Gil Botulino (The German Observer)

News di Giovedì 31 Ottobre 2002

Domenica Battaglia ci parla della sua esperienza in "Cinque stelle"
"CON GENTE COME MANNELLO NON C'È POSTO PER LA DEMOCRAZIA"
la negazione di tutto ciò a cui una donna di sinistra aspira

Domenica Battaglia del Partito dei Comunisti italianiDomenica Battaglia, componente del Comitato Centrale del Partito dei Comunisti italiani, è stata insieme alla minoranza consiliare di Badolato "La Mongolfiera", l'artefice della caduta dell'amministrazione di Mannello. Eletta in "Cinque stelle", dopo una breve esperienza come assessore al bilancio, ha lasciato i banchi della maggioranza per fare gruppo a sè. È sua la dichiarazione di voto più pesante all'ultimo Consiglio comunale, con cui ha accusato il sindaco di comportamenti gravissimi.

Oggi guarda al futuro ma abbiamo voluto sentirla anche sul presente e sul passato per capire, prima che la memoria e il tempo storicizzi il tutto, qualcosa di più di questo ultimo anno di politica badolatese.

La lista Mannello che cosa rappresenta per una donna di sinistra?

«Mi sembra improprio parlare di lista Mannello in quanto io, donna di sinistra, ho aderito ad una lista di e per Badolato. Un progetto che, apparentemente, sembrava realizzabile ma la realtà si è dimostrata un'altra perché vivere un'esperienza politica dall'esterno o attraverso terze persone è una cosa mentre viverla direttamente, dall'interno, pensando anche di poter realizzare ciò in cui si crede, è ben altra cosa.

Il progetto politico e sociale della lista "Cinque stelle per Badolato" era condivisibile ed io ho dato la mia adesione con tutto l'entusiasmo di cui è capace una donna mossa da ideali. Ma il sogno è durato molto poco. Ben presto mi sono resa conto di avere a che fare con situazioni, a dir poco, sconcertanti, situazioni che non lasciano spazio alcuno ai progetti ma che ti costringono, giorno dopo giorno, solo a difenderti da attacchi, e non sempre di sicura legalità, che arrivano da ogni dove. Per questo la mia permanenza, nell'esecutivo e nella coalizione guidati da Mannello, è durata cento giorni.

In definitiva "la lista Mannello" rappresenta, per una donna che vive i valori della sinistra, la negazione assoluta di tutto ciò a cui crede ed aspira.»

Ha il rimorso di essere stata assessore?

«Nessun rimorso per aver accettato la carica di assessore perché, come dicevo, ho creduto in un progetto a cui speravo di poter dare, da sinistra, il mio contributo. Ma la delusione è stata a 360°, non rimorso ma delusione sì e anche rammarico. Rammarico, per non aver capito prima che con gente come Mannello non c'è spazio per la democrazia, per operare per la collettività nella trasparenza e nella legalità. Nel consiglio in cui è stato è stato sfiduciato, questi comportamenti Mannello le ha chiamate negligenze, per me sono reati.

Dunque nessun rimorso ma delusione, amarezza e rammarico.»

Badolato è ricco di storia politica al femmile. Qual è, secondo lei, oggi, il ruolo della donna nella società badolatese?

«È vero! Basti ricordare, ma ce ne sarebbero tante, Carmelina Amato a cui va l'affetto, la stima e la riconoscenza di tutte noi. Un ruolo, quello femminile, che ha visto la donna badolatese in prima fila nelle lotte sociali, protagonista del proprio destino e capace di analisi socio-culturali e politiche tali da imprimere svolte fondamentali nelle scelte della vita pubblica badolatese. Tutto questo però è avvenuto nel passato, non dico remoto ma quasi.

Oggi il ruolo femminile nel tessuto politico badolatese è ai minimi storici, ma devo dire grazie al mio partito (PdCI) che con caparbietà e determinazione ha scelto la parità al femminile a tutti i livelli della sua organizzazione.

Questo spirito, questa storia e queste radici, mi hanno spinto ad accettare la candidatura nella lista "Cinque stelle per Badolato", nella speranza di risollevare le sorti e il ruolo della donna nella vita badolatese. Ma, con profonda amarezza, ho dovuto prendere atto che in questa coalizione non c'era e non c'è posto per la democrazia, e dunque, si figuri se ci può essere spazio politico per una donna.

Per questo sono ancor più determinata a dare voce alle donne di Badolato, sicura che questo mio sforzo non sarà inutile. Le donne di Badolato sono capaci e in grado di capire quando è necessario entrare in azione, la storia di Badolato lo ha sempre dimostrato, lo ha dimostrato oggi, e lo dimostrerà ancora.»

 

SUI QUOTIDIANI LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DEI CONSIGLIERI COMUNALI

Sui quotidiani regionali di oggi c'è la notizia delle dimissioni dei consiglieri comunali di Badolato, ma non c'è notizia del commissariamento. Non molto tempo fa a S. Caterina si erano dimessi i consiglieri e sui giornali il giorno dopo c'era la notizia comprensiva del nome del commissario e dei due sub-commissari. Ma Badolato è speciale: La notizia delle dimissioni è stata inviata al Prefetto a tarda sera e ancora oggi non abbiamo notizia del commissariamento.

Sotto avete gli articoli dei quotidiani che riportano la notizia, con scarsa evidenza, giusto perché non pensiate che i fatti di Badolato -siano pure eclatanti come uno scioglimento di consiglio- debbano avere un qualche interesse generale.

Francesco Criniti dei Democratici di SinistraIl Quotidiano ha tre magnifiche foto che illustrano l'articolo, l'unica foto fuori contesto è quella del consigliere Francesco Criniti che nell'articolo non compare, forse perché quel che dice con il suo sorriso è autoesplicativo. Vi riporto a fianco la foto perché ne vale la pena. Ciccio se la ride di cuore e a ragione, perché è stato il vero motore dell'opposizione, infatigabile. È stato affidato a lui l'onore e l'onere di consegnare ufficialmente le dimissioni di tutti i consiglieri de "La Mongolfiera"e, con un gesto di cui non può sfuggire il significato politico, della consigliera Domenica Battaglia: un riconoscimento al suo impegno. Bravo Ciccio!

Il commento della Gazzetta mi sembra quello più azzeccato: Cinque stelle erano già cotte dopo qualche giorno dalle elezioni. Le ragioni, forse, potete rintracciarle nell'intervista di Domenica battaglia che avete sotto.

Il commento del Domani, naturalmente, è tutto fuori strada, come d'altronde anche la cronaca. Per cui qualche cosa -non tutto, che non fineremmo mai- bisogna dire su questo articolo. Se non altro da Laganà apprendiamo sempre cose inedite tipo le dimissioni di Nicola Lentini, che non ci risultano, ma che salutiamo con piacere. Cominciamo col dire che al momento delle dimissioni il segretario comunale non era al Comune di Badolato perchè come tutti sanno il dott. Vincenzo Prenestini ce lo abbiamo in società con il comune di Borgia e Mercoledì mattina è appunto a Borgia. Dunque non solo non ha ricevuto le dimissioni nelle sue mani ma non le ha nemmeno immediatamente trasmesse all Prefettura. In effetti le dimissioni sono state presentate al protocollo, il segretario comunale è arrivato in Comune nel pomeriggio forse dopo le 16 e la notizia di dimissioni è stata inviata, sembra, poco prima che chiudessero gli uffici, aperti per il rientro pomeridiano.

Il corrispondente Laganà dice che sono "arrivati a ciel sereno" le dimissioni di Stagno, Leuzzi e Bove. Evidentemente deve avere le fette di mortadella sugli occhi e negli orecchi. Evidentemente non si è accorto né della lotta continua di Stagno al Sindaco, né dei suoi voti contrari, né delle sue dichiarazioni. Non di è accorto delle dimissioni da assessore di Leuzzi, né delle sue assense tattiche nei consigli, né delle sue dichiarazioni (qualcuna veramente sfiziosa raccolta dallo stesso Laganà). Per quanto riguarda il dott. Bove, non si è accorto delle sue dimissioni da Presidente del consiglio e della sua assenza all'ultimo consiglio. Dunque solo coerenza. E allora come mai questa scelta che Laganà definisce a ciel sereno? Io credo solo che abbiano voluto dare al sindaco, che hanno appoggiato -ma del cui appoggio si sono dovuti pentire molte volte- la possibilità della resa onorevole delle armi. In politica se uno va in minoranza deve tirare le conseguenze e dimettersi. Se non lo fa, per arroganza o per altro, allora qualcuno deve assumersi la responsabilità di farglielo capire ineluttabilmente. Questa responsabilità se la sono presa, per coerenza e dovere civile, Giovanni Bove, Emilio Leuzzi e Gaetano Stagno. Domenica Battaglia e la minoranza Consiliare hanno lavorato per preparare il terreno a questa possibilità.

A tutti deve andare il ringraziamento e la stima dei badolatesi. Il mio è sincero ed incondizionato.

Ma come è stato possibile che dei Signori abbiano preso un tale abbaglio da sostenere un sindaco che si è comportato -le cronache sono sui giornali e sul Gil Botulino- in maniera disastrosa per Badolato e per la sua stessa amministrazione? Su questo abbiamo sentito Domenica Battaglia.

 

Nove hanno presentato le dimissioni
SI SCIOGLIE IL CONSIGLIO

Le dimissioni di nove consiglieri comunali, presentate nella giornata di ieri alla segreteria generale del Comune, porteranno, inevitabilmente, allo scioglimento del Consiglio comunale di Badolato e alla nomina di un commisario per la gestione straordinaria. Sono stati i consiglieri di maggioranza Gaetano Stagno, Giovanni Bove ed Emilio Leuzzi, cui deve aggiungersi l'ex Domenica Battaglia transitata quasi subito tra le fila della minoranza, a far cadere il sindaco Gerardo Mannello. Ai quattro, devono aggiungersi le dimissioni dei consiglieri di minoranza de " La mongolfiera": Alfonso Gallelli, Nicola e Francesco Criniti, Giuseppina Gerace e Pietro Piroso, che hanno decretato così la fine anticipata del governo comunale. Si chiude, in maniera traumatica, l'era Mannello che, nell'ultima tornata politica comunale, era stato riconfermato a suon di voti con la lista civica "Cinque stelle". Le dimissioni dei nove consiglieri (su sedici in carica) sono state comunicate alla prefettura di Catanzaro, che già nella giornata di oggi potrebbe insediare il nuovo commissario prefettizio. Il sindaco Mannello aveva tentato in tutti i modi di evitare il commissariamento del Comune, ma ormai i rapporti all'interno di "Cinque stelle" erano talmente deteriorati, tali da richiedere il nuovo ricorso alle urne. Soprattutto, problemi politici, manifestatisi all'indomani della revoca, da assessore comunale, di Gaetano Stagno e Domenica Battaglia, quest'ultima approdata poi nel gruppo di opposizione. Potrebbe essere stata questa una delle cause ad aver determinato "la caduta" di Gerardo Mannello, anche se nell'ultimo periodo erano emersi problemi finanziari sul ripiano dei debiti fuori bilancio per circa 7 miliardi di vecchie lire. Le prime avvisaglie, sul possibile scioglimento dell'assemblea comunale, si erano avute nell'ultima riunione del consiglio comunale. In quella circostanza , i sette voti contrari, del gruppo di minoranza , di Stagno e Battaglia, fecero gridare all'avvio della procedura per lo scioglimento dell'assise cittadina. Una diffida della prefettura di Catanzaro per procedere alla riapprovazione della delibera degli equilibri di bilancio, lasciò margini di ricomposizione delle divergenze all'interno della maggioranza. Ricomposizione che, con le dimissioni di Giovanni Bove ed Emilio Leuzzi ( assenti alla riunione del "no" alla salvaguardia degli equilibri di bilancio), non è stata realizzata dalla mediazione politica di Mannello. (d.m., La Gazzetta del Sud, 31.10.2002)

 

Si sarebbe consumato ieri con le dimissioni di nove consiglieri comunali su sedici
L'ULTIMO ATTO DELLA GIUNTA MANNELLO
GilBotulino commenta il fatto su Internet con un ironico "Amen"

Amen. Così si conclude l'ultima e-mail di GilBotulino, il sito internet di controinformazioni badolatese (così si definisce), molto critico nei confronti dell'amministrazione del paese del basso-Jonio che chiude il capitolo Mannello a Badolato. Questa volta sembra che le speranze che la giunta badolatese resti in carica siano definitivamente perdute. Alle ore 13.00, infatti, di oggi, nove consiglieri comunali su 16 si sono dimessi. Sono Nicola Criniti, Francesco Criniti, Giuseppina Gerace, Pietro Piroso e Alfonso Gallelli per la minoranza; per la maggioranza, invece, Gaetano Stagno, Emilio Leuzzi, Giovanni Bove e la consigliera Domenica Battaglia dei comunisti italiani. I dimissionari, fatta eccezione di Bove e Leuzzi che erano assenti, sono quelli che hanno votato contro il punto all'o.d.g. sul riequilibrio di bilancio nel consiglio comunale di venerdì scorso. Il Prefetto aveva dato ancora dieci giorni al primo cittadino Mannello per convocare un nuovo consiglio che trattasse lo stesso ordine del giorno precedente. Una decisione che non era stata digerita da diversi consiglieri, soprattutto quelli della minoranza e da Domenica Battaglia che attraverso un fax aveva scritto al prefetto questa mattina contestando la convocazione disposta dal Sindaco: «Avendo già votato tale provvedimento in data 24/10/2002 come da delibera Cc. n. 32 mi chiedo, e le chiedo cortesemente ­ aveva scritto la Battaglia al rappresentante provinciale del Governo - perché dovrei ridiscutere e rivotare lo stesso provvedimento. In attesa di un sollecito riscontro colgo l'occasione per porgerle i più cordiali saluti». La convocazione messa in discussione dalla Battaglia e che, si presume, ha provocato le dimissioni di cui sopra si è detto era stata disposta dal sindaco Gerardo Mannello, in forma straordinaria e con un unico punto all'ordine del giorno, questo: Ricognizione sullo stato di realizzazione dell'attività programmata e verifica degli equilibri di bilancio - esercizio 2002 ­ determinazioni provvedimenti. In calce al foglio di convocazione si legge: «In esecuzione all'atto di diffida Prefettizia Telefax Prot. n. 2534/6 Gab del 25/10/2002, già notificato alla S.V. con nota Prot. Comunale 5881 del 25/10/2002, si partecipa la convocazione del Consiglio Comunale sotto descritto, che si terrà nella sede Comunale di Badolato. Gli atti relativi all'unico punto all'odg. sono depositati nella segreteria comunale a disposizione dei signori consiglieri che volessero consultarli». è evidente che la massiccia dimissione dei consiglieri di cui sopra abbiamo riferito determina l'irreversibile collasso della Giunta Mannello e la conclusione prematura del suo mandato.   (tratto da Fabio Guarna, Il Quotidiano, 31.10.2002)

 

SCIOLTO IL CONSIGLIO DI BADOLATO

Con un vero bliz paragonabile a quello di Santa Caterina, nove consiglieri del Comune di Badolato hanno presentato congiuntamente le loro dimissioni. Questo significa lo scioglimento del consiglio comunale di Badolato ad un anno e mezzo dal suo insediamento. Il gruppo di dimissionari è formato è formato da: Nicola Lentini (Cui?!?), Giusi Gerace, Francesco Criniti, Pietro Piroso, Alfonso Gallelli, tutti eletti nella lista "La Mongolfiera"; a loro si è aggiunta la consigliera Domenica Battaglia, eletta nella lista vincente "Cinque Stelle", poi dissociatasi per contrasti con il sindaco Mannello. Poi è arrivata a ciel sereno la ciliegina sulla torta con le dimissioni di altri tre consiglieri di maggioranza: Gaetano Stagno, Emilio Leuzzi e Giovanni Bove. Le dimissioni sono state presentate singolarmente, ma contemporaneamente, alle 13,30 di ieri nelle mani del segretario che (Che non era al suo posto di lavoro e nemmeno nel territorio di Badolato, NdG) ha provveduto a trasmetterle all'ufficio Territoriale del Governo. nella missiva il segretario Vincenzo Prenestini, puntualizza che le dimissioni riguardano nove consiglieri su sedici assegnati. A questo punto la normativa prevede che il prefetto trasmetta le dimissioni al ministro degli Interni, che a sua volta, informa il Presidente della Repubblica che, con decreto, scioglie il consiglio comunale dando mandato al prefetto di nominare un commissario. Ma come si è arrivato a questo uragano amministrativo: alcuni segnali si erano già avuti nell'ultimo consiglio comunale, quando in sede di voto sul riequilibrio di bilancio, la maggioranza è andata sotto di un voto, quello, contrario, del consigliere di maggioranza Gaetano Stagno, registrando anche l'astensione di Salvatore Rondinelli, assessore della giunta Mannello. In quella sede un ruolo determinante per la bocciatura, erano state le assenze di altri tre consiglieri di maggioranza Giovanni Bove, Emilio Leuzzi e Vincenzo Lentini. Quando già si prospettava lo scioglimento, è arrivata l'intimazione del prefetto a lsindaco Mannello della riconvocazione del consiglio comunale, per procedere di nuovo all'approvazione del provvedimento di riequilibrio di bilancio. Il sindaco ha riconvocato il consiglio per domenica 3 novembre alle ore 9. Sembrava che la scacchiera fosse tutta coperta, quando sulla maggioranza si è abbattuto questo uragano che ha travolto tutti con lo scioglimento del consiglio. (tratto da Franco Laganà, Il Domani, 31.10.2002)