A BADOLATO NEL 1946 NON SI VOTÒ IL 17 MARZO COME NEL
RESTO D'ITALIA Le elezioni del primo consiglio comunale si tennero in
Italia il 17 marzo 1946. A Badolato, invece, furono rimandati per motivi d'ordine pubblico
e si tennero il 7 aprile dello stesso anno. Il 2 marzo una bomaba a mano aveva ucciso due
persone e ne aveva feriti altri 13.
Ecco come viene data la notizia nel numero del 3 marzo 1946 de "La Voce del
popolo", organo della federazione comunista di Catanzaro. |
GLI
AVVENIMENTI DI BADOLATO
Lo scoppio di una bomba a mano. Due morti e nove feriti. Speculazioni reazionarie.
Badolato 2 notte
Elementi demoqualunquisti al servizio degli agrari
locali, hanno inscenato ieri sera verso le ore 20,30 una manovra provocatoria che ha avuto
tragiche conseguenze. Una bomba a mano è stata lanciata nella via S. Nicola provocando la
morte di due persone, e ferendone altri nove.
Tra i feriti versa in grave consifzioni nell'Ospedale di catanzaro il
comunista Schiavone Giuseppe di Francesco.
Badolato è una delle più laboriose cittadine
agricole della nostra provincia, abitata prevalentemente da contadini, che il giogo del
grande proprietario agrario ha da secoli prostrato ed abbrutito.
Subito dopo la liberazione i contadini, organizzati da un piccolo
gruppo di elementi attivi e popolari, che mai si sono inchinati di fronte agli arbitri ed
alle violenze fasciste, hanno anelato a forme nuove di vera giustizia ed alla liberazione
delle soggezioni schiavistiche del padrone.
D'allora una repressione antidemocratica si accanì con perseveranza
contro la popolazione Badolatese.
Invano delegazioni popolari si recarono alla Prefettura di Catanzaro,
sollecitando una amministrazione democratica, invano il popolo si agitò con spontaneità
per ottenere quelle concessioni, che il nuovo ordinamento democratico avrebbe dovuto
garantire. Ordini del giorno delle organizzazioni democratiche e di massa e petizioni
popolari si accumularono inutilmente sui tavoli della Prefettura.
Tutto quanto il prefetto Solimena seppe dare a quella laboriosa
popolazione fu un congruo numero di carabinieri ed un commissario prefettizio che gli
interessi degli agrari hanno reso da quasi un anno inamovibile.
Ma vengono le elezioni amministrative. Tutti sono sicuri a Badolato
che il popolo saprà scegliere con oculatezza quegli amministratori degni ed
incorruttibili, i quali daranno un nuovo volto alla vita amministrativa del comune.
Anche gli agrari lo sanno.
Elementi provocatori vengono assoldati e la provocazione costituisce
la norma di vita in quest'ultimo, intenso periodo della vita della massa lavoratrice.
Gruppi di demoqualunquisti inscenarono dimostrazioni sotto le finestre
dei nostri compagni con la protezione delle tenebre; ma le provocazioni non vengono
raccolte.
L'azione antipopolare è culminata ieri notte con l'esplosione di una
bomba a mano nelle vie del paese: fino adesso si ignora chi sia l'autore dell'atto
terroristico; ma noi non abbiamo nessun dubbio che le democraticissime autorità
catanzaresi ammaestreranno l'inchiesta in modo di ritorcere sul popolo l'ultimo
avvenimento del 2 notte.
Inatanto gli agrari di Badolato gongolano, ripromettendosi di
utilizzare l'avvenimento per il loro scopo elettoralistico.
(La voce del popolo, Organo della federazione Comunista di
catanzaro, anno IV, N. 5, 3 marzo 1946) |
IL SINDACO E LE SUE ATTRIBUZIONI (NEL 1946)
Eletto a maggioranza assoluta di voti, in seno al Consiglio Comunale, come la Giunta, il
Sindaco Presiede l'una e l'altra.
Nelle funzioni del Sindaco non si può fare un troppo dettagliato
esame essendo numerose e qualche volta discusse. Essi però possono essere divise in due
grandi categorie: quelle che egli esplica come capo dell'amministrazione comunale e quelle
che esplica come ufficiale del governo.
È specificatamente ineleggibile alla carica di Sindaco chi non ha
reso il conto di una precedente gestione e ne risulti debitore e chi è stato condannato
come pubblico ufficiale.
Anche le funzioni del Sindaco non sono né possono essere precisamente
delineate; esse sono state e sono tuttora in evoluzione. Man mano infatti che si affermano
i democratici principi delle autonomie comunali, le attribuzioni degli organi elettivi di
esse si completano e si rafforzano.
fonte: La voce del popolo (Organo della federazione comunista di
Catanzaro) |