Gil Botulino |
The German
Observer |
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responsabile: Pasquale Andreacchio - e-mail: info@gilbotulino.it - web: www.gilbotulino.it |
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Mercoledì 19 - Marzo 2003 |
Per il rinnovo delle elezioni comunali di Badolato, ancora non è stata avviata la macchina elettorale (probabilmente si voterà in maggio). Comunque, i movimenti, i partiti hanno iniziato i primi approcci con l'elettorato, per saggiare l'umore. Dopo la nota sul movimento «Cinque stelle» che ha già designato Gerardo Mannello, sindaco uscente, è la volta dell'altro movimento «La mongolfiera» che è stato all'opposizione in seno al consiglio comunale sciolto l'anno scorso. L'ex capogruppo dell'assise locale, Nicola Criniti, ha riferito che sono stati avviati i primi contatti, che in questa prima fase avranno l'obiettivo di un allargamento della coalizione, e successivamente si avvierà il discorso sulla candidatura del sindaco. Intanto il movimento civico «La mongolfiera» in un comunicato nell'esprimere la propria solidarietà all'ex consigliere comunale Emilio Leuzzi e alla sua famiglia «per l'attentato intimidatorio, che ha visto l'incendio di tre autovetture, ha chiesto un incontro con il prefetto per la convocazione di un comitato per l'ordine pubblico su Badolato». (Italo Ranieri, La Gazzetta del Sud, mercoledì 19 marzo 2003) |
SE SEI PER LA PACE NON FINANZIARE LA GUERRA La guerra si sta avvicinando anche alle nostre vite. Nessuno di noi può pensare di restarne fuori. Le conseguenze di questo conflitto, e degli altri che seguiranno, sono imprevedibili. Coloro che vogliono, AD OGNI COSTO, scatenare il caos, hanno come obiettivo primario il rovesciamento della democrazia a livello mondiale, in particolare quella dei paesi che sono, per motivi geografici, storici e culturali, legate in modo stretto alle popolazioni che si vogliono colpire militarmente. Tutto ciò non è fatto solo per il controllo del petrolio, ma per gli interessi, in senso più ampio, delle grandi corporations e della finanza americana, con la collaborazione più o meno aperta di gruppi finanziari ed industriali di altri paesi. Noi abbiamo dalla nostra parte, per fermare tutto questo, un grande potere: esso si trova nel nostro portafogli. Noi possiamo boicottare i finanziatori del governo statunitense. Crediamo che questa sia l'unica minaccia che essi temono. Troverai la lista dei marchi appartenenti alle multinazionali americane, adattata ai maggiori paesi europei, sul seguente sito: http://www.malamente.com/campagna/boicottaggio.htm COMINCIAMO CON "ESSO" E "SHELL" Si sente dire
che la benzina aumenterà ancora fino a 1.10 euro al litro. Possiamo far abbassare
il prezzo solo se ci muoviamo insieme, in modo intelligente e solidale. Ecco come.
Posto che l'idea di non comprare la benzina un determinato giorno ha fatto ridere le
compagnie (sanno benissimo che, per noi, si tratta solo di un pieno...differito,
perché alla fine ne abbiamo bisogno!), c'è un sistema che invece li farà ridere
pochissimo, purché agiamo in tanti. La parola d'ordine è: colpire il
portafogli delle compagnie senza lederci da soli. Inviate questo messaggio a tutti i vostri amici, quando sarà arrivato alla "settima generazione" avremo raggiunto quasi tutti gli italiani. Se siamo abbastanza veloci potremo raggiungere 300 milioni di persone in una settimana. |
IO DICO GRAZIE A BUSH PERCHÈ MILIONI DI PERSONE SI SONO UNITE PER
LA PACE di Paulo Coelho Grazie Presidente Bush. |
I TITOLI TRUCCATI DI BONACCORSI, ASSESSORE DELLA REGIONE CALABRIA Colpevole daver detto una bugia su chi gli aveva pagato un weekend da 3 milioni al "Ritz" di Parigi, lastro nascente dei tory inglesi, Jonathan Aitken, finì in galera per 18 mesi. Colpevole dessersi spacciato per un avvocato arrivando a taroccare lalbo dellOrdine di Milano così da giustificare le fatture per un miliardo alle Ferrovie dello Stato, il sedicente "prof. avv." Paolo Bonaccorsi è diventato assessore regionale in Calabria. Dove, uomo giusto al posto giusto, è chiamato a garantire lassoluta trasparenza in uno dei settori più delicati per gli immensi interessi in gioco: lurbanistica e lambiente. Direttamente coinvolti nellaffare del secolo: il ponte di Messina. Un curriculum formidabile presentava, il "prof. avv." Bonaccorsi. Con scritto "laurea, summa cum laude, in diritto pubblico generale Roma 1965" e "docenza in diritto amministrativo" (dove?) e "corso di diritto urbanistico, facoltà di giurisprudenza della Luiss di Roma" e giù giù fino alla "pubblicazione di circa 150 articoli in materia di regime dei suoli". Certo, tutto era un po generico. Così come le tappe principali di una così illustre vita professionale erano un po datate e non facilissime da verificare, al punto che qua e là nessuno si ricorda di lui. Per non parlare di qualche passaggio, come "lincarico nellUniversità di Teramo, facoltà di Scienze Politiche, 1968-71, insegnante di Giustizia Amministrativa" incredibilmente inesatto per un maestro del cavillo, dato che quellateneo esiste solo dal 1993 avendo avuto fino ad allora poche facoltà distaccate da Chieti. Fatto sta che, al primo controllo, lasino cascò. Siamo allinizio del 2001. Bonaccorsi ha da qualche anno un rapporto di consulenza con la società "Roma Duemila", una spa delle Ferrovie chiamata a individuare aree ormai dismesse che possono essere avviate al cambio di destinazione duso e messe sul mercato immobiliare. Un affare da centinaia di miliardi di lire. Anche le parcelle del nostro "prof. avv." sono (per lui) un affare: un miliardo di lire in pochi anni, di cui 362 milioni e mezzo nel solo 1999. Tanto che Filippo Scordino, sindaco della società, fa mettere a verbale nel consiglio damministrazione del 28 febbraio che lui e il presidente del collegio sindacale, Cosimo Rodio, avevano inutilmente proposto di sostituire il nostro "con un professore ordinario di Diritto Amministrativo" della Sapienza perché "di gran lunga superiore in quanto a cultura e conoscenza in materia di leggi comunali, provinciali e regionali per la metà del compenso che veniva erogato al prof. Bonaccorsi". Ma più ancora che le sontuose parcelle, a far nascere un piccolo ma fastidioso dubbio pare sia il fatto che il pagatissimo "legale" non va mai di persona a discutere certi passaggi ma delega sempre uno dei collaboratori come se non si fidasse a presentarsi ufficialmente qua e là come "avvocato". Ciò nonostante le sue fatture, come dimostra ad esempio quella del 25 giugno 1999 per 19.456.000 lire, vengono sempre rincarate alla voce C.a.p. del 2%. Vale a dire che sono maggiorate della quota che per legge spetta alla Cassa nazionale forense. Eppure di lui, nellAlbo degli avvocati e tra gli iscritti alla Cassa forense di Roma, non cè traccia. "Scusi professore - gli chiedono -, è solo uno scrupolo: ma lei di che Foro è?". Risposta: "Milano". "Ce lo può dimostrare, per piacere? Scusi sa, la burocrazia...". "Ma ci mancherebbe!". Detto fatto, Bonaccorsi presenta una fotocopia della pagina 80 dellAlbo dellOrdine degli avvocati milanese 1997 dove il suo nome (con tanto di residenza in Corso XXII Marzo 57, telefono 02-7382191) campeggia tra Bonaccorsi Francesco e Bonafè Mario. Di più: accanto al nome cè pure ("massì, abbondiamo!", direbbe Totò) la piccola ma prestigiosissima "c" che contraddistingue i cassazionisti. Complimenti. Bella carriera. Ma è un clamoroso autogol. Basta una banale verifica: il nostro non risulta iscritto ad alcun ordine regionale e ad alcuna cassa forense dItalia, da Vipiteno a Lampedusa. Così come non lo è mai stato almeno dal 1978 ad oggi: il documento è falso. Taroccato da un professionista, forse. Ma taroccato. Ed esplode dentro il consiglio damministrazione come una bomba. Tanto più che, stando a quanto mette a verbale Scordino, non si tratterebbe affatto dellunica bugia: "il prof. avv. Bonaccorsi non solo non è iscritto allOrdine di Milano" ma, udite udite, "non è nemmeno laureato in giurisprudenza". Il 1° marzo Alessandro Levi scrive a nome di "Roma Duemila" al nostro "prof. avv.", lo inchioda al suo imbroglio e gli intima di "chiarire per iscritto, entro e non oltre quindici giorni dalla presente, la discrepanza sopra evidenziata". Bonaccorsi, però, non risponderà mai. Si eclisserà e basta. Assistendo da lontano, senza fare obiezioni, allinchiesta sulle sue prestazioni affidata alla società di revisione "Reconta Ernst & Young", rassegnandosi muto a restituire i soldi truffati con quel 2% della Cassa Forense e pregando Iddio che avvenisse ciò che in effetti avviene: per evitare uno scandalo, "Roma Duemila" ci mette una pietra sopra. Tema: che farebbe in un Paese serio uno che ha ancora le dita sporche di marmellata? Sparirebbe. Invece tre mesi dopo, oplà, rieccolo in Calabria. E abbronzatissimo e profumatissimo come sempre, ha il solito sigarino in bocca, porta gli stessi occhialetti da intellettuale e discetta come uno scienziato reduce dai consessi planetari. Giuseppe Chiaravalloti, il governatore che ha fatto il magistrato e sa quanto sia indispensabile offrire le massime garanzie di integrità morale per restituire ai cittadini calabresi fiducia nella politica, gli affida infatti uno degli assessorati più delicati: lurbanistica. Il comunicato dellUfficio del Portavoce del 7 agosto 2001 lo presenta così: "Paolo Bonaccorsi, docente di urbanistica allUniversità di Siena". Scusate: ma una telefonata di controllo, prima di presentare lillustre luminare assunto come "tecnico", è stata fatta? Evidentemente no: allateneo senese, infatti, un Bonaccorsi esiste ma si chiama Andrea e si occupa di biotecnologie. Quanto a Paolo non esiste come docente non solo sul sito Internet delluniversità toscana ma neppure è mai stato registrato dal computer centrale. Che si fosse confuso parlando di Siena pensando piuttosto alla Sapienza di Roma, dove il curriculum lo descrive come autore di "attività didattica nel dipartimento di pianificazione territoriale della facoltà di ingegneria dal 1989"? Mah... Anche qui zero: a parte il vuoto totale sul sito Internet, pare che nessuno lo conosca né come docente né come incaricato e neppure come supplente o ricercatore. Eppure, l"esperto" si insedia. E prende possesso di un assessorato chiave che comprende anche "ambiente, beni ambientali, parchi e tutela delle coste e del demanio". Per capirci: il cuore pulsante dei grandi investimenti in programma, dal Ponte di Messina al raddoppio della Salerno-Reggio Calabria, dal business del risanamento costiero alle grandi dighe. Un cuore che deve gestire con lassessorato ai lavori pubblici (dove sta Aurelio Misiti, da anni al centro di attacchi anche da parte di una fetta della sua maggioranza per la carica contemporanea di presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici) miliardi e miliardi di euro. E a chi li fareste gestire, se non a un uomo al di sopra di ogni sospetto? P.S. Le dimissioni sono gradite. Possibilmente in mattinata. (Gian Antonio Stella, Corriere della Sera, mercoledì 19 marzo 2003) |
INCERTO IL FUTURO DELLA GESTIONE DEGLI IMPIANTI DI
DEPURAZIONE Ancora dubbi e ritardi sulla gestione degli impianti di depurazione dei comuni della provincia di Catanzaro. Alta tensione tra i lavoratori della Gerica, che ha in appalto la gestione del servizio con un contratto che scade il 30 aprile. I lavoratori da dicembre non percepiscono lo stipendio a causa dei mancati trasferimenti da parte di molti comuni all'ufficio del commissario. Sembra che alcuni comuni, commissariati per non aver pagato, abbiano minacciato il ricorso al Tar perché i costi di gestione sarebbero elevati rispetto alla gestione diretta dei comuni. Si prepara un'altra estate ad alto fetore? |
STAGNO (UDEUR): «PIÙ SERENITÀ PER FAR CRESCERE BADOLATO» [... della serie "Repetita juvant"... questo è pari pari, con diverso titolo e stavolta firmato Patrizia Greto, l'articolo pubblicato dallo stesso quotidiano lunedì 17, che a sua volta era pari pari l'articolo pubblicato sabato 15 dalla Gazzetta del Sud, a firma di Patrizia Greto, per cui è inutile riscriverlo. L'unica differenza -si vede che al Quotidiano fanno più attenzione al significato- è in un parentesi. La Gazzetta scrive "Badolato (comune commissariato per la sfiducia dell'ex sindaco Gerardo Mannello)" mentre il Quotidiano scrive meglio "Badolato (comune commissariato per la sfiducia all'ex sindaco Gerardo Mannello)" .... Se è vero che non c'è due senza tre, restiamo in attesa della terza ristampa ... ] (Il Quotidiano, 18/3/2003) |