Gil Botulino

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Sabato 26 Ottobre 2002 

Entro tale termine il Consiglio di Badolato dovrà approvare il riequilibrio di bilancio bocciato
Dieci giorni ancora per Mannello
«Resto fiducioso sul voto che la maggioranza esprimerà nell'assise»

ilquotidiano2002_10_26.jpg (20668 byte)Gerardo Mannello, dato fino a ieri come ex sindaco di Badolato (almeno in via ufficiosa a causa della mancata approvazione del riequilibrio di bilancio), torna a fare il primo cittadino sub condicione (sotto condizione). Una sorta di "bizantinismo" normativo (come definiva Montanelli) lo lascia in carica.

Dalla Prefettura, infatti dopo la trasmissione degli atti dell'ultimo consiglio non è arrivata la comunicazione, come si aspettava l'opposizione, dell'avvio della procedura per il commissariamento dell'Ente, ma l'invito a procedere alla convocazione di un nuovo consiglio comunale entro dieci giorni per rinnovare il voto di giorno 24. A darne notizia è lo stesso primo cittadino badolatese, con tono soddisfatto ma allo stesso tempo tranquillizzato per lo scampato pericolo. Lui stesso infatti, si era immediatamente recato in Prefettura nella mattinata per avere certezze sul destino dell'ente badolatese dopo la mancata fiducia del consiglio comunale sul riequilibrio di bilancio di mercoledì scorso.

Probabilmente l'umore del primo cittadino in quel momento non era dei migliori se già in paese gli avversari stavano festeggiando per la sua capitolazione e cominciavano a pensare alla prossima campagna elettorale. Per non dire del sito Internet "gilbotulino", che titolava in apertura "mancata fiducia a Mannello, si attende il commissariamento dell'ente".

Del resto, un cauto ottimismo fra coloro che auspicavano che la giunta Mannello restasse in carica era circolato in tarda serata quando si era cominciata a ventilare l'ipotesi che, in casi simili, il consiglio comunale dovesse avere ancora venti giorni di tempo per essere riconvocato e votare il riequilibrio.

Notizie immediatamente smentite dalla minoranza della "Mongolfiera" che in un comunicato scriveva: «I 20 giorni in questione riguardano solo l'ipotesi che una amministrazione non approvi nei termini di legge il proprio bilancio (art. 141 del testo unico 267/2000). La mancata approvazione di cui parla tale articolo riguarda il fatto che non "sia stato predisposto dalla giunta il relativo schema" di bilancio e riguarda anche l'ipotesi che il consiglio non lo abbia eventualmente approvato "nei termini di legge". Qui è successa una cosa assai diversa: lo schema era bello e fatto, ma è stato bocciato dal consiglio. Difatti lo stesso articolo parla subito dopo di commissario che si sostituisce alla amministrazione "inadempiente", cioè che non predispone lo schema di bilancio o non lo predispone per tempo. Ma la nostra amministrazione comunale -si legge ancora- non è inadempiente. Adempie totalmente al suo dovere di fare una schema. Lo ripetiamo, lo schema c'era. È stato semplicemente bocciato». Ciò come ricorda l'art. 193, equivale a non approvare il bilancio comunale. Lo stesso articolo 193 «ricorda quindi che, a questo punto, si applica la "procedura prevista dal comma 2 dell'art. 141"; ebbene, l'unica procedura di cui si parla in quel comma è "la procedura per lo scioglimento del consiglio".

Fin qui la minoranza, ma a tagliare la testa al toro è stato dunque il telegramma che dà dieci giorni di tempo a Mannello per votare il riequilibrio di bilancio.

Da subito il primo cittadino si è dato da fare per fronteggiare l'emergenza. «Innanzitutto -dice Mannello- ci stiamo attivando per dare mandato al direttore generale di richiedere l'adesione di massima alla Cassa depositi e prestiti per il pagamento in un'unica soluzione dei debiti pregressi risalenti all'anno '96. Resto -conclude il sindaco- fiducioso nella usata maggioranza e sul voto che essa saprà esprimere nel prossimo consiglio comunale».

(Fabio Guarna, Il Quotidiano, 26.10.2002