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Perle

 

 

                                       Le Perle

Perla deriva dal latino volgare XIII sec. pernula diminutivo di"perna" che significa conchiglia. Perna fù chiamata da Plinio Il Vecchio nel suo unico scritto "Historia Naturalis" riferendosi ad una conchiglia del Mar Nero. Il vocabolo Perla era sconosciuto ai greci ed ai romani che chiamavano la nota sfera prodotta da elementi marini "margarita". 

                                        Storia

Le prime perle furono trovate probabilmente dagli uomini primitivi durante le ricerche di cibo lungo le coste dei mari e dei laghi. In tutte le grandi civiltà come la Grecia classica e la Roma imperiale gli uomini e le donne usavano le perle, come simbolo di potere economico e importanza sociale, come moneta di scambio e come ambito bottino di guerra. Mentre sembra che dalla casa reale cinese nel periodo 2500 a.C venisse accettate come pagamento delle tasse e che i cinesi siano stati i primi ad usare le perle per scopi farmaceutici. Molta importanza avevano le perle nella cultura e nel commercio dell'antica india ma i primi reperti che parlino di luoghi di pesca risalgono al II sec. a.C. quando il golfo di Mannar (Ski Lanka) venne citato per la prima volta come "il luogo dove si trovano le perle".

Molti testi antichi parlano delle perle: le troviamo menzionate nel libro di Giobbe, nel Talmud e, più di 2000 anni prima di cristo, in un antico testo sacro indiano conosciuto come "Veda dei Bramini". Il più antico ornamento di perle giunto sino a noi, è conservato presso la Galleria di arte persiana al Museo del Louvre di Parigi si tratta di un girocollo a tre fili di 216 perle, che risale al V- VI sec a.C. scoperto nel 1901 a Susa sede del Palazzo d'inverno dei re persiani, dall'archeologo J. Morgan, all'interno di un sarcofago bronzeo. Il periodo delle crociate favorì un grande afflusso di perle dall'oriente ed un incremento della loro diffusione e popolarità. Tuttavia gli sviluppi delle tecniche di taglio, sfaccettatura e pulitura dei diamanti, costituirono un motivo fondamentale della crisi del mercato delle perle in gioielleria, specialmente verso il 1725, quando furono scoperti giacimenti di diamante in Brasile. Inoltre nello stesso periodo si esaurirono alcuni importanti fonti di molluschi perliferi. Questa serie di problemi verrà definitivamente superata solo con l'avvento delle perle coltivate e l'affinamento delle tecniche di allevamento dei molluschi. Le perle coltivate apparvero sul mercato all'inizio del 1920 e cominciarono a dominare i mercati dopo la seconda guerra mondiale. 

 

                                    Come nasce una Perla 

Questa splendida gemma del mare non è altro che una produzione anomala di alcuni tipi di ostriche ( melagrine, orecchie di mare,ecc). Un fenomeno che in natura si verifica solo di rado, perché avviene unicamente quando un piccolo corpo estraneo, come un granello di sabbia o un mollusco, entra nell'ostrica irritando la membrana e attivando un processo immunitario spontaneo che ricopre l'agente irritante di una sostanza (la conchiolina). Varie coperture di conchiolina che inglobano i cristalli di calcio, danno origine alla stratificazione che costituisce la sostanza perlifera. E così in otto - dieci anni si forma la perla. Sempre più rare ed a prezzi sempre più da capogiro, le perle vere o "fini ", da quasi cento anni hanno trovato un'alternativa nella perla "coltivata". Per far nascere una perla coltivata, occorre innestare un corpo estraneo nel tessuto vivo dell'ostrica perlifera, questa è un'operazione che richiede una grandissima abilità e si tratta di un vero e proprio intervento chirurgico a cui vengono sottoposte le ostriche dopo il terzo anno di vita.

Per nascere una perla coltivata ha bisogno di tre ostriche : 

Ostrica sacrificata nella conchiglia: viene usato come agente irritante detto "nucleo" un pezzo di conchiglia che viene fornita da un mollusco del Mississipi genere "Unio" specie"Spigtoe";
Ostrica sacrificata nel corpo: un secondo elemento viene preso dal corpo di un mollusco sacrificale (sempre della specie Akoya) si tratta di un piccolo lembo quadrato ricavato dal mantello nel quale sono presenti le cellule epiteliali; 
Ostrica ospitante. 

Inizia la nucleazione che si svolge in 4 momenti: 

Apertura delle valve fatta con particolari pinze 
Incisione nel corpo dell'ostrica 
Posizionamento dei lembi di mantello 
Posizionamento dei nuclei (corpo estraneo) 

Infine le pinze vengono tolte e l'ostrica chiusa. Se l'ostrica supera lo shock dell'operazione, trascorse due settimane sotto osservazione in vasche asettiche, il tessuto lepiteliale si sarà sviluppato per suddivisione cellulare, si sdoppierà, si quadruplicherà etc. fino ad avvolgere completamente il nucleo, costituendo il sacco perlifero dentro il quale si formerà la perla. Il coltivatore deve porre molta attenzione al controllo continuo della temperatura dell'acqua che deve essere compresa tra i 13 e 25 °C. Delle migliaia di varietà di ostriche esistenti solo pochissime , una trentina sono da considerarsi vere ostriche perlifere. Le perle Giapponesi sono prodotte dall'ostrica perlifera della varietà "Pinctada Fucata" chiamata comunemente "Akoya" Per qualche tempo si è ritenuto che questa ostrica vivesse solo nel mar del Giappone in seguito è stato dimostrato che invece il suo habitat si estende a tutti i mari tropicali. Altre ostriche perlifere di grande interesse commerciale sono le ostriche a "labbra argentate" in quanto produttrici delle famose perle "Nanyo - Dama " o perle del mare del sud, la cui prima caratteristica è la grandezza. Esse si trovano principalmente in Australia ed in Birmania e, secondariamente in Indonesia, Filippine, Papuasia e Nuova Guinea. Fino ad oggi non si è riusciti ad ottenere la riproduzione artificiale di tali ostriche, le perle che ne derivano sono pertanto estremamente costose. Altra importante specie da prendere in esame è l'ostrica perlifera a "labbra nere" della famiglia delle"margaritifere". E' un ostrica di grande dimensioni che solo di recente, a partire dagli anni sessanta, ha acquistato interesse per la coltivazione delle perle nere.Tale coltivazione è diffusa soprattutto nelle acque di Tahiti. Abbiamo poi le perle Blister che crescono a causa di un mezzo nucleo, 3/4 di nucleo, posizionato tra la conchiglia e il mantello del mollusco. A differenza delle perle sferiche il nucleo non viene fatto sprofondare nel mollusco ma rimane attaccato alla conchiglia da una parte e a contatto con il mantello dall'altra (cioè le cellule epiteliali). Quindi sarà coperto di nacre solo da una parte a contatto con il mollusco. E' infine importante prendere in esame la cosidetta ostrica "Mabe" (pteria penguin) o ostrica ad ali nere che sono coltivate con la tecnica Blister pocanzi enunciata. Una volta finito il tempo di coltivazione (12- 15 mesi) il nucleo viene rimosso dall'ostrica questo viene poi staccato dal sottile strato i nacre che avrà la forma del nucleo inserito (cuore,mezze sfere, ecc.) Il sottile strato di nacre viene riempito da una sfera di conchiglia e chiuso con un tappo di madreperla. 

                                Perla di Acqua Dolce

La possibilità di coltivazione delle perle di acqua dolce fu scoperta a Hoochow, in Cina, nel tredicesimo secolo. Venivano usati il legno, l'osso e il metallo quali agenti irritanti. In Giappone la tecnica di coltivazione è stata sperimentata verso la fine dell'era Meiji, sul lago Biwa e proprio qui a partire dal 1930 la coltivazione delle perle viene avviata a livello commerciale e le prime esportazioni si orientano verso la Cina, l'India e l'Inghilterra. Cina e Giappone sono oggi i più grandi produttori di perle di acqua dolce. Sul lago di Biwa viene utilizzata un ostrica chiamata Ikechogai (Hyriopsis Schlegeli) L'ostrica che viene utilizzata in Cina è diversa da quella usata sul lago Biwa, pur appartenendo sempre alla stessa specie; ciò nonostante le perle giapponesi e cinesi sono praticamente uguali. La produzione di perle di acqua di mare è sempre realizzata con l'inserimento di un pezzetto di tessuto epiteliale vivo (mantello) e di un nucleo. In acqua dolce, sono sufficienti dei minuscoli pezzi di mantello per provocare la nascita di perle fino a 8 mm. La scelta del genere e della specie dell'ostrica (da cui si ricavano i pezzettini di mantello) è determinante per il colore delle perle che ne deriveranno. In una sola ostrica vengono inseriti da venti a trenta minuscole porzioni di mantello Si obbliga così l'ostrica a generare delle sacche perlifere dentro le quali viene spontaneamente secreto il "nacre"(sostanza perlifera). Effettuato l'inserimento del tessuto epiteliale le ostriche vengono piazzate in gabbie speciali che sono sospese a delle zattere ormeggiate in acque protette.Dopo quattro, sei settimane vengono eliminate le ostriche che non hanno superato l'intervento e le restanti sono rimesse nelle gabbie che vengono fissate a due, tre metri di profondità. Dopo tre anni le ostriche sono pronte per la prima raccolta. La perla viene estratta dalla sua sacca individuale,viene pulita con acqua salata, in seguito asciugata e lucidata con un panno morbido. A differenza delle ostriche Akoya (ostrica di mare ) quelle di acqua dolce non richiedono una pulizia mensile e una volta estratte le perle, le sacche che le hanno generate si richiudono immediatamente continuando a produrre sostanza perlifera Dopo tre anni le ostriche sono pronte per una seconda raccolta, questa volta ha prodotto meno perle, più piatte ma con un colore ed un iride superiore. Si può ottenere anche una terza coltivazione ma la qualità scarsa sconsiglia questo terzo raccolto. 

IN SINTESI DIFFERENZA TRA PERLE COLTIVATE, NATURALI E DI ACQUA DOLCE PERLE NATURALI DISTURBO AGENTE IRRITANTE STRUTTURA DELLA PERLA 

PERLE NATURALI

Disturbo

Provocato dalla natura

Agente irritante

Un sassolino- granello di sabbia parassita ecc.entra nella conchiglia e passa all'interno del mollusco(ambone viscerale) attraverso il mantello, portandosi dietro delle cellule epiteliali. Quest'ultime formeranno la sacca perlifera che darà vita alla perlagione.

Struttura della perla

Composta quasi esclusivamente di nacre con piccolo corpo estraneo

PERLE COLTIVATE

Disturbo

Provocato dall'uomo

Agente irritante

Nucleo di madre perla posizionato sopra un lembo di mantello di un'ostrica sacrificale e messo dentro all'incisione fatta sul piede o sulla gonade di un mollusco ospitante

Struttura della perla

Composta quasi esclusivamente di un nucleo di madreperla ad una piccola copertura di nacre

PERLE DI ACQUA DOLCE

Disturbo

Provocato dall'uomo

Agente irritante

lembo di mantello di un'ostrica sacrificale posizionata sopra il mantello

Struttura della perla

Composta esclusivamente  di nacre senza alcun nucleo

IDENTIFICAZIONE DELLE PERLE 

IDENTIFICAZIONE DELLE IMITAZIONI DALLE PERLE NATURALI E COLTIVATE "PROVA DENTI"

La prova denti è molto semplice si sfregano delicatamente le sfere del filo tra i denti: una sensazione di superficie liscia = imitazione una sensazione di superficie ruvida = perla 

IDENTIFICAZIONE DELLE PERLE COLTIVATE DALLE PERLE NATURALI :

La prova dello scintillio 

La prova dello scintillio si ottiene ponendo un filo di perle circa 8 -10 cm. Da una fonte di luce intensa, lo si faccia ruotare e lo si osservi attentamente alla ricerca di scintillii di luce che fuoriescono attraverso il nacre. -Le perle naturali non presentano mai questo fenomeno. N.B. s. Solo se lo scintillio è presente si ha la prova che la perla è coltivata. L'assenza non prova niente. 

La prova "Candling"

 - La prova candling (effetto candela) si ottiene osservando le perle poste di fronte un fascio di luce concentrata che attraversa, si potranno vedere, nel caso di perle coltivate, delle linee dirette che costituiscono il nucleo. - Una reazione del genere non si presenterà mai nelle perle naturali. N.B. s. Se le linee dirette del nucleo non vengono riscontrate, non si può determinare l' origine della perla. 

 Ingrandimento del foro

Le perle coltivate con nucleo sferico possono essere identificate con un'attenta analisi del foro mediante ingrandimento. - Una demarcazione fra nucleo, conchiolina e nacre prova che la perla è coltivata. N.B. s. Prima di poter far affidamento sul risultato di questo esame, è consigliato avere una buona esperienza nell'uso del microscopio. I tests I , II e III forniscono forti indicazioni sull'origine delle perle esaminate. L'unica prova indiscutibile rimane l'uso della radiografia e della fluorescenza ai raggi X. 

                                        Pulizia delle Perle

Le perle possono essere pulite con l'uso di acqua tiepida, sapone e uno spazzolino a setole soffici . - Mettere una quantità del 10% di sapone neutro (lanolina)in un contenitore con acqua tiepida. - Immergere il filo di perle per 5 - 10 minuti circa. - Pulire ogni singola perla ad ogni nodo che la divide, fregando delicatamente con uno spazzolino molto morbido, al fine di rimuovere lo sporco superficiale, soprattutto sopra e attorno al foro. - Vuotare il contenitore dell'acqua e del sapone, e riempirlo nuovamente solo con acqua tiepida. Dopo aver ben pulito lo spazzolino, immergere nuovamente le perle per 5 - 10 minuti circa e ripete l'operazione di pulitura. Bisogna essere sicuri di sciacquarle molto bene, perché eventuali residui attrarranno nuovamente lo sporco. - Togliere il filo di perle dall'acqua ad asciugarlo delicatamente con un panno di cotone. - Lasciare asciugare il filo di perle su una superficie piana per circa 24 ore. Se ritenete di dover cambiare il filo della collana, fatelo solo dopo una completa asciugatura delle perle. Usare solo fili di seta al 100%. Nel caso il filo fosse stato annodato fra una perla e l' altra si consiglia di liberare una perla alla volta così da non perdere la sequenza. Mai appendere le perle ad asciugare perché il filo potrebbe allungarsi e danneggiarsi 

                            Suggerimenti per la cura delle Perle

 

Materiali Nocivi: Profumi - Detersivi - Cloro - Ammoniaca.

Luoghi Nocivi: Contato con gioielleria di metallo - Ogni liquido a base di alcool - Tessuti a trama ruvida - Piscine. 

Le perle sono tra le pietre che hanno bisogno di particolari cure : sono soggette ad disidratazione e sono tenute nel modo migliore, se lontano da fonti di calore. Le perle dovrebbero essere anche protette dal contatto con un'epidermide con eccessiva sudorazione, nonché dovrebbero essere tenute lontano dal getto di spray per capelli e di profumi, perché questi possono ricoprirle e condurle a disidratazione. Il modo migliore per conservarle è un contenitore o astuccio di seta, piuttosto che perse in un box per gioielli dove corrono rischi di abrasione. Una volta messe nella confezione le perle possono essere tenute in qualsiasi luogo della casa (7- 30 gradi) anche in cassaforte. Ogni sei mesi il filo di perle deve essere controllato dal vostro gioielliere (per revisionare la tenuta del filo in caso questo sia impegnato di acidi a causa del sudore o profumi e per pulire le perle). 

Durezza: 2 1/2 - 4 1/2 

Tenacità: generalmente buona ; gli strati più superficiali della perla si possono fratturare molto facilmente. 

Possibili Trattamenti: schiaritura o tintura. 

Metodi di Disincastonatura: battuto a notte.

Riparazioni: l'uso del calore eccessivo può bruciare la perla, scurirla o fratturarla. Un calore moderato ma prolungato provoca la disidratazione, causa di fratture nel nacre. Evitare accuratamente l'uso di soluzioni acide 

Pulizia: non utilizzare ultrasuoni e pulitore a vapore. Sicura la pulizia delicata con acqua e sapone, o con un panno morbido. 

Esposizione: stabile alla luce. Viene attaccata anche da deboli acidi e quindi è sensibile alla sudorazione, ai profumi e agli spray. 

                                        Perle e Curiosità 

Cleopatra regina d'Egitto, propose una scommessa a Marco Antonio, suo alleato romano (e amante). Lei gli avrebbe offerto la cena più costosa di tutti i tempi. Marco Antonio rimase deluso del banchetto, ma Cleopatra si tolse dall'orecchio una magnifica perla, facente parte di un paio di orecchini di estremo valore, la disciolse nell' aceto la bevve. Poi si tolse l'altro orecchino e lo offrì al suo amante. Persino il dissoluto Antonio ne fu sconvolto e rifiutando di distruggere la seconda perla le concesse la vittoria. Nel 1759 venne pescata una perla grande come un uovo di piccione che fu donata al Re Filippo II. Le perle naturali, ormai rarissime, oggi chiamate "accidentali", si possono distinguere solo attraverso uno studio ai raggi X. La perla nera attira la fortuna e aiuta chi la porta ad emergere sugli altri. La pelle diventa liscia e luminosa a contatto con le perle. 

                                                Perle e Astrologia

E' carica di magia questa pietra d'acqua, astrologicamente legata al più magico dei segni d' acqua, il cancro. Portata al colo e incastonata in un ciondolo d'argento, come talismano, la perla rende paziente, intuitiva, tollerante. Ha proprietà calmanti e depurative. Rafforza il carattere, aumenta la vitalità rende più estroversa e stimola l' amore. 

                            Fascino e Mistero attorno alla Perla

Richiama la sfericità e i riflessi evanescenti della luna, questa magica pietra d'acqua la cui origine venne per secoli ammantata di romantico mistero , la perla è simbolo di amore, matrimonio e maternità ed è per questo che è anche l'unico gioiello concesso alla sposa nel giorno delle nozze. Era sacra a Venere, la dea che nacque dalla spuma del mare e nei secoli è stata utilizzata non solo come splendido gioiello e delicato ornamento per capelli per abiti, ma anche come medicina e perfino come afrodisiaco. Secondo un'antica tradizione popolare, le ostriche attendono una notte di plenilunio per venire alla superficie del mare ; poi aprono le loro valve ai raggi lunari per accogliere ad essere fecondate da una goccia di rugiada. In india, la perla viene considerata propiziatrice di matrimoni felici da quando Krishna, il dio della giovinezza, estrasse dal mare una splendida perla e la regalò a sua figlia come dono di nozze. Nei Mari del Sud, invece, una delicata leggenda parla dell' amore di Takitawa, dio dei vulcani, per una bella fanciulla haitiana. Un amore tanto forte da spegnere a confronto il fuoco di tutti i vulcani dell'isola e tanto tenero da asciugare tutte le lacrime delle perle che, da quel tempo, portano la felicità a chi le indossa.

 


Copyright © 2000 Gioielleria Paradise SAS di Fiorella Balducci & C.
Aggiornato il: 07 maggio 2001