Gil Botulino

The German Observer
dal 2001

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Domenica 6     -     Aprile 2003

IL PIRRI STA BENE, ANZI BENISSIMO

Oggi pomeriggio, dopo la partita, si è tenuta una riunione di Cinque stelle, che ha l'ufficio nella casa di fronte a quella di Antonio Garretta (u Pirri), in via Nazionale. Una riunione di cui non era stata fatta pubblicità ed a cui hanno partecipato gli invitati di cinque stelle. Nella stanza, della casa popolare, non entrano più di venti persone per cui alcuni erano fuori dalla porta e stazionavano anche sulla scaletta del Pirri, o immediatamente sotto. Le automobili dei convenuti erano parcheggiate di fronte intorno alla fontana. Insomma la scenografia era tale e quale un funerale.

Nel giro di pochi minuti si è sparsa la notizia che fosse capitato qualcosa al Pirri che, appena ha saputo della cosa, si è grattato energicamente i coglioni (parrandu cu rispettu). Molte persone hanno telefonato al bar per chiedere "Chi nci succedìu ahru Pirri", altre facevano la stessa domanda per strada. Tra l'altro nessuno aveva visto il Pirri per tutta la mattinata. Le tracce si erano perse alle sette del mattino quando, dopo aver trascorso una notte brava con alcuni compagni di ventura, era passato dal Solesi e aveva chiesto, ad un incredulo Pinuccio, una grappa e un caffè.

Disturbato dalle voci sotto la finestra, finalmente, il Pirri esce di casa fresco come una rosa. La gente che l'incontra, raccontandogli dell'allarme che si era sparso per il paese, è prodiga di consigli su come comportarsi per la prossima volta: "mettiti alla finestra", "fatti vedere", "metti un manifesto".

Ma il migliore consiglio l'ha dato lui stesso, alla fine della serata, ad alcuni esponenti di cinquestelle: "Andate a fare le vostre riunioni da un'altra parte!". E sapete una cosa? Può darsi che lo ascolteranno.

PIAZZA CASTELLO È "BUCA BUCA" MA PER POCO

I tigli in piazza CastelloIl Commissario straordinario del Comune di Badolato lo aveva detto fin dai primi giorni a tutti i responsabili d'area, che chiedevano come comportarsi con le spese: "Niente panico, qui si deve fare tutto quello che si faceva, né più né meno". Si riferiva, naturalmente, alle iniziative pubbliche, poiché in quei giorni, se ricordate, c'erano le ricorrenze dei Caduti e di S. Andrea. Così per questi sei mesi si è andati avanti egregiamente, qualcuno dice meglio di quando c'erano gli amministratori.

Ma che si arrivasse perfino a rispettare la tradizione, rispettata da tutti i sindaci che si sono succeduti negli ultimi tot anni, e si mettesse mano anche a piazza Castello, nessuno se lo sarebbe aspettato. Invece da qualche giorno piazza Castello è di nuovo un cantiere, sono state scavate molte buche e dentro le buche sono stati piantati degli alberi, per la precisione dei tigli.

Era una vecchia idea che, però, al tempo di Cinquestelle, non era attecchita; forse perché non erano riusciti a mettersi d'accordo su chi dovesse piantare gli alberi? Comunque, approfittando di questa vacanza amministrativa, in men che non si dica, si è posto rimedio alla cosa. Probabilmente la piazza ne guadagnerà.

Ma non è ancora finita, per altre novità non dovremo attendere molto: fra poco sarà eletto un nuovo sindaco e, sicuramente, anche lui vorrà lasciare la sua impronta in piazza Castello.

nella foto, alcune delle buche in piazza Castello

IN UNO STADIO DESERTO IL BADOLATO CONQUISTA I TRE PUNTI

Il Badolato conquista i tre punti in palio contro il Mammola vincendo per 4 a 2. La partita è cominciata in ritardo perché i carabinieri hanno dovuto sgomberare gli spalti dai tifosi. Infatti si credeva che l'ordinanza di inagibilità fosse scaduta e invece è ancora in vigore. I carabinieri hanno fatto scendere alcuni tifosi che stavano seduti sul muro di cinta e l'arbitro ha allontanato tutti i dirigenti che non erano in distinta. Insomma tutto regolare. Alcuni ultras (soprattutto le solite scatenatissime tifose) hanno seguito la partita in piedi sopra il tettuccio delle loro autovetture.

OCCUPATI SIMBOLICAMENTE I BINARI DELLA FERROVIA

dal nostro inviato a Piazza Tropeano

Con inizio alle ore 11 si è svolta l'annunciata manifestazione contro la soppressione dei treni serali. In parecchi hanno risposto all'appello di Franco Nisticò e hanno potuto partecipare ad un  funerale virtuale della Ferrovia. Il carro funebre di Marafioti era parcheggiato sotto la scalinata che porta alla piazza. Due cartelli, di cui non sono riuscito a leggere il contenuto, erano appesi sulla sua fiancata. A chi passava per via Nazionale e dal finestrino chiedeva chi fosse morto si rispondeva "è morta la Ferrovia". Gerardo Mannello e Vincenzo Piperissa (Longu), in mezzo alla strada, distribuivano ai passanti volantini. Franco Laganà, operatore alla telecamera, li riprendeva nel loro incedere muovendosi a ritroso.

All'uscita dalla Messa, verso le 11 e 30, Franco Nisticò ha cominciato il suo intervento, rivolgendosi, dal muretto, ai convenuti che lo ascoltavano, ai piedi della scalinata o appoggiati al muro oltre la Nazionale. Al suo fianco incatenati, ad una catena che mandava sinistri luccichii, c'erano Mario Gallelli (Cirifarcu), Vincenzo Piperissa (Longu) e Mario Pansini.

Finito il comizio, una nutrita delegazione si è mossa verso la stazione e si è messa in mezzo ai binari, occupandoli simbolicamente. Il tempo di immortalare in qualche fotogramma l'evento e poi tutti a casa.

Si stanno per avverare le parole di Franco Nistico: «Noi dobbiamo iniziare l'inizio di un incendio. Insieme a me c'è tanta gente che è pronta ad occupare la 106, a fare blocchi ferroviari, ad iniziare una lotta dura e senza tregua»? Io non lo so, ma sono certo che è iniziata la campagna elettorale per le amministrative 2003.

Sotto avete un paio foto ( cortesia di Fausto Gallucci, www.papanice.too.it ) di due tra i momenti più significativi della manifestazione.

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Gli incatenati: F. Nisticò, M. Gallelli, M. Pansini, V. Piperissa

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I manifestanti alla stazione: tra i politici si riconosce G. Cundò (Savino)