo predisponga d'ufficio per sottoporlo al consiglio. In tal caso e
comunque quando il consiglio non abbia approvato nei termini di legge lo schema di
bilancio predisposto dalla giunta, l'organo regionale di controllo assegna al consiglio,
con lettera notificata ai singoli consiglieri, un termine non superiore a 20 giorni per la
sua approvazione, decorso il quale si sostituisce, mediante apposito commissario,
all'amministrazione inadempiente. Del provvedimento sostitutivo e' data comunicazione al
prefetto che inizia la procedura per lo scioglimento del consiglio. |