RUBRICA
Il Brutto Anatroccolo

EDITORIALE

Un augurio di pace!
di Milena Cannizzaro
   

Cari amici lettori del Brutto Anatroccolo e...cari Brutti Anatroccoli,
eccoci qui all'ultimo numero prima dell'estate.
Certo sarebbe stato bello che il clima fosse più leggero, più allegro e spensierato....tipico del "prima-estate".

La guerra, gli attentati, le brutte notizie ci mettono in una condizione di angoscia e tristezza allo stesso tempo....e rendono senz'altro più amaro il nostro saluto (anche se solo per una pausa estiva) ma proprio perché siamo il Gruppo Amico dobbiamo cercare di scaldarci tanto a vicenda e di sentirci sempre più vicini.... e speriamo che la festicciola di giugno sia una festa un po' più pimpante di quelle degli ultimi due annetti.

Dobbiamo cercare di coinvolgere il numero di persone maggiore possibile, di dimostrare loro che in questo momento un po' difficile per tutti il Gruppo Amico si impegna, nel suo piccolo, a portare avanti uno spirito e dei valori che in questo momento sono desiderabili, possibili e rassicuranti.. (perché è questo di cui abbiamo bisogno, no? Di rassicurarci, è umano).

Qualsiasi cosa accada il Gruppo Amico c'è, esiste, festeggia, fa le vacanze.. perché è giusto così.
E quest'anno le vacanze le fa proprio in una terra (la Puglia, per chi non lo sapesse ancora) che conosce benissimo gli immediati risvolti della carneficina che si sta consumando.
Beh.. speriamo di non essere stati troppo retorici o scontati.. ma questo volevamo comunicare nel momento di incertezza in cui ci troviamo.

Grazie a tutti quelli che ci hanno aiutato nella "crescita" del Brutto Anatroccolo, che ci hanno fornito idee e spunti interessanti e meno interessanti, in un anno in cui il nostro Paolicelli (ex direttore) ha deciso di esprimersi di più con l'immagine (visto il suo impegno nel laboratorio di fotografia) ed ha preferito lasciare a noi, suoi "orfanelli", il compito di seminare chiacchiere, chiacchiere e chiacchiere sul giornalino, con il giornalino e per mezzo del giornalino.
E ha fatto bene. Noi allora, da irriducibili della parola scritta (e forse qualche volta vana?), continueremo.
Baci e abbracci. (che ci vogliono tutti)

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