1769 - 1910 ....e fu A.L.F.A

Il moderno concetto di automobile, così come oggi lo concepiamo, in Italia si è sviluppato con un evidente ritardo. L'idea di un veicolo privo della tradizionale propulsione animale risale al 1769, con una idea del francese Cugnot ed il suo carro a vapore. Passerà oltre un secolo, quando nel 1876 Otto ebbe l'idea di un motore a combustione interna a quattro tempi. Il primo motore a combustone interna venne creato da Karl Benz nel 1885. E' il 1889 quando Benz crea il motore iniezione e le valvole di aspirazione automatiche. Passeranno svariati anni prima di poter vedere un cambio o una trasmissione. Nel 1891, una Peugeot compie il tragitto da Beaulieu-Valentigney a Brest e ritorno; è il primo lungo viaggio di un veicolo a combustione interna. Nel 1899, dopo diverse false partenze, nasce il carburatore; questa invezione darà il via a quello che è essenzialmente il motore moderno, con un galleggiante-controllato e un getto fisso. Viene inventato il comando delle valvole di distribuzione controllato dall'albero a gomiti. Peugeot introduce l'iniezione elettrica nel 1899 e nello stesso anno, Renault introduce un'asta che va all'assale posteriore del veicolo fino ad un differenziale, elimindo i problemi derivanti dall'impiego di cinghie o catene di trasmissione. Tutti Tedeschi e francesi, ma neppure un italiano nel gruppo. Perchè l'Italia è entrata nel gioco della produzione automobilistica così tardi? Una ragione è che il paese era troppo occupato con faccende di politica. L'Italia si ostinava furiosamente a stabilire un potere coloniale quando il secolo era ormai cambiato. C'era molto conflitto interno: il successore di Vittorio Emanuele venne assassinato nel 1900 (gli storici diranno che l'Italia non è ancora unificata). C'era anche conflitto sul piano internazionale: l'Italia ha sofferto una sconfitta pungente nel 1896 tentando di conquistare l'Etiopia. Nel 1911 Italia dichiara guerra alla Turchia, guadagnando Tripoli con la vittoria. In Italia il tumulto era grande abbastanza da causare un notevole efflusso di emigranti. In questo clima di caos: gli italiani erano grati a Mussolini che era finalmente riuscito a portare in Italia alcune sembianze di ordine. 
In realtà, all'inizio del secolo, l'Italia era così incapace di sviluppare una sua industria, da diventare terreno di caccia preferito per le industrie straniere. L'Italia è entrata nell'era industriale moderna copiando progetti ed acquistando brevetti da ditte straniere; in questo modo l'industria dell'automobile italiana ha avuto il suo lento travaglio. L'industria italiana automobilistica deve il suo avvio principalmente al gruppo DeDion Bouton, fondato nel 1883, deve la sua celebrità al motore 2000 rpm nel 1895. Nel 1899 Edoardo Bianchi creà l'omonima società per produrre vetture motorizzate con un DeDion a singolo-cilindro. L'ingegnere di Bianchi era Giuseppe Merosi. Nello stesso anno Cesare Isotta e Vincenzo Fraschini fondano una società per importare vetture Renault e Mors. La F.I.A.T. (Fabbrica Italiana Automobili Torino) nasce nel 1903 dalle ceneri della Ceirano, quest'ultima era sorta nel 1901 per costruire su licenza vetture Renault usando un motore DeDion; nello staff Ceirano troveremo un giovane pilota di nome Vincenzo Lancia. In maniera analoga nel 1910, un gruppo di uomini d'affari Milanesi rileva una fabbrica che produce vetture taxi Darracq a 4 cilindri. Questo gruppo cambia la ragione sociale in Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, o più brevemente A.L.F.A. 
In questi anni l'A.L.F.A. ingaggia l'ing. Merosi dalla Bianchi, divenuto famoso per la sua preparazione all'avanguardia in fatto di tecnologia automobilistica. La prima macchina progettata da Merosi per l'A.L.F.A. era spinta da un motore monoblocco (la testata in ferro è un solo pezzo col blocco, fantascienza di quel tempo!) con un basamento in alluminio a tre supporti di banco. L'albero a manovella non è stato controbilanciato ma i supporti erano a lubrificazione forzata a petrolio. Una frizione a disco multiplo a secco unisce il motore ad una trasmissione a quattro velocità. L'Alfa produce fondamentalmente tre tipi di motore a quattro cilindri, prima della Guerra Grande. Il modello 24-hp di 4084 cc, è stato prodotto tra 1910 e 1920, è un periodo di produzione molto lungo in considerazione della rapidità alla quale la tecnologia avanzava. Questo era un motore dalla velocità di rotazione relativamente alta, sviluppando potenze comprese tra i 42 ed i 49 hp da 2200 a 2400. Il rapporto di compressione era di 4.15:1, che dà un'idea sulla scarsa qualità del combustibile. Un motore più piccolo, viene prodotto nello stesso periodo, è stato chiamato il 12, 15 e 15-20 hp. Ha cilindrata ridotta a 2413 cc e sprigiona 22-28 hp fino al regime di 2400 rpm. Un modello sport, il 40-60, esce dalle linee di produzione A.L.F.A nel periodo 1913 - 1922; aveva una cilindrata poco al di sopra dei 6 litri e la velocità si avviciva ai 160 kmh in gara!