Gil Botulino

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The German Observer
dal 2001

Gazzettino di libera [contro]informazione scritto per tutti i badolatesi soprattutto per i tanti [dis]informati e non informati dal cronista e dall'amministrazione locali

FOTOSERVICE

IL FUNERALE DI DIYAR AKYOL

Badolato Superiore 29 luglio 2002
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Il Sindaco
e l'Amministrazione Comunale

partecipano
la tragica e prematura scomparsa del piccolo
DIYAR AKYOL
di anni 2
E, in questo momento di grande dolore, sono vicini alla mamma, al papà ed ai tre fratelli, nonché a tutto il popolo Curdo.
La camera ardente è allestita presso la sala Comunale di Badolato Superiore.
La cerimonia avrà luogo domani, 29 luglio, alle ore 17 presso la stessa sala. (Badolato 28.7.2002)
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i cittadini intorno alla bara
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l'intervento del sindaco Mannello
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La preghiera curda
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l'intervento dell'assessore Nisticò
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L'intervento dell'assessore Laganà
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IN PIAZZA CASTELLO I FUNERALI DEL PICCOLO CURDO DIYAR AKYOL

Questa sera, intorno alle 17, abbiamo assistito ai funerali del piccolo curdo, di due anni. La cerimonia si è svolta in piazza Castello, dove una diecina di curdi hanno - immagino - recitato le loro preghiere e dove, la comunità cattolica, ha recitato il Padre Nostro. il sindaco di Badolato, l'assessore Nisticò e l'assessore Laganà - a mio giudizio e non dico di più - hanno perso una buona occasione per stare zitti. L'amministrazione comunale ha perso anche una buona occasione per evitare di spettacolarizzare perfino la morte. Alla cerimonia hanno, inoltre, partecipato - mesti e silenti come conviene ad un funerale - alcuni cittadini badolatesi, i volontari della CRI, Daniela Trapasso del CIR, la dott.ssa Nerina Renda della Prefettura, il vicesindaco Francesco Gallelli, il consigliere Vincenzo Lentini, il consigliere Nicola Criniti, corrispondenti della stampa e delle televisioni regionali.

potete trovare altre informazioni ed un accurato servizio fotografico su azzurroonline all'indirizzo http://www.azzurroonline.it/societa/30072002.htm

 

 

L'ULTIMO SALUTO AL PICCOLO CURDO

Sino ad oggi a Badolato, di curdo c'erano stati atti di nascita e matrimoni, ma quello di Diyar Akyol, due anni ha segnato il primo funerale. Ire, alle ore 17.00 si sono infatti svolte le esequie del bambino morto domenica all'ospedale Pugliese di Catanzaro, dove era stato ricoverato in seguito a disidratazione dopo lo sbarco avvenuto il 15 luglio a Locri dove è approdata una carretta del mare che trasportava altri 103 immigrati. Ed erano state le condizioni proibitive del viaggio, ad avere effetti letali sul piccolo che, presumibilmente come gli altri, nel viaggio avrà bevuto urina ed acqua di mare. Solo che quel fisico gracile non ha resistito, tanto che assieme ad un coetaneo erano stati ricoverati prima a Locri e poi trasferiti a Catanzaro dove Diyar era stato intubato per insufficienza renale e dove è spirato con l'affetto di sua madre. Nella stessa giornata del decesso, intanto la Prefettura di Catnzaro (Nerina Renda) individuava il papà che assieme a tre fratelli erano stati trasferiti al campo di Foggia, facendoli tornare a Badolato per unirsi al nucleo famigliare. In questa cittadina, infatti, rispondendo alla ormai proverbiale accoglienza e solidarietà, il sindaco Gerardo Mannello si era offerto per sostenere il costo di funerali e della tomba. E siccome questa famiglia è di religione islamica, le esequie sono state celebrate in questo rito da un Imam che, ieri, ha recitato le preghiere a partire dalla camera ardente allestita nel Municipio dove però non c'era la mamma di Diyar che aveva avuto un malore. Nel comune, sin dal primo pomeriggio era arrivato pure il sindaco di Locri, Carmine Barbaro e l'assessore Raffaele Solinas per rendere omaggio e portare un contributo economico che Mannello ha devoluto ai famigliari del piccolo.

Così la minuscola bara bianca, avvolta da rose e margherite dello stesso colore, con la bandiera curda è stata portata in spalla sino alla piazza centrale dove sono avvenute le esequie. Prima della conclusione, il primo cittadino di Badolato ha letto un messaggio spedito dal gruppo curdi di Roma che ribadivano "la tragedia di un popolo che ogni giorno si ripete identica e che s'accresce di una piccola vittima di un viaggio senza speranza di un popolo impegnato in lotta pacifica nella ricerca di una identità negata". Mannello ha poi avuto parole dure "per i governi che internano questa gente in campi di concentramento e non si preoccupano di creare condizioni per fermare l'esodo che per 15 e più giorni sottopone questa povera gente a stress senza acqua e pane". Sono poi intervenuti gli assessori Franco Nisticò e Anna Maria Laganà per i quali la tragedia accomuna due culture, i curdi e i badolatesi, fino ad oggi, hanno saputo convivere pacificamente. (tratto da Aurelio Tuccio, Il Quotidiano, 30.7.2002).

 

UN PAESE IN LACRIME AI FUNERALI DI DYAR
L'intera Badolato si è stretta attorno ai familiari del piccolo Kurdo

il funerale del piccolo curdoUna folla commossa e attonita ha applaudito la piccola bara avvolta dalla bandiera del Kurdistan del piccolo Diyar Akyol di due anni e mezzo morto all'ospedale di Catanzaro. La camera ardente era stata allestita nella sala consiliare del comune di Badolato. La veglia funebre ha visto la presenza dei genitori e dei fratelli distrutti dal dolore, numerosa la presenza della comunità kurda presente a Badolato sin dagli sbarchi della nave Ararat., anche i cittadini di Badolato con in testa il sindaco Gerardo Mannello e gli amministratori hanno voluto rendere omaggio al piccolo Diyar. Fiori sulla bara sono stati portati da Daniela Trapasso responsabile del Consiglio italiano rifugiati di Badolato. Encomiabile l'impegno della dottoressa Nerina Renda dirigente della prefettura di Catanzaro. Ancora una volta non è mancata la grande solidarietà della comunità di Badolato che si è stretta attorno alla famiglia del piccolo. In piazza castello il corteo si è fermato, un giovane kurdo, da oltre due anni ospite di Badolato ha letto un commovente documento di solidarietà inviato da Roma dai responsabili nazionali del popolo kurdo. Talip più volte si è fermato per asciugarsi le lacrime. Un lungo applauso ha poi salutato la salma che troverà riposo nel cimitero di Badolato.

Il racconto della tragica morte del piccolo nelle parole della dottoressa Renda: "Ancora una volta si è consumato un dramma umano un bambino innocente paga con la vita il dramma di un popolo in fuga per la libertà. Come prefettura abbiamo seguito il caso da più giorni anche se lo sbarco di questi disperati è avvenuto a Locri circa dieci giorni fa. Diyar Akyol insieme ad un altro bambino di un anno, dopo lo sbarco, a causa delle gravi condizioni di salute per gli stenti patiti durante il lungo viaggio, era stato ricoverato al reparto rianimazione dell'ospedale di Catanzaro. Il primario del reparto e tutti i medici hanno fatto il possibile per strapparlo alla morte, ma complicazioni cerebrali hanno provocato l'arresto del suo piccolo cuore. A detta dei medici gli stenti, la mancanza di acqua durante il viaggio e le condizioni disumane, sono state le cause scatenanti della morte. Il bambino in ospedale è stato seguito dalla mamma, in quanto il papà con gli altri due figli si trovava a Foggia in un centro di accoglienza. Come prefettura e Cir siamo rimasti vicini alla mamma distrutta dal dolore". (Tratto da Fra. Lag., Il Domani, 30.7.2002)

 

NON CE L'HA FATTA IL PICCOLO BAMBINO CURDO

È morto nel reparto di rianimazione dell'ospedale “Pugliese” di Catanzaro uno dei due bambini curdi ricoverati, dal 6 luglio scorso, dopo uno sbarco (il 5 luglio) di 104 immigrati giunti a Locri a bordo di un'imbarcazione dopo un viaggio protrattosi per circa una settimana. Il bambino aveva meno di un anno e le sue condizioni erano apparse subito assai gravi. Presentava una grave forma di insufficienza respiratoria, tanto che si era reso necessario intubarlo. Era in condizioni, inoltre, di forte disidratazione e l'ipotesi che era stata fatta dai medici è che durante il viaggio avesse mangiato pochissimo bevendo acqua di mare e, forse, anche urina. Il secondo bambino, invece, è stato ricoverato nel reparto di pediatria. Le sue condizioni sono meno gravi; anch'egli presenta una forma grave di disidratazione. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, gli scafisti del peschereccio di 25 metri utilizzato per la traversata non hanno imbarcato acqua e cibo per “ospitare” quanti più clandestini possibile, capaci di pagare 2.500 dollari americani per adulto e la metà per un bambino. Il giorno stesso del ricovero del bimbo, i medici del “Pugliese” allargarono le braccia: il suo cuore resiste ma «non possiamo dire né per quanto tempo ancora, né come andrà a finire». (La Gazzetta del Sud, 29.7.2002)

 

OGGI L'ADDIO AL PICCOLO CURDO

Avverranno oggi a Badolato i funerali di un bambino curdo di due anni e mezzo, sbarcato una diecina di giorni fa a Locri su una delle tante carrette del mare che intraprendono i viaggi della speranza. Ed erano state le condizioni proibitive del viaggio, in particolare la mancanza di acqua, ad avere effetti devastanti sui clandestini ed in particolare sui più piccoli. Infatti uno di essi, assieme ad un suo coetaneo erano stati ricoverati in avanzato stato di disidratazione all'ospedale "Pugliese" di catanzaro dove in seguito al peggioramento delle condizioni uno dei due è deceduto assistito dai sanitari e dall'affetto della mamma che successivamente era stata rintracciata. Identificato pure il papà, assieme a tre fratelli dopo che con l'altro gruppo di profughi, successivamente allo sbarco locrese, erano stati trasferiti a Foggia. Da questa città, grazie alla Prefettura di Catanzaro ed al funzionario Nerina Renda, sono stati individuati, gli è stato dato in tempi brevi il permesso di soggiorno ed inoltre, sempre grazie alla Prefettura, la Procura di Locri ha rilasciato il nullaosta per poter inumare la salma del piccolo curdo. Daniela Trapasso del "Cir", poi, è riuscita a trovare interpreti tra i curdi di Badolato appurando che la famiglia del piccolo è di religione islamica. La Croce rossa badolatese sta provvedendo ad una raccolta di aiuti per i famigliari. La Prefettura si è, poi, messa in contatto con Vittorio Cosentino, assessore al Comune di Catanzaro che nella giornata di domenica, ed in orario di chiusura, ha fatto aprire l'ufficio di stato civile rilasciando i documenti necessari al trasporto della salma per i funerali che si terranno a Badolato. (tratto da Aurelio Tuccio, Il Quotidiano, 29.7.2002)