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DOPING 

www.medicina.univr.it/SMB/labmed/doping/doping_med.htm  

www.joynet.it/medicina/medicina/me011006.htm

La pratica sportiva ha raggiunto negli ultimi decenni, a causa di un pubblico sempre più ampio e esigente e delle ingenti somme di denaro in palio, livelli di competitività sempre maggiori, obbligando quindi gli atleti a sottoporsi ad allenamenti sempre più stressanti per ottenere performance migliori. Da ciò può quindi nascere nell’atleta l’idea del doping, ossia l’assunzione di sostanze o di procedimenti destinati ad aumentare artificialmente il rendimento, e che possono portare il pregiudizio all’etica sportiva e all’integrità fisico psichica dell’atleta.
Esistono particolari tipi di doping a seconda della fase di allenamento:
-alcuni sono utilizzati nel periodo pre-gara per tentare di aumentare le masse muscolari e la forza fisica (steroidi)
-altri vengono utilizzati durante la gara per ridurre il senso di fatica o per stimolare il sistema nervoso centrale (anfetamine, tranquillanti ecc.), o per tentare di aumentare il trasporto di ossigeno e quindi la resistenza fisica alla fatica (autotrasfusione)
-altri ancora usati dopo la gara per riacquistare più velocemente possibile le energie

                                                     

Tale pratica sebbene, come dimostrano gli scandali del Tour de France e delle Olimpiadi, sia tristemente diffusa comporta pochi vantaggi e tantissimi rischi; per questo motivo si cerca in tutto il mondo di debellarla. Inoltre il fatto stesso di cercare di superare gli altri atleti con mezzi fraudolenti è da considerare moralmente condannabile. Per questo, dopo molte competizioni sportive, vengono effettuate analisi delle urine per accertarsi che gli atleti non abbiano assunto sostanze proibite. In caso di positività, scatta la squalifica per l’atleta colpevole.

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