Gil Botulino

The German Observer
dal 2001

responsabile: Pasquale Andreacchio - e-mail: info@gilbotulino.it - web: www.gilbotulino.it

Domenica 27     -     Aprile 2003

MANNELLO CORRE DA SOLO?

«La Commissione elettorale circondariale di Catanzaro, nella seduta del 26 aprile 2003, ha deliberato la ricusazione della lista "Arcobaleno" di Badolato collegata alla candidatura alla carica di Sindaco del sig. Andrea Menniti. La decisione è stata adottata per una carenza nella dichiarazione di accettazione delle candidature alla carica di consigliere comunale. La mancanza riguarda la "prescritta dichiarazione, di non trovarsi nelle condizioni previste dal comma 1, dell'art. 58 del D.Lgs 267/2000". Peraltro, la suddetta Commissione ha ritenuto "non doversi procedere in ordine al ricorso elettorale a firma Gerardo Mannello e Repice Leopoldo - per la presenza del ramoscello d'Ulivo nel simbolo della lista Arcobaleno - rappresentanti della lista civica Cinque stelle per Badolato". La coalizione civica "Arcobaleno" ritiene che la mancanza della riga in questione non abbia alcuna valenza sostanziale. Difatti, già al momento del rilascio dei certificati elettorali, il Comune accerta l'insussistenza delle condizioni di cui all'art 58 TUEL 267/2000. Inoltre, col primo Consiglio utile si accerta l'esistenza di cause di ineleggibilità, tra cui quelle stesse previste dal citato art. 58. Per tale insignificante vizio di forma, si impedisce la competizione democratica di una lista ampiamente sostenuta dai cittadini badolatesi, ansiosi finalmente di un vero momento di rinascita e riscatto dopo le disastrose gestioni amministrative di questi ultimi anni. La coalizione "Arcobaleno" annuncia la presentazione di un ricorso contro una decisione iniqua e deleteria per la collettività. Insieme ai nostri sostenitori restiamo fiduciosi in attesa della sentenza degli organi preposti». Sin qui il comunicato - che potete scaricare dallo specialelezione -, diffuso in mattinata, dalla coalizione civica "Arcobaleno", con cui si informa la cittadinanza della ricusazione della lista "Arcobaleno".

La deliberazione (verbale n. 29 del 26/4/2003) della commissione elettorale circondariale di Catanzaro ( Pietro Lisi presidente, Gino Rotella, Domenico Aiello, Giacinto Cavaliere, Luigi Mazzacua), assunta nella riunione del 26/4/2003 alle ore 17, era stata notificata nelle mani dei delegati di lista Salvatore Caminiti e Antonio Cunsolo, ieri sera a Catanzaro. Avvisati per telefono, si erano recati a Catanzaro convinti di dover affrontare la questione del ramoscello d'ulivo nel simbolo dell'Arcobaleno. Non poc è stato, invece, lo sconcerto quando è stata loro comunicata la ricusazione dell'intera lista. Erano le 20. A quel punto una telefonata e la notizia si è diffusa in un baleno. Molta gente ha atteso l'arrivo dei delegati di lista per saperne di più, ma hanno dovuto attendere, dopo la mezzanotte, che finisse la riunione della coalizione Arcobaleno, immediatamente convocata per esaminare la nuova situazione che si era venuta a creare.

All'Arcobaleno non resta dunque che la strada del ricorso amministrativo. Un giro di telefonate per sincerarsi della possibilità del ricorso e la riunione è stata sciolta. Stamani i primi incontri tra i candidati e due valenti avvocati amministrativi per mettere a punto il ricorso. Domani mattina il ricorso sarà depositato a Catanzaro dal candidato a sindaco Andrea Menniti.

Si dice che una decisione sarà presa in settimana. Se il ricorso non dovesse essere accettato Mannello correrà da solo. Dunque dopo le tante sfide (Piperissa-Mannello, Guardancelu-Mannello, Menniti-Mannello) ne rimarrà in piedi solo una Mannello contro Mannello. In tal caso le elezioni sono già appannaggio di Cinque stelle a cui basta un solo voto per conquistare tutta la posta... Naturalmente se riuscirà a portare alle urne la metà più uno dei 4083 elettori aventi diritto al voto.

Badolato. Gerardo Mannello, capogruppo di "Cinquestelle", contesta l'effige della lista "Arcobaleno"
RICORSO CONTRO IL SIMBOLO ELETTORALE
«La frasca d'ulivo è un esplicito riferimento alla coalizione nazionale»


ilquotidiano2003_04_27.jpg (22760 byte)BADOLATO - Non si erano ancora chiusi i termini per la presentazione delle liste per le elezioni amministrative del prossimo 25 maggio, che già a Badolato si respirava aria di polemica. Polemica che ieri mattina è infuriata in maniera per nulla velata dopo che il capolista della lista "Cinquestelle", Gerardo Mannello ha presentato un apposito ricorso per contesta re l'utilizzazione, come simbolo della lista "Arcobaleno", capeggiata dal suo rivale, di una frasca d'Ulivo.
Come già abbiamo avuto modo di rendere noto, nell'imminente tornata elettorale per l'elezione del sindaco e del Consiglio comunale di Badolato che avrà luogo il 25 maggio (in conseguenza dello scioglimento dell'assise precedente capeggiata da Gerardo Mannello e venuta meno per il mancato consenso di una cospicua fetta della maggioranza unita a tutta l'opposizione con conseguente nomina di un commissario prefettizio) le liste concorrenti alla gestione, per i prossimi quattro anni sono due. Una è capeggiata dall'ultimo sindaco badolatese, Gerardo Mannello, e si denomina "Cinquestelle per Badolato". L'altra che ha nome "Arcobaleno" è capeggiata da Andrea Menniti, già primo cittadino di Badolato negli anni '80 e ha un simbolo in cui tra un faro e una sorta di mongolfiera presenta una frasca d'Ulivo.

Si tratta sia nel primo che nel secondo caso di liste civiche le quali, come è inevitabile, fanno più o meno riferimento ai partiti politici in essere in questo momento nel nostro Paese e alle forme delle loro alleanze. Senonchè il capolista della lista "Cinquestelle", Gerardo Mannello, dopo la presentazione della lista rivale e del relativo simbolo, ieri non ha perso tempo a contestare l'utilizzazione all'interno della lista "Arcobaleno", di una frasca d'Ulivo che secondo lui richiama troppo esplicitamente la coalizione nazionale dei partiti che si riconoscono sotto tale simbolo e, per questo, surrettiziamente si indirizza agli elettori della sinistra per invocarne il consenso.
Su questa base Mannello, insieme a Leopoldo Repice rappresentante come lui della lista "Cinquestelle", si è indirizzato alla commissione circondariale elettorale di Catanzaro chiedendo a quest'ultima di procedere all'annullamento del simbolo de quo.
Naturalmente i rappresentanti della lista contestata obiettano che l'assunto del Mannello manca di fondamento e di sostanza e che essi, prevedendo reazioni di questo tipo avevano puntualmente rappresentato agli elettori e alla cittadinanza, al momento della prospettazione della loro lista, le ragioni, tutte sostanziali e di contenuto che li avevano indotti all'elaborazione del simbolo dell'Arcobaleno. In particolare, Ernesto Menniti all'assemblea del movimento civico "Arcobaleno" indetta per la presentazione del simbolo, del progetto e del candidato a sindaco, così si era espresso: «Un'altra cosa di cui si sente discutere è del simbolo dell'Ulivo. Se notate è proprio il simbolo dell'Ulivo, non dico proprio quello ufficiale con cerchio e scritta, ma è quello là. Non deve dare fastidio a chi, magari, si riconosce, come elettore, in quel simbolo ma non si sente rappresentato da questa lista. L'Ulivo è qua, ufficialmente, in questa lista, perché qui ci sono i Comunisti italiani, i Ds, c'è lo Sdi, c'è la Margherita, c'è l'Udeur; dunque è a pieno titolo che il simbolo dell'Ulivo sta dentro il simbolo di questa coalizione».
Come è evidente l'Arcobaleno non manca di motivare la sua scelta. Alla quale la lista "Cinquestelle per Badolato" oppone l'argomento secondo il quale l'utilizzazione, più o meno esplicita o allusiva di componenti del simbolo ufficiale dell'Ulivo in quanto simbolo nazionale della coalizione che da esso prende nome, postula la preventiva e formale autorizzazione «dei rappresentanti legali delle forze politiche fondatrici dell'Ulivo nazionale (Ds ­ Margherita e Verdi)».

Fabio Guarna, Il Quotidiano, domenica 27 aprile 2003

La campagna elettorale si infiamma nel giorno della presentazione delle liste
UN RAMOSCELLO D'ULIVO EQUIVOCO?
Ricorso di "Cinque stelle" contro il simbolo de "L'Arcobaleno"

ildomani2003_04_27.jpg (21702 byte)BADOLATO. Un ramoscello d'ulivo equivoco? A Badolato la campagna elettorale si infiamma nel giorno stesso della presentazione delle liste per le amministrative di maggio. L'aggregazione politica "Cinque Stelle", capeggiata dall'uscente primo cittadino Gerardo Mannello, ha, infatti, presentato alla competente commissione circondariale un ricorso per evidenziare un possibile illegittimo utilizzo del simbolo della coalizione nazionale dell'Ulivo all'interno del logo della formazione avversaria dell'Arcobaleno. Sotto accusa, dunque, il contrassegno che Andrea Menniti e i suoi sostenitori hanno prescelto per sintetizzare i valori e le istanze da sottoporre al giudizio degli elettori.

Questo il testo integrale del ricorso, firmato da Gerardo Mannello e Leopoldo Repice: «I sottoscritti, rappresenti della lista civica Cinque Stelle per Badolato, partecipante alla competizione elettorale del 25 maggio 2003, presentano ricorso avverso al simbolo utilizzato dalla lista "L'Arcobaleno" per il seguente motivo: nel simbolo della lista "L'Arcobaleno" è rappresentato il ramoscello dell'ulivo che è il simbolo nazionale della coalizione dell'Ulivo. L'utilizzazione di tale simbolo può essere autorizzata dai rappresentanti legali delle forze politiche fondatrici dell'Ulivo nazionale (Ds, Margherita e Verdi). L'accettazione di tale simbolo potrebbe indurre gli elettori ad una erronea valutazione di rappresentanza della lista che è lista civica e non rappresenta dell'Ulivo. Per questo motivo chiediamo l'annullamento del simbolo».

In attesa delle decisioni della Commissione, che comunque dovrà esprimersi sul ricorso in tempi estremamente brevi per capire le ragioni della lista "L'Arcobaleno" è qui utile riportare un recente intervento di Ernesto Menniti, segretario dei Comunisti italiani di Badolato, all'assemblea del movimento civico "Arcobaleno" in detta per la presentazione del simbolo e del candidato a sindaco. Il documento è stato gentilmente inviato alla nostra testata da Pasquale Andreacchio (www.gilbotulino.it).

«Io vorrei cercare di dare un senso alla presenza mia e dei Comunisti italiani in questa coalizione - ha dichiarato Menniti -. Innanzitutto voglio ricordare che ci sono state due assemblee che hanno preceduto questa di oggi: una a novembre, subito dopo la caduta dell'amministrazione Cinquestelle, in cui abbiamo spiegato le motivazioni che avevano spinto alla caduta di Cinquestelle; la seconda, a gennaio, per spiegare qual era l'intendimento e il progetto che la Mongolfiera con i quattro fuoriusciti della vecchia amministrazione andavano a proporre alla collettività, alle forze sociali e alle forze politiche. Io ritengo che in questa fase ci sia stata la volontà di dare un senso e un taglio politico a quello che si andava a costruire. Sicuramente, in gran parte, questo intendimento è stato rispettato. Può sembrare strano che si possa parlare così, di partiti e di politica, all'interno di una lista civica però bisogna parlarne perché i partiti qui ci sono, in Cinquestelle no. Qui i partiti risponderanno delle azioni e delle scelte che questa coalizione, che ci auguriamo vincente, opererà nell'amministrazione, in Cinquestelle ognuno risponderà soltanto di se stesso. È già qualcosa, non tutto quello che avremmo voluto, ma un piccolo passo in avanti che ci permetterà di ripartire, di ricostruire dalle macerie create negli ultimi anni dall'azzeramento totale del peso della politica nell'amministrazione badolatese. Non è, evidentemente, un'uscita completa però nessuno di noi pretendeva che in qualche mese si sarebbe riusciti ad ottenere questo risultato. Oggi siamo qui per dimostrare che si può governare nella diversità restando uniti, nella diversità senza interessi specifici se non quelli di recuperare Badolato e, se ci riusciamo, a riportare Badolato sulla giusta strada per risanare i danni che sono stati fatti. Quindi non un'azione contro, ma un'azione propositiva. Non facendo risse ma ragionando pacatamente. Noi non siamo contro nessuno, noi siamo per fare, abbiamo progetti e proposte per fare, per Badolato. Il programma che verrà presentato dal nostro candidato a sindaco, Andrea Menniti, avrà un indirizzo di contenitore. Noi conosciamo gran parte dei problemi della cittadinanza, ma forse non li conosciamo tutti e dunque vogliamo la partecipazione di tutti. Si sente dire che ci sono sempre le stesse persone, i soliti vecchi personaggi: Io ritengo che ci vuole coraggio a rimettersi in discussione, a ripresentarsi alla popolazione per chiedere il consenso; ci vuole coraggio a mettere in discussione la propria personalità e la propria immagine pubblica. Un'altra cosa di cui si sente discutere - e con questo ritorno al discorso che facevo precedentemente- è del simbolo dell'Ulivo. Se notate è proprio il simbolo dell'Ulivo, non dico ufficiale ma è quello là. Non deve dare fastidio a chi, magari, si riconosce, come elettore, in quel simbolo ma non si sente rappresentato da questa lista. è qua, ufficialmente, in questa lista, perché qui ci sono i Comunisti italiani, c'è il D.S., c'è lo Sdi, c'è la Margherita, c'è l'Udeur; dunque è a pieno titolo che il simbolo dell'Ulivo sta dentro il simbolo di questa coalizione».

Fra. Pung., Il Domani Domenica 27 aprile 2003

Fonte: Gilbotulino, mercoledì 23 aprile 2003, "L'intervento di Ernesto Menniti"