Gil Botulino

The German Observer
dal 2001

responsabile: Pasquale Andreacchio - e-mail: info@gilbotulino.it - web: www.gilbotulino.it

Mercoledì 28     -     Maggio 2003

ANALISI MATEMATICA DEL VOTO AMMINISTRATIVO

nella settimana scorsa non abbiamo fatto nessun commento, giusto per lasciarvi un po' in pace a riflettere sul vostro diritto dovere di voto e ci siamo presi un po' più tempo del solito per ascoltare. Altri si sono dati da fare perché il loro messaggio politico raggiungesse il cuore dell'elettorato. Ne abbiamo sentite di cotte e di crude, tali e tante, da non poter fare nemmeno un riassunto per sommi capi, tanto che ci siamo ritirati in buon ordine lasciando a ciascuno il suo.

Da parte nostra abbiamo preferito parlare di numeri. Vi abbiamo dato - in assoluto la prima volta nella storia elettorale badolatese - le distribuzioni statistiche degli aventi diritto al voto: così avete potuto sapere che età hanno gli elettori, quanti sono all'estero e in che Stato si trovano, quante femmine e maschi, quanti per sezione eccetera. Vi abbiamo dato l'affluenza alle urne: ogni tre ore avete potuto assistere in diretta al non raggiungimento del quorum. Peccato che la cosa non sia stata emozionante, visti i dati della prima rilevazione e, ancor più, le facce scure di Cinquestelle-vittora-morale. Infine, vi abbiamo dato il risultato del voto nella maniera più analitica possibile. Probabilmente avreste voluto anche l'elenco delle persone che sono andate a votare per cinquestelle ma, visto che la votazione è stata pubblica, a scheda aperta, senza alcun segreto, potevate fare come tutte quelle persone che sono state davanti al seggio per 22 ore: oggi possono commentare il voto ed in non voto di ogni singolo cittadino di Badolato.

Abbiamo preferito parlare di numeri, appunto, perché di numeri è fatto il nostro mestiere e con i numeri ci siamo da sempre guadagnati da vivere e continuiamo a farlo. Una scelta di semplicità: professore di matematica parla di numeri; fogna parla di pezzi di merda; bottegaio parla di scarpe, camice e mali pagaturi.

Anche oggi, e qui terminiamo, altri numeri. Capisco che il voto può essere commentato anche sotto altri profili e che a tutto si può trovare - quando la matematica non lascia scampo - una motivazione politica, sociale, morale o di altro tipo. Anche a me piace l'esercizio di tutte le facoltà dialettiche ma, alla fine, una sconfitta è una sconfitta e una vittoria è una vittoria. Oggi a Badolato, per esempio, tutti hanno vinto, chi sotto un profilo chi sotto un altro. Nella realtà nessuno va ad amministrare, dunque nessuno ha vinto: una lista perché ha perso l'elezione, l'altra perché non ha partecipato.

Nelle precedenti elezioni si sono recati alle urne 2403 votanti, nel 1997 se ne sono recati 2411. L'affermazione che non ci sono votanti sufficienti per il quorum è dunque falsa. Rispetto alle amministrative precedenti l'affluenza alle urne è diminuita del 48,1% ( addirittura del 68% nel borgo).

Nelle amministrative del 2001, "Cinque stelle" ha avuto 1506 voti. Rispetto alle amministrative precedenti il consenso a "Cinque stelle" è diminuito del 24,2% (addirittura del 41% nel borgo) e senza avversari.

I candidati di Cinquestelle perdono rispetto alle precedenti amministrative: Anna Laganà perde il 31%, Gesualda Audino perde il 54%, Fortunato Epifani perde il 62%, Mario Gallelli perde rispetto a Rondinelli il 76%, Giuseppe Cundò perde rispetto a Rondinelli il 48%, Gallelli e Cundò insieme (gruppo di opinione libero, sedicenti dissidenti ds) perdono rispetto a Rondinelli (appoggiato allora dallo stesso movimento) il 23%.

A dimostrazione che a porta vuota e senza difensori si segna di più, abbiamo il campione di preferenze Francesco Gallelli ben 210 (con un aumento del 25% rispetto alla volta scorsa). E i voti sarebbero stati di più se non avesse avuto in lista l'omonimo Mario Gallelli: almeno una decina di voti, di sicura attribuzione, sono andati in testa perché c'era solo il cognome. Altra curiosità - dieci a togliere e dieci a mettere - Francesco Gallelli con 220 avrebbe superato di ben 20 i voti di lista: come a dire "la lista sono io".

ELEZIONI AMMINISTRATIVE, THE DAY AFTER CONTINUA

Ieri vi abbiamo riportato i commenti dei quotidiani sulla tornata elettorale badolatese. Oggi passiamo alla televisione. Mi dicono che Telejonio non ha trasmesso niente. Invece - udite, udite! - abbiamo avuto l'attenzione di TGR Calabria: "BADOLATO, IL PAESE DEL NON VOTO". Una sorpresa è stata la trasmissione di Tele Soverato 1. A casa mia si prende al canale 64 ed il segnale è molto chiaro: un miracolo! Delle due Interviste avete la trascrizione sotto.

Dell'intervista del TGR Calabria abbiamo anche il Becchestagge perché, appena avvistate le truppe cammellate di Rai3, abbiamo inviato il nostro operatorevideo Fifì Lumacò. per ragioni di spazio e di incapacità tecnica nello streaming video vi dovete accontentare del resoconto scritto del nostro inviato.

Sul Quotidiano di oggi, inoltre, ancora un'intervista a Gerardo Mannello con due foto. Una foto è la solita, quella con la faccia da funerale, che però non si addice alle dichiarazioni festose. L'altra, che ritrae il Mannello davanti al seggio con tre paesani, ha la didascalia "Alcuni badolatesi salutano per strada l'ex sindaco Gerardo Mannello", quasi a sottolineare che c'è ancora qualcuno a Badolato che lo saluta. Sarò malizioso? Forse, ma anche l'articolo mi sembra un po', come dire, non in tono con il clima di festa grande da "vittoria morale".

AI MICROFONI DEL TGR CALABRIA HANNO PARLATO SOLTANTO LE PIETRE

dal nostro inviato a Piazza Castello

ORE13,00. Nello spopolato e sonnecchiante Borgo, vista l'ora, disturba perfino il mormorìo delle pietre del compare Ciccio, "che parlano per Cinquestelle". Nella suggestiva cornice della spianata di piazza Castello, dove un paio di vecchietti sono già inciampati rovinosamente, si sta per consumare uno dei più avvincenti episodi mediatici e di cronaca semiseria della politica locale.

Già da un’oretta la RAI calabrese ha piazzato tende e tendine in mezzo alle pietre parlanti. Si cimenta in una serie di prove di collegamento con tanto di parabolone. Tutto è pronto per lo scoop: Badolato, il paese del non voto, l'unico comune calabrese dove, votando con una sola lista, non si è riusciti a raggiungere il quorum di partecipazione.

Ho ricevuto telefonate da Reggio e dalla Sicilia sul mancato quorum, l’articolo in prima sulla Gazzetta (che non sarà il Corriere della Sera, ma è comunque piuttosto letta da ’ste parti) ha sortito i suoi effetti.

Dal successivo attacco della giornalista che cura il servizio capisco l’andazzo: "Badolato, dove non si è raggiunto il quorum, il paese del non voto. Il Paese che non vota… ma perché? Perché non ci sono gli elettori! Il paese si è spopolato".

Mmmmmmmmmmm… siamo a posto. Quando arriva il mancato sindaco, praticamente incollato alla troupe col furgoncino, in molti mangiamo la foglia: stai a vedere che il quorum non si è raggiunto perché nelle nostre liste elettorali ci stanno 1300 emigrati?

Cerchiamo di far presente alla giornalista che nel paese che non vota e che non c’è, ci sarebbe pure una lista che non vota e che non c’è e che ha chiesto alla gente di non recarsi alle urne. Cerchiamo di far capire che il paese si è spopolato, ma esistono comunque altri 2700 votanti che vi abitano. Che nel 1997 e nel 2001 votarono più di 2400 persone. Che anche chi non ha votato paga il canone RAI ed ha diritto ad una informazione corretta ed equilibrata, che non è tale se si intervista il solo candidato a sindaco della lista ignorata dai rimanenti 1500 cittadini elettori regolarmente residenti a Badolato.

Da st’orecchio la giornalista però non ci sente. Ha un foglio coi dati delle liste elettorali. Sembra ce li voglia spiegare: "Vede? – ci delucida – 1300 sono emigrati!". "Sì, certo – rispondiamo - ma 2700 stavano qui". Non sembra convinta. Il Borgo forse la stranisce con la sua aria triste e desolata… ma in tutto siamo 3650 e 2700 votano… mah… giornalismo di città!

Gerardo spia la scena un po’ in disparte. Rilegge la frase della lapide all'emigrato badolatese a trarne ispirazione. Non si aspettava la presenza della coalizione Arcobaleno, qui, oggi. A me sembra meno tranquillo di prima. Forse sbaglio.

Il contraccolpo esterno è stato bruttino. L’affluenza è stata davvero scarsuccia. A quelli che mi chiamano da fuori spiego che stavamo dall’altra parte. Che eravamo i rivoltosi dell’astensionismo. Che se loro "han vinto" prendendo 1150 schede valide noi allora avremmo tutti i voti di chi non li ha voluti premiare.

Parte il collegamento: il copione non subisce modifiche (paese di emigrati, spopolato, curdi e bla bla…). Ninuzzu, frattanto arrivato, si mostra un poco incazzato: ma è democrazia questa? Chi è 'sta giornalista? Questa è dittatura! Dove sta la par condicio? La giornalista lo guarda e sembra tesa. Lo siamo tutti. Coi supporter 5 stelle ci si guarda in cagnesco.

Parte il TG regionale. Il servizio è costantemente interrotto dai commenti di studio e dura una miseria, forse una trentina di secondi, forse poco più. In pratica viene tagliato subito nello stupore generale. Il paese appare come un caso limite dove la gente non vota perché non c’è. Vabbè…

Ninuzzu ottiene la promessa di maggior considerazione e par condicio. La giornalista vorrebbe uno spazio in contraddittorio tra Ninuzzu e Gerardo. Gerardo è stizzito. Prende e si allontana. Cerco di bloccarlo e lo invito al contraddittorio. Non colgo la risposta, la intuisco e basta. Lo perdiamo.

Ninuzzu parla, finalmente. Lo intervistano, andrà in onda nel Tg della sera. Fine delle trasmissioni. La giornalista sparisce. Gerardo era già in fuga tra l’amarezza dei suoi supporters ("eeeeh… poi a nnu certu puntu unu si ribbutta e si nda vàcia!"). Il furgoncino della RAI leva le tende.

La piazza torna vuota. Badolato, il paese del non voto, torna, come deve piacere a molti, alla sua spopolata e silenziosa normalità . Qui parlano solo le pietre.

Avete la trascrizione dell'intervista di Emanuela Gemelli a Gerardo Mannello, con l'intervista appendice ad Andrea Menniiti, andata in onda solo nell'edizione pomeridiana di ieri. Il nostro inviato vi ha già raccontato tutto. Un servizio un po' scarso che non aggiunge nulla all'informazione in nostro possesso, ma che vale lo stesso i soldi spesi dai contribuenti perché è la testimonianza - anche a giudicare dalla sola trascrizione - della confusione mentale in cui "la vittoria morale di Cinquestelle" ha gettato il suo candidato a sindaco. O forse è ancora stordito dai bagordi dei festeggiamenti?

BADOLATO, ANCORA PAESE DEL NON VOTO

Perché Badolato è il paese del non voto, ce lo spiega Emanuela Gemelli.

E. Gemelli (piazza Castello. A fianco ha G. Mannello): La gente di Badolato non è andata a votare. Non è andata a votare perché non c'è. I numeri parlano chiaro, fotografano la situazione. Gli iscritti alle liste elettorali erano 4000. Di questi, 1300 sono residenti all'estero. I votanti sono stati 1247 e 1150 (1142: se sei precisa sui votanti sii precisa anche sui voti) hanno votato per l'unica lista ammessa alla tornata.

G. Mannello: Come diceva bene lei, qua ci stanno 1500 (Emanuela aggrotta le ciglia, ma il sorriso non fa una piega: veramente ho detto 1300, pensa) elettori all'estero, altrimenti non ci sarebbe stato il problema del quorum. Il paese è svuotato per l'emigrazione che lo ha colpito in questi anni e quindi abbiamo fatto parecchi servizi su questo centro proprio per far portare l'attenzione... l'emigrazione che c'è stata qua, proprio l'emorragia. (Forse è meglio chiudere qua, mi sembra in stato confusionale, pensa Emanuela, mentre tende la mano per ringraziare dell'inutile intervista)

E. Gemelli (rivolgendosi ad A. Menniti): La sua lista invece è stata ricusata. Ma perché la gente non è andata a votare, secondo lei?

A. Menniti: Il dato è politico. La cittadinanza non va a votare una sola lista perché dà il senso della dittatura. Una lista significa dittatura. A questo punto la popolazione ha bocciato quella lista perché, infatti, in loco ci sono 2700 votanti. 1400 sono all'estero ma 2700 sono in loco. Io sono disponibile, se l'altra parte vuole essere d'accordo, di fare una lettera al Ministero e di andare a votare nella sessione autunnale facendo una richiesta congiuntamente.

Emanuela Gemelli, Rai3 TGR Calabria, martedì 27 maggio 2003

la trascrizione del servizio di Tele Soverato 1 con l'intervista di Anselmo Greco a Mannello e Menniti, girato la sera del 26, mentre impazzavano i festeggiamenti di Cinquestelle in piazza Tropeano per la "vittoria morale". Una piazza piena all'inverosimile a vederla dalla Nazionale, tanto che mi sembrava che molti non elettori si erano pentiti ed erano accorsi al sostegno postumo. La telecamera ha svelato il trucco. Sul muretto c'erano due file fitte di supporter, dentro la piazza, davanti al Guerin tonante, il vuoto.

A BADOLATO NON È STATO RAGGIUNTO IL QUORUM

A Badolato continuerà la gestione commissariale già presente da circa un anno. Le votazioni infatti sono da considerarsi nulle non essendo stato raggiunto il quorum necessario, cioè il 50% dei votanti previsto dalla legge. Una sola lista in gara, Cinque stelle, guidata da Gerardo Mannello, l'altra lista era stata, invece, esclusa dalla competizione elettorale per un vizio formale.

Abbiamo registrato alcuni commenti a Badolato dove si è registrata una fumata nera per quanto riguarda il rinnovo del consiglio comunale perché, come avete sentito nei titoli, non è stato raggiunto il quorum.

Anselmo Greco: A Badolato l'astensionismo ha praticamente vinto l'elezione. Cioè non ha fatto sì che l'unica lista in lizza potesse ottenere quel quorum necessario per poter andare al Comune e avere come sindaco Gerardo Mannello, che già ha avuto due esperienze di sindacatura. Una e mezza, diciamo, perché la seconda è stata interrotta. Però c'è stato un responso elettorale che merita una nota.

G. Mannello: Sì. Io sono soltanto rammaricato per non aver raggiunto il quorum elettorale. Ma è stata una grossissima affermazione che ci ha dato tantissima soddisfazione perché la gente è andata a votare, abbiamo avuto un consenso che non ci aspettavamo (E allora come poteva pensare di vincere?). La gente ha risposto, ha risposto in modo democratico e non con metodi come hanno usato quelli dell'altra sponda per non far andare a votare la gente. Sono felicissimo e mi preparo per la prossima campagna elettorale del prossimo anno.

A. Greco: Un anno di gestione commissariale per Badolato cosa potrebbe significare?

G. Mannello: Eh, sicuramente saranno sacrifici per la gente. Sono sacrifici per la gente che devono affrontare anche disagi. Disagi che purtroppo una gestione commissariale comporta. Non per la figura del Commissario però proprio per la gestione commissariale che non ci può essere quel contatto diretto con la gente. Quindi era più opportuno mandare ad amministrare un sindaco qualunque (in generale è vero, ma il sindaco qualunque, in questo caso sarebbe stato lui, ed è a lui che la gente ha preferito la gestione commissariale) e non una gestione commissariale.

A. Greco: Si è appena conosciuto il responso delle urne delle elezioni amministrative di Badolato. L'astensionismo è stato il cosiddetto non voto che ha vinto. Ecco una considerazione anche da parte del candidato a sindaco della lista che non è stata ammessa, cioè la lista "Arcobaleno". Un'analisi del voto molto succinta e veloce..

A. Menniti: Noi, il nostro obbiettivo era quello di non far raggiungere il quorum e questo è stato raggiunto. Loro pensano di aver vinto, credo, stanno facendo un comizio in questo momento. Noi, il nostro obbiettivo era quello di non far raggiungere... perché eravamo esclusi dalla competizione in quanto loro avevano messo due avvocati contro, nella repubblica italiana l'unico caso alla ribalta a Badolato da parte loro. Noi, democraticamente, siamo andati, l'abbiamo detto apertamente, in quanto noi, essendo esclusi dalla competizione, che cosa potevamo fare? A far sì che, stimolare i cittadini a non scendere in competizione. È come il pericolo numero uno quando, nella storia del terrorismo i partiti dell'arco costituzionale si sono riuniti per far fronte al pericolo. Anche qui a Badolato, a nostro giudizio, Gerardo Mannello e la sua compagine per noi era un pericolo enorme. A questo punto, una lista civica suffragata dai veri partiti politici e non da un branco, un branco sciolto, un branco a briglie sciolte, ha tentato di cercare di arrivare alla sede comunale, cosa che la popolazione ha detto No. Questo è il vero dato elettorale. Anche se dicono che hanno preso 1100 voti. Non essendo in campo è chiaro che uno ha campo libero. Andare a fermare un voto e dire eheh… molta gente, per una serie di circostanze cosa fa? Va a votare o per il compare, o per l'amico o per qualche coercizione, diciamo, a questo punto è naturale, dice "a questo punto…". Il vero dato è che la popolazione di Badolato è così in grado, ha una cultura enorme che ha fatto fronte ed ha respinto questa logica dittatoriale. Innanzitutto io devo ringraziare i cittadini di Badolato, l'elettorato di Badolato, che è stato così all'avanguardia di far fronte a questo pericolo, a non andare a votare e questo è un dato di fatto. Io ringrazio innanzitutto l'elettorato badolatese, veramente, che è stato a livello culturale, a livello democratico di respingere le forme dittatoriali.

Anselmo Greco, Tele Soverato 1, martedì 27 maggio 2003

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Intervista al capolista di "Cinquestelle", Gerardo Mannello
«LA MIA, UNA VITTORIA MORALE»
L'ex sindaco riconferma l'idea di ricandidarsi

La vittoria che all'ex sindaco Gerardo Mannello, in questa tornata elettorale, poteva venire, per così dire, su un piatto d'argento, è invece mancata affatto. La lista "Cinque stelle per Badolato", capeggiata dal Mannello e unica concorrente alla conquista del consesso comunale per difetto di avversari, (questi ultimi decaduti dalla competizione sul nascere, per errori commessi nella elaborazione dei documenti di presentazione della lista stessa), la lista cinquestelle dunque, non è stata eletta per mancanza di quorum degli elettori. Infatti solo il 30,5% degli aventi diritto si è presentato alle urne per esprimere il proprio voto.

Mannello però ha ben incassato il colpo della mancata elezione con conseguente permanenza nel Comune della sua città ancora, quantomeno per un anno, del commissario prefettizio e si è affrettato in un pubblico comizio a ringraziare appena saputo l'esito della sua performance politica, gli elettori che comunque si erano portati ai seggi per esprimere il loro consenso.

Mannello è infatti convinto che qualora l'elezione avesse avuto due liste in concorso, ossia se la lista "Arcobaleno" di Andrea Menniti fosse stata ammessa a concorrere, la vittoria sarebbe stata della lista "Cinque stelle per Badolato" da lui capeggiata. Ritiene infatti Mannello che il 30,5% dei votanti abbia espresso un chiaro consenso alla sua lista.

Gli elettori comunque, avuto occhio alla situazione fortemente connotata dal fenomeno dell'emigrazione dell'elettorato badolatese, nel migliore dei casi e ove avessero votato tutti i presenti sul territorio, non sarebbero stati più del 50 e passa per cento. Ossia, nella migliore delle ipotesi, ai suoi avversari sarebbe andato il 20% e passa dei consensi. Quanto sarebbe bastato per assicurare a "Cinquestelle" una chiara vittoria.

Su questa base, Mannello si sente di affermare che egli sul piano morale ha chiaramente vinto le elezioni e questo, a suo giudizio, prefigura la sua vittoria alla prossima tornata elettorale.

«Ho ferma intenzione di candidarmi ancora una volta al posto di sindaco di Badolato quando sarà il momento. È del tutto evidente - prosegue l'ex sindaco badolatese - che a fronte della dura battaglia in pro dell'astensione dei miei avversari, coloro i quali si sono portati alle urne lo hanno fatto, senza ombra di dubbio, per contrastare questi ultimi manifestando contemporaneamente una ferma e salda adesione alla mia candidatura e alla lista di cui essa era al vertice».

Conclude il mancato sindaco: «A questo punto posso dirmi, non sembri paradossale, che sono contento di come sono andate le cose. Sapevamo che difficilmente il quorum sarebbe stato raggiunto e questo, non per la forza di persuasione dei mie avversari, bensì per l'oggettiva situazione dell'elettorato badolatese residente stabilmente nella sede. Non nutro alcuna riserva verso chi ha deciso di astenersi dall'esprimere il suo voto determinando la caduta del quorum perché ognuno ha il diritto di manifestare nei modi leciti (e l'astensione è un diritto dell'elettore non meno di quella di voto) le proprie scelte e i propri indirizzi politici. Sono del pari lieto di constatare che le forze politiche locali a cui la mia lista faceva riferimento hanno confermato per il futuro il sostengo di cui mi hanno onorato. Sono, per il futuro, sulla base dell'esperienza vissuta in questa tornata elettorale, sicuro di una nuova, bella vittoria che l'intelligenza dei badolatesi non mancherà di consentire alla mia persona e alla lista che andremo a formare»

Fabio Guarna, Il Quotidiano, mercoledì 27 maggio 2003

Tutti i consiglieri eletti negli otto paesi interessati dalle amministrative di domenica e lunedì
LE LISTE VINCENTI NEI COMUNI
Significativa è stata la presenza femminile nelle candidature

La pagina 23 del Quotidiano di oggi elenca tutti i risultati elettorali dei Comuni della provincia di Catanzaro in cui si è votato. Per Badolato compare - bontà loro - anche la lista "Arcobaleno" che, naturalmente non ha preso voti. Per indicare i vincenti, Il  Quotidiano, usa il neretto, per cui, i sostenitori della lista "Cinque stelle" non si fermino a leggere solo il titolo per poi saltare alla conclusione della vittoria.

Per fare un piacere agli amici dei paesi limitrofi, che qualche volta ci chiedono di inserire nel sito notizie che li riguardano, vi riporto i risultati delle liste di Isca e S. Caterina.

A Santa Caterina dello Jonio. Ha vinto la lista "Per Santa Caterina" del candidato a sindaco Giuseppe Leto. 783 i voti, contro i 752 di Nicola Carnuccio candidato a sindaco della lista "Arcobaleno" insieme per Santa Caterina.

A Isca sullo Jonio. Ha vinto la lista "L'Aquilone" del candidato a sindaco Pierfrancesco Mirarchi. 638 i voti, contro i 445 di Bruno Mirarchi candidato a sindaco della lista "Democrazia per Isca".