Gil Botulino

The German Observer
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Anno I n. 8 - Novembre 2002 

Di seguito riporto, quasi per intero, un articolo che tenta, a larghissime linee, una ricostruzione della situazione geo-politica di Badolato. Per forza di cose, un'ampia fetta è dedicata alle ultime vicende politiche. Delle dichiarazioni di Giovanni Bove e Franco Nisticò vi riporto solo quelle che riguardano il futuro, perché del recente passato sapete già tutto. Delle dichiarazioni di Nicola Criniti non vi riporto niente perché nell'articolo, pur annunciate, non ci sono.

L'articolo è tratto dal numero di novembre del mensile soveratese "Il Calabrone" che è alla sua ottava uscita, si trova in edicola e costa 2 euro (minchia!). Il Calabrone ha anche un sito Internet http://www.ilcalabrone.net, ancora in costruzione, e una e-mail adgraphicsart@supereva.it , almeno così dice.

Mimmo Loiero, autore dell'articolo e direttore editoriale del Calabrone, è chiaramente un lettore di Gil Botulino, che viene citato sia in questo che in altro articolo della rivista. Ma Gil Botulino non si trova certo in difetto di gratitudine perché da tempo è un attento osservatore delle attività di Mimmo Loiero, quando riguardino Badolato.

 

dopo la caduta dell'amministrazione cinquestelle
Badolato da rivendere?

ilcalabrone2002_11_2.jpg (19404 byte)Badolato appare come un'allegoria della Calabria e, come la Calabria, sembra una contraddizione vivente: bella come una icona bizantina e sciatta come un reality show, ricca di storia e povera di futuro, piena di ricchezze e risorse e misera come un pitocco, tranquilla come un presepe e continuamente dilaniata da fuoco sotterraneo, moderna come Internet e antica come le risse e le chiacchiere di paese.

Badolato con le sue chiese e le sue confraternite, Badolato delle lotte contadine, Badolato la rossa, Badolato da vendere, Badolato di Domenico Lanciano e di Rosa Gallelli ...Badolato dei kurdi, di Gil Botulino e di don Salvatore.

Per vedere la Badolato presepe (il centro storico) l'ideale è arrivarci dalla strada di montagna scendendo lungo la strada della Lacina e attraversando boschi di castagne, querceti e ampie zone dove ancora la vegetazione stenta a riprendersi dopo l'ultimo terrificante incendio di qualche anno fa. Dopo l'ultimo tornante proprio sopra il convento, il borgo appare improvvisamente come una visione di sogno, con le sue case, i suoi tetti ed il profilo che dalla Chiesa dell'Immacolata sale alla spianata del Castello.

L'abitato della marina disposto in massima parte a monte della ferrovia e attraversato dalla 106 sembra disposto a caso o a casaccio: case popolari e condomini in fila ai due lati della statale 106, qualche campeggio e qualche struttura tra la ferrovia e il mare e un confuso agglomerato lungo la strada che sale al borgo. Non marina turistica più o meno disabitata d'inverno come le marine di Montauro, Montepaone e Sant'Andrea, non centro residenziale sovraurbanizzato come le marine di Davoli e Soverato e neanche un ibrido tra i due, ma qualcosa a metà tra il provvisorio e l'incompiuto.

Per decenni Badolato ha avuto amministrazioni di sinistra, con forte egemonia del PCI, anche spesso caratterizzate da risse interne, demagogia, e scarsa efficienza amministrativa.

Dal '97 al governo della città c'è il movimento cinque stelle, un raggruppamento eterogeneo ma in maggioranza di sinistra centro, con all'opposizione la Mongolfiera (democratici di sinistra più altri). L'amministrazione di Gerardo Mannello, che, nel 2001, ha vinto alla grande le elezioni per la seconda volta, entra in fibrillazione in seguito a polemiche sugli incarichi assessorili. Il sindaco non trova di meglio che ritirare le deleghe ad alcuni assessori scatenando mugugni e giochi di fronda. Domenica Battaglia dei Comunisti Italiani salta il fosso e, pur costituendo gruppo autonomo, di fatto passa all'opposizione. La Battaglia, in una intervista pubblicata su Gil Botulino, un sito internet di vita badolatese, parla di amarezza, delusione e rammarico riguardo alla sua esperienza di assessora, parla dell'entusiasmo con cui ha aderito al progetto Cinquestelle ma dice anche: Con Mannello non c'è spazio per la democrazia, per operare per la collettività nella trasparenza e nella legalità.

L'estate vede una polemica velenosa di don Salvatore Tropiano nei confronti di Franco Nisticò (assessore esterno). La stampa locale (Fra. Lag., Il Domani, 18.9.2002, NdG) vi intinge il biscottino parafrasando Don Camillo e Peppone, l'opposizione attizza il fuoco ma la crisi vera scoppia a fine settembre con la riunione del Consiglio Comunale per il riequilibrio di bilancio.

Fallisce un'altra esperienza di amministrazione non direttamente gestita dai partiti. A qualche giorno dal fatto e dalle polemiche più roventi, cerchiamo di sentire quanto hanno da dire i protagonisti. Qui di seguito le sintesi dei colloquio con Franco Nisticò tra i fondatori del movimento Cinquestelle e Giovanni Bove ex Presidente del consiglio comunale, Nicola Criniti segretario DS.

Giovanni Bove, giovane dottore commercialista, e docente all'ITC di Soverato. E adesso? Quali sono le prospettive?

- Personalmente aspetto, rifletto e cerco di capire quello che succede. Penso che l'opposizione proporrà un nuovo progetto politico basato su alleanze tra partiti. Basta con le liste civiche. Spero che, anche a Badolato, nasca un circolo della Margherita come altrove. Essendo un popolare vi aderirei volentieri.

Intervistare Franco Nisticò è un piacere per qualunque cronista: irruento, polemico, appassionato, non si fa pregare per dire quello che pensa anzi tende a travolgere chi lo interroga con un fiume di spiegazioni e ragionamenti. E adesso?

- Adesso stiamo a vedere come andrà a finire. Chi ha sfasciato dovrà assumersi le responsabilità di proporre qualcosa e cercare la fiducia dei cittadini. Se ci riesce.

Dopo la chiusura del movimento Pedalando Volare un altro esperimento di autonomia politica dai partiti va in fumo. Quali sono le prospettive della sinistra nel comprensorio?

- La sinistra non è certamente nell'attacco personale, nelle calunnie, nel carrierismo e nell'interesse. Uno non è di sinistra solo perché ha una tessera. Nel comprensorio ma ritengo anche un tutta la Calabria continuano ad esserci gruppi dirigenti che... Se questa è la sinistra...

Come si vede non è facile dare giudizi sulla situazione politica di Badolato, farsi strada tra le contraddizioni di dirigenti politici di partiti e movimenti che, benché continuino ad essere protagonisti, non hanno la forza di superare i fossati che si sono scavati da soli. Forse ha ragione Domenico Lanciano che diceva di Badolato: "questo paese è il prototipo del suicidio del sud."

A Badolato, tra polemiche risse e veleni, sta iniziando un dibattito per un nuovo progetto politico, importante perché sarà il banco di prova per capire se nel comprensorio il centrosinistra può ricominciare a sperare di risalire la china o se è ancora in mezzo al guado senza alcuna speranza.

(tratto da: Mimmo Loiero, Il Calabrone, n. 8 - novembre 2002)