Gil Botulino

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Giovedì 24 Aprile 2003 

Badolato. Le amministrative dopo il commissariamento vedono contrapposti Mannello e Menniti
Due ex sindaci a confronto
A un passo dalla campagna elettorale, esito assolutamente incerto


ilquotidiano2003_04_24.jpg (20176 byte)BADOLATO ­ Manca poco alle prossime amministrative per il rinnovo di alcuni consigli comunali. Fra questi c'è Badolato. Questo Comune da quasi un anno conosce l'istituto del commissariamento avvenuto a causa del mancato riconoscimento dei debiti fuori bilancio ad opera di diversi consiglieri di maggioranza che, uniti all'opposizione, hanno prodotto la caduta dell'allora sindaco Gerardo Mannello e lo scioglimento anticipato dell'assise comunale.
Una vicenda che ha generato non poche discussioni nel paese del basso jonio e ha lasciato strascichi di cui la campagna elettorale di questa primavera non sarà immune. Vero è però che Mannello, prima di dover cedere lo scranno di primo cittadino badolatese, ha lottato incessantemente fino allo stremo per evitare che ciò accadesse. Lo stesso fece leva, soprattutto, sulle conseguenze che un eventuale commissariamento avrebbe prodotto per l'ente badolatese.
Ma questo però non suscitò alcun interesse fra la popolazione né, in particolar modo fra quei consiglieri che dimettendosi irrevocabilmente sancirono la sua definitiva caduta. A Mannello, in buona sostanza, fu preferito il commissario e l'avvio della procedura per il rinnovo del civico consesso. Ma questa è storia, sebbene abbastanza recente. Adesso, a quanto pare, Gerardo Mannello ci riprova e l'interrogativo che serpeggia fra la popolazione è quello di sapere cosa sia rimasto del vecchio apparato di sostenitori che avevano portato l'ultimo primo cittadino di Badolato trionfalmente alla vittoria per ben due volte. Messi dunque, da parte i fedelissimi che non mancheranno di stare al fianco del sindaco di Cinquestelle, una certa azione di recupero di alcuni elementi sembra sia ancora in atto da parte di quest'ultimo e si presume che essa resterà in atto anche durante la campagna elettorale. L'esito di queste operazioni, secondo voci di corridoio, è assai incerto e per molti probabilmente inutile. Ma è noto che in politica le sorprese sono pane quotidiano per cui ogni ipotesi non va scartata. Permane però in Badolato una caratteristica che in questo ultimo periodo ha preso il sopravvento: difficilmente i giochi non verranno allo scoperto. In questo senso, infatti, un particolare ruolo nella campagna elettorale sembra lo stia svolgendo il sito GilBotulino, www.gilbotulino.it . Un sito di informazioni che sebbene abbia sempre manifestato il suo dissenso nei confronti di Mannello e i suoi, sta giocando un ruolo fondamentale nella vita mediatica badolatese garantendo la pluralità dell'informazione che, come è opinione abbastanza diffusa in paese, per diverso tempo ha sofferto di non pochi limiti. Un aspetto questo, che però, per certi versi ha generato un effetto boomerang stimolando la nascita di un sito di contro-informazione (come asserisce GilBotulino) particolarmente attivo e che fa da tempo opinione.
Più forte o più debole, ancora non si sa, Mannello dunque, troverà contro di sé Andrea Menniti, sindaco di Badolato negli anni '80 con la lista "Aratro". Quest'ultimo gode dell'appoggio dei Democratici di Sinistra del paese, dei comunisti italiani e di indipendenti nonché di tanti, come è facile immaginare, fra coloro che decretarono la capitolazione anticipata della lista Cinquestelle. Conti alla mano, però, va considerato che nelle ultime amministrative la vittoria di Mannello nei confronti della lista avversaria "La Mongolfiera" con candidato a sindaco il giovane diessino Nicola Criniti avvenne con un largo margine di vantaggio sicché il distacco da colmare resta, per una lista con eguali caratteristiche della precedente, abbastanza difficile. Ma la lista di Criniti era, per così dire, formata da duri e puri e poco incline ad alleanze frutto di mediazioni e tavoli di trattativa.
Non che quella di Andrea Menniti sia diversa, ma certamente rispetto a quella precedente, gode di maggiori consensi e più larghe intese. In questa direzione si prevede una campagna elettorale più sofferta e meno prevedibile, quanto al vincitore, di quella precedente.

Fabio Guarna, Il Quotidiano, giovedì 24 aprile 2003