Gil Botulino

The German Observer
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Marzo 2003     -    Sabato 8

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Badolato. Intorno alle due di notte è divampato un incendio che ha distrutto 3 auto in sosta
INTIMIDAZIONE ALL'OLEIFICIO LEUZZI
Il proprietario è un ex consigliere comunale

2003030701.jpg (12375 byte)BADOLATO - Da due anni il centro del Basso jonio si trova ad essere colpito da una escalation di violenza che si sta manifestando principalmente attraverso attentati incendiari.
Recentemente è andata distrutta la macelleria del "borgo" e ieri anche se ancora non si conoscono le cause, un grave non men che sospetto incendio si è verificato presso l'Oleificio Leuzzi Srl in via Gramsci al metro 1291 (è uno dei modi per indicare il civico) a Badolato.
Si tratta di una palazzina al cui pianoterra ha sede lo stabilimento di imbottigliamento mentre, ai piani superiori, vive la famiglia Leuzzi, proprietaria dell'oleificio.
L'incendio, scoppiato intorno alle due della notte, ha provocato la distruzione di tre auto.
Fra queste una Bmw di proprietà di Emilio Leuzzi, figlio del titolare oltreché noto professionista impegnato nella politica locale. La tettoia coibentata sotto cui erano riparate le tre automobili distrutte dal fuoco (una Bmw di Emilio e le altre due del fratello) ha impedito alle fiamme di propagarsi verso le finestre e il balcone del primo piano, evitando così ingenti danni all'abitazione e il coinvolgimento delle persone presenti. Il tempestivo intervento dei Vigili del fuoco di Soverato, immediatamente allertati dai Leuzzi, ha domanto finalmente le fiamme.
L'evento, le sue dinamiche e le cause che l'hanno provocato sono oggetto di indagine da parte delle Forze dell'ordine.
Emilio Leuzzi ha ricoperto l'incarico di assessore (si è dimesso il 10/06/02) e di consigliere comunale fino al 30/10/02, giorno in cui si è dimesso insieme ad altri otto consiglieri, provocando lo scioglimento anticipato del civico consesso badolatese. Attualmente in vista delle prossime elezioni, dopo il commissariamento dell'ente badolatese, era circolato il suo nome quale candidato a primo cittadino. La notizia dell'attentato si è subito sparsa in paese e molti cittadini si sono recati in visita alla famiglia Leuzzi per esprimere solidarietà.
La lista "La Mongolfiera" , i cui esponenti nel novembre 2001 hanno subito tre attentati incendiari, ha chiesto un urgentissimo incontro con il prefetto, Corrado Catenacci, per la convocazione di un Comitato per l'Ordine pubblico per Badolato. Nel contempo ha diffuso un forte documento di solidarietà alla famiglia Leuzzi nel quale si legge: «Il movimento civico "La Mongolfiera"di Badolato esprime la propria solidarietà all'ex consigliere comunale Emilio Leuzzi ed alla sua famiglia per il vile attentato intimidatorio verificatosi nella notte del 7 marzo, che ha visto l'incendio di tre autovetture. è un fatto gravissimo, specie alla vigilia della campagna elettorale comunale, che segna un nuovo momento di degrado per tutta la nostra collettività».
Secondo quanto è scritto nel documento «si ripetono i segnali già visti negli ultimi anni, che gettano sconcerto e terrore tra le famiglie badolatesi, lanciando segnali inquietanti e ponendo per l'ennesima volta Badolato al centro dell'attenzione provinciale e regionale per episodi di chiarissima matrice mafiosa. è la conferma che la priorità del paese è il ripristino delle regole di civiltà e legalità, che si cerca di far saltare completamente intimidendo le coscienze e la libertà di parola nel nostro Comune».
«Siamo convinti - si legge ancora nel documento - che il caso Badolato non possa continuare ad essere sottovalutato. Badolato rischia l'invivibilità da un punto di vista morale, civico e politico».
«Per quanto ci riguarda - hanno continuato gli esponenti de "La Mongolfiera" -noi rimaniamo sempre in prima linea nel denunciare gli abusi e la violenza di un sistema che ha affossato la coscienza civica del paese. Ci sentiamo realmente vicini alla famiglia Leuzzi, ed in particolare ad Emilio di cui conosciamo bene le qualità morali ed umane. Lo invitiamo a non abbattersi di fronte ai vigliacchi, sapendo che troverà sempre nel nostro gruppo amici leali e solidali».
«Chiediamo - hanno concluso gli esponenti del gruppo civico - un urgentissimo incontro con il prefetto per la convocazione di un Comitato per l'Ordine pubblico su Badolato in cui, oramai è evidente, il problema delle cosche mafiose locali sta diventando gravissimo, specie quando la comunità va preparandosi a una competizione elettorale. Una competizione "condizionata" dalle intimidazioni e dalla violenza, per la conquista del Municipio, laddove cioè si consumano gli interessi e le mire delle cosche mafiose del territorio».

(Fabio Guarna, Il Quotidiano, sabato 8 marzo 2003)

Nella foto, l'incendio propagatosi all'oleificio Leuzzi di Badolato

ATTENTATO INCENDIARIO, LE DICHIARAZIONI DI EMILIO LEUZZI

Questo è un fatto molto grave che colpisce la mia famiglia, una famiglia ben nota nel comprensorio per essere operosa e attiva in campo economico. Io non saprei dare una spiegazione a questo gesto in quanto la mia azienda non ha mai avuto problemi di richieste di tangenti e roba varia. Io, oltre, esercito la professione di medico in Badolato e sono al servizio della gente e non ho mai avuto attriti con nessuno. Quindi, onestamente, questo è un fatto che mi coglie di sorpresa e mi sconcerta. Sconcerta me e tutta la mia famiglia. Per il resto, io ho avuto la solidarietà di tanti cittadini e di tutte le organizzazioni sociali e politiche del territorio.

Spero che le forze dell'ordine riescano a trovare una spiegazione. Io mi sono cimentato in politica da un paio d'anni a questa parte, sono stato assessore nell'amministrazione uscente e adesso siamo in campagna… stiamo per avviarci alle prossime elezioni, sono parte attiva sul territorio quindi partecipo a riunioni, partecipo ad incontri. Mi sono fratto promotore di un movimento civico politico denominato "Il Girasole", ma niente di particolare, questo per cercare di portare all'attenzione delle istituzioni locali le esigenze del territorio e tutelare i cittadini in maniera dignitosa.

(Emilio Leuzzi, dichiarazione a Telejonio, 7/3/2003

ATTENTATO INCENDIARIO, LE DICHIARAZIONI DI ANDREA MENNITI

Innanzitutto esprimo solidarietà alla famiglia ma io sono convintissimo che è a sfondo politico soprattutto che siamo quasi in campagna elettorale, siamo alla formazione…

Il dottore Leuzzi con la sua famiglia aveva iniziato a dare appoggio alla mia linea e, di conseguenza, io sono convinto che le parti avverse hanno capito ad essere più deboli perché si sono indebolite con la loro presenza verso di me.

Soprattutto sono convintissimo di una parte politica, che deteneva il potere, che ancora detiene il potere e lo vuole con la forza.

Queste cose Badolato li rigetta, li rifiuta, tutta la popolazione, e io sono convinto, non ho paura, sono convinto che anche forse faranno qualcosa verso la mia persona, i miei beni perché… ma io non ho problemi di questo genere.

Noi siamo sul campo di battaglia per la… per far migliorare questa collettività, noi, tutta Badolato tutte le forze politiche, l'ha già detto qualcuno, rigettiamo, rifiutiamo questo tipo d'intervento.

Queste sono persone indegne, persone che non dovrebbero esistere sulla faccia della terra soprattutto in questo consesso. Noi vogliamo miare per il progresso civile democratico, questa è la nostra realtà, questo è il nostro pensiero, vogliamo ripristinare le regole perché determinate regole in questo periodo li stanno affossando, hanno cercato e con quest'atto è l'ultimo atto che si vede chiaro che cercano d'intimidire per non far sì che possa nascere un terzo polo, quello che sto guidando io.

(Andrea Menniti, dichiarazione a Telejonio, 7/3/2003)

ATTENTATO INCENDIARIO, LE DICHIARAZIONI DE "LA MONGOFIERA"

logomongolfiera.jpg (3947 byte)Il movimento civico "La Mongolfiera" di Badolato esprime la propria solidarietà all'ex consigliere comunale Emilio Leuzzi ed alla sua famiglia per il vile attentato intimidatorio verificatosi nella notte del 7 marzo, che ha visto l'incendio di tre autovetture.

E' un fatto gravissimo, specie alla vigilia della campagna elettorale comunale, che segna un nuovo momento di degrado per tutta la nostra collettività.

Si ripetono i segnali già visti negli ultimi anni, che gettano sconcerto e terrore tra le famiglie badolatesi, lanciando segnali inquietanti e ponendo per l'ennesima volta Badolato al centro dell'attenzione provinciale e regionale per episodi di chiarissima matrice mafiosa. E' la conferma che la priorità del paese è il ripristino delle regole di civiltà e legalità, che si cerca di far saltare completamente intimidendo le coscienze e la libertà di parola nel nostro Comune.

Siamo convinti che il caso Badolato non possa continuare ad essere sottovalutato.

La presenza costante di interessi sporchi e poteri forti, che da anni cercano di drogare la vita pubblica della nostra comunità, ha minacciato negli ultimi anni le persone che hanno deciso di non allinearsi alla logica mafiosa del silenzio e delle connivenze.

Badolato rischia l'invivibilità da un punto di vista morale, civico e politico.

Per quanto ci riguarda, noi rimaniamo sempre in prima linea nel denunciare gli abusi e la violenza di un sistema che ha affossato la coscienza civica del paese.

Ci sentiamo realmente vicini alla famiglia Leuzzi, ed in particolare ad Emilio di cui conosciamo bene le qualità morali ed umane. Lo invitiamo a non abbattersi di fronte ai vigliacchi, sapendo che troverà sempre nel nostro gruppo amici leali e solidali.

Chiediamo un urgentissimo incontro con il Prefetto per la convocazione di un Comitato per l'Ordine Pubblico su Badolato in cui, oramai è evidente, il problema delle cosche mafiose locali sta diventando gravissimo, specie quando la comunità va preparandosi a una competizione elettorale. Una competizione condizionata (lo ripetiamo "condizionata") dalle intimidazioni e dalla violenza, per la conquista del Municipio, laddove cioè si consumano gli interessi e le mire delle cosche mafiose del territorio.

Il movimento civico "La Mongolfiera" di Badolato

Badolato 7/3/2003

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Tre autovetture parcheggiate nei pressi di un frantoio di Badolato sono state date alle fiamme
ATTENTATO ALLA FAMIGLIA LEUZZI
La denuncia di Andrea Minniti: «Una intimidazione di matrice politica»

ildomani20030308.jpg (14636 byte)Grave atto intimidatorio a Badolato Marina. La notte scorsa sono state date alle fiamme tre autovetture, parcheggiate nei pressi di un frantoio e di una civile abitazione. L'episodio si è consumato in località "Chianti". Verso le due, una "Bmw" e due "Opel", di proprietà dei fratelli Emilio e Antonio Leuzzi, sono state completamente distrutte. Le fiamme, altissime, hanno messo a repentaglio l'incolumità dei componenti delle quattro famiglie residenti nello stabile adiacente il rogo, e solo una tettoia sovrastante le macchine parcheggiate ha evitato che l'incendio si propagasse. Questo il racconto di Emilio Leuzzi, medico impegnato in politica: «Ho avvertito odore di bruciato e dei bagliori di luce che venivano da una finestra. Preoccupato, ho svegliato mio fratello e tutti i nostri familiari e ci siamo precipitati all'esterno dove abbiamo notato che le nostre tre macchine erano completamente avvolte dalle fiamme. Visto il pericolo, abbiamo avvertito i Vigili del Fuoco e il maresciallo Agostinelli della caserma dei carabinieri di Badolato, che si sono subito portati sul posto. Con grande prontezza di spirito e rischiando grosso per la nostra incolumità, siamo riusciti a salvare dall'incendio una "Jeep" e un furgoncino, parcheggiati accanto alle tre macchine già distrutte». Il danno si aggira attorno ai 200 milioni di vecchie lire. Sul posto si è portata anche una volante della compagnia dei carabinieri di Soverato e sono stati effettuati i rilievi per accertare l'esatta dinamica dell'accaduto.

(tratto da:Franco Laganà, Il Domani, sabato 8 marzo 2003)

Nella foto, il richiamo in prima pagina