Gil Botulino

The German Observer
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Febbraio 2003     -   Martedì 4

ATTENTATO INCENDIARIO ALLA MACELLERIA DEL BORGO

2003020501.jpg (16431 byte)Stanotte ha preso fuoco la macelleria al n° 160 di Corso Umberto I°, a poca distanza dal Municipio. La macelleria di Ines Gallelli (Pampinehra) e Vincenzo Caporale ('u Porcaru, figlio di Brunehru 'u Porcaru) era l'unica rimasta a Badolato Superiore. Vincenzo, che conduce un'altra macelleria a Davoli, continua a rifornire anche quella di Badolato. Ancora ieri sera aveva portato 4 menzine di maiale, che sono andate distrutte nel rogo.

Intorno alla mezzanotte si è sentito un gran boato che ha fatto tremare i vetri di molte finestre. La pressione ha alzato un paio di tombini della rete fognaria e sospinto l'acqua di fogna, almeno in una casa, fino al terzo piano, fuoriuscendo dai relativi cessi.

Il boato ha svegliato gli abitanti nei dintorni che si sono riversati per la strada. 'A muta 'e Cagnu è tra i primi, svegliata dal suo cagnolehru che, spaventato, è saltato sul letto per cercare protezione. Un capannello si forma davanti alla saracinesca e si cerca un modo per aprire e spegnere il fuoco. Ma la saracinesca non si muove a causa della distruzione dell'impianto elettrico.

A prendere di petto la situazione è l'arch. Francesco Criniti (Cicciu do Guardia), di strada per tornare a casa. Insieme ad un altro giovanotto riesce ad aprire la saracinesca ed inizia a spegnere il fuoco con un tubo nell'attesa dei pompieri che, già avvertiti, arrivano subito dopo a completare l'opera di spegnimento. Ad un primo esame, i danni risultano ingenti.

Sembra sicura, da tutti gli indizi, l'origine dolosa dell'incendio. Con una grossa tanica, di cui si è ritrovato il grosso tappo, è stata versata nel gabinetto della macelleria, dalla finestrella sul davanti, della benzina. Il bagno ha, naturalmente, una piletta (lo scarico dell'acqua che si raccoglie dal pavimento), attraverso la quale la benzina ha cominciato a defluire nella rete fognaria. Allorquando la miccia è stata accesa, parte della benzina aveva già raggiunto il tombino posto davanti all'ex sede della Pro-Badolato, dieci metri più giù. Per questo motivo, all'accensione della miccia, sono saltati i due tombini e si sono viste fuoriuscire da lì delle lingue di fuoco.

Nella notte si sono recate sul posto le forze dell'ordine che hanno iniziato le indagini. Stamani si è recata sul posto anche la polizia scientifica.

L'INTERVISTA RILASCIATA DA MANNELLO A TELEJONIO

Perché non perdiate nemmeno una virgola del verbo di Gerardo Mannello, neo ter-candidato a sindaco, abbiamo ancora una volta chiesto alla nostra Caterina, dattilografa sopraffina, di trascrivere l'intervista rilasciata a Telejonio, al termine dell'assemblea del 2 febbraio scorso, e trasmessa, dalla stessa emittente, la sera successiva. Il risultato lo potete leggere di seguito. La punteggiatura è nostra responsabilità.

Telejonio: Nell'affollata assemblea del movimento civico cinque stelle ha presieduto i lavori l'ex sindaco Gerardo Mannello. Particolarmente duri gli interventi degli ex assessori Gallelli, Laganà e Nisticò contro i protagonisti della crisi che ha portato allo scioglimento del consiglio comunale. Nel corso dell'assemblea è stata messa in luce la bontà del lavoro svolto da Mannello per sanare la questione dei debiti fuori bilancio. Nonostante ciò è egualmente arrivata la crisi…

Mannello: In questo breve intervento ho tracciato un anno e mezzo di attività amministrativa che ha portato a degli obiettivi importanti. Il più importante, secondo il mio punto di vista, è quello sui debiti fuori bilancio che siamo riusciti a chiudere con sei miliardi e 35 milioni. In effetti una richiesta di 13 miliardi da parte dei creditori siamo riusciti a fossalizzare il debito alla data del 31 dodici 96, contraendo un mutuo con la cassa depositi e prestiti. Su questo problema è caduta, apparentemente, l'amministrazione. Ma era solo una scusa perché alcuni degli amministratori cercavano proprio l'obiettivo per far cadere l'amministrazione, perché non erano riusciti ad ottenere alcune richieste che loro avevano fatto. In effetti, c'era chi voleva una cosa, c'era chi voleva un'altra e, purtroppo, questa linea non è passata e allora hanno fatto cadere l'amministrazione.

Telejonio: Nell'intervento di Gallelli e Laganà si è capito la sua ricandidatura nella lista cinquestelle come candidato a sindaco…

Mannello: Guardi, io penso di dovermi obbligatoriamente ricandidare, ma per un semplice motivo: i cittadini mi hanno votato e abbiamo preso 1480 voti, 700 voti di differenza dall'altra lista. Quindi, io non sono caduto perché non m'ha voluto la gente, ma perché alcune persone hanno teso questa imboscata. Quindi io mi ripresento all'elettorato. Se gli elettori mi voteranno, amministrerò con lo stesso spirito che ho messo dal 97 fino ad ottobre del 2002. Se gli elettori non mi voteranno vuol dire che andremo a fare l'opposizione, costruttiva però, non distruttiva.

Telejonio: Anche per completare il lavoro che si sta facendo… Gallelli diceva che arrivavano cinquantadue miliardi…

Mannello: Abbiamo presentato un grossissimo programma delle opere pubbliche che, se seguìto, andrà sicuramente in porto, ci vuole l'appoggio e la consecuzione presso tutti gli uffici per concretizzare questo obbiettivo. Questo è molto importante per il centro storico soprattutto perché c'è il Pit, con la riqualificazione del tessuto urbano e il piano colore, nonché tutto l'impianto per l'acquedotto dalla montagna alle case. Quindi ci sono degli obbiettivi molto importanti da centrare proprio per lo sviluppo di Badolato superiore, soprattutto, perché puntiamo sullo sviluppo di Badolato superiore per sviluppare Badolato marina.

Telejonio: Nell'assemblea l'unico intervento dell'ex sindaco Bressi che fa gli elogi a Mannello per aver portato Badolato alla ribalta nazionale. Questo gli farà certamente piacere…

Mannello: Sì, è una cosa che mi fa piacere, ma non lo dice solo il medico Bressi, ma lo dicono quasi tutti quelli del comprensorio e tutti quelli che mi conoscono. È una cosa che mi onora ma continuerò sempre con lo stesso spirito di solidarietà e di aiuto verso il prossimo che mi ha sempre contraddistinto anche da quando non ero sindaco.

Telejonio: Nell'intervento di Nisticò, che è stato molto duro, ha dichiarato, li ha chiamati giuda e questo non credo che possa fare piacere anche se sono adesso nemici…

Mannello: Va be'! diciamo… non ci sono né giuda né traditori, è stato il metodo che va condannato perché si poteva sedere ad un tavolo e discutere la questione. Poi se ce ne dovevamo andare a casa lo dovevamo decidere tutti insieme e non assumere questi atteggiamenti per far cadere l'amministrazione ed arrecare un danno alla cittadinanza. Come vediamo stanno arrivando cartelle dell'Ici, della spazzatura: una cosa è affrontare direttamente con il pubblico una cosa è andare a discutere con il Commissario. Adesso come dicevo io nel passaggio del mio intervento c'è l'opportunità di effettuare il condono che prevede la legge finanziaria, ma pare che il Commissario non sia di questo indirizzo, quindi è un'ulteriore penalizzazione che si fa alla cittadinanza, che questi signori, che hanno fatto cadere l'amministrazione, hanno causato alla cittadinanza. Io spero di poter andare di nuovo alla guida di questo comune per poter applicare tutte quelle norme che io avevo già proposto in consiglio comunale.

(Telejonio giornale 3.2.2003)