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Don Eugenio
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CARTA D' IDENTITÀ'

Nome: Eugenio

Cognome: Cocco (come la noce)

Nata/o il:

21 Marzo 1964

a: Quartu Sant'Elena

Professione: Prete

Stato civile: Celibe (dalla patente)

Mi piace: la natura

Non mi piace: la falsità della gente

Segni particolari: Ingovernabile



  • A quanti mesi hai cominciato a camminare?

    Molto tardi, avevo circa due anni e se imparai fu grazie ad una mia zia.

  • A quanti anni hai cominciato a leggere?

    A cinque anni...ma a parlare ho imparato molto presto!

  • A quanti anni sei entrato in seminario?

    A 27 anni e mezzo, esattamente il 21 settembre del 1991.

  • A quanti anni hai celebrato la prima Messa?

    A 38 anni, il 6 luglio 2002.

  • Squadra del cuore:

    Fracasso San Donà...una squadra di Rugby.

  • Canzone preferita:

    "Una settimana e un giorno" di Edoardo Bennato e "Amore per te" di Mango, ma ho un grande amore nascosto per gli U2.

  • Ultimo Libro letto:

    La Bibbia

  • Film preferito:

    Sono tre i miei film preferiti e apparentemente incompatibili tra loro: "2001, Odissea nello spazio", di Stanley Kubrick, "Nostalgia" di Andrej Tarcoski e "L' albero degli zoccoli" di Bertolucci.

  • Salmo preferito:

    Il Salmo 8: "Che cos'è l'uomo, o Dio, perché te ne curi, perché tu te ne dia pensiero?"

  • Precedenti "esperienze lavorative":

    Ci vuole un catalogo...si può notare che fra la data di ingresso in seminario e la mia consacrazione sono passati undici anni, quando nella norma ne bastano sei o sette.
    Vuol dire tanti anni di disponibilità pastorale: a Maracalagonis i primi due anni di seminario, a Donori due anni, un anno a Villamar, due anni a San Giacomo e quattro anni a Pirri da Diacono con incarico di Viceparroco.

  • Attuale incarico:

    Viveparroco-vicario nella futura Basilica di Sant'Elena.

  • I ricordi più belli che ti porti dall'esperienza passata...

    Da Maracalagonis mi porto due ricordi: l'affetto e il sostegno dei miei compaesani, la libertà e la saggezza del mio anziano parroco.
    Da Donori la totale fiducia e libertà di azione del parroco, nonchè l' esperienza più esaltante con i giovani, con i quali organizzavo tutto: dal furto di arance (fu il primo gesto che feci per conquistarli) all'organizzare concerti rock per recuperare soldi per il rifacimento dell'oratorio, passando ovviamente per veglie di preghiera e animazione alle celebrazioni liturgiche.
    A Villamar la cosa più bella fu il rapporto con i parrocchiani.
    A San Giacomo fu importante l'esperienza quasi familiare con il parroco e il suo Viceparroco; del primo mi colpiscono la saggezza e la grande umanità e del secondo l'intelligenza e la simpatia
    Pirri mi ha dato l'opportunità di vivere l'esperienza dell'organizzazione globale della Parrocchia, benchè questa fosse pensata e strutturata dal parroco, era per lo più portata avanti da me a causa del fatto che il parroco aveva ed ha svariati impegni.

  • Cosa ti aspetti dal futuro?

    Mi aspetto si completi il passaggio innovativo, che credo di aver visto si voglia attuare , da un fede fatta spesse volte di esteriorità ad una fede fatta di entusiasmo derivato dall'incontro con Cristo.
    Da quando sono arrivato ho visto quale grande lavoro si stia portando avanti per operare il cambiamento da Parrocchia a Comunità.
    Il mio apporto forse sarà minimo, ma certamente ciò che desidero ò che io possa essere uno degli spettatori/attori che avranno la fortuna di assistere all'arrivo a questa meta.

  • Qualè il ricordo che ti fa ridere di più quando ci ripensi?

    Lavoravo come salumiere e affettavo oltre i salumi e formaggi le mie dita e le mie cosce...piccoli esempi di imbranataggine!

  • Se fossi Papa per un giorno...

    ...conierei qualche nuovo Dogma...
    Ad esempio mi piacerebbe sancire il Dogma che sancisce il privilegio della Liturgia a discapito ella Pastorale

  • Ora è venuto il momento di una domanda alla Marzullo...
    ...Ma secondo te, è l'amore che va vissuto o è la vita che ci insegna ad amare?

    È certamente l'amore che va vissuto, perché"Noi siamo stati amati per primi" dice San Giovanni nella sua prima lettera, quindi la vita stessa diventa la risposta a quell' Amore.
    Se dovessimo intendere la seconda possibilità come una causa ad un effetto passivo la vita non ci insegnerebbe mai niente perchè abbiamo un cuore duro.
    È necessario essere audaci e rispondere all'Amore.

  • Vuoi mandare un saluto a Don Emanuele?

    Potrebbe essere semplicemente un "Ti voglio bene".
    Mi accorgo che questo non basta perchè occorre anche un "Grazie" per ciò che hai seminato.
    Spero di non distruggere totalmente.......

  • Per concludere, hai qualche riga per dare mandare un saluto a tutti i lettori del sito....

    Sono persuaso di avere una repulsione fisica per tutto ciò che è elettronico; devo ammettere che questi marchingegni però stanno contribuendo a rendere più corte le distanze comunicative, ma faccio puntualmente esperienza che c'è una sin-patia che si innesca quando guardo in viso un interlocutore/trice che ho davanti.
    Perciò dopo aver letto queste righe spero abbandoniate il PC e vi venga voglia di conoscermi

Chi siamo?


L'ombelico dell'universo

 

 

Da dove veniamo?

 

Dalla fantasia creativa e amorosa di Dio.

Dove andiamo?

A ricomporre quella armonia di cui abbiamo nostalgia

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