Gil Botulino

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Mercoledì 5 Febbraio 2003 

Badolato Superiore. Potrebbe trattarsi di un attentato in piena regola compiuto da ignoti
Va a fuoco l'unica macelleria
Prima un forte boato, poi la deflagrazione dei tombini sul corso

ilquotidiano2003_02_05.jpg (18055 byte)Un forte boato e poi un grande incendio. È quanto si è verificato intorno alla mezzanotte di lunedì scorso a Badolato superiore.

Il boato ha svegliato gran parte dei residenti molti dei quali si sono riversati nelle strade dove hanno visto divampare robuste fiamme dentro e intorno alla centralissima e unica macelleria del paese sita in Corso Umberto in prossimità del Municipio.

L'incendio non si è limitato soltanto all'esercizio commerciale ma ha provocato l'esplosione di alcuni tombini su un tratto del Corso. Proprio questa circostanza ha indotto il sospetto che l'evento potesse essere ricondotto a una qualche forma di attentato.

I presunti malviventi avrebbero introdotto liquido infiammabile in un foro presente nel bagno della macelleria che da lì avrebbe raggiunto i tombini provocandone la deflagrazione. Si tratta di una ipotesi tutta da verificare ma che, allo stato, non può essere esclusa e che anzi merita d'essere particolarmente vagliata.

Questo, almeno, secondo gli indirizzi espressi dai vigili del fuoco del distaccamento di Soverato a tal fine richiesti. Sia l'opera dei cittadini accorsi, sia quella dei vigili del fuoco prontamente intervenuti non sono valse, in principio, a domare le fiamme.

Quando alla fine sono state spente, l'esercizio commerciale è apparso completamente distrutto. Unitamente ai vigili sono giunti sul posto i carabinieri e la polizia che hanno avviato le prime indagini.

Ad essi, il giorno dopo si è alternata la scientifica che ha continuato ad indagare con strumentazioni più sofisticate e abilità di cui è titolare. Si tratta naturalmente di un episodio che ha scosso la popolazione badolatese che risiede nel borgo dove vivono attualmente circa 600 persone.

Intorno alla metà degli anni '90 il paese del basso-jonio fece parlare di sé tutti i media nazionali e internazionali per l'idea del paese in vendita. Si trattava di una iniziativa promozionale dell'Amministrazione dell'epoca finalizzata alla vendita delle numerose abitazioni rimaste abbandonate a causa dello spopolamento derivante dall'emigrazione, dall'invecchiamento demografico dei residenti e dai numerosi trasferimenti nella frazione di Badolato Marina.

Nel 1997 in occasione dello sbarco di profughi Kurdi (nave Ararat) sulle coste di Soverato si trasferirono nel piccolo centro collinare diverse famiglie di extracomunitari. Una circostanza che rappresentò non solo un esempio di solidarietà ed integrazione ma anche un modo per fermare il processo di spopolamento che il borgo collinare continua a fasi alterne ad attraversare.

L'attentato e la conseguente distruzione dell'unica macelleria del borgo rappresenta dunque un evento di non poco conto che certamente non incoraggerà la popolazione residente a vivere in quel posto. Va rilevato in ogni modo che Badolato borgo è un antico sito medievale a quasi 7 km dal mare, le cui origini, alcuni storici indicano intorno al 1000 a.c. Esso potrebbe rappresentare dal punto di vista turistico un centro pieno di risorse e potenzialità.

Oggi però, dopo l'attentato, piuttosto che pensare al suo rilancio, il Borgo, rischia di dover riflettere sul suo destino.

Del resto, a prova del clamore che ha suscitato fra la popolazione, la notizia della distruzione dell'unica macelleria e le congiunte ipotesi sulle cause che ad essa si sono accompagnate è possibile trovarla sul sito Internet "GilBotulino" (www.gilbotulino.it). Un network che nel panorama dell'informazione locale si inserisce a pieno titolo con notizie di politica, cronaca, trasmesse in tempo "quasi" reale e riguardanti Badolato, che ha raggiunto a più di due anni della messa in rete punte di contato altissime. Fra i lettori ci sono molti badolatesi lontani dalla propria terra (fino all'Australia) che appena apriranno l'e-mail apprenderanno che nel loro piccolo borgo è sparita l'unica macelleria rimasta in vita.

(Fabio Guarna, Il Quotidiano, 5/2/2003)