Gil Botulino

The German Observer
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Febbraio 2003     -    Domenica 16

I BADOLATESI DI TUTTO IL MONDO UNITI SOTTO LA BANDIERA DELLA PACE

2003021517.jpg (15250 byte)Sventola in oltre 300 città del mondo la bandiera della pace. In tutti i continenti, nessuno escluso. Si è alzata con il sorgere del sole a Melbourne, in Australia, ed è stata ammainata in Canada dove si è svolto l'ultimo corteo della giornata. In tutto il mondo, per la prima volta nella storia, contemporaneamente, una grande manifestazione contro la guerra. Più di 100 milioni di persone hanno manifestato nella speranza che le parole della pace possano fermare la guerra.

Badolato non poteva mancare questo appuntamento ed ha manifestato assieme alle migliaia di badolatesi sparsi per il mondo. Più di trecento persone hanno risposto all'invito della "Radice" e della parrocchia SS. Angeli custodi sfilando per le vie di Badolato marina. Chi siamo? Siamo il popolo badolatese, soprattutto famiglie.

Si parte, i giovanissimi manifestanti con cartelli coloratissimi facendo proprie le parole della poesia, distribuita a tutti i partecipanti: "Non importa che tu sia / uomo o donna, / vecchio o fanciullo, / operaio o contadino, / soldato o studente o commerciante; / non importa quale sia / il tuo credo politico / o quello religioso; / se ti chiedo qual è la cosa / più importante per l'umanità / rispondi / prima / dopo / sempre: / la pace".

Il corteo che si snoda per le vie di Badolato marina si trasforma pian piano in manifestazione, lungo la strada. Partito silenzioso si fa un po' più allegro quando si aggregano alcuni ragazzi con i tamburi e altri giovani con i fischietti. Ma è quando si passa sotto il balcone dell'abitazione di Rina Trovato che diventa vera manifestazione. Rina non marcia con noi ma manifesta dal suo balcone con uno striscione e con una "mongolfiera", composta da decine di palloncini colorati, dagli ormai inconfondibili colori pacifisti, che fa volare in alto libera nel cielo. Un applauso si leva dalla strada. Dal corteo si leva qualche slogan, un accenno di "bella ciao" dalle retrovie più politicizzate.

Tante le persone che si affacciano dalla finestre e sulle porte ad accogliere il variopinto corteo che a passo di marcia ritorna a piazza Tropeano da dove era partito un'ora prima.

A conclusione della manifestazione, dopo due brevi discorsi del presidente de "La Radice" Vincenzo Squillacioti e del parroco don Salvatore Tropiano, i bambini hanno regalato ad ognuno dei presenti un angioletto di carta colorata con su scritta una frase di pace.

Tanti i badolatesi, sparsi per le vie del mondo, che hanno voluto essere presenti con un loro messaggio di adesione alla manifestazione a cui non è mancata la partecipazione dei rappresentanti dei partiti, dei movimenti e delle organizzazioni umanitarie presenti sul territorio.

Della manifestazione ho poche immagini perciò dovrete un po' attendere (uno o due giorni) che ne procuri qualcuna da aggiungere a quelle che pubblico oggi.

VERSO LE AMMINISTRATIVE, ASSEMBLEA DEL NUOVO PSI

Un positivo fermento di discussione politica comincia a prendere forma a Badolato, dopo il sonno degli ultimi anni. È il segno, mi pare, di una rinnovata voglia di partecipazione. Un ulteriore risultato positivo ottenuto con la caduta della giunta Mannello.

Ieri è stata la volta dell'assemblea organizzata dal Nuovo PSI, all'hotel Bell'orizzonte, sul tema "Il ruolo dei socialisti e le elezioni amministrative del 2003". Al tavolo della presidenza Antonio Carioti, l'on. F. Galati, M. Frisini e Raffaele Lazzaro. Una sessantina di partecipanti dal "comprensorio". Nelle intenzioni un tentativo di riaggregare, almeno in ambito locale, le varie anime socialiste badolatesi. Dall'assemblea è venuta l'indicazione di esplorare la possibilità di alleanze anche a sinistra ed è stato dato incarico a Totò Carioti, il quale nella sua relazione introduttiva è stato molto critico sull'operato della giunta Mannello, che non ha esitato a definire un fallimento.

IL QUOTIDIANO SI È FERMATO A LIDO

Succede spesso, dalle nostre parti, come per altre cose, che l'informazione sia un optional, quindi non posso dirvi se "Il Quotidiano" ha pubblicato il resoconto, curato da Viviana Santoro, della manifestazione contro la guerra, che si è svolta ieri a Badolato. Oggi "Il Quotidiano" non è nelle edicole del "comprensorio" soveratese. E non è la prima volta. E non capita solo al "Quotidiano", ma anche agli altri quotidiani regionali, dai quali apprendiamo le notizie locali. Purtroppo, e non solo di rado, la distribuzione di tali quotidiani si ferma a Catanzaro Lido.

Più d'ogni altra cosa, di cui pure si nota la mancanza, che rende i nostri posti da quarto mondo, non è questo un serissimo sintomo dell'abbandono del nostro territorio?

logogazzetta.jpg (6151 byte)  UN FORTE "NO" ALLA GUERRA

Anche nel profondo Sud è stato scandito un forte "no" alla guerra. L'iniziativa è partita dall'antico Borgo Medievale di Badolato che non poteva ignorare la situazione internazionale organizzando una manifestazione in piazza. La sfilata di giovani e meno giovani è stata organizzata dall'associazione culturale "La radice" e dalla parrocchia SS. Angeli Custodi di Badolato Marina.

La manifestazione, alla quale hanno partecipato tante persone del luogo, del comprensorio e anche molti curdi nella comunità di Badolato, ha preso il via da piazza Tropeano e ha poi percorso le vie principali della cittadina jonica. Il raduno è stato l'occasione per unire tutti sotto l'egida di un'unica parola d'ordine: "No" a una nuova guerra. È quindi partito un appello per una soluzione della crisi irachena senza spargimento di sangue. Soddisfatti gli organizzatori per la riuscita dell'incontro.

Vincenzo Squillacioti, presidente de "La radice": "La nostra associazione ha tra i suoi scopi la promozione della cultura della vita, contro una cultura della morte. La pace significa gioia, ecco perché abbiamo scelto, per questa manifestazione, l'"Inno alla gloria" che ci ha accompagnato lungo tutto il percorso della nostra marcia. Tra l'altro è l'inno scelto per l'Europa".

Vincenzo Gallelli della segreteria diessina: "Il motivo di partecipazione è perché siamo contro la "guerra preventiva" che invece di combattere il terrorismo aumenterebbe l'odio tra i popoli, e porterebbe con sé milioni di vittime innocenti".

Daniela Trapasso del Cir (Consiglio italiano per i rifugiati): "Siamo presenti anche alla manifestazione di Roma: noi lavoriamo per la gente che soffre, che scappa dalla guerra".

Alì - curdo della Turchia: "Noi vogliamo la pace, no la guerra".

Franco Nisticò: consigliere della Comunità montana "Versante Jonico": "L'iniziativa è da apprezzare; c'è da sperare che si uniscano tante voci per gridare un fermo "no" alla guerra".

Don Salvatore Tropiano: "La pace è stata augurata già dal Signore, con questa manifestazione vogliamo impegnarci a continuare così la missione del Cristo per poter di più vivere lo spazio nel tempo nella gioia, lontano dalla guerra".

(Italo Ranieri, La Gazzetta del Sud, domenica 16 febbraio 2003)

BADOLATO, "NO" ALLA GUERRA

L'associazione culturale "La Radice" di Badolato e la parrocchia dei Santi Angeli Custodi di Badolato marina organizzano una manifestazione contro la guerra. L'iniziativa, che consisterà in una marcia per le vie cittadine e in una pausa di riflessione, avrà luogo a Badolato Marina proprio quest'oggi, con raduno in piazza Tropeano alle ore 15. "Siamo convinti - ci puntualizza il presidente della "Radice" professor Vincenzo Squillacioti che da tutto il comprensorio soveratese confluiranno giovani e meno giovani, tra cui i numerosi immigrati presenti sul territorio. Tutti abbiamo tanta voglia di gridare contro la guerra, contro ogni guerra, un no deciso che possa arrivare nei palazzi del potere dove si decidono le sorti di un popolo. Quindi un "no" deciso, e auspicabilmente determinante se facente parte di un coro planetario. Non si nutrono illusioni, ma si vuole sperare e si vuole che si alzi decisa la nostra richiesta di pace anche da un abbandonato angolo del mondo occidentale, che spesso voce non ha. Dalle colonne de "Il Domani" lancio un forte appello di mobilitazione, alla partecipazione per far capire alle grandi potenze mondiali e ai governi che guerra significa, morte, distruzione miseria, offesa della dignità umana". (Franco Laganà, Il Domani, 15/2/2003)