Guida alla visita del

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Il Castello di Collalto Sabino si trova a soli 50 Km da Roma.

E' facilmente raggiungibile tramite l'autostrada A24 Roma-L'Aquila uscendo per Carsoli. All'uscita del casello girare a sinistra e seguire sempre il cartello turistico giallo "Collalto Sabino - Il Castello" per circa 9Km.

(Guarda i dettagli sulla cartina 132KB)

 

Il Castello si trova a 1.000 metri e domina la Piana del Cavaliere.
Segnava infatti il confine dello Stato della Chiesa quando il Cardinale Francesco Barberini, nipote del Papa regnante Urbano VIII, ne era il proprietario.

L'antico borgo medievale, cintato dalle mura, è arroccato intorno al Castello. Entrando dall'antica porta del paese si arriva alla piazzetta dalla caratteristica fontana e dall'antico Ponte Levatoio.

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Attraversando il ponte levatoio ed il portone chiodato, sormontato dallo stemma Barberini, si arriva in uno spalto che domina la piazzetta.
A destra vi è un balconcino in laterizio dal quale la marchesa Prendowski assisteva alle feste e alle processioni dei collaltesi.

Come si può vedere dalle Planimetrie, il Palazzo Baronale ha la tipica forma a V.

A sinistra vi è l'ingresso alla sala convegni: moderno ambiente ricavato nell'antica sala d'armi. Può accogliere circa cento persone ed è dotata di sofisticati impianti di diffusione e proiezione.

Attraverso un arco fiancheggiato da due alte torri merlate recanti nella sommità stemmi in pietra degli antichi proprietari, si accede al cortile, delimitato su tre lati dal corpo di fabbricati abitativi e sovrastato a nord dall'imponente mole della fortezza.
Nell'ala est del cortile troviamo il corpo di guardia, ora abitazione dei guardiani; quindi la tavernetta, ricavata nel locale più antico del castello. Il pavimento in cotto e il soffitto, in possenti travate lignee, sono originali dell'epoca. Le pareti rustiche conservano le tracce del passato: nicchie, finestrelle richiuse, incastri di scale e architravi di porte. Di seguito il grande forno per la cottura del pane. Da questo vano, attraverso un cancelletto di ferro, si scorge ciò che resta di antichi muri demoliti ed interrati per le successive ristrutturazioni.

Nell'ala ovest erano situati anticamente cantine, granai e magazzini, ora usati come sede di cabine idriche, elettriche e termiche.

Caratterizza il cortile il romantico pozzo e le due scale d'accesso al castello.
Tra le due scale sono poste delle epigrafi che ricordano i passati interventi di riattamento e miglioramento. Quella del Cardinale Francesco Barberini del 1712, quella con il motto del conte Corvin-Prendowski del 1895 e quella dei Giorgi-Monfort che restaurarono il castello nel 1932-34.


L
e scale conducono in un ingresso con un grande camino ornato dall'ape Barberini

Oltrepassata la porta, sormontata da uno stemma nuziale con le armi Soderini-Mattei, si entra nel salone di rappresentanza, di circa 100 metri quadrati.

Il pavimento in prezioso legno massello, il soffitto a cassettoni e le decorazioni alle pareti sono di fattura moderna, opera di abili artigiani internazionali.

Il caminetto è del secolo XVI: nella cornice vi è lo stemma dei Soderini.


A
lle pareti sono appesi pregevoli quadri: ai lati del caminetto, due paesaggi del pittore tedesco Rosa da Tivoli, al secolo Philipp Peter Roos (1655-1706),
di fronte La Vergine a mezza figura del Ribera detto lo Spagnoletto (1588-1656)
ed una natura morta del Fieravino detto il Cavalier Maltese (1620-1682).
Domina il salone il grande dipinto (m. 5,22x2,10) di Luigi Garzi (1638-1721), rappresentante il passaggio del Mar Rosso.

Per una porta, alla destra del quadro, si entra nella biblioteca in stile settecento veneziano e poi in una saletta ove, provvisoriamente, sono raccolte armi ed armature.
Tornati nel salone, subito dopo le due grandi finestre bifore, si apre un piccolo vano ove le dame erano solite sostare ricamando fino a sera, al chiarore degli ultimi raggi del sole. Potevano scorgere eventuali arrivi di cavalieri attraverso una feritoia a toppa di chiave, rivolta versa il portale di ingresso.

Varcata una porta, si entra in un salotto ove si può ammirare una vetrina con una collezione di porcellane decorate.
Si accede quindi alla grande cucina, modernamente attrezzata per allestire pranzi per numerosi ospiti. Da notare il soffitto decorato con ortaggi e frutta.
Dalla cucina si entra nella sala da pranzo. Questa sala è arredata con preziosi mobili rigorosamente d'epoca. Di seguito vi sono altri salottini per conversazione ed un'ampia sala con biliardo.

Per una larga e comoda scala a chiocciola si accede a due suites, arredate in stili diversi, ove possono essere ospitate persone di riguardo.

Alle altre tre suites del castello si può arrivare salendo la scala che parte dall'ingresso. In una di queste vi è un balconcino in ferro battuto, con incastonate croci di ordini cavallereschi: la Croce di Malta e la Croce del Santo Sepolcro, e una scritta in spagnolo: "Todo es nada" (Tutto è niente). Motto dell'ordine fondato da S. Teresa d'Avila.

Dà luce al bagno annesso a tale suite una inconsueta finestra di stile moresco.
Un'altra suite, l'azzurra, è armonicamente arredata: il letto a baldacchino è ricoperto da una coltre impreziosita da applicazioni floreali ricavate da tessuti d'epoca. Da tutte le suites si gode un panorama unico.
Per una scaletta in legno si sale alle coperture del castello, da dove si può ammirare lo spettacolo dell'alternarsi dei piani e dei colori dei tetti del castello e del borgo medioevale. Molte tegole del castello sono originali del tempo dei Barberini: infatti portano impresso il loro stemma.

 

Tornati nel cortile, dopo una breve e dolce rampa, si può accedere al vasto parco che è tornato a nuova vita, arricchito da moltissimi esemplari di piante rare, da una piscina e da un campo da tennis.

                

Rientrati nel castello, proseguendo per la rampa, si giunge in un delizioso giardino ombreggiato da un enorme cedro del Libano, simile a quelli che il Papa Urbano VIII Barberini fece piantare nei giardini Vaticani. Su questo si affaccia l'abitazione del castellano.
Per una ripida scaletta in pietra si accede, dopo aver attraversato un ponte levatoio, alla fortezza.
A sinistra si apre un tetro ambiente a volta, che serviva da rifugio ai militi e per deposito di munizioni; infatti vi sono ancora nel soffitto le botole che permettevano l'approvvigionamento dei sovrastanti cannoni. Si poteva arrivare a questo ambiente attraverso un passaggio segreto, attualmente ostruito.
In una parete vi sono formazioni calcaree prodotti dal gocciolio dell'acqua piovana; la loro altezza testimonia la vetustà della fortezza.
Tornando all'aperto e superate le cisterne per il rifornimento d'acqua durante gli eventuali assedi, si giunge su un piazzale contornato da poderose mura, da due torri circolari, da camminamenti, postazioni di artiglieria che attraverso sghimbesce troniere potevano intimorire con il loro volume di fuoco ogni più agguerrito assalitore.

Nel lato sud si erge l'edificio dell'orologio a contrappesi a sei ore, con campana in bronzo, sormontato dall'ape Barberini. Sui merli si notano gli incastri dei cavalletti delle spingarde e colubrine.
All'angolo nord-ovest della fortezza è situata la latrina "a caduta libera", usata dai soldati.
Al centro del piazzale si erge il "Maschio", ultima difesa in caso di sopraffazione. Ai piedi del maschio è situata una sordida prigione.
Salendo una ripida e stretta scaletta a chiocciola si arriva alla sommità del torrione. A metà salita vi è una stanza, anticamente sede di giudizi e torture, ora chiusa perchè deposito di reperti archeologici.
Arrivati in cima al maschio, il punto più alto del castello, si può ammirare un vasto panorama a 360 gradi. Si possono scorgere gli alti massicci montuosi del Centro Italia: Terminillo, Duchessa, Gran Sasso e Velino. Si possono contare ben 32 paesi arroccati sulle cime e sui fianchi delle alture che circondano la Piana del Cavaliere.
La vista è stupenda: nel girare lo sguardo si prova una particolare emozione, si dimenticano gli affanni della vita quotidiana, ci si sente parte dell'infinito.

 

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Castello di Notte (21.6KB)


Come si arriva al Castello (193KB)


Veduta del Castello dal vicino Monte San Giovanni (55.4KB)


Il ponte levatoio (82.7KB)


Entrando dal ponte levatoio 1 (71.6KB)


Entrando dal ponte levatoio 2 (81.7KB)


Il cortile (70.3KB)


Il cortile: l'ingresso (38.6KB)

 


Sala principale (19.0KB)


Sala principale: particolare (61.7KB)


Ingresso: il camino (50.8KB)


Biblioteca (61.5KB)


Sala da pranzo (62.9KB)


Sala conferenze (24.6KB)


Suite Blu 1


Suite Blu 2 (72.5KB)


Salottino (55.0KB)


Parco: il prato (81.3KB)


Parco: la piscina (74.4KB)


Parco: il tennis / calcetto


Parco: la piscina


Il Maschio (57.9KB)

 

 

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Ultima modifica: 29/09/97