SARANNO GIOCHI A TUTTA TECNOLOGIA
 
Da tempo a Torino è una delle capitali della new-economy. Ma nei prossimi anni un'altra robusta iniezione tecnologica è destinata ad arrivare dalle Olimpiadi. Ict, Information and Communication Tecnology. Con questo acronimo Torino ha imparato a familiarizzare da alcuni anni, da quando cioè imprese a forte carattere innovativo hanno scelto la capitale subalpina come sede delle loro attività. Nomi come Motorola ora Vodafone e Vitaminic si sono dapprima saldati con i grandi centri di ricerca come lo Cselt e hanno poi trovato collaborazioni importanti con il Politecnico e l'Università degli Studi. E, proprio al Politecnico, è nato anche un << incubatore>> di imprese innovative. Il settore tecnologie di Torino 2006, che a regime vedrà all'opera 300 persone, sarà la macchina invisibile che consentirà il cronometraggio delle gare e fornirà informazioni in tempo reale, che permetterà ad atleti e giornalisti di comunicare attraverso Internet e telefonia fissa e mobile e che metterà a disposizione le infrastrutture per le tv che opereranno dai siti olimpici. Una struttura imponente che, per riferirsi alle cifre dei Giochi di Salt Lake City, sono state utilizzate circa: 14.000 telefoni fissi, 10.000 cellulari, 7.000 radio. Cifre da capogiro, che saranno abbondantemente scavalcate dalle Olimpiadi Torinesi. In questo momento la divisione tecnologie del Toroc guidata da Enrico Frascari è ancora nella fase dello studio, ma già sin d'ora si può prevedere che i computer collegati in rete saranno circa 6.000 appoggiati a 600 server. I Centri Elaborazione Dati saranno invece due: il principale verrà installato a Torino, ma una struttura di riserva sarà pronta ad entrare in funzione in caso di crash informatici. Le fibre ottiche che collegheranno il centro media con i siti di gara, i chioschi telematici disseminati sul territorio e le strutture telefoniche, una volta terminati i Giochi, resteranno a disposizione degli enti pubblici con la prospettiva di rafforzare ulteriormente il ruolo di Torino come culla dell'alta tecnologia.