Il Brutto Anatroccolo
L'ANGOLO CULTURALE |
La Villa Adriana, che sorge ai piedi dei monti tiburtini, è un vastissimo complesso di costruzioni
che l'imperatore Adriano eresse tra il 118 e il 138 d.C. (più di 1800 anni fa, per intenderci!)
Potremmo definirla una "città agreste" atta ad accogliere non solo l'imperatore e il suo
seguito, ma anche gran parte della corte imperiale.
I ruderi affioranti tra gli uliveti occupano una
superficie di circa 60 ettari, ma i resti ritrovati fanno pensare ad un'estensione cinque volte più grande!
I diversi edifici della villa, sono disposti secondo cinque allineamenti principali, determinati
dall'andamento naturale del terreno.
Sappiamo dagli antichi scrittori che Adriano, personalità
estremamente complessa di uomo politico, di pensatore e di esteta, fu tra tutti gli imperatori romani il più
amante dell'arte, dei viaggi e di ogni attività dello spirito: coltivò personalmente la pittura, la
musica, la poesia e soprattutto l'architettura (era troppo fico!!!); di questa sua villa-città egli fu
dunque il vero progettista, come fu anche il progettista di un altro grande capolavoro a Roma da noi tutti
conosciuto: il Pantheon (detto "la Rotonda")
Antichi scrittori narrano che l'imperatore aveva voluto "riprodurre" nella villa stessa, gli edifici e i
luoghi che più lo avevano colpito nei suoi viaggi in Grecia e in Egitto. Adriano volle portare nella sua
residenza preferita il ricordo di località e di opere d'arte a lui care (era un romanticone, diverso
sicuramente da quello scorbuticone dell'imperatore Traiano che lo aveva preceduto, il quale aveva
solo sete di potere e di conquista!)
La prima zona che si presenta al visitatore è quella del cosiddetto PECILE (attenzione
alla pronuncia e agli accenti, si cade sempre in errore) un grande piazzale con una piscina al centro e
giardini fiancheggiati da portici dove l'imperatore amava passeggiare all'ombra in qualsiasi ora del
giorno, al di sotto del quale una lunga serie di piccoli ambienti rivolti a valle, chiamati CENTO
CAMERELLE, ambienti di servizio per la servitù; si passa poi alla SALA DEI FILOSOFI,
detta così perché presentava sette nicchie contenenti le statue di sette sapienti (Massimo Paolicelli,
Stefano Lazzaro, Sergio Scura, Stefano Patassini, Joaquin .......scherzetto!)
La zona attigua è il NINFEO dell'Isola o TEATRO MARITTIMO ( non si sa perché
fu denominato così, poiché non ha nulla a che vedere né con il teatro né con il mare), costituito da
un bacino d'acqua con al centro un'isola collegata da ponticelli (il pensatoio dell'imperatore!).
Si giunge agli ambienti termali della villa: le "piccole" e "grandi" terme, costituiti dal
FRIGIDARIUM (piscina d'acqua fredda), dal TEPIDARIUM (ambiente tiepido di
passaggio) e dal CALDARIUM (la nostra sauna) che veniva riscaldato accendendo dei fuochi
sotto i pavimenti rialzati; segue il CANOPO, un'enorme valle lunga circa 100 mt e un canale
che conduce ad una grande nicchia: il SERAPEO che prende il nome da Serapide, una
divinità dell'Egitto; sul canale si affacciano sei grandi statue, quattro delle quali sono fedeli copie delle
CARIATIDI (colonne che rappresentano figure di donne) dell'Eretteo sull'Acropoli di Atene;
si giunge infine, alla splendida PIAZZA D'ORO dove risiedeva l'imperatore e la sua corte,
chiamata così per la ricchezza e lo sfarzo dei marmi dei pavimenti e delle colonne..
Vorrei poter continuare con la descrizione....ma penso che possa bastare e con la speranza di organizzare altre visite culturali che fanno tanto bene alla mente e allo spirito! (prendiamo esempio da Adriano!) vi saluto e vi ringrazio.