Badolato. Le amministrative dopo il commissariamento
vedono contrapposti Mannello e Menniti
Due ex sindaci a confronto
A un passo dalla campagna elettorale, esito assolutamente incerto
BADOLATO Manca poco alle prossime amministrative per
il rinnovo di alcuni consigli comunali. Fra questi c'è Badolato. Questo Comune da quasi
un anno conosce l'istituto del commissariamento avvenuto a causa del mancato
riconoscimento dei debiti fuori bilancio ad opera di diversi consiglieri di maggioranza
che, uniti all'opposizione, hanno prodotto la caduta dell'allora sindaco Gerardo Mannello
e lo scioglimento anticipato dell'assise comunale.
Una vicenda che ha generato non poche discussioni nel paese del basso jonio e ha lasciato
strascichi di cui la campagna elettorale di questa primavera non sarà immune. Vero è
però che Mannello, prima di dover cedere lo scranno di primo cittadino badolatese, ha
lottato incessantemente fino allo stremo per evitare che ciò accadesse. Lo stesso fece
leva, soprattutto, sulle conseguenze che un eventuale commissariamento avrebbe prodotto
per l'ente badolatese.
Ma questo però non suscitò alcun interesse fra la popolazione né, in particolar modo
fra quei consiglieri che dimettendosi irrevocabilmente sancirono la sua definitiva caduta.
A Mannello, in buona sostanza, fu preferito il commissario e l'avvio della procedura per
il rinnovo del civico consesso. Ma questa è storia, sebbene abbastanza recente. Adesso, a
quanto pare, Gerardo Mannello ci riprova e l'interrogativo che serpeggia fra la
popolazione è quello di sapere cosa sia rimasto del vecchio apparato di sostenitori che
avevano portato l'ultimo primo cittadino di Badolato trionfalmente alla vittoria per ben
due volte. Messi dunque, da parte i fedelissimi che non mancheranno di stare al fianco del
sindaco di Cinquestelle, una certa azione di recupero di alcuni elementi sembra sia ancora
in atto da parte di quest'ultimo e si presume che essa resterà in atto anche durante la
campagna elettorale. L'esito di queste operazioni, secondo voci di corridoio, è assai
incerto e per molti probabilmente inutile. Ma è noto che in politica le sorprese sono
pane quotidiano per cui ogni ipotesi non va scartata. Permane però in Badolato una
caratteristica che in questo ultimo periodo ha preso il sopravvento: difficilmente i
giochi non verranno allo scoperto. In questo senso, infatti, un particolare ruolo
nella campagna elettorale sembra lo stia svolgendo il sito GilBotulino, www.gilbotulino.it
. Un sito di informazioni che sebbene abbia sempre manifestato il suo dissenso nei
confronti di Mannello e i suoi, sta giocando un ruolo fondamentale nella vita mediatica
badolatese garantendo la pluralità dell'informazione che, come è opinione abbastanza
diffusa in paese, per diverso tempo ha sofferto di non pochi limiti. Un aspetto questo,
che però, per certi versi ha generato un effetto boomerang stimolando la nascita di un
sito di contro-informazione (come asserisce GilBotulino) particolarmente attivo e che fa
da tempo opinione.
Più forte o più debole, ancora non si sa, Mannello dunque, troverà contro di sé Andrea
Menniti, sindaco di Badolato negli anni '80 con la lista "Aratro". Quest'ultimo
gode dell'appoggio dei Democratici di Sinistra del paese, dei comunisti italiani e di
indipendenti nonché di tanti, come è facile immaginare, fra coloro che decretarono la
capitolazione anticipata della lista Cinquestelle. Conti alla mano, però, va considerato
che nelle ultime amministrative la vittoria di Mannello nei confronti della lista
avversaria "La Mongolfiera" con candidato a sindaco il giovane diessino Nicola
Criniti avvenne con un largo margine di vantaggio sicché il distacco da colmare resta,
per una lista con eguali caratteristiche della precedente, abbastanza difficile. Ma la
lista di Criniti era, per così dire, formata da duri e puri e poco incline ad alleanze
frutto di mediazioni e tavoli di trattativa.
Non che quella di Andrea Menniti sia diversa, ma certamente rispetto a quella precedente,
gode di maggiori consensi e più larghe intese. In questa direzione si prevede una
campagna elettorale più sofferta e meno prevedibile, quanto al vincitore, di quella
precedente.
Fabio Guarna, Il
Quotidiano, giovedì 24 aprile 2003 |