Si svolgeva ai primi
d'agosto, originariamente in Piazza Fosso, e poi in Piazza Castello, e gli organizzatori
avevano cura di non sovrapporla ai festeggiamenti in onore della Madonna della Sanità o a
quelli dell'Assunta.
Durava in media tre giorni, e alcune volte anche un'intera settimana.
I preparativi erano intensissimi: gruppi di volontari, quando la
maggior parte dei cittadini era al mare, lavoravano alacremente sotto il sole rovente che
picchiava implacabile sulla piazza ove trasportavano dalla sezione comunista tubi di
ferro, legname, canne, mattoni ed ogni genere di materiali che servivano per allestire gli
stands e il palco su cui dovevano esibirsi i cantanti.
Alla sottoscrizione aderivano tutti, i primi a contribuirvi erano gli
avversari politici che, entusiasti, partecipavano anche ai numerosi giochi popolari che
annualmente attiravano nugoli di turisti e che vale la pena elencare:
tiro alla fune;
gara del coniglio;
gara del cocomero;
gara dei sacchi;
gara dell'uovo;
gara degli spaghetti;
gara della padella;
gara delle biciclette;
gara delle moto;
gara delle pignatte.
Infine, nella giornata conclusiva c'era la gara dell'albero della
cuccagna (che originariamente costituiva una delle maggiori attrattive dei festeggiamenti
della Madonna della Sanità) alla quale partecipavano più squadre formate ciascuna da
quattro concorrenti, alcuni molto agili, altri meno, ma tutti stimolati da una forte
volontà d'arrivare primi all'agognata meta e che tentavano, accompagnati dalle note di
"Bandiera Rossa" suonata dalla fanfara che dava loro la carica, di scalare il
lungo e grosso tronco (appellato scherzosamente K2), abbondantemente unto di grasso
animale che provavano ad asciugare con crusca o sabbia.
Un folto pubblico assisteva quasi estasiato all'arrampicata che
terminava solo quando uno dei partecipanti riusciva a giungere in cima e a sventolare il
rosso drappo là sistemato, tra le immancabili grida di giubili dei suoi compagni e degli
spettatori che, dopo essersi scatenati nelle frenetiche tarantelle suonate dalla fanfara,
andavano verso gli stands chi per ristorarsi, chi per acquistare libri o qualche ciondolo,
nell'attesa d'assistere all'esibizione del gruppo musicale di turno.
La festa dell'Unità, che continuava a distanza di pochi giorni in
Marina (e che si tenne fino al 1989), era un avvenimento molto atteso perché coinvolgeva
tutti indistintamente. Si trattava veramente di una festa popolare pur se finalizzata al
sostentamento di un giornale di partito, ma che evidenziava quanto alta e nobile fosse
allora la politica. |
Pietro Cossari, "Viaggio nelle tradizioni Popolari badolatesi",
edizioni "La Radice", Badolato, marzo 2003 |