Gil Botulino (The German Observer)

News di Giovedì 14 Novembre 2002

Ha amministrato la cosa pubblica come se fosse a casa sua
ha tradito il movimento cinquestelle e sconvolto le regole democratiche del nostro paese

MANNELLO È STATO UN PADRE PADRONE

Il testo integrale del monologo di Gaetano Stagno, consigliere di maggioranza dimissionario, trasmesso da Telejonio il 14/11/2002, in risposta all'intervista-verità dell'ex sindaco Mannello. (Grazie a Caterina per la trascrizione)

Non sono qui per fare polemica ma per fare alcuni chiarimenti sul piano prettamente politico. Ha fatto un gran parlare l'ex sindaco Mannello del fatto della trasparenza amministrativa. Ma io quello che voglio dire ai cittadini è che per un anno non abbiamo avuto un sindaco ma un padre padrone che ha amministrato la cosa pubblica come se fosse a casa sua, sconvolgendo tutte le regole democratiche del nostro paese.

Qualche esempio particolare… Alla prima occasione avuta, mi ritira la delega di assessore. Sapete perché mi ritira la delega? Perché io volevo vedere la posta. Ma come fa, insomma, un assessore a non poter visionare gli atti e la posta del comune? Questa domanda la faccio io ai cittadini.

Se si andava in qualsiasi ufficio per risolvere un problema, non poteva essere risolto se prima non filtrava e non passava dalle sue mani. Allora mi domando e dico: questa è la trasparenza che ha avuto questo sindaco?

E che dire che durante le riunioni si diceva una cosa e lui il giorno dopo ne faceva un'altra. Vi sembra una cosa trasparente? Lo domando a voi, lo domando ai cittadini, lo domando a tutti.

E il fatto di deliberare su alcune argomentazioni e successivamente revocarle, che cosa significa? Il fatto di affiggere all'albo pretorio delibere di consiglio e di giunta anche dopo un anno dalla loro emissione, vi sembrano atti trasparenti? Si possono definire trasparenti?

E che dire allora dell'ultimo bilancio consuntivo che si è andato a votare? Esistono delle dichiarazioni false. Esistenza di procedimenti di esecuzione forzata nei confronti dell'Ente per i quali non sia stata proposta opposizione giudiziaria nelle forme consentite dalla legge: NO. Presenza di debiti fuori bilancio, riconosciuti ai sensi dell'articolo 37 decreto legislativo del 25 febbraio 77, per i quali non siano state reperite le necessarie fonti di finanziamento: NO. Questo è falso! (Io vorrei che la telecamera inquadrasse un po' dove sta evidenziato).

E che dire dei due atti di precetto notificati nelle mani del sindaco Gerardo Mannello, il 18 aprile 2002, da parte della ditta Scuteri, mai protocollati, mai opposti dal Comune -e questo era un atto obbligatorio- e mai messi a conoscenza almeno da parte mia e sicuramente da parte degli altri consiglieri. Come si fa a non, come fa uno a non opporsi ad un atto di precetto,! Quindi che cosa aspettiamo? Aspettiamo che maturino interessi a discapito delle tasche dei cittadini, delle casse comunali, quindi? Questa è la gestione che ha fatto Gerardo Mannello, questa è la gestione autonoma di Gerardo Mannello.

E che dire dei 39 libretti di 100 milioni ciascuno delle vecchie lire che hanno girovagato da una banca all'altra senza mai essere messi a conoscenza: né io e né sicuramente gli altri colleghi sapevano di questo. Non si sa se sono iscritti in bilancio. Non si sa se questi crediti hanno maturato interessi. Se hanno maturato interessi, quanti sono e dove sono questi interessi. Se erano somme dello Stato che servivano per il piano di risanamento, perché non sono state usate, all'epoca, per pagare il restante 40 percento? Se non potevano essere usate per nessuna spesa, queste somme, che essendo somme dello Stato, perché non sono state ridate allo Stato come prevede la legge?

Come fa a dire, un sindaco, alla televisione e nei giornali che queste somme non dovevano essere inserite nei vari bilanci ma nei vari allegati quando invece il revisore dei conti che è l'organo di controllo dice tutto il contrario? Allora a questo punto uno si domanda: Chi dice il falso, il revisore dei conti o il sindaco? Di chi bisogna aver fiducia qua, del revisore dei conti o del sindaco?

Come si fa ad avere fiducia in un sindaco che dice di non sapere niente di questi debiti quando il 60 percento lo ha erogato lui nella precedente amministrazione mi pare intorno al 98? E perché il restante 40 percento non è stato mai inserito nei bilanci ed è stato messo, accantonato da parte, occultato, nascosto, messo nei cassetti? Io questo mi domando e dico oggi.

Perché queste transazioni se erano vantaggiose per il Comune lui non le ha fatte quando ha erogato sempre quel 60% ed ha aspettato oggi dopo tanti casini? Io questo mi domando. Questo voglio dire ai cittadini di Badolato.

Come fa un sindaco a dire che aspettava i fondi dello Stato? È vero che la delibera dice che si fa ricorso ai fondi dello stato; ma se i fondi dello stato non arrivano mai, noi che facciamo, lasciamo maturare gli interessi, oppure facciamo ricorso allo stato tramite un legale? La transazione della delibera che lui mostrava quella sera non dice questo. Perché la transazione recita in questo modo: "il Comune di Badolato di riserva la facoltà di rinunciare in qualsiasi momento ed in tutto o in parte alla condizione pendente adempiendo con altri fondi alle obbligazioni assunte con la presente transazione". Quindi se non ci sono i fondi dallo stato, dalla regione e dalla provincia bisogna far ricorso con i fondi del comune. È normale, insomma, non, non… Qua aspettavamo solo di far maturare eventuali interessi e regalare dei soldi.

Come si fa ad avere fiducia nel sindaco, nel responsabile dell'ufficio finanziario e nel revisore dei conti quando, nel giro di una settimana, prima dichiarano una cosa, e la scrivono, poi ne dichiarano un'altra, e la mettono agli atti? E cito un esempio: l'1 ottobre per risanare questi benedetti debiti deve attingere a mutui, deve vendersi gli immobili ed anche con il ricavo dei tagli boschivi; dopo una settimana escono fuori sette miliardi, dice che il Comune si può indebitare fino a sette miliardi. Signori miei, ma come si fa a dire queste cose? Qua, io, di chi dovevo avere fiducia: del sindaco, del revisore, del funzionario? Qui si tratta di mancanza di fiducia, non si sa dove si andava a sbarcare.

E che dire di questi altri atti di precetto dei fratelli Scuteri?In un primo momento andavano pagati, andava erogato un miliardo e 600 milioni, ed in un secondo momento dice che capitale e interessi erano stati già ripagati. Come si fa a dire questo, perché non esistono agli atti del comune le quietanze di pagamento? Non esistono le quietanze di pagamento, è una cosa gravissima, è impossibile. Infatti, tant'è vero che in Consiglio io l'ho richiesto e mi hanno detto di rivolgermi in tribunale. Non so per quale motivo.

In ultima analisi le ditte De Riso, Zacutti e Gallelli rinunciano agli interessi legali, pari a circa cinque miliardi delle vecchie lire, mi pare, ora non so la cifra giusta, per "legami affettivi". Io dico, per legami affettivi si può rinunciare a un milione, cinque milioni , dieci, io non avrei rinunciato sicuramente a cinque miliardi, sicuramente non avrei mai rinunciato.

Quindi, andando in Consiglio, cosa devo pensare, che noi regalavamo questi soldi. Non sapevamo, allora, a questo punto, se erano somme dovute, non dovute. E che rischio andavamo incontro noi consiglieri che andavamo ad approvare queste cose?

Cari cittadini, il consiglio non è vero che l'ha fatto saltare il sindaco, perché il sindaco l'ha convocato e noi dovevamo presentarci, perché altrimenti questi adempimenti li avrebbe potuti risolvere prima della convocazione del consiglio. Il consiglio lo abbiamo fatto saltare noi consiglieri che, non avendo fiducia del sindaco Gerardo Mannello, siamo andati ognuno da un legale di fiducia per vedere chiaro su queste carte.

Premetto che per tutti questi problemi in una delle ultime riunioni di maggioranza -per queste false dichiarazioni, questi falsi in bilancio, questi atti occultati- avevo chiesto di convocare un consiglio comunale a porte chiuse, come prevede il regolamento, per cercare di individuare il responsabile di chi ha commesso questi occultamenti, questi… io non so. Sapete, democraticamente, che cosa mi è stato risposto da un assessore del comune di Badolato? Mi ha detto che questi sono metodi giustizialisti. Cari cittadini, questi non sono metodi giustizialisti, qua si tratta di ripristinare la legalità, si tratta di tutelare le spalle di noi consiglieri, altro che metodi giustizialisti!

E poi non sono solo io a dire queste cose, che ci sono questi falsi.

Come fa ancora oggi il sindaco a parlare nei vari giornali di regolarità amministrativa della sua gestione, quando anche un assessore della nostra maggioranza, un assessore che fino a ieri era assessore, recita in questo modo (vorrei che inquadrasse anche questo). Un assessore (Rondinelli, ndr), vicino al sindaco Mannello, ci dice, nell'ultimo consiglio comunale, quando abbiamo bocciato il riequilibrio di bilancio, di "procedere alla nomina di una commissione d'inchiesta per valutare tutte le carte anche pregresse". Sempre l'assessore ci dice "Ci sono responsabilità gravissime inerenti l'occultamento di miliardi di debiti, la falsificazione di tutti gli altri bilanci comunali, le errate valutazioni degli ultimi revisori dei conti nonché le imprecisioni dell'Ufficio tecnico competente ed omissioni politiche visto che la Giunta 5 stelle nel 1997 approvava il pagamento del 60% stabilito con le transazioni". Quindi non sono io e gli altri, ma il sindaco pare non goda della fiducia dei nessuno qua, stando a queste carte, ecco cosa dice l'assessore. Questa è la delibera, l'ultima delibera del consiglio comunale, quando viene bocciato il riequilibrio di bilancio.

Come fa ancora a parlare di regolarità amministrativa un sindaco quando un ex assessore (dott. Lentini) recita in questo modo "Sono profondamente indignato, come amministratore, come cittadino e come uomo, a questo punto pretendo che venga fatta piena luce su tutta questa vicenda, su debiti prima dichiarati e poi dopo qualche giorno non più tali, su carte che oggi dicono una cosa e qualche giorno fa né dicevano altre". Sono nella delibera queste cose. Per giunta questo consigliere ha votato pure a favore del riequilibrio dopo aver detto queste cose.

Questa, cari cittadini, è la situazione in cui ci ha lasciati la gestione Mannello, questa è la vera situazione.

Quindi a questo punto posso affermare che:

  • Traditore si può definire colui che racconta bugie ai cittadini di Badolato
  • Traditore è colui che ha preso in giro tutti noi consiglieri
  • Traditore si definisce colui che non ha rispettato i principi e gli obbiettivi del movimento cinquestelle, di cui sono stato e sono orgoglioso di fare parte senza rinnegare niente, perché io in questi obbiettivi ci ho creduto e ci credo ancora. Non credo nella gestione, non credo in chi ha portato avanti questi obbiettivi, perché non è stato all'altezza di portare avanti questi obbiettivi. Tant'è vero che molte persone si sono allontanate da subito quindi questo movimento non è mai nato, fin dall'inizio.

Per quanto riguarda le imboscate, caro sindaco:

  • Le imboscate le fa colui che dalla sera alla mattina tira fuori dal cassetto dieci miliardi di debiti.
  • Le imboscate le fa colui che dalla sera alla mattina tira fuori da un cassetto, anzi dall'uovo di pasqua, 39 libretti da cento milioni ciascuno di vecchie lire.
  • Le imboscate le fa colui che nasconde le carte per "negligenza".

Io, sicuramente, cari cittadini, non mi fermerò qua. Chiederò un appuntamento ai commissari e poi scriverò una lettera anche a loro e, per conoscenza, a sua eccellenza il prefetto, per dire, motivando le mie dimissioni, ciò che mi ha indotto a dimettermi, ora scriverò tutto.

Per tutte queste cose che sono successe, cari cittadini, io ho tolto la mia fiducia la sindaco, e sento il dovere oggi, civile e morale, di chiedere scusa ai cittadini di Badolato e soprattutto ai mie elettori per aver prestato il fianco a chi sino ad oggi nella casa comune ha fatto da padre padrone.

Resto a disposizione dei cittadini per qualsiasi chiarimento in merito a questa vicenda.

 

IL SINDACO MANNELLO DIFENDE LA SUA AMMINISTRAZIONE

(Fra. Lag., Il Domani, 13/11/2002)