Gil Botulino

The German Observer
dal 2001

responsabile: Pasquale Andreacchio - e-mail: info@gilbotulino.it - web: www.gilbotulino.it

Febbraio 2003     -    Lunedì 3

Ieri si è svolta l'assemblea di Cinquestelle. Purtroppo ho notato l'assenza in sala del corrispondente del Domani, Franco Laganà, impegnato, credo, nelle sue cronache sportive domenicali, per cui sono costretto a fornirvi una informazione dettagliata degli eventi, per evitare che non rimanga traccia. Eccovi, dunque, un resoconto, per quanto possibile, accurato e obiettivo della serata. Per completezza devo informarvi che nella serata c'è stato anche l'intervento - lo sproloquio e il turpiloquio sarebbe appropriato, ma vaniloquio rende meglio l'idea- di Franco Nisticò, (assessore esterno professionista, "braccio politico" di Cinquestelle) di cui, per rispetto al vostro stomaco, dirò poco o niente.

logocinquestelle.jpg (3356 byte)       CINQUESTELLE HA INDICATO IL NUOVO CANDIDATO A SINDACO

A due settimane dall'assemblea pubblica, organizzata dal movimento civico "La Mongolfiera" in cui si è affermata la necessità che i partiti si riapproprino dell'iniziativa politica, la controparte brucia le tappe e fornisce ai badolatesi il primo nome di candidato a sindaco per le prossime elezioni amministrative.

Nell'assemblea pubblica, organizzata dal "movimento civico cinque stelle", l'investitura è venuta dall'ex vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Francesco Gallelli, da Anna Maria Laganà ex assessore al bilancio e capogruppo consiliare, da Franco Nisticò ex assessore esterno. Tutti e tre hanno indicato in Gerardo Mannello il candidato a sindaco del movimento.

L'assemblea, iniziata con trenta minuti di ritardo, ha registrato una buona partecipazione di pubblico, le stime vanno dalle 300 presenze dichiarate da Savino, alle 10 scarse della solita questura, alle 88 di chi le ha contate.

La relazione di apertura, seguita in religioso silenzio, è stata letta dall'ex sindaco Gerardo Mannello che ha, ancora una volta, ripercorso la cronaca del mese di ottobre che ha visto la caduta della sua amministrazione. Non ci sono novità nella ricostruzione dei fatti. Ha ripetuto che la questione dei debiti è stata strumentalizzata da un solo consigliere che ha convinto gli altri insinuando in loro il dubbio di gravi responsabilità personali nel caso di approvazione del riequilibrio di bilancio. Nel suo intervento ha però corretto la dichiarazione a caldo che nell'anno e mezzo di amministrazione non era "riuscito a fare un bel nulla" affermando che nonostante quei consiglieri che remavano contro ha portato avanti un certo numero di punti del programma e ne ha fatto l'elenco. Infine ha invitato l'assemblea ad esprimere una rappresentanza per presentare al Commissario prefettizio la richiesta di riduzione dell'Ici, "riduzioni già approvate - ha affermato - dal Consiglio comunale e che non capisco come mai gli uffici non abbiano applicato". La relazione non è riuscita a scaldare il pubblico che l'ha ascoltata in silenzio e alla fine non ha applaudito.

Francesco Gallelli, nell'intervento che è seguito, dopo essersi scusato di non aver potuto stringere la mano ad ognuno dei presenti, ha candidato a sindaco Gerardo Mannello. Poi ha elencato i miliardi che l'amministrazione ha portato e quelli che ancora ha programmato di portare e che sarebbero venuti se non ci fosse quella brusca interruzione, ben cinquantadue miliardi di lavori già programmati, difendendo a spada tratta l'operato di Mannello che aveva ricevuto in eredità un Comune allo sfascio. Infine ha condannato il comportamento dei consiglieri dimissionari di maggioranza ma anche di minoranza che si sono messi d’accordo con gli avversari tradendo così il mandato elettorale.

Anna Laganà si è invece soffermata, filosoficamente, sulla figura dell'amministratore che deve prendere sul serio il proprio compito, con passione e con piena dedizione, "non come qualcuno -ha detto- che non veniva alle riunioni perché doveva andare a Messa".

Dall'inizio al tavolo della presidenza, insieme a Mannello, ha concluso gli interventi di cinquestelle l'ex assessore esterno Franco Nisticò.

Quindi è stata la volta del dott. Domenico Bressi, ex sindaco, che aveva chiesto in precedenza la parola per controbattere all'ex amico di partito Francesco Gallelli e per difendere la sua amministrazione che, a differenza di quanto affermato dall'ex amico di partito, aveva lasciato a Mannello, dopo averlo risanato, un Comune con 200 milioni di avanzo di cassa. Quindi ha dato il suo incondizionato appoggio al candidato Mannello "perché -ha affermato- è stato il miglior sindaco che Badolato abbia mai avuto; di più, un sindaco che non ha pari in Italia".

Nessuno del pubblico, composto in buona parte da esponenti e sostenitori de "La Mongolfiera", ha accolto l'invito di Franco Nisticò, che aveva abbondantemente provocato gli avversari politici, soprattutto "quei vagabondi senza cultura che frequentano i bar", a parlare.

IL MANNELLO PENSIERO, ALCUNE DICHIARAZIONI DEL NUOVO CANDIDATO A SINDACO

MANNELLO: IL DOTTORE BRESSI? UNA GOCCIA NEL MARE MAGNUM DELLA STIMA

Il dottore Bressi ha dichiarato nell'assemblea il suo appoggio incondizionato a Gerardo Mannello in quanto lo considera il miglior sindaco che Badolato abbia mai avuto, anzi il miglior sindaco d'Italia. Gerardo Mannello è contento di questo apprezzamento? Si… ma… "Sì è una cosa che mi fa piacere, ma non lo dice solo il medico Bressi -dichiara-, lo dicono quasi tutti quelli del comprensorio e tutti quelli che mi conoscono".

MANNELLO: IL COMPORTAMENTO DEL COMMISSARIO È COLPA DEI DIMISSIONARI

Supponiamo, per un momento, di non essere d'accordo su come il Commissario gestisce il Comune -e Mannello non lo è, se capisco bene- allora di chi è la colpa? Del Commissario che gestisce o del prefetto che l'ha scelto? No, per nulla: è dei consiglieri dimissionari che hanno provocato il commissariamento. Seguite questo Mannello-pensiero, che è veramente curioso: Questi si sono dimessi e perciò è arrivato il Commissario. Il Commissario non si comporta bene (non segue le Mannello-norme) è perciò hanno fatto un danno alla collettività. Per esempio, come ha spiegato in assemblea, Mannello aveva affidato un progetto a quattro tecnici che avrebbero dovuto assumere anche la direzione dei lavori. Il Commissario invece non solo ha accorpato la direzione lavori ma l'ha affidata ad altro tecnico. Questo non sta bene, dice, e potrebbe avere ragione. Ma la colpa di chi è? Dei dimissionari che hanno causato la venuta del Commissario.

Sentite questo passaggio: "Come vediamo stanno arrivando cartelle dell'Ici, della spazzatura… una cosa è affrontare direttamente con il pubblico, una cosa è andare a discutere con il Commissario". Insomma se arrivano le cartelle da pagare non si possono chiedere favori all'amministrazione e questo è un grave danno… per gli amici degli amici.

Non solo, ma se non si coglierà l'opportunità del condono è colpa dei dimissionari. "Adesso -dice Mannello- c'è l'opportunità di effettuare il condono che prevede la legge finanziaria, ma pare che il Commissario non sia di questo indirizzo quindi è un'ulteriore penalizzazione che si fa alla cittadinanza, che questi signori che hanno fatto cadere l'amministrazione hanno causato alla cittadinanza".

Ma non vi preoccupate, se sarà rieletto tutto tornerà come prima. Dunque sarebbe bene non pagare le bollette e attendere? Non lo so! Ma chi conosce bene l'amministrazione cinquestelle dovrebbe poter trarre profitto da questa dichiarazione dell'ex sindaco: "Io spero di poter andare di nuovo alla guida di questo Comune per poter applicare tutte quelle norme che io avevo già proposto".

MANNELLO: PRONTO A FARE OPPOSIZIONE COSTRUTTIVA

La ricandidatura a sindaco di Mannello è cosa che molti ritengono inevitabile. Dello stesso avviso è anche il candidato stesso. "Io penso -dichiara- di dovermi obbligatoriamente ricandidare ma per un semplice motivo: i cittadini mi hanno votato e abbiamo preso 1480 voti (1506, NdG), 700 voti di differenza dall'altra lista. Quindi io non sono caduto perché non m'ha voluto la gente ma perché alcune persone hanno teso questa imboscata. Quindi io mi ripresento all'elettorato".

Ma non è inevitabile la sua rielezione e qualche dubbio, che si affaccia per la prima volta dal 97, anche se ipoteticamente lo esprime lo stesso candidato: "Se gli elettori mi voteranno, amministrerò con lo stesso spirito che ho messo dal 97 fino ad ottobre del 2002. Se gli elettori non mi voteranno vuol dire che andremo a fare l'opposizione, costruttiva però, non distruttiva".

MANNELLO: I CINQUANTADUE MILIARDI? SOLO GENTE CAPACE RIUSCIRÀ AD OTTENERLI

Ma veramente ci sono quei cinquantadue miliardi annunciati da Francesco Gallelli? Siamo abituati ormai a queste uscite altamente propagandistiche di tutti i politici. Invece il candidato sindaco precisa che " è stato presentato un grossissimo programma delle opere pubbliche che, se seguìto, andrà sicuramente in porto, ci vuole l'appoggio e la consecuzione (consecuzione??, credo voglia dire che bisogna seguire le pratiche, NdG) presso tutti gli uffici per concretizzare questo obbiettivo".

Insomma si capisce che non c'è una lira, che sono solo progetti, ma che solo cinquestelle è in grado di farli diventare realtà.

MANNELLO: UN PICCOLO, PICCOLISSIMO ANTICIPO DEL PROGRAMMA ELETTORALE

Sempre a proposito dei cinquantadue milardi e del grossissimo programma di lavori pubblici: dove saranno investiti questi soldi, perché è importante che ci siano le cinquestelle a gestire queste cose (oltre che per le loro indiscusse capacità amministrative? "Questo è molto importante -afferma Mannello- per il centro storico soprattutto perché c'è il Pit, con la riqualificazione del tessuto urbano e il piano colore, nonché tutto l'impianto per l'acquedotto dalla montagna alle case. Quindi ci sono degli obiettivi molto importanti da centrare proprio per lo sviluppo di Badolato superiore, soprattutto, perché puntiamo sullo sviluppo di Badolato superiore per sviluppare Badolato marina".

QUALCHE CURIOSITÀ DELL'ASSEMBLEA DI CINQUESTELLE

Non siete venuti all'assemblea di Cinquestelle di domenica? Peggio per voi perché cose curiose ne sono successe e ve le siete perse. Non tutte però perché qualcuna me la ricordo e ve la riporto insieme ai commenti del dopo assemblea.

 

L'ASSEMBLEA TERMINA PER LA FUGA DEL PUBBLICO

Ormai è nota, e temuta, la profonda passione che Franco Nisticò ha per i microfoni. La campagna elettorale è appena ai suoi primi vagiti e già abbiamo sentito il Franco-pensiero per ben tre volte, due all'assemblea della Mongolfiera e una, -un intervento di politica alta, molto appassionato e apprezzato - a questa di Cinquestelle. Ha appena terminato di parlare il dottore Bressi e Franco chiede "c'è qualcuno che vuole prendere la parola?". Nessuno risponde. Allora Franco si alza lentamente, afferra dolcemente ma fermamente il microfono e si appresta a piegarlo alle sue voglie. Con voce lenta e flautata comincia "allora… se… nessuno… vuole… parlare…". Un brivido corre per la sala. Approfittando della pausa esplicativa -se nessuno vuole parlare vuol dire che parlerò di nuovo io- come ad un segnale concordato, al centro della sala si crea il vuoto, una ventina di persone premono verso l'uscita. Franco continua il suo intervento. Ormai non si capiscono più le parole, la sala si è quasi svuotata, tutti sono usciti senza dire nemmeno buonasera. Quando il vocìo si affievolisce si sente ancora la voce di Franco che, rimasto solo,-Mannello è in uno stanzino per l'intervista a Telejonio- si arrende e termina: "Va be' sicuramente ci sarà un'altra occasione, altre assemblee…". Siete avvisati!

 

IL DOTTORE BRESSI RESTITUISCE IL FAVORE A MANNELLO

Qualcuno è rimasto meravigliato della dichiarazione del dott. Domenico Bressi di "appoggio incondizionato a Gerardo Mannello, il miglior sindaco che Badolato abbia mai avuto". Ma ai più è sembrato un atto dovuto una restituzione di favore perché il dott. Bressi a Gerrado Mannello lo doveva. Infatti, nel 1992 il dott. Bressi faceva parte della lista della D.C. e, dall'altra parte si sarebbe dovuta fare una lista di sinistra, che avrebbe sicuramente vinto le elezioni. Invece, Gerardo Mannello sparigliò le carte e presentò "una lista civetta" (la solita terza lista) che sottrasse 200 e spicci voti alla lista di sinistra e  provocò la vittoria della lista D.C. che, poi, elesse il dott. Bressi a sindaco.

 

L'EX D.C. FRANCESCO GALLELLI HA LA MEMORIA CORTA

A proposito dell'affermazione dell'ex vice sindaco Francesco Gallelli che la minoranza non deve fare accordi con la maggioranza, si racconta un aneddoto. Negli anni dal '75 all'80 il P.C.I. si trovò in difficoltà, con l'avvicendamento, per motivi diversi, di tre sindaci comunisti (Larocca, Parretta, Nisticò). In quel tempo Francesco Gallelli era un giovane esponente della D.C. e consigliere di minoranza. C'era da scegliere il componente della minoranza per la commissione edilizia. La minoranza indicò il suo candidato e… ne venne invece votato un altro. Dalle urne uscì, stranamente, il nome di Francesco Gallelli, che nonostante le proteste, le accuse, e le richieste di dimissioni dei suoi colleghi di minoranza si tenne stretto il risultato, che aveva, di nascosto, concordato con la maggioranza.