Gil Botulino (The German Observer)

8 MARZO 2002
PER NON DIMENTICARE LA NOSTRA STORIA

A RICORDO DI CARMELINA AMATO (1926-2002)

DA DOVE VENIAMO:
NEL 1952 VENIVA ELETTO IL PRIMO COMITATO DIRETTIVO DELL'U.D.I. DI BADOLATO:
AMATO CARMELA, BRESSI VITTORIA, GALLELLI SILVIA, LAROCCA ROSA, PAPARO ANNA, PAPARO GIUSEPPINA, PROCOPIO MARIA, SAMÀ DOMENICA, VALENTI ELISA.

NELLE LOTTE DELLE DONNE PER:

LE DONNE BADOLATESI HANNO DATO IL LORO CONTRIBUTO E SONO STATE SEMPRE PRESENTI

CARMELINA AMATO È STATA SEMPRE IN PRIMA FILA

 

GRAZIE ALLE LOTTE DELLE DONNE BADOLATESI (MADRI E NONNE ORMAI) AVETE IMPARATO A LOTTARE PER I VOSTRI DIRITTI, AVETE IMPARATO A BATTERVI PER LE VOSTE OPINIONI.


 

OGGI CHE IN TUTTO IL MONDO, IN ITALIA, NELLE FAMIGLIE STANNO VENENDO MENO I VALORI CHE CI HANNO GUIDATO NEL TEMPO,

OGGI CHE C'È PIÙ CULTURA MA NON LA SI METTE A DISPOSIZIONE DEGLI ALTRI E CI SI CHIUDE IN CASA A COLTIVARE IL PROPRIO ORTICELLO,

VUOI TORNARE AD ESSERE QUELLA DI IERI?

O VUOI, CON RINNOVATO IMPEGNO, DIFENDERE E CONSOLIDARE LE TUE CONQUISTE?

 

CHE COSA NE PENSI?

SIAMO ANDATI AVANTI O INDIETRO?

SI VIVE MEGLIO O PEGGIO?

SI DISCUTE O SI STA ZITTI?

 

 

 

CARMELINA AMATO HA DATO IL SUO CONTRIBUTO QUANDO LE DONNE NON USCIVANO NEMMENO DI CASA.

 

 

 

 

Anche oggi Carmelina è con noi

perché il valore della persona fa sì che resti sempre viva e presente…
…anche dopo la morte.

 

 

(a cura di Rina Trovato con la collaborazione di P. Andreacchio)

Carmelina Amato nasce il 20 febbraio del 1926 da Caterina Tedesco e da mastr'Andrea, antifascista. Muore l'11 febbario 2002, confortata dalle amiche di sempre e dalle compagne e compagni di tante battaglie politiche e sociali, in difesa della democrazia e per l'emancipazione della donna.

Gil Botulino (The German Observer)

UN RICORDO DI CARMELINA AMATO

di RINA TROVATO

È stata una donna eccezionale, semplice e ricca di vitalità. Dirigente provinciale del sindacato dei pensionati è stata in prima fila in tutte le manifestazioni locali, regionali e nazionali. Protagonista nelle lotte per la tutela delle raccoglitrici di olive, nello sciopero a rovescio per la costruzione della strada provinciale Badolato-Brognaturo alla testa del movimento contro le forze dell'ordine inviate dal prefetto per soffocare le proteste dei contadini di Badolato. Subì il carcere per difendere la legalità, organizzò un corteo per raggiungere a piedi la prefettura di Catanzaro, le forze dell'ordine li bloccarono sulla 106, in prima fila gridava pane e lavoro. Fu protagonista insieme a tante altre donne all'occupazione delle terre nel crotonese. Fu accanto ai dirigenti comunisti negli anni '50 con Poerio, Lamanna, Miceli De Luca. Mi fermo qui perché la storia di Carmelina è ricca di episodi che mi fanno venire la pelle d'oca e tanta emozione. Il suo ricordo più bello è il suo sorriso all'ultima festa delle donne dell'otto marzo: le abbiamo consegnato una targa ricordo. Mi ha abbracciata e mi ha sussurrato "quando non ci sarò più continua accantio alle donne le battaglie civili e democratiche, Badolato ne ha bisogno.


di PASQUALE ANDREACCHIO

Carmelina Amato era presente all'ultimo congresso dei D.S., il 28 ottobre 2001. Ero seduto accanto a lei. Spesso mi chiedeva "Cu è chissu chi parra?", "Chi dissa?". Vedeva e sentiva poco ma ha voluto partecipare. Non ha fatto interventi e nessuno se ne aspettava, la sua presenza già diceva molto. Quando è il momento di votare le mozioni io le chiedo se vuole votare per Fassino e lei mi risponde "E cu è chissu?". rimangono Morando e Berlinguer. Il nome di Berlinguer lo sente al primo colpo e vota per lui. Io non so quanto abbia seguito l'argomentare delle mozioni ma l'istinto l'ha portata là dove il suo cuore ha sempre battuto: a sinistra.


di NICOLA CRINITI

Si è spenta Carmelina Amato, donna di lotte e conquiste sociali e storica compagna della nostra sezione. La vicenda di Carmelina mi ha profondamente scosso e credo sia "pesata" a tutte le persone che l'hanno conosciuta e stimata in questi ultimi anni della sua vita. Molto mi è pesato non aver potuto prendere parte ai suoi funerali.
Carmelina era una donna sola. E la solitudine ha acuito profondamente le sue notevoli sofferenze fisiche. Non so quante persone avrebbero resistito con la dignità di questa donna. Non si è mai piegata ad elemosinare alcunché, pur avendo chiara la propria situazione. Aveva una gamba incredibilmente piagata, una cosa orrenda già a vedersi, che le procurava sofferenze indicibili. L'età e i suoi malanni inevitabilmente si aggiungevano giorno per giorno. Quando negli ultimi tempi la si andava a trovare ci si rendeva conto che ogni minimo sforzo la mandava completamente in affanno. Viveva con un pensioncina misera con cui a malapena riusciva a rientrare con le spese indispensabili.

Rina Trovato le è stata vicinissima in queste ultime settimane. E come Rina, Carmela ha trovato, grazie sempre alla sezione, un'altra cara amica e una vera famiglia in quella della signora Savioz. I piccoli nipoti della Savioz, hanno pianto Carmela al funerale, non come un'amica di famiglia, ma come una seconda nonna. È lo spirito con cui vorrei ricordarla pure io in questo momento. Non da segretario della sua sezione, ma da ragazzo che poteva esserne il nipote.

Amareggiava saperla sola e sofferente. Ogni nostro incontro era diventato un elenco di problemi, un calvario. Eppure bastava poco per renderla felice. Viveva, ad esempio, ogni nostro passaggio a casa sua come una festa. Oggi mi rendo conto che siamo passati molte meno volte di quanto avremmo dovuto presso casa sua.

Le bastava poco per essere felice. Pasquale Andreacchio, ricorda quando un mesetto fa la andammo a trovare, appena dimessa dall'ospedale. Ricorda le foto del partito che essa con orgoglio ci mostrò: erano foto che le avevo regalato pochi mesi prima. Era così felice di quel regalo che mi pregò di appendergliele subito alle pareti del soggiorno…

Solo dopo la sua morte ho saputo che parlò della nostra visita, riportata su Gil (che in verità le era già "semplicemente" dovuta) in modo commosso, come in lacrime e sorpresa parlò di quella ricevuta dall'ufficiale postale (Piperissa). Era sorpresa del fatto che qualcuno si preoccupasse per lei!

Nonostante tutti i suoi problemi era di una lucidità straordinaria. Non perdeva occasioni per parlare di politica nazionale (quasi sempre ce l'aveva con Berlusconi…). La passione le era rimasta forte. In ospedale si mise a piangere pensando a quante ne aveva vissute nella sua giovinezza e tra le lacrime ricordò le feste durante le elezioni contro la legge truffa del '53.

Ne conserverò sempre un ricordo con mille sfaccettature.

Aveva delle uscite curiosissime che la rendevano ancora più straordinaria. Quando nel '98 la premiammo - la targa la conservava sempre in bella vista sul tavolo del soggiorno - nel ricevere il premio, attaccò con un minaccioso " ehhh ce ne sarebbero da dire di cose dal '54 ad oggi!…" . Nel panico generale qualcuno riuscì a fermarla!

Era sempre felice quando veniva invitata ai direttivi della sezione e, in sezione, i suoi discorsi sono sempre stati ascoltati col massimo rispetto, specie nei momenti più difficili.

Anche oggi, che non c'è più Carmela rimane una persona ascoltata. Perché il vero valore di una persona, fa sì che essa resti sempre viva e presente anche dopo la morte. E Carmela ha commosso tutti i compagni, da quelli più esperti come Mimmo Bressi che ha pianto durante il discorso d'addio, al sottoscritto, ultimo arrivato nel suo partito. Felice di aver potuto conoscere Carmelina Amato.


di GIOVANNI PUCCIO (segretario provinciale DS)

Carmelina Amato è stata per tutti noi un punto di riferimento, la sua semplicità e i suoi ideali hanno contribuito a farci crescere. Il suo impegno nella camera del lavoro, accanto alle donne non possono essere dimenticate.


di MIMMO BRESSI

Ci ha preso per mano, ci ha insegnato ad essere antifascisti, lottare per gli ideali di libertà e democrazia. Nell'ultima campagna elettorale, pur ammalata, è stata accanto a noi per fare caseggiato: amava discutere, dialogare con tutti anche con gli avversari politici.