Gil Botulino

The German Observer
dal 2001

responsabile: Pasquale Andreacchio - e-mail: info@gilbotulino.it - web: www.gilbotulino.it

Giovedì 22     -     Maggio 2003

MANNELLO: "IL DIRITTO DI VOTO È PREVISTO DALLA COSTITUZIONE"

Gerardo Mannello è il candidato a sindaco dell'unica lista in lizza per le amministrative 2003. Come nostra consuetudine abbiamo intervistato l'interessato con il quale abbiamo toccato tutti i temi di questa campagna elettorale.

Vuole, ancora una volta, ripercorrere i fatti che hanno portato allo scioglimento del Consiglio?

Cominciamo da quando abbiamo vinto le elezioni nel 2001 perché è proprio da allora che è caduta l'amministrazione. Non sono stati i debiti che abbiamo ereditato dalla continuità amministrativa, questo è stato solo un palliativo, è lo stesso Leuzzi ad ammetterlo, quando dice che aveva salvato l'amministrazione nel mese di Agosto. Se vi ricordate, nel mese di Agosto, di debiti ancora non se ne parlava.

Le erano stati, però, già stati notificati gli atti di precetto Scuteri (18 aprile) e De Riso (13 giugno). Quali dunque le cause dello sfilacciamento?

Procediamo per gradi. Io mi ero ricandidato con lo spirito e la voglia dei primi quattro anni. Mi sono sùbito reso conto che ero caduto in una rete di compromessi, quando su ogni proposta, anche la più banale, qualche assessore votava contro o, per decidere, aspettava il nulla osta del marito. Cose assurde.

E per quanto riguarda i disastri che si sono verificati nei confronti dei cittadini?

All'assessore che l'altra sera si è cimentato su questo palcoscenico, bisognerebbe rivolgere alcune domande sui disastri che si sono verificati nei confronti dei cittadini. Chiedete a lui perché a Badolato superiore è mancata l'acqua e il perché la guardia medica è stata trasferita dalla sua sede.

È stato sempre e comunque rispettato da tutti gli amministratori. Gli ho fatto la campagna elettorale ma certe insinuazioni del tutto gratuite non sono né consentite né ammesse. Che si guardasse intorno, da questa parte ci sta la gente onesta e perbene.

Leuzzi ha anche detto che avete lasciato il comune indebitato…

Va dicendo che abbiamo lasciato il Comune indebitato. Sapete di chi sono le delibere di riconoscimento dei debiti che ci sono qui? Le ha approvate il Consigli comunale dove lo stesso Leuzzi era consigliere comunale bel 1996. Sono le delibere con le quali sono stati riconosciuti debiti fuori bilancio per espropri indebitamente eseguiti dall'amministrazione Menniti e dalle altre amministrazioni. L'amministrazione Bressi ha avuto il privilegio e la grande fortuna di poter pagare il 60% con un contributo a totale carico dello Stato.

Ma il 40% rimaneva. Chi lo doveva pagare il 40%?

Ma come fa oggi a disconoscere questo o come faceva a disconoscere che ancora quei debiti andavano pagati? Signori, come vi dicevo, sono debiti che derivano, per come la stessa Corte dei conti rileva, da espropri illegittimamente eseguiti. Ma guardate bene che questi espropri non sono stati eseguiti né dall'amministrazione Bressi né da Gerardo Mannello, ma sono stati eseguiti da chi oggi si presenta a candidato a sindaco della lista Arcobaleno.

Lei ha più volte affermato che, per quanto riguarda i debiti fuori bilancio, le accuse che le vengono mosse sono senza fondamento. Dunque ancora bugie da parte dei suoi avversari, nemmeno una piccola verità?

Una cosa è la cosa giusta che forse dicono: bisognava formare un allegato al bilancio per indicare le somme ancora dovute. Ma come ho detto più volte nell'ente comune ci sono gli organi politici e gli organi gestionali e di controllo. Gli organi politici non hanno nessuna responsabilità. Pensate, va il mio compare Pietrino Squillacioti ad amministrare, ma che cosa capisce di bilancio? Quindi non penso che l'uomo politico o qualsiasi politico possa capire di bilancio - e mi scuso con il mio compare se faccio il suo nome ma mi sono permesso perché credo di poterlo fare -. Sono gli organi gestionali e di controllo che devono formare, redigere, visionare, controllare di non correre il rischio di irregolarità. Voglio ricordarvi quali sono gli organi gestionali e di controllo: il responsabile d'area, il ragioniere, il direttore generale, il revisore dei conti, il difensore civico. Difensore civico che addirittura si è sostituito al Coreco per il controllo degli atti e che in quel periodo svolgeva a tempo pieno questa funzione.

È chiaro, eventuali responsabilità sono a carico degli organi gestionali e di controllo. Perché, allora, lei in Consiglio comunale si è addossata la colpa dell'accaduto?

Come dicevo, nessuna responsabilità politica. Se in consiglio comunale mi sono assunto la responsabilità di tutto ciò che è accaduto, con lo stupore di tutti, è stato fatto per quel mio grande senso di altruismo, da sempre dimostrato in ogni occasione. Proprio per evitare sanzioni disciplinari che potevano intervenire nei confronti degli organi che prima vi ho menzionato.

Qualcuno insiste, però, nel dire che lei ha nascosto gli atti e li ha tirati fuori all'ultimo momento. Come stanno veramente le cose?

Non ho mai nascosto niente a nessuno: gli atti, tutti gli atti, anche quelli che non risultano assunti al protocollo, dai quali si poteva tranquillamente rilevare la data di notifica, come data certa, sono stati immediatamente consegnati agli uffici preposti per la predisposizione degli atti successivi per come si è sempre fatto nei consigli.

Veniamo alle transazioni con i creditori. Qual è stato il motivo per cui hanno rinunciato a ben 4 miliardi di vecchie lire in favore del Comune di Badolato?

Sapete tutti, e per chi non lo sa lo porto a conoscenza, avevo io personalmente redatto le transazioni con i creditori la baronessa Paparo e i fratelli Gallelli, ai quali ancora una volta va il mio ringraziamento per la grande disponibilità che hanno dimostrato per venire incontro all'esigenza dal sottoscritto prospettata. Nessun obbligo avevano nei confronti del pubblico. A qualcuno che scrive idiozie sui giornali voglio ricordare che servono più i rapporti personali e il rispetto che si riesce a costruire con una persona che una buona laurea basata su principi contabili. Sono state redatte le transazioni con il credito che era stato riconosciuto facendo risparmiare all'ente circa 4 miliardi. In questa fase delicatissima, il meccanismo di terrore che erano riusciti ad incutere nei confronti di alcuni consiglieri, nessuno, Né dottori commercialisti, né ragionieri, né altri professionisti hanno saputo suggerire la soluzione al problema. L'unico modo che udivo era quello delle dimissioni. Sicuramente, con mia grande soddisfazione di semplice ragioniere e di quanti sono rimasti al mio fianco i Commissari hanno approvato le transazioni per come erano redatte ed hanno pagato .., hanno estinto tutti i debiti. Fate quattro conti sul risparmio e sul vantaggio che ne ha ottenuto il comune, non solo sulle somme che hanno rinunciato i creditori ma anche sulla svalutazione che ha subìto il capitale. Pagare dopo quattro anni e sulla riduzione dei tassi d'interesse.

Ci può raccontare la storia dei famosi libretti per un totale di 4 miliardi, da lei più volte ricordati, anche nelle ultime interviste?

Veniamo ai libretti che avremmo nascosto. Chi si accinge a fare l'amministratore dovrebbe quantomeno quando non capisce cosa legge avere l'onestà di chiedere e di informarsi anche dai funzionari cosa sta leggendo. Nessuno pretendeva che l'assessore o il consigliere - sapete benissimo a chi mi riferisco - dovevano saper leggere la verifica di cassa. Si tratta della verifica di cassa che il ragioniere teneva sul proprio tavolo dove sono riportati i numeri che il tesoriere cessato che era quello di Santa Caterina trasferiva al tesoriere subentrato, la banca di Montepaone. Anche questa è sul mio tavolo. Se qualcuno vuole vedere i numeri di serie degli assegni sono riportati uno per uno. Perché non chiedete a tutti i sindaci che si sono succeduti se mai in Comune sono circolati libretti al portatore o soldi liquidi? Insinuazioni di gente maligna e in ma fede. In Comune circolano soltanto carte e anche se circolavano contanti sicuramente nessuno di quelli che hanno sostenuto l'amministrazione avrebbero osato neanche toccarli.

È vero, come si mormora, che sono ingenti somme che i creditori non hanno voluto incassare?

Le somme che vi ho appena detto sono 3 miliari e 800 milioni che ancora oggi si trovano presso il tesoriere comunale, sono somme relative al piano di risanamento, non ancora incassati dai creditori che più volte sono stati sollecitati da parte del responsabile. Sono somme che comunque il Comune non può in nessun caso utilizzare per altri pagamenti essendo somme a destinazione specifica.

Qualcuno cerca di sfruttare la relazione del procuratore della Corte dei conti in modo distorto. Non è forse vero, invece, che la Corte dei conti non ha trovato nulla da ridire sulla gestione di Cinque stelle?

Dopo lo scioglimento del Consiglio comunale al Comune è arrivata la Corte dei conti ed anche questo rende giustizia all'operato di Cinque stelle: nessuna documentazione relativa alla gestione di Cinque stelle è stata sequestrata. I debiti che abbiamo trovato non sono questi, vi sono debiti dell'Inps per contributi non versati agli operai quando amministravano i Menniti e il contenzioso per la zona industriale che ancora è in atto. Dobbiamo però ricordare una cosa importante e fondamentale: l'amministrazione è continuità, continuità, soprattutto continuità, sia per quanto riguarda le cose buone che quelle cattive. Ciò significa che se l'amministrazione Mannello ha trovato dei debiti doveva adoperarsi per ripianarli o diminuirli nel tempo. Sicuramente non bisogna chiudere la porta del Comune ed andarsene a casa.

Passiamo alla questione della posta in arrivo. A un certo punto lei ha adoperato una valigetta con combinazione in modo da non permetterne l'accesso ad altri. Ci vuole chiarire il motivo per cui lei ha assunto tali provvedimenti?

Non mi può interessare chi in un Comune apre la posta se però chi la apre lo fa solo per collaborare e non per altri scopi. La posta è uno dei settori più importanti dell'ente e se ho assunto alcuni doverosi provvedimenti è perché mi sono accorto di due cose: chi apriva la posta non la sapeva leggere e gli scopi erano ben altri che quelli di collaborare.

Dicono che le sono pervenuti avvisi di garanzia. Non è un po' la storia di qualunque amministratore?

Dicono che sono indagato. Certo, ma non solo una volta, svariate volte, merito della minoranza ed altri che non hanno perso occasione per farci avere condanne ma ancora, per dispetto di qualcuno, sono qua. Non credo che in Italia non ci sia un amministratore che non sia indagato. Il primo giorno che mi sono insediato nel 1997 è arrivato il primo avviso d'indagine a mio carico perché il depuratore scaricava la fogna al mare. Mi sono assunto tutte le responsabilità del caso e l'indagine è stata archiviata.

Come mai alcuni amministratori di Cinque stelle hanno cambiato casacca?

Dovremmo chiederlo ai diretti interessati. Purtroppo sapete che esiste l'ingratitudine e tanta ne ho ricevuta. Proprio per farvi capire di cosa è capace certa gente e perché possiate farvi il concetto vi voglio citare alcuni esempi di gravi ingratitudini.

Incominciamo da Stagno?

Incominciamo da un tale Stagno, l'esempio perfetto dell'ingratitudine. È stato sostenuto per fare il difensore civico, appena arrivato a Badolato da semplice sconosciuto. È stato candidato nella seconda legislatura, lo hanno nominato assessore, lo hanno mandato alla Comunità montana dove non ha rispettato gli indirizzi di Cinque stelle. È stato quello che ha tramato per far cadere l'amministrazione.

Menniti Andrea…

Menniti Andrea. Un altro grave esempio di ingratitudine. Le valutazioni le lascio a voi, basta soffermarsi soltanto un attimino. Sicuramente posso affermare che il suo cambio di casacca non è dipeso da problemi politici.

Menniti Ernesto?

Menniti Ernesto, ripeto che su questo soggetto non bisogna né dire né commentare: brutti ricordi politici da parte di tutti.

Chi sono gli altri ingrati?

Non continuo ma vi posso garantire che in cambio del grande impegno che ho sempre profuso per la soluzione di ogni problema ho ricevuto quasi sempre ingratitudine. Ho fatto sempre il servo di tutti, non mi sono mai tirato indietro e ho cercato di trovare sempre le soluzioni ad ogni problema.

Come diceva madre Teresa di Calcutta?

Una frase di madre Teresa di Calcutta che qualcuno mi diceva l'altro giorno, ve la voglio leggere: "Non fare bene se non sei pronto a ricevere del male". Il sottoscritto continuerà ancora a fare del bene.

A Nicola Criniti, che si è da poco laureato, per gli errori commessi nella presentazione della lista, cosa si sente di dire?

A Nicola Criniti fanno gli auguri per la sua laurea. Spero che tu non utilizzi questo importante traguardo come ha fatto qualcuno dell'amministrazione Cinque stelle. Non ti ritengo tale. Alla gente, però, devi dire la verità, bisogna assumersi le proprie responsabilità anche quando si sbaglia e non addossare la colpa agli altri. Se avete sbagliato per ben tre volte a presentare la documentazione a corredo della lista, sono convinto che sono errori che possono verificarsi, che poteva capitare a chiunque, anche se tra l'opinione pubblica serpeggia l'idea che è stato fatto a proposito, non te la puoi prendere con nessuno ma dovete recitare il "mea culpa".

Perché avete fatto ricorso contro l'Arcobaleno? Non sarebbe stato meglio fare in modo che la lista fosse riammessa?

Era nostro diritto-dovere costituirci, perché noi ci siamo costituiti, non abbiamo fatto ricorso, per tre motivi fondamentali, che sicuramente non saranno sfuggiti.

Ma bisognava farlo addirittura con due avvocati?

Gli avvocati ai quali abbiamo dato incarico erano tre non due.

Quali sono stati i tre motivi fondamentali che vi hanno spinti alla costituzione?

Superato il problema del simbolo che poteva essere integrato entro le 24 ore e per il quale avevamo proposto ricorso, che non prevedeva l'esclusione della lista ma la semplice modifica del simbolo, leggo i tre punti per i quali ci siamo costituiti. Il primo dovevamo garantirci contro il ricorso al Consiglio di stato in caso del raggiungimento del quorum, cosa che è stata già preannunciata, ed arrivare al Consiglio di stato dove costituirsi con una sentenza del Tar è per noi una garanzia. Secondo, non dimenticare che nel 1985, quando la volontà popolare aveva eletto il tuo sindaco comunista, Ernesto Menniti, il candidato a sindaco della tua attuale coalizione che allora militava nella democrazia cristiana fece ricorso al Tar che annullò le elezioni per due semplici banali firme che mancavano su una lista elettorale. Terzo - e forse questo lo sapevi, lo prevedevi - non devi dimenticare che nella tua lista e fra i sostenitori ci sono quei consiglieri che hanno fatto sciogliere il consiglio comunale senza tenere conto dei consensi che avevamo ottenuto. Sapevate benissimo che l'errore commesso comportava l'esclusione della lista, la legge elettorale è molto chiara e senza possibilità di interpretazioni diverse.

In un'intervista a telejonio, nell'immediatezza dello scioglimento del Consiglio, lei ha ammesso che nell'ultimo anno e mezzo non era riuscito a fare un bel niente. Non sarebbe stato meglio dimettersi subito?

Nessuno si può arrogare il diritto di dire che l'amministrazione Cinque stelle non ha fatto niente. Ricordate il rendiconto 1997-2001 che elencava gli interventi? Sono gli interventi che noi abbiamo fatto su tutto Badolato, in campo sociale, in campo culturale, in campo delle opere pubbliche - Gallelli ne citava qualcuna prima, io ho portato qua l'elenco per un totale di circa 45-50 miliardi che sono circolati qui a Badolato. Queste cose non sono noccioline, sono sotto gli occhi di tutti. I dati della parentesi della seconda legislatura, tra mille difficoltà, siamo riusciti a portare a Badolato interventi per 11 miliardi. Per alcuni di questi finanziamenti i lavori sono già stati appaltati, altri sono in corso di definizione.

Quale è stato il contributo che ha dato la minoranza, in Consiglio comunale, per portare avanti opere importanti da realizzare?

Ricordo benissimo il voto contrario di Nicola Criniti quando si è trattato di approvare il progetto del Lungomare, dicendo che era un'opera che a Badolato non serviva e che i badolatesi potevano benissimo andare a passeggiare a Soverato.

C'è stato da parte sua il tentavo di coinvolgere la minoranza nella soluzione dei problemi della collettività?

La nostra apertura nei confronti della minoranza è stata massima e voglio ricordare tutti gli eventi. Dopo la campagna elettorale del 1997 che ci aveva visto contrapposti con l'allora candidato a sindaco dei democratici di sinistra avevo cercato di coinvolgerli mandando lo stesso Laganà a Roma, per trattare affari importantissimi per la nostra comunità. Per contro, quando è tornato da Roma è stato costretto a rassegnare le dimissioni. Già da allora hanno dimostrato che non vogliono contribuire a risolvere i problemi della nostra comunità.

Passiamo ora allo spinoso problema, sollevato in questi giorni, dell'aumento delle tasse e dei tributi, in un periodo in cui, a fare le somme, per Badolato sono transitati 55-60 miliardi, come lei ha appena detto. Quali i motivi di tali aumenti?

Si vuole addebitare al sottoscritto l'emissione delle bollette dell'acqua. Non ci sto perché non è la verità.

Non l'emissione delle bollette, ma l'aumento delle bollette…

Ho gestito quel settore per ventisette anni e ho sempre capito quali erano le esigenze dei cittadini e mandavo le bollette una volta all'anno anche se con qualche lieve ritardo. Le bollette che sono state stampa e mandate adesso portano la data del 9 dicembre, del 20 dicembre, del 20 gennaio e del 3 febbraio. Io sono rimasto in carica fino al 30 ottobre. Voglio ancora ribadirlo: è giusto che le tasse devono essere pagate ma era anche giusto dare un respiro alla gente.

Questo è vero. Ma ci vuole spiegare gli aumenti dell'acqua e della spazzatura?

Le bollette sono arrivate con gli aumenti sia dell'acqua che della spazzatura. Aumenti dettati, però, da disposizioni di legge, che prevede per l'acqua la scomparsa graduale del minimo consumo. Per capirci, il minimo consumo per le case previsto in mc 72 è stato portato a 50 mc e nel tempo si partirà dal minimo consumo di mc zero con conseguente aumento delle tariffe del consumo. Per la spazzatura abbiamo dovuto garantire la copertura prevista dal 70%.

Dunque, se di aumenti per legge si tratta, come mai lei, dopo avere aumentato le tasse negli ultimi anni di governo, critica gli aumenti operati per il 2003 dal Commissario?

Del tutto ingiustificate sono gli aumenti delle aliquote effettuate dal Commissario prefettizio. E mi domando: come mai gli avversari politici non informano di questo i propri elettori? Queste sono le delibere. L'imposta comunale sugli immobili per la quale avevamo dovuto sudare sette camicie per trovare una strategia per portarla al 4 per mille, è stata aumentata al 6 per mille. Addizionale Irpef… Acquedotto comunale…

Il Commissario non ha motivato l'aumento con la necessità di pagare i mutui?

Aumentato le tasse per coprire il mutuo, per il pagamento degli espropri… La capacità di indebitamento che bisognava dimostrare per ottenere il finanziamento risale al mese di ottobre. Le tasse sono state aumentate nel corso di quest'anno, l'8 marzo 2003. Quando il Comune ha dovuto contrarre il mutuo con la cassa depositi e prestiti per pagare il rimanente dei debiti fuori bilancio ha dovuto presentare argomentazione a favore della quale c'era l'attestato del Ragioniere e c'era la capacità finanziaria per poter contrarre il mutuo.

Quindi se non c'era la capacità finanziaria, giustamente, non si poteva fare il mutuo e si doveva aspettare l'aumento delle tasse.

I cittadini che hanno subito l'alluvione, lamentano una bolletta salatissima, per l'acqua che hanno utilizzato per pulire il fango che ha invaso le loro case nel 2000. Cosa intende fare per eliminare questa ingiustizia?

Ho preannunciato la modifica del sistema di pagamento per quanto riguarda i consumi dell'acqua. per quanto riguarda i cittadini che sono stati interessati dall'alluvione, e nell'occasione hanno adoperato per la pulizia del fango acqua potabile, rimane fermo che tali consumi dovranno essere necessariamente aboliti.

A proposito dell'alluvione. Le pratiche alluvionali sono sempre al punto di partenza in cui lei le ha lasciate?

Sono riuscito anche a mettermi in contatto con il tecnico esterno che ha nominato il Commissario per sollecitare le pratiche per danni alluvionali.

Veniamo all'addizionale Irpef. Introdotta nel 1998 è stata, gradualmente, portata al massimo e confermata dalla sua giunta, ogni anno, fino al 2002, negli stessi anni in cui per Badolato transitavano 55-60 miliardi. Non le pare sia giunta l'ora di eliminare questo iniquo balzello?

L'addizionale Irpef che era stata programmata per tre anni, che doveva scadere il 31.12.2002, è stata prorogata dal Commissario ancora di un anno. Dal prossimo anno sarà abolita.

E per l'aliquota Ici?

Sarà ripristinata l'aliquota Ici sulla prima casa al 4 per mille con possibilità di riduzione dell'aliquota sulla seconda casa.

A parte queste polemiche quali sono i suoi obiettivi programmatici?

Tutte queste polemiche ci deviano da quelli che sono i nostri obiettivi programmatici che bisogna sicuramente approfondire ma che veramente vanno chiariti anche questi aspetti polemici. Quando tutto sarà finito, quando ognuno di noi terminerà il proprio mandato, al paese rimarranno solo le opere: le nostre sono già sotto gli occhi di tutti.

Ci vuole chiarire in cosa consiste la Commissione di Garanzia, che ha intenzione di costituire?

E' nostra intenzione, come già annunciato sulla stampa, costituire un Comitato di garanzia con tutte quelle forze politiche che in questi ultimi giorni hanno condiviso il nostro programma a cominciare dai socialisti, alleanza nazionale, rifondazione comunista, che hanno capito l'importanza di evitare un altro anno di commissariamento ed hanno invitato i propri elettori ad andare a votare.

Ed è per questo motivo che io vi chiedo di accordarci ancora la fiducia andando ad esercitare il vostro diritto di voto che è previsto dalla Costituzione.

 

N.B. Abbiamo scoperto che la precedente intervista non è stata mai concessa. Si tratta invece dell'intervento del candidato a sindaco della lista "Cinque stelle" nel comizio di martedì 20 maggio a Piazza Tropeano. Le domande sono state aggiunte, posticciamente, dal nostro corrispondente, Fifìu Labrioscia.

Dopo la sentenza Tar, non accenna a placarsi il dibattito fra Criniti (Ds) e il sindaco uscente
«Il cabaret politico di Mannello»
Non convince la presentazione del ricorso. Critiche a Matozzo (Sdi)


ilquotidiano2003_05_22.jpg (14088 byte)BADOLATO - Replica di Nicola Criniti, segretario dei Democratici di sinistra badolatesi al candidato a sindaco Gerardo Mannello. L'esponente politico diessino in una lunga nota affidata ai giornalisti ribatte alle dichiarazioni di Mannello, il quale nel suo intervento sulle colonne de "Il Quotidiano" aveva avanzato, nei giorni scorsi, l'ipotesi che il vizio di forma per cui la lista Arcobaleno sarebbe stata esclusa dalle elezioni sarebbe stato precostituito, dagli aspiranti candidati essendo essi consapevoli della sconfitta cui in caso di elezioni sarebbero andati inconto. Avrebbero così evitato il confronto e creato le condizioni affinché "Cinquestelle per Badolato" fosse impossibilitato a raggiungere il quorum per la vittoria.
Per Criniti la posizione di Mannello ha il sapore di "Zelig", un vero e proprio cabaret politico che fa sorridere e che non va preso sul serio. Malgrado tutto, il segretario dei democratici di sinistra badolatesi dichiara di sentirsi comunque in dovere di replicare stante il fatto che in ogni caso Mannello ha deciso di candidarsi alla guida di Badolato e quindi ha manifestato la volontà di voler amministrare il paese del basso-jonio.
In questo senso l'esponente politico rivolgendosi a Mannello narra quanto l'Arcobaleno abbia fatto per partecipare alle elezioni dopo la ricusazione della lista. «Secondo Mannello noi, dopo aver fatto un'integrazione immediata presso la prefettura ­ scrive e si chiede ancora Nicola Criniti - , aver consultato tre studi legali, aver presentato un ricorso immediato alla commissione circondariale elettorale, averne presentato un altro presso il tribunale amministrativo regionale, esserci avvalsi della professionalità di un avvocato come Anselmo Torchia, aver atteso due settimane e non aver escluso quindi un controricorso al Consiglio di Stato, avremmo sbagliato di proposito la presentazione delle domande di accettazione dei candidati! E le avremmo sbagliate tutte e 16 (cosa in verità dovuta alla fotocopiatura dell'originale errato), tanto per nascondere meglio l'errore, immagino!».
Piuttosto prosegue il segretario dei Democratici di sinistra, «mi sarei aspettato una risposta di Mannello sul perché ci ha opposto due avvocati presso il Tar per escluderci dalla competizione».
E ancora Criniti chiede spiegazioni al candidato di Cinquestelle sul ricorso da lui presentato contro il simbolo dell'Arcobaleno prima della ricusazione della lista stessa e conclude: «Noi abbiamo fatto di tutto per tornare in gioco. Lui ci ha messo i legali contro per impedircelo. Ora va a dire che abbiamo sbagliato apposta sapendo di perdere, ma ha fatto di tutto per non farci partecipare» . Al termine della suo intervento Nicola Criniti lancia un invito dalle colonne di questo giornale affinché Mannello accetti un confronto pubblico su tutti i temi che interessano la comunità badolatese.
Intanto a proposito dell'altro intervento di Francesco Matozzo dello Sdi provinciale che nei giorni scorsi aveva, attraverso un comunicato, lasciato intendere quanto fosse necessario per i badolatesi in questa tornata elettorale l'esercizio del diritto al voto, il segretario Ds con un lapidario commento, sottolinea che «mai a memoria d'uomo, avevamo avuto notizie dello Socialisti democratici a Badolato, dove l'Ulivo di cui il suo partito (di Matozzo n.d.r.) dovrebbe far parte, è tutto schierato dalla parte opposta a Gerardo Mannello. Ai cittadini badolatesi - conclude ironicamente il segretario della Quercia Criniti - lanciamo un messaggio rassicurante: non si preoccupino, il signor Matozzo non è neppure residente da noi. Egli, quindi, sarà il primo a non recarsi alle urne, a Badolato, il giorno delle elezioni».

Fabio Guarna, Il Quotidiano, giovedì 22 maggio 2003

SPECIALELEZIONE, LA PROPAGANDA DELL'ARCOBALENO

nello speciale elezione http://www.gilbotulino.it/elezioni/2003index.html trovate, tra le novità degli ultimi giorni, tutta la campagna pubblicitaria (volantini, manifestini, etc.) della coalizione civica Arcobaleno, che ne sforna e ne distribuisce una al giorno.

L'appello agli ellettori all'indirizzo http://www.gilbotulino.it/elezioni/arcobaleno_aglielettori.pdf

sull'addizionale irpef http://www.gilbotulino.it/elezioni/faredipiu_irpef.PDF

Sulla tassa rifiuti solidi urbani http://www.gilbotulino.it/elezioni/aumentorsu.pdf

La parodia del cartellone elettorale di Cinque stelle "dobbiamo fare di più" http://www.gilbotulino.it/elezioni/faredipiu.jpg

Sulle tariffe dell'acqua http://www.gilbotulino.it/elezioni/aumentoacqua.pdf

Sulla relazione del Procuratore della Corte dei conti http://www.gilbotulino.it/elezioni/faredipiu_corte.PDF

"Arcobaleno" boccita anche dal Tar
ALLE AMMINISTRATIVE IN CORSA UNA SOLA LISTA

BADOLATO – Com'è noto la lista «Arcobaleno», collegata alla candidatura alla carica di sindaco di Andrea Menniti, è stata ricusata dalla Commissione elettorale circondariale e di Catanzaro, il 26 aprile scorso. La decisione è stata adottata per carenza nella dichiarazione di accettazione delle candidature alla carica di consigliere comunale. La mancanza riguarda la «prescritta dichiarazione di non trovarsi nelle condizioni previste dal comma 1, dall'art. 58 del decreto legislativo 267/2000». Successivamente anche il Tar non ha accolto la richiesta di «sospensiva», per questi motivi a Badolato il 25 maggio sarà presente una sola lista. La decisione ha gettato nello sgomento i rappresentanti della lista «Arcobaleno» che speravano di trovare maggiore fortuna negli ambienti della giustizia amministrativa catanzarese. Il movimento civico «Cinque stelle», che vede candidato a sindaco Gerardo Mannello, alla guida di una formazione rinnovata, nella presentazione della propria lista ha spiegato i motivi della decisione di ricandidarsi alla carica di primo cittadino. Nella esposizione del programma si legge: «Bisogna sicuramente ricominciare da quello che si è lasciato in sospeso. Il programma amministrativo ha come obiettivo in primo luogo rivedere e migliorare l'importante settore dei servizi». Necessaria una revisione di tutte le tariffe, dal canone acqua, alla tassa sui rifiuti solidi urbani, escludendo dall'imposta gli esercizi commerciali e le abitazioni del centro storico. Un intervento è previsto, anche, per quanto concerne l'Ici per la prima casa e ridurre l'aliquota Ici per le seconde case e per i terreni edificatori. Tra gli altri provvedimenti è in programma l'abolizione dell'addizionale Irpef. Una commissione dovrà lavorare per un piano viario efficiente. Attenzione anche al verde pubblico. Per quanto riguarda il settore dei lavori pubblici ci sarà la prosecuzione e la ripresa di quei lavori lasciati in corso d'opera. Tra i più importanti: l'ampliamento del cimitero, il recupero alloggi a Badolato superiore. Il Piano regolatore generale è uno dei punti cardine: sarà preso in esame per apportare tutte quelle migliorie necessarie. In programma, tra le altre cose, la realizzazione della rete fognaria nelle zone attualmente prive (viale Leuzzi Anna, Trisolari, Barrana). In debita considerazione anche il problema anziani, la cultura, lo sport, il tempo libero. Un occhio particolare poi è rivolto al turismo. Saranno create – è indicato nel programma – le condizioni perché si sviluppi sempre di più il turismo che interesserà la zona a mare, il centro capoluogo, la zona collinare e montana. Incentivare le piccole e medie imprese alberghiere affinché possano praticare politiche competitive con altre aree già sviluppate. Oltre al turismo, che deve essere la principale risorsa per l'economia del paese, saranno utilizzate leggi regionali, nazionali ed europee per creare occupazione, favorire l'imprenditoria giovanile, evitare l'emigrazione, anche intellettuale. Infine, conclude la bozza di programma di «Cinque stelle», è necessario proseguire il progetto «Badolato paese albergo», che a piccoli passi sta andando avanti, per creare opportunità occupazionale, e far rivivere il Borgo antico.

Italo Ranieri, La Gazzetta del Sud, domenica 18 maggio 2003)