Gil Botulino (The German Observer)

News di Sabato 26 Ottobre 2002

Prime reazioni alla diffida della Prefettura
IL CONSIGLIERE FRANCESCO CRINITI : "È UN GOLPE"

Il consigliere Francesco Criniti ci ha concesso un' intervista esplosiva, dove si parla di
Prefettura, debiti, Libretti al portatore da 100 milioni l'uno,atti ingiuntivi nascosti... e altro.
Da non perdere.
Alla prossima: mo' non ho tempo di sistemare il materiale!
Un piccolo anticipo:

1. IL TESORO DI ALI' BABA'. Nelle scorse settimane si era sparsa la voce, messa fuori da consiglieri di maggiornaza, che per il ripianamento dei debiti non c'era più problema perché al comune erano stati rinvenuti un bel po' di Libretti al portatore per un totale di 4 miliardi di vecchie lire. Ebbene, è incredibile, ma la notizia è vera. Persone vicine all'assessore Rondinelli affermano in pubblico che si tratta di Libretti da 100 milioni l'uno. Quel che è certo è che presso la tesoreria del Comune di Badolato giacciono 4 miliardi di vecchie lire e da parecchi anni. Perchè i consiglieri sono stati tenuti all'oscuro dell'esistenza di questo tesoro?   Da dove provengono questi soldi? Sono iscritti nel bilancio? Io non sono riuscito a trovarli.

2. ANCORA DEBITI. Si continua a nascondere la reale situazione debitoria del Comune. Siamo a conoscenza che da tempo sono stati consegnati nelle mani del notificatore atti di precetto per 2,5 miliardi di vecchie lire da parte dell'Inps. Perché ci vengono occultati? Dove sono nascosti in questo momento?

 

SONO STATI TRASMESSI GLI ATTI DELL'ULTIMO CONSIGLIO ALLA PREFETTURA?

Con titoli un po' iettatorii - "Dieci giorni ancora per Mannello" e "Ancora dieci giorni di speranza" -, i giornali riportano la notizia della diffida prefettizia di cui vi ho informato ieri. Se volete leggere i Telefax originali, andate nelle New di ieri.

Il Quotidiano ha anche sentito i protagonisti politici della vicenda, che non fa mai male in una situazione così intricata e a rischio di esplosione.

Una sola osservazione sugli atti dell'ultimo consiglio che sarebbero stati trasmessi alla Prefettura. Io non ho notizia e -per quanto riferitomi dal dott. Guerrieri, vedi le News di ieri- nemmeno la Prefettura di Catanzaro degli atti dell'ultimo consiglio. Le notizie in possesso della minoranza consiliare sono, in merito, le seguenti:

  1. Il verbale del consiglio comunale ieri alle 13 non era stato ancora pubblicato, ne battuto a macchina
  2. Il segretario comunale, che avrebbe dovuto minutare il verbale, traendolo dalle sette pagine scritte sul brogliaccio,  ieri mattina non si è presentato nella sede municipale di Badolato (sembra che sia stato a lavorare a Borgia)

Dunque non si capisce di quali atti del Consiglio si tratti. In merito, la minoranza consiliare, si chiede, sconcertata, come mai la Prefettura abbia preso una decisione, così gravemente lesiva del diritto dei consiglieri di votare come pare a loro, con tanta leggerezza, senza nemmeno attendere la pubblicazione degli atti del consiglio. Atti dai quali appare evidente -perfino dalle dichiarazione di voto dei consiglieri- l'illegalità strisciante e diffusa che regna nelle cupe stanze del Municipio di Badolato, che meriterebbe ben altra attenzione da parte del Prefetto.

 

A Paola, il sindaco si dimette dopo la bocciatura del riequilibrio di Bilancio
QUANTU È CUNNU GIUSEPPE GRAVINA
Ma non avrebbe potuto rivolgersi alla Prefettura di Catanzaro

Stesso giorno, ma non stessa ora -A Paola si è permessa la partecipazione dei cittadini- in un altro paese della Calabria, un altro consiglio comunale è stato chiamato a votare sul riequilibrio di Bilancio e, per colmo di analogia, la maggioranza è andata sotto di un voto. Ecco un pezzetto della cronaca tratto da "Il Quotidiano":

Il consiglio è cominciato verso le 20, in un'aula affollata di gente e di uomini delle forze dell'ordine, quando già l'esito era già stato dato per scontato. Sul riequilibrio di bilancio, è avvenuto  l'irreparabile, per il voto negativo espresso dal centrosinistra a cui si è unito quello di tre dissidenti. I voti contrari sono stati undici, mentre quelli favorevoli soltanto dieci. Resosi conto che ormai la situazione era irrimediabilmente precipitata, alle 22 e 45 il sindaco, alzandosi in piedi e leggendo poche parole messe su carta, ha rimesso il proprio mandato in consiglio comunale, dopo che il riequilibrio di bilancio era stato bocciato.

Che cosa c'è di diverso da Badolato? Parecchie cose:

  1. A Badolato il consiglio si è tenuto alle nove del mattino e si è discusso per cinque ore, non solo per due
  2. A Badolato prima di votare sul riequilibrio di Bilancio, il sindaco aveva ancora (e sarebbe stata la quarta volta, così come è adesso per diffida prefettizia) una volta chiesto il rinvio al 30 settembre, e l'assemblea ha votato contro
  3. A Badolato, per la bocciatura del riequilibrio di bilancio,   i voti contrari sono stati sette, mentre quelli favorevoli soltanto sei
  4. A Badolato, dopo la bocciatura del riequilibrio di bilancio, non si è continuato a discutere l'ordine del giorno perché secondo tutti, a cui ha dato voce il sindaco-presidente "tanto ormai non ne vale più la pena", mentre a Paola solo la minoranza ha abbandonato l'aula
  5. A Badolato il sindaco subito dopo non ha rassegnato le dimissioni
  6. A Badolato il sindaco si chiama Gerardo Mannello, il sindaco (ormai ex) di Paola si chiama Giuseppe Gravina
  7. Badolato è in provincia di Catanzaro, mentre Paola è in provincia di Cosenza
  8. Il sindaco di Badolato si è rivolto alla prefettura di Catanzaro, il sindaco di Paola invece si sarebbe dovuto rivolgere alla prefettura di Cosenza.

 

LA DICHIARAZIONE DI VOTO DEL DOTT. LENTINI (EMENDATA)

Il dott. Nicola Lentini, consigliere del comune di Badolato, ci invia la seguente segnalazione:

"Caro gil, gradirei comunicarti che per quanto concerne la mia dichiarazione di voto non so se chi ti ha fornito la copia abbia deliberatamente saltato qualche passaggio, ma come tu ben sai il diritto-dovere di cronaca non ci esime dalla responsabilità di riportare per intero i documenti così come sono stati concepiti. Sicuro della tua buona fede ti allego la mia dichiarazione di voto (allegata agli atti del Consiglio Comunale) al fine di equipararla con quella in tuo possesso.
ciao Dott. Nicola Lentini".

Naturalmente è stata una omissione casuale, che ora è stata corretta, e dunque vi invito ad andare a rileggere il documento per come è stato concepito. Per vostra comodità vi riporto qui il passaggio dimenticato, in neretto, nel contesto:

"Semplice perché solo ora è venuto a conoscenza di questa situazione. nel lontano 1997 anno della mia elezione a Consigliere Comunale, quando freschi di nomina ci accingemmo, ad approvare il primo consuntivo della nostra gestione ma che in realtà era il bilancio approvato dalla precedente Amministrazione Bressi, per salvaguardare la continuità amministrativa, la relazione tecnica dell'ufficio Ragioneria e dell'allora Revisore dei Conti dott. Silvano Chiaravalloti ereditato anche lui dalla precedente amministrazione affermavano che non risultavano debiti fuori bilancio. Negli anni a seguire le varie relazioni dell'ufficio ragioneria e del revisore dei conti hanno sempre confermato all'unisono che non esistevano debiti fuori bilancio. E non poteva essere altrimenti in quanto l'Amministrazione Mannello ha sempre rispettato le indicazioni fornite dal bilancio Comunale."

Come tutti i lettori sanno -e se non lo sanno tutti "gli atti" sono sul sito, e non appaiono e scompaiono come i debiti del Comune-, Gil Botulino, per propria scelta, riporta sempre per intero e fuori dalla parte commentata tutti i documenti che ritiene opportuno, perché ognuno si formi la propria opinione sugli originali. Molti di questi sono riportati, solo per completezza, anche se ritenuti del tutto inutili e incomprensibili -ma nel contempo, perciò, esilaranti-, come per esempio le dichiarazioni al consiglio comunale del 7/12/2001 dei consiglieri di cinquestelle.

Solo per amore di polemica, e non per altro, vorrei provare a contestare, brevemente, al dott. Lentini l'affermazione "il diritto di cronaca non ci esime di riportare per intero i documenti così come sono stati concepiti". Intanto, se non gli vengono dettati, non li riporta per intero nemmeno durante la verbalizzazione del consiglio il segretario comunale. Se tale affermazione fosse vera, sui giornali non sarebbe data notizia di alcun documento; per esempio dovrebbero stampare per intero tutte le relazioni -giorni e giorni di parole e migliaia di pagine- ai congressi dei partiti; e non mi dilungo oltre perché è evidente l'infattibilità tecnica di quello che il dott. Lentini afferma.

In ogni caso lo ringrazio per la segnalazione che ci permette di informare la cittadinanza di Badolato sulla totalità di quello che il dott. Lentini ha dichiarato nel consiglio comunale del 24. Solo per amore di polemica verso l'amministrazione cinquestelle 1 e 2 di cui il dott. Lentini è stato ed è componente di primo piano (ex assessore 1 e 2) vorrei suggerire che c'è solo Gil Botulino a fare arrivare ai cittadini di Badolato quello che "effettivamente" dichiara nei consigli comunali -per non parlare delle delibere etc.- e che, per pochissime lire, la sua Amministrazione avrebbe potuto, istituzionalmente, informare i cittadini almeno degli atti del Consiglio Comunale. Vuoi vedere che forse non saremmo arrivati a "non essere informati" -guarda caso per tutti gli anni del regno delle 5S- di debiti fuori bilancio, di crediti affondati nelle casseforti etc. etc. Ma capisco bene che governare nella trasparenza non è stato e non è cosa che possa preoccupare le 5S.

 

Entro tale termine il Consiglio di Badolato dovrà approvare il riequilibrio di bilancio bocciato
DIECI GIORNI ANCORA PER MANNELLO
«Resto fiducioso sul voto che la maggioranza esprimerà nell'assise»

Gerardo Mannello, dato fino a ieri come ex sindaco di Badolato (almeno in via ufficiosa a causa della mancata approvazione del riequilibrio di bilancio), torna a fare il primo cittadino sub condicione (sotto condizione). Una sorta di "bizantinismo" normativo (come definiva Montanelli) lo lascia in carica.

Dalla Prefettura, infatti dopo la trasmissione degli atti dell'ultimo consiglio non è arrivata la comunicazione, come si aspettava l'opposizione, dell'avvio della procedura per il commissariamento dell'Ente, ma l'invito a procedere alla convocazione di un nuovo consiglio comunale entro dieci giorni per rinnovare il voto di giorno 24. A darne notizia è lo stesso primo cittadino badolatese, con tono soddisfatto ma allo stesso tempo tranquillizzato per lo scampato pericolo. Lui stesso infatti, si era immediatamente recato in Prefettura nella mattinata per avere certezze sul destino dell'ente badolatese dopo la mancata fiducia del consiglio comunale sul riequilibrio di bilancio di mercoledì scorso.

Probabilmente l'umore del primo cittadino in quel momento non era dei migliori se già in paese gli avversari stavano festeggiando per la sua capitolazione e cominciavano a pensare alla prossima campagna elettorale. Per non dire del sito Internet "gilbotulino", che titolava in apertura "mancata fiducia a Mannello, si attende il commissariamento dell'ente".

Del resto, un cauto ottimismo fra coloro che auspicavano che la giunta Mannello restasse in carica era circolato in tarda serata quando si era cominciata a ventilare l'ipotesi che, in casi simili, il consiglio comunale dovesse avere ancora venti giorni di tempo per essere riconvocato e votare il riequilibrio.

Notizie immediatamente smentite dalla minoranza della "Mongolfiera" che in un comunicato scriveva: «I 20 giorni in questione riguardano solo l'ipotesi che una amministrazione non approvi nei termini di legge il proprio bilancio (art. 141 del testo unico 267/2000). La mancata approvazione di cui parla tale articolo riguarda il fatto che non "sia stato predisposto dalla giunta il relativo schema" di bilancio e riguarda anche l'ipotesi che il consiglio non lo abbia eventualmente approvato "nei termini di legge". Qui è successa una cosa assai diversa: lo schema era bello e fatto, ma è stato bocciato dal consiglio. Difatti lo stesso articolo parla subito dopo di commissario che si sostituisce alla amministrazione "inadempiente", cioè che non predispone lo schema di bilancio o non lo predispone per tempo. Ma la nostra amministrazione comunale -si legge ancora- non è inadempiente. Adempie totalmente al suo dovere di fare una schema. Lo ripetiamo, lo schema c'era. È stato semplicemente bocciato». Ciò come ricorda l'art. 193, equivale a non approvare il bilancio comunale. Lo stesso articolo 193 «ricorda quindi che, a questo punto, si applica la "procedura prevista dal comma 2 dell'art. 141"; ebbene, l'unica procedura di cui si parla in quel comma è "la procedura per lo scioglimento del consiglio".

Fin qui la minoranza, ma a tagliare la testa al toro è stato dunque il telegramma che dà dieci giorni di tempo a Mannello per votare il riequilibrio di bilancio.

Da subito il primo cittadino si è dato da fare per fronteggiare l'emergenza. «Innanzitutto -dice Mannello- ci stiamo attivando per dare mandato al direttore generale di richiedere l'adesione di massima alla Cassa depositi e prestiti per il pagamento in un'unica soluzione dei debiti pregressi risalenti all'anno '96. Resto -conclude il sindaco- fiducioso nella usata maggioranza e sul voto che essa saprà esprimere nel prossimo consiglio comunale». (Fabio Guarna, Il Quotidiano, 26.10.2002)

 

Interrogativi concentrati sulla lista Cinque stelle
IL DESTINO DELL'ASSEMBLEA È LEGATO A POCHI VOTI

Se così stanno le cose, il problema tecnico-giuridico sembra risolto e Mannello resta in carica per non meno di dieci giorni. Permane però quello politico. Che voto uscirà dai banchi del prossimo consiglio comunale?

Intanto i consiglieri di minoranza -annuncia il capogruppo Nicola Criniti- si stanno organizzando per una dura opposizione nel caso il consiglio non dovesse essere sciolto senza omettere di prospettare al riguardo azioni eclatanti.

Quel che bisognerà in ogni modo verificare è se le condizioni ultime del consiglio (assenze, astensioni e voti contrari) che hanno determinato la bocciatura dei contenuti dell'ordine del giorno in discussione, resteranno incolumi nel gruppo di maggioranza nella prossima seduta. In questo caso a nulla potrebbe essere valsa la proroga di dieci giorni.

Al riguardo, se il voto contrario dell'opposizione appare scontato, gli interrogativi sono tutti concentrati su Giovanni Bove (già presidente del consiglio comunale), Emilio Leuzzi (ex assessore) e Vincenzo Lentini, tutti e tre eletti nella lista Cinquestelle e assenti il giorno del voto.

Altrettanto determinante potrebbe essere il voto di Salvatore Rondinelli (ex vicepresidente del consiglio e assessore in carica) che nel primo caso si è astenuto. Il voto infine di Domenica Battaglia (ex assessore) sarà prevedibilmente contrario come recentemente avvenuto. Meno certo invece è il voto dell'ex assessore Gaetano Stagno che in passato ha rivendicato libertà di voto e di coscienza.

Nessun dubbio invece su coloro che hanno votato a favore giorno 24: se il riequilibrio andava bene allora, tantopiù andrà bene in seconda battuta, dopo la richiesta annunciata da Mannello alla Cassa depositi e prestiti. (f.g., Il Quotidiano, 26.10.2002)

 

PER LA PREFETTURA IL COMUNE HA ANCORA DIECI GIORNI DI TEMPO

Ci sarebbero ancora dieci giorni di tempo per salvare le sorti del consiglio comunale di Badolato. Le notizie allarmanti circa il più che probabile commissariamento del Comune ionico guidato da Gerardo Mannello, circolate dopo il Consiglio di mercoledì, sono state respinte da una comunicazione della prefettura, che ha chiarito i termini della vicenda, concedendo 10 giorni di proroga alla massima assemblea elettiva per approvare la delibera della salvaguardia degli equilibri di bilancio. La prefettura, con un telegramma trasmesso al sindaco Mannello, al segretario comunale Prenestini e al presidente del consiglio comunale, ha diffidato, comunque, l'Amministrazione a procedere entro dieci giorni (da ieri) agli adempimenti degli obblighi di cui all'articolo 193 del Dlgs 267 del 2000, che tradotto in termini pratici vuol dire tornare in consiglio comunale per la riadozione della delibera di ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi. Una delibera in precedenza bocciata dal voto contrario di sette consiglieri comunali (tra cui Gaetano Stagno della maggioranza) nell'ultima seduta del consiglio comunale. Adesso l'argomento potrebbe essere riapprovato dal consiglio comunale, se la maggioranza riuscisse a recuperare le posizioni dei consiglieri Lentini, Bove, Leuzzi (tutti del gruppo di maggioranza) assenti alla riunione di mercoledì, così come anche il voto dell'assessore Salvatore Rondinelli, astenutosi dalla votazione. È stata la gran massa di debiti fuori bilancio (circa 6 miliardi di vecchie lire) a mandare in frantumi la coalizione di "Cinque Stelle". Debiti che l'amministrazione Mannello intende ripianare con un mutuo della Cassa depositi e prestiti. (d.m., La Gazzetta del Sud, 26.10.2002)

 

Il prefetto ha dato comunicazione che il Consiglio dovrà essere riconvocato per decidere sul riequilibrio di bilancio
ANCORA DIECI GIORNI DI SPERANZA
Intanto il segretario comunale ha inviato la documentazione alla Corte dei conti

Sarà sciolto il consiglio comunale di Badolato? È questo l'interrogativo che ha lasciato con il fiato sospeso in queste ore forze politiche e cittadini badolatesi alla luce dei lavori dell'ultimo consiglio comunale che non ha approvato il riequilibrio di bilancio con il riconoscimento di debiti per sette miliardi. per il momento il pericolo sembra scongiurato o, almeno, rimandato. Infatti, il prefetto Catenacci, ha dato comunicazione che il consiglio dovrà essere riconvocato entro dieci giorni per porre rimedio a questa situazione, se ciò non dovesse accadere a questo punto lo scioglimento diverrebbe quasi inevitabile.

Intanto, dopo i lavori del consiglio, il segretario comunale aveva provveduto ad inviare al Prefetto, alla Procura e alla Corte dei Conti tutta la documentazione allegata agli atti. Questa è stata una richiesta esplicita della minoranza "Mongolfiera" e della maggioranza "Cinque stelle" guidata dal sindaco Gerardo Mannello. Intanto tra la gente comune c'è sconcerto e preoccupazione sui risvolti di questa crisi amministrativa che arriverebbe dopo un solo anno e mezzo dal suo insediamento. «Se il comune -hanno detto alcuni cittadini (in coro o uno dopo l'altro? NdG)- sarà soggetto ad un'altro piano di risanamento, si andrà incontro a nuove tasse e sacrifici che ricadranno sulle nostre tasche. Se sono vere le voci che circolano in cui si parla di 15 miliardi da pagare comprensivi di interessi e spese legali il paese sarà in ginocchio senza possibilità di risollevarsi. Noi chiediamo che si faccia chiarezza sulle responsabilità (ci uniamo al coro: anche noi! NdG)».

Altri cittadini invece si chiedono se non sarebbe stato più giusto approvare il riequilibrio riconoscendo solo le spese relative al 1996 cioè i sette miliardi, visto che, come sostiene il sindaco (appunto!, NdG), i creditori erano pronti a rinunciare agli interessi maturati. (Franco Laganà, Il Domani, 26.10.2002)

 

GLI ARTICOLI DEL TUEL 267/2000 DI CUI SI DISCETTA IN QUESTI GIORNI

Giusto perché so della vostra pigrizia vi riporto oltre agli articoli di stampa anche gli articoli del TUEL   267/2000 di interesse -sul sito c'è tutto il TUEL se vi interessa-.

TUEL  267/2002 ART. 153 COMMA 6
Il regolamento di contabilita' disciplina le segnalazioni obbligatorie dei fatti e delle valutazioni del responsabile finanziario al legale rappresentante dell'ente, al consiglio dell'ente nella persona del suo presidente, al segretario ed all'organo di revisione ove si rilevi che la gestione delle entrate o delle spese correnti evidenzi il costituirsi di situazioni - non compensabili da maggiori entrate o minori spese - tali da pregiudicare gli equilibri del bilancio. In ogni caso la segnalazione e' effettuata entro sette giorni dalla conoscenza dei fatti. Il consiglio provvede al riequilibrio a norma dell'articolo 193, entro trenta giorni dal ricevimento della segnalazione, anche su proposta della giunta.

TUEL  267/2002 ART. 193
COMMA 1. Gli enti locali rispettano durante la gestione e nelle variazioni di bilancio il pareggio finanziario e tutti gli equilibri stabiliti in bilancio per la copertura delle spese correnti e per il finanziamento degli investimenti, secondo le norme contabili recate dal presente testo unico.

COMMA 2. Con periodicita' stabilita dal regolamento di contabilita' dell'ente locale, e comunque almeno una volta entro il 30 settembre di ciascun anno, l'organo consiliare provvede con delibera ad effettuare la ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi. In tale sede l'organo consiliare da' atto del permanere degli equilibri generali di bilancio o, in caso di accertamento negativo, adotta contestualmente i provvedimenti necessari per il ripiano degli eventuali debiti di cui all'articolo 194, per il ripiano dell'eventuale disavanzo di amministrazione risultante dal rendiconto approvato e, qualora i dati della gestione finanziaria facciano prevedere un disavanzo, di amministrazione o di gestione, per squilibrio della gestione di competenza ovvero della gestione dei residui, adotta le misure necessarie a ripristinare il pareggio. La deliberazione e' allegata, al rendiconto dell'esercizio relativo.

COMMA 3. Ai fini del comma 2 possono essere utilizzate per l'anno in corso e per i due successivi tutte le entrate e le disponibilita', ad eccezione di quelle provenienti dall'assunzione di prestiti e di quelle aventi specifica destinazione per legge, nonche' i proventi derivanti da alienazione di beni patrimoniali disponibili.

COMMA 4. La mancata adozione, da parte dell'ente, dei provvedimenti di riequilibrio previsti dal presente articolo e' equiparata ad ogni effetto alla mancata approvazione del bilancio di previsione di cui all'articolo 141, con applicazione della procedura prevista dal comma 2 del medesimo articolo.

TUEL 267/200 ART. 141
COMMA 1. I consigli comunali e provinciali vengono sciolti con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell'interno:
a) quando compiano atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge, nonche' per gravi motivi di ordine pubblico;
b) quando non possa essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi per le seguenti cause:
1) impedimento permanente, rimozione, decadenza, decesso del sindaco o del presidente della provincia;
2) dimissioni del sindaco o del presidente della provincia;
3) cessazione dalla carica per dimissioni contestuali, ovvero rese anche con atti separati purche' contemporaneamente presentati al protocollo dell'ente, della meta' piu' uno dei membri assegnati, non computando a tal fine il sindaco o il presidente della provincia;
4) riduzione dell'organo assembleare per impossibilita' di surroga alla meta' dei componenti del consiglio;
c) quando non sia approvato nei termini il bilancio.

COMMA 2. Nella ipotesi di cui alla lettera c) del comma 1, trascorso il termine entro il quale il bilancio deve essere approvato senza che sia stato predisposto dalla giunta il relativo schema, l'organo regionale di controllo nomina un commissario affinche' lo predisponga d'ufficio per sottoporlo al consiglio. In tal caso e comunque quando il consiglio non abbia approvato nei termini di legge lo schema di bilancio predisposto dalla giunta, l'organo regionale di controllo assegna al consiglio, con lettera notificata ai singoli consiglieri, un termine non superiore a 20 giorni per la sua approvazione, decorso il quale si sostituisce, mediante apposito commissario, all'amministrazione inadempiente. Del provvedimento sostitutivo e' data comunicazione al prefetto che inizia la procedura per lo scioglimento del consiglio.