Gil Botulino

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The German Observer
dal 2001

Gazzettino di libera [contro]informazione scritto per tutti i badolatesi soprattutto per i tanti [dis]informati e non informati dal cronista e dall'amministrazione locali

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ASSEMBLEA PUBBLICA MONGOLFIERA

9 Novembre 2002

I consiglieri della Mongolfiera e la consigliera Domenica Battaglia rispondono alle domande dei cittadini badolatesi sulla situazione politica che ha provocato le loro dimissioni e il conseguente scioglimento del consiglio comunale

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Il capogruppo de "La Mongolfiera", Nicola Criniti
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Nicola Criniti, capogruppo de "La Mongolfiera" e segretario dei D.S. di Badolato, ed Ernesto Menniti, segretario dei Comunisti italiani, in una affollata assemblea hanno ripercorso le vicende politico-amministrative che hanno portato allo scioglimento del consiglio comunale a solo un anno e mezzo dal suo insediamento.

«Oggi -ha detto Criniti- c'è il rischio di un altro dissesto finanziario visto che sono in arrivo altri atti di pagamento, l'INPS da pagare, il PIP in fase di sentenza. Mi domando chi aveva interesse a tenere nascosta questa drammatica situazione economica. Non c'è chiarezza su quattro miliardi depositati in banca da diversi anni come residuo del piano del dissesto finanziario. Gli interessi perché non sono stati portati in bilancio?»

«Questa maggioranza -ha concluso Criniti- ha amministrato nell'illegalità diffusa, ha creato tensione nella comunità e tra i consiglieri che non sono stati messi nella condizione di conoscere i fatti. Il Comune è stato amministrato in modo privatistico. Oggi Mannello non dice la verità, da qui la nostra sfida per un dibattito pubblico».

Nel suo intervento Ernesto Menniti, ex sindaco di Badolato, elenca una serie di atti amministrativi "illegittimi" e denuncia la mancanza di democrazia in consiglio comunale. «Sono state ritirate le deleghe agli assessori Stagno e Battaglia, senza nessuna motivazione. Due assessori si sono dimessi, Lentini e Leuzzi, senza approfondirne le cause. Si dimettono il presidente ed il vice presidente del consiglio comunale Bove e Rondinelli, il sindaco viene condannato, pena sospesa, per abuso di potere. I cittadini subiscono l'addizionale IRPEF, notevoli danni economici, vi sono abusi sugli incarichi professionali e tecnici. E che fine hanno fatto i finanziamenti per la costruzione della casa per anziani che sarebbe sorta nell'immobile del centro storico donato dal vescovo in seguito ad un accordo? Il sindaco, nel pronunciare parole gravissime, verso i consiglieri di maggioranza, ha usato un linguaggio politicamente mafioso».

Menniti ipotizza che, nascondendo documenti importanti, si mirasse a favorire i grossi proprietari terrieri non facendo pagare l'ICI. Accenna anche alle cause perse con notevoli danni economici all'Ente. «Questo paese -ha concluso il segretario dei Comunisti italiani- deve voltare pagina. Deve ritrovare la sua dignità politica e sociale che è stata calpestata. Questa maggioranza ha distrutto il tessuto sociale di Badolato».

Francesco Criniti, della minoranza, ha criticato l'operato della maggioranza mentre Salvatore Caminiti ha contestato la decisione di intitolare il lungomare al barone Paparo che «è stato sempre contro la classe contadina»

(tratto da Franco Laganà, Il Domani, 12/11/2002)