Gil Botulino

The German Observer
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Viaggio nelle tradizioni popolari badolatesi, autore: Pietro Cossari edizioni: La Radice, Badolato 2003 

Il Carnevale

...Carnevale, re dell’abbondanza gastronomica che personifica, come in quello napoletano, il nobile spietato e sfruttatore che s’ingozza esageratamente mentre i suoi sudditi patiscono la fame, č rappresentato da un ciccioso pupazzo imbottito di paglia o da un uomo travestito in maniera da apparire molto corpulento con il ventre enorme, il collo adornato di salsicce, soppressate e frittole e con in mano un fiasco di vino per alludere alla sua smodata crapula, in groppa ad un asino, inseparabile amico e compagno di lavoro del contadino badolatese, preceduto, a sua volta, da un corteo di persone mascherate in vario modo e da un nutrito stuolo di musicisti, i quali, oltre a suonare a ritmo di tarantella la fisarmonica, il mandolino, la chitarra francese e quella battente, utilizzano due strumenti concepiti proprio per il Carnevale:

u zicatipų (recipiente in terracotta coperto da un pezzo di pelle di capra forata al centro per permettere l’innesto e la legatura di una sottile e particolare cannuccia chiamata a cannavaschjāra, sulla quale il suonatore fa magistralmente scivolare a tempo la sua mano inumidita nell’acqua, generando cosė un suono reboante che ben concorda con la musica degli altri strumenti);

i landarčhri (tappi di latta delle bottiglie, appiattiti e bucati al centro per far passare un pezzo di filo di ferro che, agitato, provoca il loro scorrimento e la produzione di particolari suoni metallici simili ai sonagli del tamburello).

I musicisti, oltre a suonare, cantano in onore del Carnevale questi versi:

Carnalavāra meu Carnalavāra,
ca pe l’amųri toi passāi lu mara.
Carnalavāra meu chi ssi’ malātu
on aju na cammėsa mu ti mutu,
ti mutu cu sarzėzzi e cu salātu,
Carnalavāra meu chi ssi’ malātu…

Ciō avviene nel Borgo domenica di Carnevale, poco prima dell’imbrunire, mentre in Marina, durante le ore pomeridiane, sfilano i carri allegorici e tanti bambini in maschera accompagnati dai loro genitori che con alcuni parrocchiani svolgono servizio d’ordine lungo il tragitto...

Pietro Cossari, "Viaggio nelle tradizioni Popolari badolatesi", edizioni "La Radice", Badolato, 2003