Gil Botulino

The German Observer
dal 2001

responsabile: Pasquale Andreacchio - e-mail: info@gilbotulino.it - web: www.gilbotulino.it

Marzo 2003     -    Sabato 15

Dopo l'attento incendiario, abbiamo ricevuto un -mail, che pubblichiamo perché significativo di ciò che vuol dire, in termini di sviluppo, la presenza della criminilità nel nostro paese. Una riflessione che può essere applicata a tutti quei luoghi, che in calabria sono tanti, in cui è forte la presenza e la "cultura" mafiosa, che sottrae immagine e risorse.

RINUNCIARE ALLA LOTTA PER LA LEGALITÀ VUOL DIRE MORIRE LENTAMENTE

Certo che rispetto agli anni in cui mi limitavo a leggere LA RADICE e comunicare saltuariamente con il suo direttore, Vincenzo Squillacioti, ed anche più recentemente nell'estate del 2001 quando sono venuto a Badolato una decina di giorni in agosto, il luogo sembra irriconoscibile, decisamente degenerato e degradato. E' un vero peccato.

E dire che dopo la visita stavo orientando amici ed investimenti verso Badolato, ma ho dovuto desistere ai primi segnali che la zona non corrispondeva esattamente a quell'oasi di pace e naturalità che appariva. Se c'è un modo aberrante per decretare la fine di una località, credo lo stiano applicando con successo.

E dire che ci sono delle personalità squisite, straordinarie, di notevole valore e talento, ed avete un'associazione culturale come ce ne sono poche in Italia ... l'unica speranza forse si potrebbe riporre nelle capacità investigative degli inquirenti e nella capacità di presidiare il territorio, ma ne dubito.

Un'altra soluzione potrebbe derivare da un vero e proprio sollevamento popolare, un'onda di rigetto totale verso questo spregevole modo di intimidire e di impedire le libertà politiche e sociali. Forse più praticabile, ma non bastano i proclami e le dichiarazioni di intenti, occorre scendere in strada, tutti quanti, mobilitarsi, tutti quanti ... rinunciare in questo caso significa morire lentamente.

Claudio Martinotti

SI VOTERÀ IL VENTICINQUE MAGGIO

Comincia il conto alla rovescia per le elezioni del 2003. Salvo rinvii dell'ultim'ora, il Consiglio dei ministri di ieri ha convenuto di tenere le prossime elezioni amministrative nei giorni 25 maggio (primo turno) e 8 giugno (ballottaggio). per lo svolgimento del referendum sull'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e sulla servitù coattiva di elettrodottto, verrà proposta al capo dello Stato la data del 15 giugno.

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Badolato, si formalizza il "turn-over" in seno alla Comunità montana del "Versante Jonico"

BELPANNO SOSTITUISCE NISTICÒ

BADOLATO - Il commissario straordinario del Comune di Badolato, Sebastiano Cento, ha nominato rappresentante dell'ente presso la Comunità montana di Isca il sub-commissario Giuseppe Belpanno, in sostituzione dell'ex assessore esterno comunale signor Francesco Nisticò. Lo si apprende sul sito www.gilbotulino.it, curato da Pasquale Andreacchio. «Gli ex consiglieri comunali, Gaetano Stagno e Nicola Criniti, rimarranno invece al loro posto per come è chiaramente previsto dalla normativa vigente. Oltre che per la conclusione delle tante polemiche di merito che hanno visto contrapposti Gaetano Stagno e Franco Nisticò, la decisione è interessante di per sé in quanto la normativa non stabilisce, in modo certo, se l'assessore esterno, nominato alla Comunità montana in rappresentanza del comune, sia legittimato a permanere in tale incarico di rappresentante comunale in caso di scioglimento anticipato del consiglio che lo ha eletto. Il parere espresso dal Ministero dell'Interno, su richiesta della Comunità montana, propende verso la tesi dell'inammissibilità della prorogatio dell'incarico, in costanza della gestione commissariale. In seguito a tale parere, formulato alla fine del mese scorso, è stata presa la decisione della sostituzione. Il dott. Giuseppe Belpanno parteciperà, dunque, al consiglio della Comunità Montana "versante jonico" già indetto per il 26 marzo alle ore 19».

(Il Domani, Sabato 15 Marzo 2003)

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Appello di Stagno (Udeur) per il contesto politico rovente

RISTABILIAMO UN CLIMA DI PACIFICAZIONE


SOVERATO – «Nella mia qualità di responsabile dell'Udeur, di ex consigliere comunale, nonché di cittadino di Badolato che ama la propria terra e la vuole vedere assurgere a sempre più alte vette, ritengo doveroso porgere a tutte le forze politiche, sociali e ecclesiastiche, un invito formale e pubblico, affinché tutti insieme possiamo raggiungere quel momento di pace e tranquillità, attualmente indispensabile per un avvenire più tranquillo attraverso una saggia e attiva amministrazione». È questo il messaggio che vuole trasmettere Gaetano Stagno in un momento in cui, a meno di due mesi dalle elezioni comunali, il clima a Badolato (comune commissariato per la sfiducia dell'ex sindaco Gerardo Mannello) si è fatto veramente rovente e «intimidatorio». Un messaggio di pace di tranquillità, quindi, che – secondo l'ex assessore – «è possibile raggiungere solo se tutte le parti sociali, anche al di sopra del colore politico di appartenenza, riescono a sedersi attorno a un tavolo, affinché di comune accordo possano raggiungere gli obiettivi migliori per la comunità. Perché solamente attraverso la strada della pacificazione, riusciremo a trovare quella collaborazione attiva e fattiva, affinché i cittadini riacquistino quella fiducia indispensabile verso le istituzioni». E aggiunge: «ritengo che questo obiettivo debba essere primario per tutti noi, anche se nell'ambito della costituente coalizione ci possono essere delle diverse vedute politiche, ma alla fine tutto deve portare al bene della collettività. Attraverso la costruzione di un progetto comune, al di là delle faziosità di parte, alcune volte determinate da dialettiche divergenti e personali che, certamente, porterà alla comunità tutti quei benefici che il popolo attende per una gestione sana e concreta della cosa pubblica». «Se questo mio intendere sarà condiviso – conclude Gaetano Stagno – allora tutti dobbiamo impegnarci per trovare un nuovo modo di fare politica, affinché, attraverso un esame di tutti quegli elementi che ci hanno allontanato e diviso, possiamo ritrovarci insieme in modo compatto e leale, sicuri che il futuro potrà darci tutte quelle soddisfazioni a cui ognuno di noi aspira per il bene comune. È questo l'invito che porgo a tutti gli amici di Badolato di qualsiasi colore politico...».

(Patrizia Greto, La Gazzetta del Sud, Sabato 15 marzo 2003)

IL RITORNO DEI SAVOIA, CHI RICORDA L'O STABILIMENTO METALLURGICO DI MONGIANA?

Oggi abbiamo letto e sentito del ritorno dei Savoia in Italia. Una buona occasione per ricordare anche che, nella Calabria e precisamente a Mongiana, esisteva il più grande complesso industriale siderurgico della penisola italiana. Lo stabilimento di Mongina, Stilo e Ferdinandea lavorava 1167 tonnellate di ghisa annue con l'impiego di 1500 operai quando, a cominciare dal 1862, il Regno d'Italia dei Savoia cancellò l'industria meriodinale e utilizzò le risorse del Sud per finanziare lo sviluppo economico del Nord. Già nel 1862 la produzione viene dimezzata, insieme ai dipendenti, e contemporaneamente si registra un incremento degli stabilimenti dell'area ligure-piemontese.

È anche grazie ai Savoia se oggi Mongiana è un piccolo paese tra i più spopolati e poveri della Calabria.

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Intervento del referente locale dell'Udeur sulla situazione politica in atto
STAGNO PER LA PACIFICAZIONE
«L'obiettivo primario di tutti deve essere il bene comune»

A Badolato, sulla situazione politico-amministrativa in atto, interviene con le sue valutazioni il responsabile dell'Udeur Gaetano Stagno, ex consigliere comunale della coalizione "Cinquestelle" e attuale vice-presidente della Comunità montana del "Versante jonico" di Isca.

[... Segue il comunicato di Gaetano Stagno, riportato sopra, nell'articolo di Patrizia Greto, addetto stampa della Comunità montana. Per essere precisi, Laganà trasforma il comunicato in un'intervista. Poco male... se per lui un comunicato e un'intervista sono intercambiabili... faccia pure... se non altro avremo il virgolettato autentico. D'altro canto non è l'unica cosa su cui ha le idee confuse. Per esempio lui non fa differenza tra "dissidenti" e "avversari" oppure tra "moderatore" e "relatore", come abbiamo potuto constatare nell'ultima assemblea, da lui organizzata e "moderata". Tornando all'articolo, dell'ultima "domanda" di Laganà, "Lei ipotizza una riappacificazione sociale?", riportiamo la risposta in quanto la Gazzetta del Sud, per motivi di spazio, ha tagliato l'ultima parte del comunicato...]

«È questo l'invito che porgo a tutti gli amici, affinché una rivisitazione di tutti quegli elementi che ci hanno allontanato, possa portare ad un riavvicinamento compatto e leale. Sono sicuro che il futuro potrà darci tutte quelle soddisfazioni che ognuno di noi spera per il raggiungimento del bene comune e la difesa degli interessi generali e collettivi».

(Franco Laganà, Il Domani, 15/3/2003)